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Autore: Strawberry_96    02/06/2016    5 recensioni
[Gajeel la guardava a occhi spalancati, immobile davanti a lei: -Come chi?- chiese e a Levy si fermò il cuore "No, non lo dire. Piuttosto vattene da li. Ora!" si disse: -Come nessuno.... Nessuno.- rispose abbassando il capo e asciugandosi gli occhi.]
Tutta Fairy Tail si concede una breve pausa dopo la battaglia contro Tartaros e per la gioia di tutti: TUTTI AL MARE!
Ovviamente non può sempre andare tutto a meraviglia e chi meglio del Dragon Slayer di Ferro può combinarle una delle sue anche in vacanza facendo disperare la piccola Fata dai capelli Turchesi?
Buona Lettura ^.^
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-Per Mavis! Ma è fantastico!- Davanti ai suoi occhi color nocciola-dorati, l'immensa distesa d'acqua blu cristallina e luccicante si perdeva e si univa all'azzurro intenso del cielo estivo.
Tutta Fairy Tail aveva deciso di fare una vacanza… al mare! E quella piccoletta aveva fatto i salti di gioia per giorni interi.  Dallo scontro con Tartaros tutti ne erano usciti provati sia fisicamente che emotivamente perciò il Master aveva deciso di regalare a tutti i suoi figli una breve vacanza per potersi riprendere al meglio.

"Sole, sabbia, acqua fresca, giornate passate a prendere un bel colorito caramello e un buon libro! Non posso chiedere di meglio!" pensò Levy mentre afferrava per un polso la sua amica Lucy, che si era soffermata a guardare quello scemo di Nastu mentre litigava con l'altro scemo, Grey, per non si sa bene per quale motivo ma sospettava che fosse una delle loro scemenze. La turchese cominciò a correre trascinando dietro la bionda che, presa alla sprovvista, si aggrappò a Juvia e la trascino con sé.
-Levy-chan! Non correre!- esclamò la maga degli spiriti voltandosi a guardare la chioma azzurra della sua amica che non accennava a fermarsi. Era troppo su di giri per anche solo sentire le parole della sua amica.. Era la prima volta che vedeva il mare e per la maga del Solido Script, quel panorama, era la cosa più bella al mondo! Fortunatamente, il mare, riusciva a distrarla dalla rabbia che aveva accumulato quella mattina lasciando il posto alla felicità per essere in quel angolo di paradiso con le sue amiche e l'intera gilda.

Puntò ad un ombrellone e ci si diresse come una furia, mollò la presa sul polso di Lucy solo quando furono all'ombra e togliendo la sabbia da uno sdraio, ci poggiò sopra la sua borsa rossa da mare.
-Ragazze dobbiamo farci subito un bagno! Il primo di tanti!- esclamò guardando con occhi sgranati e luccicanti di gioia le due amiche che cedettero immediatamente a quello sguardo dimenticando totalmente di essere state “sequestrate” da quella loro piccola amica.
-Va bene, ma Juvia si chiede dov'è Grey-sama…- rispose la blu guardandosi attorno con ancora addosso il suo vestito da spiaggia azzurro con fiorellini bianchi -Juvia vuole mostrare il suo costume a Grey-sama così lui…- cominciò con occhi a cuore iniziando già a sognare ad occhi aperti -…così Grey-sama ti farà un complimento, si innamorerà, vi sposerete e avrete tanti bambini. Lo sappiamo già..- rispose cantilenando Lucy concludendo la frase dell'amica, che ormai era persa nei suoi sogni, e mentre riponeva il suo borsone verde sullo sdraio dopo aver riposto il vestito giallo nella borsa rimanendo già in costume. Un costume che avrebbe fatto girar la testa a chiunque, anche ai sassi! La bionda indossava un bikini rosso accesso, con adorabili balze a fare da contorno dell'elastico del pezzo inferiore e come laccetti della parte superiore, il prosperoso seno messo in bella vista pronto a prendere un colorito molto invitante e il sedere sodo coperto l'indispensabile in modo da non sembrar troppo volgare o arrapante… Si, decisamente un costume sobrio e per nulla ammiccante.
Levy distolse lo sguardo, sbuffando e si voltò verso Juvia che intanto era rimasta in costume pure lei e lanciava sguardi fulminanti, peggio di Laxus, verso Lucy bisbigliando "rivale in amore" incessantemente. La maga della pioggia indossava un costume viola con motivi etnici bianchi, si intonava perfettamente con la sua carnagione chiara e i capelli blu mare, le donava in una maniera incredibile a anche il suo seno era lì, in bella vista, pronto a far girare la testa a chiunque e anche il sedere non era da meno.

Levy fece saltare lo sguardo da una all'altra per tipo 20 volte e poi si portò una manina al petto coperto ancora dal top bianco abbinato ad un paio di pantaloncini marroni e ad una fascia marrone con motivi zig zag bianchi: -Sapete, andate voi, io aspetto che il sole si abbassi un po, ora mi scotterei e intanto ne approfitto per iniziare a leggere il mio nuovo libro- disse sorridendo ed estraendo un libro dalla copertina rosa grosso come un mattone e riponendolo sopra la sua sdraio.
-Ma Levy! Sei stata tu a dirci di fare il primo bagno!- sbuffò la bionda mettendo le braccia incrociate sotto il petto facendolo sollevare un poco e mettendolo, involontariamente, ancora più in risalto.
-Infatti vi raggiungo subito, prima voglio leggere almeno le prima 100 pagine e sai che ci metterò ben poco. Sarò velocissima!- l'assicurò l'azzurra mettendosi a sedere, prendendo in grembo il libro e sorridendo radiosa. Lucy stava per protestare nuovamente ma fu’ interrotta da Juvia che l'afferrò per un braccio e cominciò a trascinarla esclamando: -Grey-sama è la con Nastu-san e Erza-san! Ci sono anche Mira-san, Lisanna-san, Elfman-san e tutti gli altri! Juvia vuole raggiungerli!  Andiamo!- Levy sentì la sua amica stellare borbottare qualcosa prima di essere totalmente rapita dalla maga della pioggia e mentale chiese scusa ad entrambe ma ringraziando per il tempismo nel portare via Lucy al momento giusto evitando di farla discutere con lei.

L’azzurra si voltò verso il gruppo dei suoi amici e notò, con suo grande dispiacere, che tutte le ragazze erano già in costume e mostravano, decorati da piccoli triangoli di stoffa, balze e colori diversi, le loro belle curve, abbondanti e morbide. L'unica che vide "vestita" di un costume a fascia era Wendy, ma lei non contava, era ancora piccola e sicuramente fra un paio d'anni avrebbe avuto un bel seno come le altre sue amiche. Aprì il libro, sconsolata, e si mise a leggere sdraiandosi all'ombra dell'ombrellone. Lesse le prima 10 pagine ma poi sentì le grida della sue amiche e anche se sapeva di star compiendo dell'autolesionismo alla sua ormai quasi inesistente autostima, si ritrovò a guardare il gruppo di ragazze mentre si divertivano a giocare a pallavolo nell'acqua, schizzandosi e facendo sobbalzare le loro curve facendo sbavare e incantare tutti i presenti, anche chi non era di Fairy Tail.
Si portò una mano al petto, Levy, e ripensando alla discussione avuta quella mattina, prima della partenza, con quel troglodita di Gajeel, si disse che, nonostante tutto, il ragazzo forse non aveva tutti i torti.

Inizio Flashback

Appena mise piede dentro la gilda tutti salutarono Levy con un gran sorriso e lei ricambiò più raggiante che mai. Si avvicinò al tavolo in cui sedevano le sue amiche e vide che Nastu, Grey e Gajeel non erano lì seduti con loro, cosa insolita visto che facevano sempre colazione tutti assieme.
-Ohaio Minna!- esclamò con un gran sorriso. Ormai erano settimane che aspettava quel giorno, nulla poteva andar storto e nulla poteva rovinarle il buonumore, ne era certa!
-Ohaio Levy-chan!- risposero in coro le ragazze; Levy notò subito che Lucy teneva in mano un pezzo di stoffa rosso e si incuriosì: -Che state facendo? Cos'è quello?- domandò vedendo che le ragazze ammiravano quel pezzo di stoffa incuriosita.
-E' il mio costume, è nuovo e le ragazze mi hanno chiesto di mostraglielo, vuoi vedere?- domandò la bionda sorridendo tutta contenta dell’acquisto e la maga del Solid Script non se lo fece dire due volte. Prese la stoffa rossa dalle mani della sua amica e stendendo il tutto per bene sul tavolo restò meravigliata da quanto piccola fosse "Ci starà tutto qui dentro?" si chiese mentre sorrideva lanciano uno sguardo di apprezzamento alla sua amica.
Juvia estrasse il suo costume stendendolo accanto a quello di Lucy e lo stesso pensiero balenò nella mente di Levy restando ancora più scioccata da quanto piccoli sembrassero quei pezzettini di stoffa mentre tutte le altre lanciavano gridolini tipo "Kawaiii" "Stupendo" e roba simile. E la stessa cosa avvenne per il costume leggendario giallo di Erza, per quello verde smeraldo e argento di Mira e per quello a fascia blu di Wendy anche se, ovviamente, quello della piccola Dragon Slayer era perfetto per le sue forme e rassicurò un po’ Levy sul fatto che la piccola fosse ancora così pura e ingenua.
Quei costumini erano da capogiro, bellissimi, semplici e anche se non in modo volgare, sexy.. erano perfetti per le ragazze che gli avrebbero indossati e lei, Levy, era anche un po’ invidiosa ma ovviamente la felicità delle sue amiche mentre mettevano in mostra gli acquisti superava ogni cosa e non poteva esserne che felice.

-Tu? Che costume hai Levy?- chiesero in coro Juvia e Lucy procurando un grande panico e un gran rossore sulle guance della turchese -Preferisco non tirarlo fuori qui in gilda. Tanto al mare lo vedrete di sciuro..- rispose facendo una risatina sforzata e timida. Le ragazze cominciarono a "supplicarla" di far veder loro il suo costume ma l'azzurra era troppo imbarazzata; sapeva che il suo non era nulla di speciale in confronto ai loro, pure quello di Wendy era più bello rispetto al suo e la cosa la imbarazzava, nonostante le sue amiche fossero così curiose e allegre di sapere, soprattutto perché aveva paura che un certo Drago spuntasse fuori dal nulla e lo vedesse. In altre circostanze e in altri luoghi non si sarebbe preoccupata di mostrare il suo costume alle ragazze ma li, alla gilda, voleva evitare di creare la situazione perfetto per mettersi in ridicolo da sola..

-Non ci sarebbe nulla da vedere ghihihi-

La risata era inconfondibile e Levy sentì un brivido freddo attraversale la spina dorsale dalla testa ai piedi; si voltò e con suo grande stupore vide che il Dragon Slayer di Ferro era dietro di lei, a pochi passi e si sporgeva al di sopra della sua testolina per guardare i costumi, ancora ben stesi sul tavolo delle altre, tenendo le braccia incrociate e ghigno in bella vista. Gli occhi cremisi di lui si fissarono nei suoi e Levy fece passare tutti i colori che poteva sul viso, il cervello le andò in fumo e cominciò a balbettare un qualcosa a caso.
Erano anni ormai che la piccola maga del Solid Script era innamorata di Gajeel ma per tutto quel tempo non aveva mai detto o fatto nulla per far capire al Drago i suoi sentimenti. Oramai la sua gioia e la sua tristezza dipendevano dalle parole che il drago gli diceva e anche se non lo faceva notare, molte erano state le volte in cui per una battuta Levy si era sentita inferiore o poco all'altezza anche nei confronti delle sue amiche, soprattutto sul lato dell'aspetto fisico. Anche lì, in quel momento, nonostante l'imbarazzo, quella piccola battuta l'aveva ferita: “so da me che non c'è nulla da vedere” si diceva cercando di far ritornare il suo viso del suo colore naturale.
Gajeel aveva la pessima abitudine di dire la cosa sbagliata nel momento sbagliato ma aveva anche lo straordinario dono di farsi perdonare facendo o dicendo una qualsiasi cosa, volontariamente o no, che facesse risollevare il morare alla piccola fata, facendole tornare il sorriso. Le discussioni erano all'ordine del giorno tra i due, a volte non si parlavano per giorni e poi uno correva dall'altro quando erano in difficoltà, si urlavano contro e poi si proteggevano, litigavano e poi ridevano e per Levy era come vivere su una costante montagna russa che influiva sul suo umore e sul suo cuore.

-Gajeel-kun! Non esser scortese con Levy-chan!- lo rimproverò Juvia e il drago fece un passo indietro sghignazzando. "Vorrei essere come Juvia" pensò Levy mentre si voltava verso il tavolo e teneva chino il capo; Juvia era come una sorella per il Drago e Gajeel la trattava meglio di chiunque altro, si preoccupava per lei e l'aiutava, anche se sbuffando, con Grey. Prendeva le sue difese e si conoscevano da una vita. Sapeva che tra lei e la maga della pioggia c'era una grande differenza: Levy era una compagna di gilda, Juvia era una sorella e non poteva far nulla per quello. Oltretutto Juvia era molto, ma molto, più generosa nelle forme e sicuramente Gajeel era abituato ad un genere di donna, formosa e ammiccante, che Levy non poteva e non voleva essere.

-Dai, facci vedere.- disse Lucy prendendo la borsa dalle mani dell'azzurra mentre quella era distratta ed estraendo il costume da bagno. Levy sbiancò mentre la sua amica poneva il costume sul tavolo: un bikini arancio, molto poco sexy, con dei fiorellini bianchi stampati, le mutande avevano un fiore stilizzato per entrambi i lati, in ferro, a tenere unita la parte dietro con quella davanti e la parte superiore del costume aveva come aggancio sulla schiena un fiore come quello della mutanda e i due laccetti semplici attorno al collo. Non era male ma messo accanto ai bikini super sexy con merletti e pizzi il suo sembrava un costume da bambina e che poteva anche andar bene a Wendy. Le ragazze cominciarono a lanciare gridolini di approvazione su quanto fosse adorabile e carino mentre Levy diventava rossa dall'imbarazzo. Era carino, si, ma non sexy.

-Ve l'avevo detto, nulla da vedere ghihihi.- rise Gajeel ritornando a sporgersi sul tavolo per vedere il costume dell'azzurra -Arancio, il colore adatto per te Ebi ghihihi-

Levy si bloccò a quelle affermazioni e le larve di sentire un leggero scricchiolio provenire dal petto ma non era sicura forse perché era ormai abituata a sentirsi così. Erza si equipaggiò con una spada alta almeno quanto lei, Wendy e Juvia si avvicinarono all'azzurra mentre Lucy rimetteva velocemente nella borsa il costume chiedendo prima scusa all'amica e poi tentò di uccidere Gajeel con lo sguardo.
-Che c'è?- chiese il drago guardando preoccupato la spada che impugnava Titania e indietreggiando di qualche passo. -Tu, brutto IDIO- cominciò la rossa, ma fu’ interrotta da una risatina.
Tutte si fermarono a fissare a occhi spalancati la maga del Solid Script che sollevando la testa e muovendosi lentamente a prendere lo zaino aveva iniziato a ridere di gusto.
Alzò il capo a guardare i presenti: -Hai ragione, Gajeel. Ahahah. Infatti l'arancio è il mio colore preferito. Ahahah- Nessuno mosse un muscolo, Levy rideva e tutte la guardavano confuse mentre Gajeel la fissava con il suo solito ghigno divertito. L'azzurra si voltò a guardare il drago con un'espressione da finta offesa ma tenendo un sorrisetto sulle labbra; era l'espressione che usava ogni volta che lui diceva frasi simili, usata per non far capire quanto realmente ci stava male per quelle parole. Puntò gli occhi castano-dorati in quelli rossi di lui: -Ma comunque devi smetterla di chiamarmi Ebi. Lo sai che mi da fastidio.-
Gajeel la guardava come se tutto fosse apposto, mantenendo il suo solito ghigno divertito e solo quando gli occhi di Levy presero una sfumatura lucida e delle lacrime si fecero strada agli angoli dei suoi occhi il Drago smise di sorridere iniziando a guardarla con espressione preoccupata e stranita: -Stai bene?- chiese a bassa voce ma la turchese abbassò subito lo sguardo e ancor prima che la domanda del mago fosse capita dagli altri esclamò convinta: -Io vado a casa, ho dimenticato un libro! Ci vediamo alla partenza!- Iniziò a camminare spedita verso l'uscita, ignorando la domanda del mago, senza voltarsi e sperando che nessuno la fermasse.

Stava cedendo.

Questa volta la sua mascherata stava cedendo, proprio nell’unico giorno in cui nulla poteva rovinarle il sorriso, stava per crollare. Fortunatamente nessuno l'aveva seguita o fermata e si sarebbe rifugiata nella sua stanza per qualche minuto, per ricomporsi, per smettere di piangere come una stupida pima di uscire e ricominciare da capo quella giornata che tanto desiderava.
Appena fu’ fuori dalla gilda cominciò a correre diretta a Fairy Hills; le gambe e i polmoni bruciavano, aveva il fiato corto ma non smise di correre. Spalancò la porta della sua stanza e richiudendosela alle spalle si accasciò a terra, schiena appoggiata ad essa, tirando al petto le ginocchia abbracciandole e chinando il capo tra di essere, sembrava un pulcino terrorizzato; cominciò a piangere ma non di un pianto scosso dai singhiozzi o altro, semplicemente le lacrime scivolavano incessanti sulle sue guance ma non un singhiozzio, non un brivido perché in fondo già lo sapeva e Gajeel aveva ragione… Non c’era nulla da vedere in lei.
Alzò il capo, si asciugò gli occhi e le guance con una mano e poi si rialzò; si lavò il viso con acqua fredda e poi cominciò a cercare un libro da portarsi dietro. Non aveva pensato che si sarebbe servita di uno dei suoi migliori amici anche durante quella vacanza; i libri la facevano entrare in un mondo diverso, migliore, e ogni volta immaginava di essere lei la principessa che veniva salvata ma non dal principe, sarebbe stato troppo facile e scontato, ma dal cattivo, che diventava buono per lei perché l'amava. “Smettila di vivere nelle favole Levy!" si rimproverò e prendendo il primo libro che li capitò sotto mano uscì dalla sua stanza, diretta nuovamente a Fairy Tail e con un nuovo sorriso ben incollato al volto. “Andrà tutto bene!”

Fine Flashback

Riprese a leggere sbuffando visto che, tanto per cambiare, nella fretta aveva preso il libro "La Bella e La Bestia"; indossava ancora il top bianco ma si era tolta i pantaloncini marroni, l'arietta fresca che proveniva dal mare le accarezzava le morbide e rose gambe e gli smuoveva leggermente i capelli, l'ombra dell'ombrellone le riparava solo il capo ma non le dispiaceva visto che il sole era caldo e aiutava a rilassare i muscoli tesi e intorpiditi dal viaggio. 

Era nel bel mezzo della narrazione quando un'ombra si parò su di lei e mettendosi a sedere di scatto, alzando gli occhi, incrociò lo sguardo con quello del Drago di Ferro: -Gajeel...- disse con un sospiro di sollievo -Mi hai spaventata-
Il drago sfoggiò il suo ghigno migliore e si sedette a terra sulla sabbia bianca; indossava un costume nero con i bordi grigi scuro con dei mortivi simili ai bulloni, gli arrivava poco sopra il ginocchio e gli calzava alla perfezione, i muscoli di spalle, schiena e petto erano in bella vista, come i piercing che luccicavano al sole. Levy arrossì quando si rese conto di star fissando, ormai da un po, il corpo muscoloso di Gajeel e voltò il capo a guardare il mare. 
Era perfetto, non poteva negarlo e gli era difficile resistere alla tentazione di dare ancora una sbirciatina al fisico scultorio del ragazzo.
-Tieni- disse il mago con la sua solita voce profonda e forte ma cercando di dare un tono gentile. L'azzurra prese la lattina di Sprite che il ragazzo gli stava porgendo, era fredda e quando ne bevve un sorso sentì quel liquido dolciastro misto alle bollicine rinfrescarle la gola. Nessuno parlava, stavano seduti a guardare il mare e Levy sperava che quel momento così tranquillo e intimo nella sua semplicità non finisse mai. Amava i rari momenti in cui i due erano soli e anche se non dicevano nulla era come si dicessero tutto; era come se si scusassero per i propri errori e con la presenza l'uno dell'altro rimarginassero le piccole ferite che si facevano a vicenda quando litigavano. Erano i momenti che l'azzurra preferiva in assoluto e se li godeva più che poteva, soprattutto ora, visto che sapeva che da un momento all'altro il mago si sarebbe alzato e si sarebbe allontanato per tornare dai loro compagni con la certezza che, anche se non aveva detto nulla e sicuramente non sapeva nemmeno quale fosse il suo sbaglio, Levy lo aveva perdonato.

-Perché non sei ancora in costume e in acqua con le ragazze?- domandò Gajeel. Levy si bloccò per un secondo a quella domanda "Sapevo che non ci sarebbe mai arrivato. Non considera affatto l'idea che io sia imbarazzata da me stessa e dal mio stupido costume da dopo quello che ha detto." pensò ma ciò che rispose era tutt'altra cosa: -Stavo leggendo. Forse entro dopo, mi brucerei se prendessi troppo sole ora.- sorrise nella direzione del mago ma distolse subito lo sguardo quando si accorse che lui la stava fissando sorridendo divertito. -Ghihihi diventeresti rossa come un pomodoro e con il costume arancio che hai chiunque ti scambierebbe per un gamberetto, Ebi.- disse Gajeel cominciando a sghignazzare come suo solito.
"Ecco, lo sapevo. Lo sapevo. Lo sapevo!" Levy appoggiò la lattina mezza vuota a terra, tra la sabbia e senza guardare il mago rispose: -Devi piantarla con quel nomignolo, lo sai che non mi piace.- sentenziò con voce secca e cercando di fargli capire che davvero non lo sopportava e che era davvero irritata in quel momento. Nuovamente le parole del ragazzo l'avevano ferita ma ora non poteva scappare e rifugiarsi da sola.
-A me piace- rispose divertito il drago ignorando il messaggio sotto inteso della turchese e allungando un braccio afferrò il libro che la ragazza aveva lasciato, chiuso ma con il segna pagina, sulla sdraio -Cosa leggi?- chiese e voltò il libro a leggerne il bordo della copertina. -Ridammelo!- urlò Levy allungandosi per riprendere il libro ma Gajeel fu’ più veloce e alzandosi in piedi fece qualche passo indietro. -"La Bella e la Bestia"? Davvero?- chiese in modo beffardo e ghignando. L'azzurra divenne rossa dalla rabbia e si fiondò sul drago che preso alla sprovvista da quella reazione si fece rubare il libro dalle mani: -Si! Davvero! Che ti frega?!- chiese con rabbia e con tono sprezzante. Non poteva fuggire e non voleva nemmeno piangere davanti a lui.. le restava solo la rabbia e in quel momento ne aveva tanta accumulata per la giornata.
-Ancora credi nelle favole?- cominciò il corvino portandosi le mani sui fianchi -Sono tutte stronzate, non esistono i principi azzurri e le principesse rinchiuse nelle torri o roba simile. Ancora ancora esistono i cattivi, ma sono peggio di quelli scritti li.- concluse ghignando e fissando il suo sguardo sul volto paonazzo di Levy. Sembrava quasi essere orgogliosi di ciò che aveva detto e la cosa faceva aumentare la rabbia della piccola manga del Solido Script. "Lo so! Lo so, brutto Idiota! Lo so da me che non esistono! Ma io... IO..." -Io leggo ancora le fiabe perché sono meglio della realtà! Leggo ancora quelle stupide storie perché immagino che il principe azzurro non sia per nulla "azzurro" ma un personaggio che cambi per amore! Un personaggio, nero come la Bestia, come... come...- si fermò prima di completare la frase, già le lacrime incombevano minacciose anche se faceva di tutto per trattenersi, il volto arrossato e tutto il corpicino che fremeva dalla rabbia. Gajeel la guardava a occhi spalancati, immobile davanti a lei: -Come chi?- chiese e a Levy si fermò il cuore "No, non lo dire. Piuttosto vattene da li. Ora!" si disse: -Come nessuno....  Nessuno.- rispose abbassando il capo e asciugandosi gli occhi.
Si chinò e finì tutto in un sorso la lattina fredda, appoggiò il libro sulla sdraio e si tolse il top bianco incurante del fatto che il drago la guardasse o meno.

Ormai non le importava più nulla, ci rinunciava.

-Dove vai?- si sentì chiedere e la voce di Gajeel era seria, inflessibile ma anche strana come se fosse tremolante, alterata da qualcosa che non capiva e no sapeva distinguere. -Cos’è? Adesso magicamente ti importa qualcosa?- rispose Levy in tono acido, spezzato dal pianto trattenuto -Lascia stare, questa cosa non cambierà mai.- Levy si allontanò a passo svelto, la sabbia che gli scottava i piedi e lo sguardo fisso al mare cercando di non cedere ancora.
Arrivata a riva, sulla sabbia umida si voltò verso il suo ombrellone ma Gajeel non c'era più "Sapevi sarebbe finita così, come sempre." si disse “Speravi ti fermasse questa volta? Stupida”. Entrò in acqua e cominciò a nuotare verso le boe.
-Levy-chan! Dove vai?- si sentì chiamare e fermandosi, restando a galla si voltò verso riva dove le sue amiche giocavano a pallavolo con l'acqua fino alle ginocchia. -Faccio una nuotata e torno!- urlò agitando la mano a mo' di saluto e riprese a nuotare. 

Era brava, non aveva mai avuto problemi con l'acqua, nuotava benissimo anche dove non toccava e dove non vedeva il fondo; si immerse un paio di volte, nuotò a stile libero e quando arrivò alle boe si fermò, aprendosi a stella e restando a galla. L'acqua era fresca e il sole caldo, un mix perfetto per rilassarsi e per pensare: "Ancora credi nelle favole?" gli aveva detto con quel tono divertito e quello stupido ghigno "Non esistono i principi azzurri...Ancora ancora esistono i cattivi...." -Stupido Gajeel. Lo so da me.- disse al cielo azzurro come i suoi capelli e non si preoccupò delle lacrime che andarono a rigarle le guance per poi finire in mare, tanto nessuno l'avrebbe vista piangere, nessuno si sarebbe accorto e se qualcuno chiedeva perché aveva gli occhi rossi avrebbe risposto che aveva nuotato ad occhi aperti sott'acqua. Le sue lacrime salate si mischiarono all'acqua ancor più salata, le onde la cullarono mentre lei rilassava i muscoli tendo solo la testa e l'addome fuori. "Come chi?" gli aveva chiesto quando si era interrotta -Come te, Baka Gajeel. Un Cavaliere Nero.- rispose a se stessa e si immerse prima di cominciare a singhiozzare e a piangere nuovamente.
Rimase per un po' sott'acqua, con gli occhi aperti; bruciavano ma non gli importava, vedeva tutto così scuro, di un blu profondo e intenso, la luce del sole non era abbastanza forte per illuminare tutto e le diverse sfumature erano un incanto. 
Le tornò in mente quando aveva dato la sua aria a Gajeel baciandolo durante lo scontro con Tartaros; lui stava affogando e lei lo aveva salvato e poi lui l'aveva salvata stringendola a sé impedendo a quel mostro di farle del male.

Riemerse e prese un bel respiro: già, senza alcun dubbio era lui il suo Cavaliere Nero.

Ripensò al loro primo incontro (il peggior incontro possibile), alla prima volta  in cui lui l'aveva difesa, a tutte  le volte che si erano aiutati, a tutte le missioni, a tutte le volte in cui erano rimasti soli, a tutti i sacrifici fatti, a tutte le lacrime versate, ai litigi, al suo ghigno adorabile anche quando la faceva arrabbiare, ai suoi occhi rossi  che erano capaci di farti tanta paura tanto quanto potevano darti forza, alle sue braccia che l'avevano salvata tante volte e a tutto ciò che faceva di lui "Lui", Gajeel, ai mille difetti e ai mille pregi. Ripensò a tutto: "Rifarei tutto allo stesso modo. Rifarei tutto senza indugio, senza rimpianti, rifarei ogni cosa, mille volte. Rifarei tutto, sopporterei tutto, se questo significasse stare con lui anche solo come compagna di Gilda." si disse mentre lentamente riprese a nuotare verso riva; forse era ancora un po’ arrabbiata ma sapeva che a breve avrebbe lasciato tutto alle spalle e sarebbe andato da lui sorridendo per parlarli con una scusa.. Proprio non ci riusciva ad odiarlo e voleva vederlo, nonostante tutto, voleva vederlo ancora. Le andava bene anche così, l'importante era sapere che lui stava bene con tutti loro e che ora aveva trovato delle persone da considerare la sua famiglia; il suo amore passava in secondo piano se doveva considerare prima il bene di lui.

Era ancora lontana e le gambe iniziavano a bruciare per lo sforzo insieme alle braccia ma sapeva che sarebbe arrivata a riva senza problemi, o almeno lo credeva.
Sentì un dolore lancinante all'addome, alla bocca dello stomaco, come se un nodo la stingesse dall'interno " Un crampo! Proprio ora?!" si disse e istintivamente si portò le mani allo stomaco e non riuscendo a tenersi a galla si immerse. Faticava a muovere le gambe e le braccia, stava a galla a mala pena da ferma e senza crampi, ma ora era impossibile; riemerse e ricadde sott'acqua un bel po' di volte, l'aria si faceva sempre più corta e il dolore sempre più forte, alla fine gridò un debole -Aiuto- prima di riemergersi nuovamente e questa volta non riuscì a risalire.
Aprì gli occhi e vide che tutto era sempre più scuro, la luce del sole sbiadiva man mano che lei andava verso il basso, si strinse forte le mani sulle labbra e sentiva che i polmoni bruciavano, gridavano, la mancanza d'ossigeno. Avrebbe tanto voluto avere le forze per tornare a galla ma quel crampo l'aveva come paralizzata dal doloro. Tutto si fece più scuro, gli occhi pesanti e le forze andavano esaurendosi; tolse le mani dalla bocca e le bolle che uscirono salirono verso l'alto, verso l'aria mentre lei scendeva verso il buio e l'acqua sempre più fredda.

Aveva paura.

Sarebbe morta affogata e non aveva salutato le sue amiche, non le aveva ringraziate per essere state con lei sempre, non le avrebbe più riviste e già le vedeva piangere mentre il Master le consolava; il papà che non aveva mai avuto.

Aveva paura.

Sarebbe morta e non era stata sincera con il Dragon Slayer, non gli aveva detto i suoi veri sentimenti, sarebbe morta con solo quel rimpianto ma forse era meglio così, era meglio che lui non sapesse; sarebbe morta, si, ma sapeva che per lo meno Gajeel la reputava una sua amica e compagna di gilda e non aveva rovinato tutto mettendo i suoi sentimenti prima di lui. Non l'avrebbe più visto e quella consapevolezza le fece male al cuore.

Aveva paura ma si lasciò andare chiudendo gli occhi e mentre calava sempre più verso il buio freddo del mare.. Sentì qualcosa di forte prenderla dalla vita e tirarla contro qualcosa di grande, caldo e duro. Aprì gli occhi, consolata e grata a quel tocco così forte e rassicurante: “Che succede?” si chiede pigramente, stanca per tutta la fatica fatta cercando di resistere e prima ancora di aver il tempo di realizzare che i tratti sbiaditi che vedeva insieme a quei due puntini rossi sangue che aveva difronte fossero quelli del drago, sentì le sue labbra morbide e fredde esser toccate e aperte con forza da quelle ruvide e calde di lui che gli stavano dando ancora un po' d'aria.
La tenne stretta a se, Gajeel, mentre riapriva gli occhi dopo quel passaggio d'aria e si spingeva verso l'alto; appena ebbero entrambi la testa fuori dall'acqua, Levy gettò le braccia al collo di lui e poggiando la testa contro la sua spalla cominciò a tossire e sputar l'acqua che gli aveva invaso i polmoni. 
Il drago la teneva stretta con un braccio solo e si teneva a galla usando le gambe e il braccio libero: -Stai bene Levy?- chiese mentre riprendeva fiato anche lui. Sentiva quello scricciolo freddo e tremolante contro il suo corpo molto più grande e istintivamente cercò di attirarla più vicino, per scaricarla.
-Si.... Si....- rispose l'azzurra mentre tossiva ancora e cercava di riprender fiato lentamente. Si scostò un poco ma Gajeel non mollò la presa: -Grazie- disse mentre il suo viso prendeva un colorito roseo sulle guance anche se aveva ancora le labbra blu.
-Ti riporto a riva. Tieniti.- disse il drago abbassando lo sguardo e ricominciando a nuotare verso riva.

Levy si appoggiò nuovamente alla spalla del drago tenendosi salda al collo di lui mentre il mago la teneva sempre più stretta per la vita facendo aderire perfettamente i loro corpi. -Potevi usare la magia, lo sai?- la rimproverò il corvino mentre lentamente si muovevano verso riva; non era facile stare a galla con un peso da reggere, anche se minimo.
Levy rimase confusa a quella affermazione e ripensando al fatto che avrebbe potuto creare una bolla d'aria con la sua magia evitando così di annegare e di farsi baciare dal drago (cosa che non gli era poi così tanto dispiaciuta), diventò rossa ma subito dopo sentì di nuovo la paura prenderla allo stomaco e annebbiando qualsiasi pensione positivo: -Non... Non c'ho pensato.... Avevo.. Avevo troppa...- Al ricordo della sua quasi morte le si riempirono gli occhi di lacrime e cominciò a piangere aggrappata a Gajeel che si fermò a metà strada: -Stai tranquilla. Non è successo nulla. Anche se non hai usato la magia è andato tutto bene, no? Sono qui io ora. Non piangere.- disse con voce stranamente dolce e posando un leggero bacio sulla spalla dell'azzurra e stringendola più forte.
Levy smise di respirare, nuovamente, ma questa volta per la sorpresa di quelle parole e di quel gesto; si staccò un poco da lui e anche se Gajeel era voltato verso riva e non la guardava, vedeva quanto le sue orecchie fossero rosse. -Ti.. Ti riporto allo sdraio. Devi coprirti. Sei congelata.- balbettò il mago tornando a muoversi e cercando di riprendere il suo tono serio e inflessibile.
Levy sorrise mentre l'unico suo pensiero volava al fatto di quanto fosse stato dolce il drago in quel momento e alla discussione che aveva avuto prima sulle fiabe. Decise che Gajeel meritava una risposta alla sua domanda “Come chi?”. Si strinse a lui facendosi trasportare e cullare allo stesso tempo dalle onde e dal abbraccio forte e caldo del mago: -Come te, il mio Cavaliere Nero- bisbigliò vicino all'orecchio del ragazzo che divenne ancora più rosso. Sorrise e lo abbracciò più forte; le sembrava di rivedere il mare ancora per la prima volta tanto era felice.
-Shhh. Sta zitta.- rispose Gajeel con voce tremolante per l'imbarazzo e tenendosi stretta la sua Principessa Fata capace di cacciarsi sempre in qualche guaio.. ma, ovviamente, lui ci sarebbe sempre stato.
  
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