Serie TV > The 100
Ricorda la storia  |      
Autore: MelBlake    31/05/2016    2 recensioni
Ho cercato di entrare nella testa di Octavia negli ultimi momenti di vita di Lincoln, cercando di ricostruire brevemente la loro storia dal suo punto di vista. E niente... spero che vi piaccia.
Dal testo: "Quando ti risvegli, fra le braccia di Kane, è troppo tardi. Cerchi di correre, sei ancora intontita e poi lo vedi: lui è lì, Pike lo costringe a mettersi in ginocchio, gli punta una pistola alla tempia.
Vorresti correre, ma sai che non arriveresti mai in tempo. Lo senti come a rallentatore, un boato che sembra esplodere soltanto nella tua mente, ma è reale. Reale come il sangue che vedi scorrere sul corpo dell’uomo che hai amato, che ora tocca terra con quella che sembra una lentezza estenuante".
Enjoy it!
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lincoln, Octavia Blake
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

UNTIL WE MEET AGAIN




La prima volta che lo vedi sai che dovresti avere paura. Sei a terra, sei ferita e lui ti sovrasta, così imponente, gli occhi scuri come una notte senza stelle che minacciano di inghiottirti e quei segni sul viso che tu hai già visto. Sì, hai già visto sul volto di chi si è preso le vite dei tuoi compagni.
Lui è un terrestre.
E tu? Tu cosa sei? Tu sei la ragazza spaurita che per sedici anni ha vissuto sotto il pavimento in una stazione spaziale perché secondo la legge non dovresti nemmeno esistere. O almeno… credevi di essere quella persona, ma da quando sei arrivata sulla Terra non ne sei più così sicura.
Hai lottato, hai sofferto, hai combattuto. Hai perso.
Lui ti ha presa fra le braccia e tu lo hai osservato mentre il suo sguardo rimaneva fisso davanti a sé, imperscrutabile. Impossibile dire a cosa stesse pensando mentre ti conduceva lì, in quella grotta, la grotta in cui si è preso cura di te.
Ma non parlava, non rispondeva alla tue domande e tu dovevi tornare dai tuoi compagni e da tuo fratello, perché sapevi che eri tutto per lui e che non si sarebbe dato pace finché non foste stati di nuovo insieme.
Così hai provato a scappare, a tornare alla navicella, ma non ce l’hai fatta, perché lui ti ha riportata indietro e, quando tuo fratello è venuto a recuperarti, per un momento hai tentennato. C’era qualcosa che non ti faceva del tutto essere certa di voler essere salvata.
Lo hanno torturato proprio davanti ai tuoi occhi, torturato perché altrimenti Finn sarebbe morto. Bellamy, Raven… e Clarke stava lì a guardare, dando la sua autorizzazione, senza mai intervenire, in silenzio e forse questo è stato ancora peggio che torturarlo materialmente a sua volta.
E alla fine non hai trovato altra soluzione: lo hai lasciato scappare, dopo aver drogato la guardia che lo stava sorvegliando. Lui ti ha baciata, era stato un bacio breve, fugace, ma tu sapeva che sarebbe stato lui, lui era la tua parte mancante, l’altra metà, forse quella migliore.
Avete provato a mettere in atto un piano per arrivare a una pace con i terrestri, ma poi qualcosa è andato storto e tutto è sfumato. Lo scontro è stato inevitabile e in quello scontro lui ti ha portata via, per salvarti la vita, dopo aver salutato tuo fratello, che pensavi non avresti rivisto mai più.
Ti ha portata via dal campo di battaglia, ti ha strappata alle braccia della morte quando il veleno nel tuo corpo aveva cominciato ad andare così nel profondo da farti perdere la lucidità… e poi lo hai perso.
Lo hai perso e il dolore è stato così grande da dilaniarti con l’effetto di mille lame che tagliano ogni centimetro del tuo corpo con una lentezza esasperante, facendoti desiderare di essere annullata. Quel dolore ti ha annullata.
Proseguendo da sola nel tuo viaggio però hai trovato qualcuno di inaspettato: tuo fratello, in difficoltà, lo hai aiutato, ed essere di nuovo tra le sue braccia, seppur di poco, ha alleviato la tua sofferenza, perché tu ti sei sempre sentita a casa con lui.
È passato del tempo e quando lo hai rivisto, dopo aver pensato che fosse morto, è stato quasi come sentire la sua morte per la seconda volta.
È cambiato, gli Uomini della Montagna lo hanno cambiato, rendendolo il mostro che lui aveva sempre pensato di essere, eppure per te non è così. Lui è vivo e per questo tu hai ancora speranza: la speranza di riportarlo da te, come quando lo amavi e quando lui ti amava.
Speri, preghi, lo porti dall’unica persona che forse può ancora aiutarlo.
Clarke si spaventa all’inizio, ma poi capisce che può esserci un modo e allora preghi con maggior forza. Non hai mai creduto a nulla in particolare, di certo non a qualche divinità che i tuoi antenati hanno inventato per giustificare morte e distruzione da loro stessi provocati, e quando pensi che tutto sia finito, che non riavrai mai l’uomo che ami, alla fine Abby Griffin riesce nell’impossibile. Te lo riporta indietro e tu non ti sei mai sentita così felice nella tua vita prima di allora.
Quando la situazione precipita e tu pensi che non ci sia più via di scampo, alla fine sono di nuovo Bellamy e Clarke a risolvere la situazione. Lexa vi ha abbandonati, lasciati a morire stringendo un’alleanza con i vostri nemici e questo ha fatto crollare le tue certezze. Non ti sei mai fidata di lei, ma credevi nei terrestri, cominciavi a sentirti parte di loro come non ti eri mai sentita parte della tua stessa gente e ora nulla di tutto questo esiste più.
I sentimenti sono contrastanti, non sai più a cosa appartieni, ma una luce c’è alla fine del tunnel: è ancora lui, che nonostante il tuo periodo buio non ti ha mai abbandonata. È difficile, le incomprensioni sono continue, ma nella tua vita è diventato una costante, un appiglio a cui aggrapparsi nei momenti peggiori.
Di nuovo però, la situazione si fa pericolosa, viene rinchiuso e stavolta anche per mano della persona di cui ti fidavi di più al mondo. Perché? Perché Bellamy adesso si comporta così?
Perché anche lui ha perso tutto e tu lo sai. Ne sei consapevole, ma non lo giustifichi. Il dolore lo sta accecando, è stato abbandonato da Clarke e gli è stata strappata Gina, ma nonostante questo dovrebbe ancora essere un leader e non lasciarsi trasportare da ciò che gli sta intorno.
Vorresti prenderlo a pugni, urlargli di tornare in sé, perché questo non è lui. Non è lo stesso Bellamy che sull’Arca ti portava sulle spalle nel vostro appartamento che bastava a stento per lui e vostra madre e che ti diceva di sconfiggere i tuoi demoni. Non è lo stesso Bellamy che, da quando siete arrivati sulla Terra, ha rischiato così tante volte la sua vita per salvare quella degli altri. Questa persona non è tuo fratello e non ti piace. Non ti piace il percorso che sta intraprendendo.
E alla fine succede. Alla fine tutte le tue paure più grandi si avverano.
Lincoln decide di sacrificarsi e tu vorresti andare con lui, a combattere. Fianco a fianco, come avete sempre fatto, ma lui non te lo permette.
Non te lo permette e quando ti risvegli, fra le braccia di Kane, è troppo tardi. Cerchi di correre, sei ancora intontita e poi lo vedi: lui è lì, Pike lo costringe a mettersi in ginocchio, gli punta una pistola alla tempia.
Vorresti correre, ma sai che non arriveresti mai in tempo. Lo senti come a rallentatore, un boato che sembra esplodere soltanto nella tua mente, ma è reale. Reale come il sangue che vedi scorrere sul corpo dell’uomo che hai amato, che ora tocca terra con quella che sembra una lentezza estenuante.
Resti lì e lo guardi e muori con lui, però non muori davvero, il che è peggio. E sei incapace di piangere, ma non riesci nemmeno a distogliere lo sguardo da quell’immagine, che ti perseguiterà per sempre.
Poi alzi gli occhi al cielo, non sai dopo quanto tempo e li chiudi. E l’unica cosa che riesci a pensare è “Finché non ci vedremo di nuovo”.



NOTE:


Salve a tutti! Niente, l’altra notte ho sognato Octavia e mi è partita l’ispirazione per questa breve OS che spero vi sia piaciuta.
Ho cercato di immedesimarmi il più a fondo possibile nel personaggio di O e spero di non aver fatto un casino, di aver reso in qualche modo giustizia ai suoi sentimenti.
Mentre la scrivevo ascoltavo “Losing your memory” di Ryan Star e “In my veins” di Andrew Belle, che secondo me riescono a rispecchiare i sentimenti di Octavia in questo momento e sono davvero bellissime.
Bene, non mi dilungo in chiacchiere e spero che abbiate apprezzato questa piccola parentesi Linctavia.

Un bacio a tutti!
Mel
   
 
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The 100 / Vai alla pagina dell'autore: MelBlake