A chi mi aiuta a trasportare il mio zaino. Solo per te.
VIA
Pesante anche solo a vedersi, questo zaino grava
sulla mia schiena ormai insensibile.
Per tutta una vita sulle mie spalle.
Non ne ho bisogno. Davvero non ne ho bisogno.
Non ho bisogno del calcare sopra il mio lavandino, degli
sguardi scettici dentro la mia casa, dei piedi che inciampano in uno stupido
zerbino, di un bicchiere che si rompe, di un treno che arriva in ritardo, di un
telefono che squilla, di una notte insonne, di una porta chiusa, di un buco nel
mio maglione preferito, del tempo che non passa mai…
La realtà diventa… fastidiosa, in tua presenza.
Inferiore.
Insipida.
Ridicola.
Grottesca.
Assurda.
Insignificante.
Tu vai oltre ogni immaginazione ed infrangi ogni
barriera del mondo reale.
Tu sei oltre.
E io sono sempre bloccata qui.
Non ci serve la realtà. Bastiamo noi.
Non ci servono quei rumori, uno più irritante
dell’altro, né quei gusti, ormai tutti conosciuti.
Non ci servono quegli oggetti, in fondo tutti
uguali, né ci serve toccarli o odorarli, perché ci sembrano inconsistenti.
È piccolo, questo mondo, è stretto! Ed è pieno di
piccola gente che fa piccole cose…
Noi siamo sempre diversi.
L’occhio ha sempre una visione nuova in cui
immergersi,
l’orecchio sente sempre come nuova ogni singola
nota delle nostre voci,
le nostre fragranze sono sempre maledettamente
troppo buone e familiari per essere ignorate,
e ogni angolo dei nostri corpi toccato dalle nostre
mani è una continua scoperta…
Non credere che non siamo unici, non dar retta a
quello che dicono.
Non è che non lo siamo. È che loro non capiscono.
Poso questo fardello e mi abbandono in questo
spazio senza tempo che è solo nostro.
Dopo, lo zaino mi sembrerà meno pesante.