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Autore: PaperHero    01/06/2016    3 recensioni
Ambientata dopo la 5x16.
Stava accarezzando i capelli della figlia, placidamente addormentata nel suo letto, finalmente serena dopo aver trascorso quei giorni lontana da casa. Aveva avuto paura. Eccome se ne aveva avuta. Il timore di perderla per sempre l’aveva perseguitato per giorni prima che decidesse di prendere quell’aereo per Parigi per riaverla al suo fianco. L’aveva fatto per lei. Solo per lei. Nessuno poteva portargli via la sua bambina.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alexis Castle, Kate Beckett, Richard Castle
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Grazie, Kate Stava accarezzando i capelli della figlia, placidamente addormentata nel suo letto, finalmente serena dopo aver trascorso quei giorni lontana da casa. Aveva avuto paura. Eccome se ne aveva avuta. Il timore di perderla per sempre l’aveva perseguitato per giorni prima che decidesse di prendere quell’aereo per Parigi per riaverla al suo fianco. L’aveva fatto per lei. Solo per lei. Nessuno poteva portargli via la sua bambina.                                                                                                                                                   
Se solo ripensava a quelle giornate, si sentiva male, facendogli venire un groppo in gola. Gli occhi gli diventarono lucidi mentre toglieva la mano dai capelli della figlia e rimase a guardarla dormire, seduto sul bordo del letto, vicino a lei.                                                                                                                                    
Era talmente concentrato a guardare i tratti tranquilli e distesi della ragazza che non si accorse che qualcuno aveva aperto la porta ed era entrato nella stanza.
Si risvegliò dalla sua contemplazione quando senti due braccia avvolgerlo da dietro e l’ormai familiare profumo di ciliegia invadergli le narici. Un brivido gli percorse il corpo mentre sentiva la sua musa lasciargli un bacio sul collo. Chiuse gli occhi mentre la sua musa gli sussurrava un – Andiamo a letto, Rick. Hai bisogno di riposare- all’orecchio per evitare di svegliare Alexis.                                                                                                                            
Richard lanciò un’ultima occhiata alla figlia prima di annuire con la testa. Aveva paura a lasciarla ma iniziava a sentire la stanchezza di quei giorni sulle spalle e poi adesso si trovavano a casa, al sicuro. Non sarebbe successo niente.                                                                                           
Si alzò dal suo posto e, insieme a Kate, abbandonò la stanza. Non prima di avere augurato una buonanotte alla ragazza.

Kate si trovava sdraiata sotto le coperte, in attesa che il suo Rick uscisse dal bagno. Non poteva immaginare come si potesse sentire l’uomo. In quegli ultimi giorni, l’aveva visto stanco, preoccupato e angosciato davanti alla prospettiva di perdere la figlia. Ma non solo. Aveva tirato fuori un lato che non immaginava esistesse sotto quell’aria da eterno bambino che portava sempre. Un lato che, come gli aveva spiegato lui stesso, usciva solo quando le persone da lui amate erano in pericolo. Che gli faceva compiere delle sciocchezze come quella di prendere un aereo per Parigi senza nemmeno avvertirla. Si era spaventata molto ma per fortuna sia lui che Alexis erano ritornati a casa sani e salvi.                                                                                                          

In quel momento, senti il rumore dell’acqua che veniva spenta e la porta del bagno aprirsi. Né usci un Richard Castle con indosso solo un paio di boxer addosso e un asciugamano tra le mani, con cui prese ad asciugarsi i capelli.                                                                                         
Kate era rimasta imbambolata davanti al suo fisico modellato dalla palestra e dal nuoto. Quella vista fece spuntare un sorriso sulle labbra dello scrittore. Sorriso che fu ricambiato dalla detective, contenta di veder spuntare finalmente un sorriso. Erano giorni che non lo vedeva sorridere.
– Si sta godendo lo spettacolo, detective?- chiese Castle, mantenendo il sorriso.                                                  
Le gote della detective si colorarono di rosso mentre rispondeva con un – No, Castle – poco convinto.
Quest’ultimo rise e s’infilò una maglietta e un paio di pantaloni prima di fiondarsi sotto le coperte. Quando fu disteso, la prima cosa che cercò fu l’abbraccio di Kate. Sapeva che ne avevano bisogno entrambi.                                                                                                                     
Rimasero in silenzio, godendosi la presenza l’uno dell’altro. Castle che accarezzava con gesti dolci la schiena di Kate mentre quest’ultima lo stringeva a sé, disegnando dei cerchi sul suo petto.                                                                                                                                                                      
– Ho avuto paura, Kate – pronunciò lui, rompendo il silenzio che si era venuto a creare - Per un momento, ho pensato che non avrei mai rivisto la mia bambina viva- continuò, il tono che incominciava a incrinarsi.                                                                                                                                                        
– Lo so, Rick. Ma adesso Alexis è qui, a casa, insieme a noi. Non corre più alcun pericolo- cercò di tranquillizzarlo e alzando il viso per poterlo guardarlo negli occhi. Occhi che erano diventati lucidi.                                                                                                                    
– Ma se non fossimo riusciti a salvarla? Se lei fosse morta prima che io arrivassi a Parigi?- le lacrime avevano preso a scorrere sulle sue guance – Se quel sangue che abbiamo trovato sul furgone non fosse stato dell’autista ma suo? Se…-                                                                                
- Calmati, amore.- lo bloccò lei, posandogli un dito sulla bocca – Non è successo niente di tutto questo, per fortuna. Non continuare a colpevolizzarti per questo. E’ merito tuo e di tuo padre se siete riusciti a uscirne vivi tutti e tre.- continuò, asciugandogli le guance e lasciando che lo scrittore posasse la testa su di lei.
Lo strinse forte a sè, passandogli la mano tra i capelli e lasciandogli qualche bacio di tanto in tanto. Sentiva le lacrime del suo uomo bagnarle la maglietta che indossava e il suo corpo era scosso dai singhiozzi.                                                                                                       
Quando i singhiozzi iniziarono a scemare, Rick rialzò il viso e mormorò:- Grazie, Kate-                         
Aveva gli occhi rossi e gonfi per via del pianto e le sue guance era rosse e bagnate. Kate gli sorrise prima di passargli una mano sul volto per cancellare le ultime tracce delle lacrime.
– Always- disse la donna, prima di baciare l’altro sulle labbra                                                        
- Always- rispose l’uomo, rispondendo al bacio della compagna.

   
 
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