Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: Lonely Tales    01/06/2016    0 recensioni
“Ok Namjoon, concentrati adesso.”
Era la creatura più bella che avessi visto.
Forse non era umana.
E forse anche per questo ero destinato a non vederla più.
[Basata su 이불킥 Embarrassed dei BTS]
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kim Namjoon/ RapMonster, Kim Taehyung/ V, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“If you and me become estranged someday
If we could never meet each other
Don’t forget, Don’t lose
Even if you are holding other’s hand
If you are at somewhere I cannot go
Don’t forget, don’t lose”
 
Sto fissando un foglio bianco da più di mezz’ora. Mi strofino gli occhi e mi gratto la testa.
Niente. Le parole non escono neanche a spingerle. Ho riempito la mia agenda di scarabocchi nel frattempo.
A peggiorare la situazione è la musica eccessivamente alta del Coffee Shop, il che mi sta facendo leggermente odiare la nuova canzone di Crush. Inizio a sentirmi frustrato, vorrei urlare. Ci pensa Taehyung a riportarmi nel mondo reale.
“Hyung, prendi il solito?” mima con la bocca dalla cassa. Io annuisco.
 
Mi guardo intorno; tutti i posti sono vuoti, io e Tae siamo gli unici clienti. Certo, quando sei un idol e la tua faccia è appesa quasi ovunque è un po’ difficile trovare un posto tranquillo.
Cerco di rilassarmi e mi concentro sull’ambiente intorno a me.
“Ok Namjoon, concentrati adesso.” Incrocio le mie mani davanti alla bocca. Yoongi mi dice sempre di fare una sorta di “meditazione” quando non riesco a scrivere nulla.
Forse potrei scrivere qualcosa su questo coffee shop, ma non c’è assolutamente niente qui dentro.
 
Sento il campanello della porta suonare, ma rifiuto di farci caso.
“Salve, ajumma!” un voce con un accento bellissimo esclama. Vengo letteralmente svegliato dai mie pensieri. Non solo dalla voce, ma anche da Tae che per poco non rovescia tutto il caffè sui miei appunti e “appoggia” le tazze provocando un suono davvero fastidioso.
“Oh, Hyung scusami!”
Io sono completamente perso. Cerco di capire da dove provenga quella voce.
“Ecco il tuo solito cappuccino!”
“Grazie mille!” eccola di nuovo. I miei occhi si dirigono verso la figura vicino alla cassa.
La sua figura è slanciata ed elegante, le cadono i capelli sulle spalle in modo armonioso.
Prende il suo cappuccino e (al contrario di Taehyung) lo porta al tavolino senza sbilanciarsi.
“Hyung… cosa guardi?” faccio segno al più piccolo di non parlare.
“Credo di aver trovato un po’ di ispirazione.” Tae mi sorride e ricomincia a bere il suo caffè.
 
I miei occhi si soffermano di nuovo sulla figura angelica a pochi metri da me. Mi sembra quasi che risplenda di luce propria. Cerco di non fissarla troppo, potrei sembrare un pervertito.
La osservo di sottecchi. Prende la sua borsa e ne tira fuori un libro, stringo gli occhi per vedere meglio, ma riesco a leggere solo l’autore. “Aristotele, perfetto.”
Prima di aprire il suo libro prende degli occhiali e li appoggia con delicatezza sul naso.
Niente da fare, credo di essermi incantato. Quasi senza accorgermene, inizio a scrivere qualcosa.
Perché divento più strano davanti a te?
Non sono un ragazzino, ma perché è tutto così infantile?
 
Sorseggia il suo cappuccino e legge, come se niente la potesse toccare. Ma è davvero umana? A me sembra più un angelo. Ma questo non lo scrivo, non vorrei sembrare un poeta mediavale.La serenità sul suo viso mi fa sentire felice. Man mano che va avanti, sottolinea con un matita le frasi che le piacciono di più con molta attenzione.
Ad un certo punto smette. Appoggia il mento sul palmo della mano ed inizia a fissare fuori.
Solo grazie a lei mi accorgo della pioggia.
“Io non ho portato l’ombrello, hyung..”
“Nemmeno io.” Dico ridendo. Rialzo lo sguardo verso di lei… e mi accorgo che anche lei mi sta fissando.
Velocemente abbasso il capo e continuo a scrivere. Nel frattempo sento le guance accaldarsi.
 
Guardami negli occhi
I miei scherzi non sono seri
Dirlo è così difficile
Mi piaci
 
Sento la testa di Tae fare capolino sulla mia spalla per leggere. Lui spalanca gli occhi e rilascia qualche suono di approvazione alzando i pollici all’insù
Mi vergogno di rialzare lo sguardo. Eppure ne ho bisogno.
“Non sta guardando adesso.” Sussurra il mio amico. Non esito allora ad ammirarla di nuovo.
Vedo che mentre legge si sta inconsciamente toccando la frangetta. Non capisco perché mi sento così affascinato, anche da gesti così apparentemente insignificanti. I miei occhi non vogliono staccarsi da lei, per nessun motivo a lei. Sento il bisogno di avvicinarmi a lei. In tutti i sensi.
 
Ma purtroppo sono costretto a distogliere lo sguardo. L’ajumma che gestisce il negozio ci avverte che sta per chiudere.
La ragazza non esita a parlare appena la sente. “Vuole che la aiuti?” la donna prova ad allontanarla da quest’idea e le dice di tornare a casa a studiare.
“Ma no, lo faccio volentieri!” alla fine la donna si arrende e scompare in cucina.
Mi ritrovo completamente impreparato quando mi ritrovo la ragazza incredibilmente vicina.
“Avete finito ragazzi?” dice con un sorriso che rischia di farmi venire un attacco di cuore.
“S-si.” Dico con un filo di voce. Mi rendo conto che ho davanti a me tutti i miei appunti e cerco di coprirli con le braccia. Idiota penso. Mentre si allunga per prendere le nostre tazze noto una collanina che pende dal suo collo. Ha una mezza luna come ciondolo. Lei si accorge che la sto fissando e comincio a guardare a terra.
Lei ride. Vorrei sprofondare.
 
“Hyung, dovremmo andare, gli altri ci aspettano.” Dice Tae dopo che la ragazza ha raggiunto l’ajumma in cucina. Annuisco. “Aspetta solo un secondo.”  

 
Ero troppo timido per diventare il tuo sole
Quindi sono diventato una luna fredda
 
“Possiamo andare.” Dico con un tono esageratamente triste. E poi mi rendo conto.
Forse non la vedrò mai più. Forse, dato che è straniera, è qui solo in vacanza. Forse abita dall’altra parte del mondo.
“Scusi!”
Mi giro decisamente troppo velocemente. Quella voce mi fa una strano effetto.
Il mio angelo ha in mano il mio blocco appunti. “Sta scordando questo!”
Corro verso di lei senza pensarci. Eccoci di nuovo, faccia a faccia.
“Faccia del suo meglio, mi raccomando.” Dice, poi sparisce di nuovo.
Mentre se ne va cerco di registrare ogni suo movimento. Si gira e … mi sorride.
Velocemente mi dirigo verso Tae che nel frattempo sta morendo dalle risate. “Non mancarmi di rispetto.”
 
Quando arriva la notte, sono come sempre nel mio letto. Qualcosa mi tiene sveglio. Forse è la canzone incompleta che si trova sul mio comodino. L’immagine di quella sconosciuta continua a tornarmi in mente e mi tormenta. Tanto da calciare la coperta per la frustrazione.
Basta.
Prendo carta e penna e mi lascio andare.
 
Sei già riuscita ad arrivare in moltissimi versi dei miei testi
E’ molto più di questo, ma povera la mia coperta
Vorrei che tu fossi qui.
Solo tu, solo tu
Di nuovo, mi sto comportando in modo strano davanti a te
Ma perché sono così?
            Dormo e prendo a calci la mia coperta
Perché l’ho fatto?
Mi fa gira la testa
Continuo a dare calci alle mie coperte innocenti
 
Dopo una buona mezz’ora mi do pace e decido di smettere. Rivedrò quello che ho scritto in mattinata.
La sua immagine si presenta di nuovo quando sono sul punto di addormentarmi. Il suo sorriso.
Chissà, forse un giorno la rivedrò.
 
Lo spero…
   
 
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