Era uno strano gruppo il loro.
Insomma, una non-tanto-giapponese dalla parlantina sciolta, una futura Katniss Everdeen dai capelli lucenti, una rosso fragola con la mania per lo shopping, e una che aveva rischiato di uccidere le sue amiche un paio di volte per la sua “guida sicura”.
Nessuno si era abituato a vederle girare per i corridoi a braccetto, oppure a vederle seduto allo stesso tavolo. Nemmeno i loro più cari amici, per inciso. Scott era ancora convinto, dopo anni, di essere affetto da una qualche forma di demenza, e Stiles aveva rinunciato ormai da tempo a cercare di capire cosa unisse tanto quelle ragazze.
Perché, parliamoci chiaro, Malia, Allison, Lydia e Kira non avevano assolutamente niente in comune, eppure non riuscivano a fare a meno l’una dell’altra.
Come i venerdì sera, per esempio, che erano “il loro momento”. Il sabato no, quello andava passato in compagnia dei rispettivi ragazzi, per poi poter spettegolare su Skype le prime ore della domenica mattina.
In ogni caso, il venerdì era il loro giorno, e i loro amici avevano ormai imparato che chiedere alle ragazze di uscire di uscire di venerdì equivaleva più o meno a minacce e occhiate furenti.
Il loro luogo d’incontro è la casa di Lydia, non solo perché è la più grande, ma sua madre non c’è quasi mai, quindi sono libere di parlare di ciò che più le aggrada. Anche quel venerdì, quindi, sono a casa di Lydia.
-Condizione necessaria e sufficiente affinché un…-
-Mio Dio! Malia, ti dispiacerebbe abbassare la voce, sto studiando storia-
-E io matematica-
-E io starei cercando di dormire, ma con le vostre voci in sottofondo non ci riesco! –
-Che poi devo ancora capire perché tu dormi e noi studiamo-
-Perché ho fatto già tutti i compiti-
-E aiutarci no, eh? –
-Qualcuno mi spiega a cosa diamine serve la matematica nella vita?! –
-Ad un sacco di cose: per esempio a controllare lo scontrino…-
-Dare la mancia…-
-Fare lo sconto…-
-Non serve a niente, insomma! –
Lydia sospira per l’ennesima volta da quando si sono incontrate, prima di richiudere gli occhi e abbandonare nuovamente la testa sul divano, le voci delle sue amiche in sottofondo. Cerca di godersi gli ultimi minuti che le restano di riposo, perché tanto lo sa che tra poco Malia si lascerà cadere pesantemente accanto a lei avvolta in un plaid, Allison le chiederà dove ha nascosto le bustine di tè nero e Kira sceglierà l’ennesimo film vecchio giapponese. E poi, ovviamente, scatterà la guerra per la scelta del film, perché a nessuna di loro va di vedere un film giapponese.
Lydia sa che succederà tutto questo, e già si prepara psicologicamente, “il tè è nel mobile a destra” già sulla punta della lingua, quando Malia decide di rompere la loro normale routine.
-Cos’è una migliore amica? –
Le tre ragazze fissano sorprese Malia, prima di fissarsi tra di loro e cercare di trovare una risposta soddisfacente. Lydia a volte dimentica che la ragazza ha vissuto praticamente da eremita per anni, prima di stabilirsi definitivamente a Beacon Hills, e cerca di trovare una risposta che possa placare i dubbi della sua amica.
-Beh, una migliore amica è quella persona con la quale ti senti legata- inizia Kira, chiaramente in difficoltà, perché nemmeno lei, che di solito risponde a tutte le domande curiose di Malia, questa volta ha una risposta soddisfacente.
-Legata? Intendi con una corda? – Allison non può fare a meno di ridacchiare, mentre Kira vorrebbe solo sprofondare.
-No, per carità! “Legata” nel senso che le vuoi bene e ti piace passare del tempo con lei. -  spiega Lydia. –E’ come un’amica, con cui però ti senti più in sintonia. –
-E come faccio a distinguere un’amica da una migliore amica? –
-Quando chiedi gli appunti di arte ad una migliore amica lei non te li manda fino a quando non la implori. – e l’occhiata di fuoco che Allison lancia a Lydia non ha niente a che vedere con la risposta.
-Oppure è la prima persona che chiami quando la notte non riesci a dormire. –
-O la persona con la quale ti scambi i vestiti. –
-O quella con cui chiacchieri fino a tarda notte. –
-O quella che quando non hai niente da fare chiami. –
-E’ colei che si presenta a casa tua alle prime luci dell’alba perché vuole fare una corsetta. –
Malia rimane ferma, raggomitolata sul divano, il quaderno di matematica dimenticato in grembo. Le altre sperano veramente che abbia capito, perché si sentono in difficoltà come non mai.
Passano alcuni minuti di assoluto silenzio, durante i quali Lydia pensa che forse la ragazza è entrata in stato catatonico, quando, finalmente, Malia si alza dal divano e si avvicina alla tv.
-Ok, migliori amiche. Cosa vogliamo vedere? –
E le altre non possono fare a meno di sorridere.