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Autore: xjnicodiangelo    02/06/2016    4 recensioni
[Solangelo - AU]
Mancava poco più di una settimana al ballo di fine anno, e Will non era ancora riuscito ad invitare il suo fidanzato, troppo impegnato ad annegare nello studio e soffocare nei libri. Quel giorno però, Will aveva avuto l’ultima verifica importante dell’anno, quindi era libero e poteva finalmente dedicarsi alla proposta e a ciò che ne seguiva.
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[...] Il più alto si lamentò rassegnato sedendosi sul marciapiedi con i gomiti sulle ginocchia e la testa sui palmi, mentre la sua amica gli si sedeva accanto incoraggiandolo: «Vedi che ci riuscirai, prima o poi.» L’ultima parte era stata un sussurro, ma il biondo la sentì comunque.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Nico/Will, Will Solace
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Prom?
 
Mancava poco più di una settimana al ballo di fine anno, e Will non era ancora riuscito ad invitare il suo fidanzato, troppo impegnato ad annegare nello studio e soffocare nei libri. Quel giorno però, Will aveva avuto l’ultima verifica importante dell’anno, quindi era libero e poteva finalmente dedicarsi alla proposta e a ciò che ne seguiva.
Il biondo si avviò con un sorriso smagliante verso l’armadietto del suo ragazzo, che stava cercando qualcosa al suo interno: «Raggio di sole!» l’aveva richiamato pronto a porre la fatidica domanda, ma fermò ogni suo intento quando il più basso si voltò verso di lui.
Non lo stupì tanto l’espressione a metà tra lo stufo e lo stressato che il ragazzo aveva, quanto il suo aspetto: era più pallido del normale –il che è tutto dire– e aveva un alone scuro tutt’intorno agli occhi, in proporzioni anche troppo estese rispetto al solito. L’irritazione che traspariva dal suo sguardo era stata abbastanza da farlo preparare psicologicamente ad essere scacciato malamente.
«Che vuoi Will?» sbuffò il più piccolo, ma l’interpellato non ebbe tempo di replicare che l’altro si era raddrizzato lo zaino nero sulle spalle e aveva aggiunto: «Senti Will, ho il compito di letteratura inglese: magari me lo dici dopo!»
Il più alto si sentì baciare leggermente la guancia prima che il suo bellissimo e stressato fidanzato sparisse tra la folla di ragazzi che occupava il corridoio.
 
All’ora di pranzo Will era andato incontro al suo ragazzo che camminava svogliato verso un tavolo con un vassoio tra le mani: «Com’è andato il compito, raggio di sole?» aveva chiesto premuroso una volta arrivato al suo fianco.
Il minore aveva sbuffato sedendosi sulla panca, seguito a ruota dall’altro ragazzo, poggiando il vassoio semi-vuoto sul tavolo: «Non ne parliamo, va!» aveva risposto borbottando e affondando il cucchiaino nel budino al cioccolato che aveva precedentemente aperto.
Il biondo si morse il labbro inferiore commentando: «Tu sta’ tranquillo. Intanto, riguardo a stamattina, dovevo chiederti …» Il più alto sarebbe anche riuscito a chiederglielo se solo non fosse sopraggiunto un Percy Jackson con tanto di affanno –dovuto alla probabile corsa fatta per arrivare lì–: «Nico ho davvero bisogno di te!»
Prima che il moro potesse spiccicare parola o esprimere la propria volontà, il ragazzo dagli occhi verdi continuò rivolto verso il biondo: «Ti dispiace se te lo rubo per un po’?»
L’interpellato aveva sbuffato scocciato –seriamente tentato di rispondere con un secco ‘sì’–  assecondando, suo malgrado, il ragazzo mentre guardava seccato il suo adorabile fidanzato essere tirato per un braccio ed essere trascinato chissà dove a fare chissà cosa da suo cugino.
 
Dopo vari tentativi mandati all’aria da rapimenti improvvisi del suo ragazzo a opera dei suoi cugini o la sua sorellastra, o semplicemente da fughe tattiche volte allo studio condotte proprio dal minore, il biondo si era convinto che a cercare di chiederglielo a parole non sarebbe arrivato da nessuna parte.
Quindi aveva pensato in grande e si sentiva fiero di cosa aveva escogitato. Aveva radunato tutti i suoi fratelli nell’area del cortile di fronte all’entrata della biblioteca, dove il minore aveva passato ogni sua ora buca o minuto di pausa nell’ultima settimana. Aveva spiegato ad ognuno dei suoi fratelli cosa fare, lui avrebbe solo dovuto dare il segnale non appena la figura del moro avesse fatto capolino sulla soglia della porta.
Voltò lo sguardo verso i suoi fratelli, disposti ordinatamente in fila e sbuffò scocciato dal loro comportamento totalmente indifferente, ma non potette rinfacciarglielo perché vide la figura del minore spuntare sulla soglia.
Guardò i suoi fratelli che uno alla volta alzarono ognuno il proprio foglio con la lettera disegnata sopra e non appena Austin ebbe alzato il suo, si affiancò a lui alzando un altro foglio: Prom?
Si era preparato a qualsiasi reazione, tranne a quella: il moro li aveva sorpassati correndo e senza degnarli nemmeno di uno sguardo, incredibile! Ignorò gli sguardi perplessi dei suoi fratelli e urlò il nome del ragazzo, che si voltò continuando a camminare: «Non posso Solace, ne riparliamo dopo!»
O mai, pensò Will scocciato guardando il moro voltarsi nuovamente e correre verso la sua prossima lezione.
 
Will stava letteralmente impazzendo per trovare un modo di invitare il suo ragazzo al ballo senza essere snobbato o interrotto, e i suoi fratelli e i suoi amici potevano confermare.
Era arrivato ad una soluzione perfetta: aveva composto la domanda con dei post-it gialli sul parabrezza dell’auto dell’autista francese del moro, ed era soddisfatto dell’idea e della riuscita: era impossibile evitarlo, doveva pur tornare a casa in qualche modo!
«Will, sei sicuro che sia questa l’auto?» chiese Lou Ellen al suo fianco, attorcigliandosi una ciocca del caschetto rosa intorno all’indice.
Il biondo la guardò arcuando le sopracciglia: «Ti pare che non sappia quale sia la sua auto?» Volse lo sguardo all’uscio della scuola quando vide la figura del moro scendere stancamente le scale con le cuffiette nelle orecchie.
Quasi gli cadde la mascella quando lo vide salire sull’autobus, che non gli diede nemmeno tempo di reagire che sgommò abbandonando la strada. La ragazza dai capelli rosa lo guardò con un’espressione seccata e le braccia conserte: «Che dicevi, Will?»
Il più alto si lamentò rassegnato sedendosi sul marciapiedi con i gomiti sulle ginocchia e la testa sui palmi, mentre la sua amica gli si sedeva accanto incoraggiandolo: «Vedi che ci riuscirai, prima o poi.» L’ultima parte era stata un sussurro, ma il biondo la sentì comunque.
 
Non ci volle molto a far conoscere a Will il sapore della vera disperazione: aveva attuato un’altra delle sue brillanti idee, ma in seguito ai risvolti delle precedenti aveva qualche dubbio sull’esito. Aveva composto la domanda con lettere prese da annunci di giornale e le aveva unite su un foglio che aveva attaccato al suo armadietto.
Subito dopo si era appoggiato alla fila di armadietti di fronte per osservare la scena, aspettando il suono della campanella e con essa, l’arrivo del suo moro preferito. La sua vista venne oscurata da una mandria di ragazzi che attraversarono il corridoio spingendosi, e quando ritornò a guardare di fronte a sé il suo ragazzo stava rovistando nel suo armadietto alla ricerca di qualcosa.
Con due grandi falcate si ritrovò il minore di faccia, che lo guardò in attesa che dicesse qualcosa. Il biondo lo osservò: «Trovato niente fuori all’armadietto?»
Il più basso arcuò un sopracciglio scuotendo la testa stranito: «Perché?»
Will sentì la necessità di controllare: afferrò l’anta dell’armadietto, girandola quanto bastava per vedere i residui di nastro adesivo sull’anta.  
La sua espressione si fece vagamente irritata, al che il moro non potette far altro che dire: «Okay … io vado a lezione, ci vediamo dopo»
Nel corridoio ormai vuoti, riecheggiò un ringhio esasperato e un’anta che sbatteva.
 
Il biondo aveva raggiunto la soglia di sopportazione, quindi appena sbollita la rabbia aveva raggiunto l’aula da cui sarebbe uscito il minore, pronto a porgli la fatidica domanda anche a costo di tenerlo in ostaggio –era abbastanza sicuro che al più moro non sarebbe dispiaciuto troppo, comunque–.
Quando la campanella suonò e tutti i ragazzi si riversarono nel corridoio,  dovette afferrare il suo ragazzo per un braccio per attirare la sua attenzione: «Ehi, Will! Io dovrei …» Il maggiore non gli lasciò concludere la frase: «Non mi interessa cosa devi farei, ora resti qui e mi ascolti!»  L’altro in risposta aveva annuito, stranito dal comportamento dell’altro.
«Sono giorni che provo a parlarti, ma ogni volta hai qualcosa da fare, qualcosa per cui studiare, qualcuno che ha bisogno di te: è stato estenuante!» Il più basso provò a rispondere, ma l’altro lo precedette: «Diamine, quindi volevo chiederti –si schiarì la gola– vieni al ballo con me?»
Gli sembrò di liberarsi di un peso, mentre il minore lo guardava con un piccolo sorriso che gli adornava le labbra: «Quindi ti sei ridotto all’esaurimento per chiedermi di venire al ballo, –si fermò, –aspettando che l’altro annuisse– con te, –altra pausa– che sei il mio fidanzato.» aveva concluso, mentre Will faceva l’ultimo cenno del capo: «Allora?»
Il più basso sospirò, confermando l’ovvio: «Sì.» Il biondo lo strinse in un abbraccio alzandolo da terra, e rimase spiazzato quando Nico gli sussurrò all’orecchio: «Sei molto creativo, comunque.»
L’altro lo mise a terra all’istante: «Spero tu stia scherzando, altrimenti puoi iniziare a correre!»
E nel corridoio ormai vuoto, riecheggiarono un «Oops!» seguito da una risata e il rumore delle suole delle scarpe dei due ragazzi che calpestavano il pavimento rincorrendosi.

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Ehilà!
Eccomi tornata stranamente presto con una nuova os!
Okay, quest'idea mi è balenata in mente pensando che tutte le scuole della mia città (tranne la mia) quest'anno avrebbero fatto il ballo di fine anno e diciamolo, anche guardando il film "Prom?" -da cui ho preso un paio di idee.
Devo dire che mi piace particolarmente, tranne la fine: sono in conflitto con le conclusioni delle storie, non le so fare, quindi se pensate che la fine sia molto shitty e volete farmelo sapere, vi darò ragione.
Ovviamente, non so se i personaggi sono OOC, ma spero di no.
Se siete arrivati sani, salvi e svegli fin qui, vi ringrazio tanto per aver letto questa storia e vi sarei molto grata se mi faceste sapere cosa ne pensate con una recensione, accetto tutto: complimenti (che fatico sempre a credere arriveranno), consigli (che bramo e desidero) e  critiche (con moderazione, sono particolarmente sensibile!).
E niente, ho tante idee che mi frullano in testa in questo periodo, quindi (s)fortunatamente tornerò presto ad infestare questa sezione di efp.
Alla prossima adorabili cupcakes!
  
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