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Autore: Jade Tisdale    05/06/2016    2 recensioni
[Double flash-fic | What if? | 4x19]
Quando, pochi minuti fa, Nyssa si è seduta di fianco a Quentin, quest’ultimo ha creduto che fosse sua figlia. E quando ha realizzato che non era lei, ha dovuto chiederglielo, a Nyssa: «Dov’è Sara?», e lei non ha saputo rispondere.
Ormai sono mesi che non la vede, che non sa dove sia. E fa male.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Dinah 'Laurel' Lance, Dinah Drake Lance, Nyssa al Ghul, Quentin Lance, Sarah Lance
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La mia forza, il mio tutto

 

 

Yet do I not repine 
Knowing that Bird of mine 
Though flown - 
Learneth beyond the sea 
Melody new for me 
And will return.
I have a Bird in spring ‒ Emily Dickinson

 

 

 



Quando, pochi minuti fa, Nyssa si è seduta di fianco a Quentin, quest’ultimo ha creduto che fosse sua figlia. E quando ha realizzato che non era lei, ha dovuto chiederglielo, a Nyssa: «Dov’è Sara?», e lei non ha saputo rispondere.
Ormai sono mesi che non la vede, che non sa dove sia. E fa male.
L’Erede del Demonio volge lo sguardo alla sua destra, incontrando per un breve istante quello della madre di Sara: ha gli occhi rossi, stanchi, le guance rigate dalle lacrime e dal dolore.
Le viene quasi naturale chiedersi se si ricorda di lei, e quando la scena del rapimento di due anni prima si fa spazio fra i suoi pensieri, Nyssa non può fare altro se non cercare di andarsene per l’imbarazzo nonostante sia appena arrivata.
«Dove stai andando?»
La mora abbassa nervosamente il capo, affranta. «Non è il mio posto, qui. La prima fila è per i famigliari.»
«Tu sei di famiglia.» Quentin la blocca per un braccio, mentre il cuore di Nyssa perde un battito.
Famiglia.
Per anni si è chiesta cosa volesse dire far parte di una famiglia, ma ha dovuto aspettare a lungo prima di scoprirlo. 
È stata Sara a insegnarle il suo significato, stravolgendo la sua vita con il suo imperturbabile ottimismo e la sua voglia di vivere.
Era lei, la sua famiglia. 
Per tanti anni, è stata lei ad amarla e a proteggerla. E quando se n’è andata, quando è morta ‒ fa ancora male ‒, Laurel è stata l’unica in grado di farla stare meglio, di farla sentire amata e protetta come solo una sorella sa fare.
Perché è questo che era lei per Nyssa. Non un’amica, non una confidente o un’allieva, non semplicemente la persona più legata alla donna che amava: è stata per Nyssa la sorella che non ha mai avuto.
Hanno riso insieme, hanno pianto, scherzato, e si sono addirittura scambiate consigli e segreti, cosa che la figlia del Demonio mai si sarebbe sognata di fare in vita sua con qualcuno che non fosse Sara.
Laurel l’ha resa debole, così come non molti anni prima aveva fatto sua sorella.
E Nyssa credeva davvero di aver imparato dai propri errori, ma non è così, perché per la seconda volta nella vita ha visto un membro della sua famiglia andarsene via da lei.
Questa volta, per sempre.





Quando la figura si siede accanto a lei, la cerimonia non è ancora iniziata.
Nyssa intravede una scia bionda passarle davanti agli occhi, e solo allora il cuore ricomincia a batterle forte.
Vorrebbe dire qualcosa, ma non ci riesce, perché l’emozione è troppo forte.
Sara tiene lo sguardo basso, e dopo poco si porta le mani in grembo senza dire una parola.
Nyssa la osserva, così come fanno Quentin e Dinah quando si accorgono di lei, ma prima che entrambi possano aprire bocca, la funzione ha inizio.
L’Erede del Demonio sospira appena, e nonostante dovrebbe prestare attenzione a ciò che accade attorno a lei, la voce del sacerdote le appare flebile e lontana.
Si perde nel guardare Sara trattenere a stento le lacrime, e si rende conto che mai prima d’ora l’ha vista ridotta in questo stato: non osa alzare lo sguardo verso di lei, forse per paura, forse per vergogna, o forse semplicemente perché è troppo scossa per trovare la forza di affrontare la realtà.
Quando la bara passa di fianco a loro, però, Sara si irrigidisce: istintivamente, cerca la mano dell’amata e la stringe forte, quasi come se volesse trarne conforto e coraggio.
E Nyssa, stupita, non può fare a meno di sussultare, ma Sara ha ancora lo sguardo fisso davanti a sé.
La bara di Laurel viene posta di fianco alla vecchia lapide di Sara, e a ogni secondo che passa, al cuore di Canary si aggiunge una crepa in più.
E finalmente, in quell’istante, Sara volge il capo in direzione dell’amata, distrutta.
Non ce la faccio, sussurrano le sue iridi di ghiaccio.
Nyssa aumenta la stretta sulla sua mano, le labbra serrate e lo sguardo fisso in quello della bionda. Farebbe di tutto pur riportare indietro Laurel, ma sa che è impossibile.
Sara singhiozza, mentre una lacrima solitaria le accarezza la guancia destra.
Ho bisogno di te, pensa, con la testa piena di suoni. Non posso farcela da sola.
Una lieve brezza accarezza le spalle di entrambe, portandosi via la lacrima di Sara ma non il suo eterno senso di solitudine.
Ci sarò io, al tuo fianco
, vorrebbe dire, ma sa che sarebbe tutto inutile.
Non c'è bisogno che Nyssa parli, perché Sara lo capisce dai suoi occhi che non la lascerà.
Ora, è lei la sua forza.
Ora, è tutto ciò che le rimane.

 

 

 

 







Questa povera fanfiction riposa nel mio pc da mesi ormai, una parte l’avevo addirittura scritta prima di vedere la 4x18 ma a causa dellascuola di diversi motivi non sono mai riuscita a concluderla.
L’avvertimento “What if?” si riferisce al fatto che Sara abbia partecipato al funerale della sorella, cosa non vera nel canon.
Uhm, che altro? Ovviamente io e i titoli non andiamo mai d’accordo, ma ormai ci avrete fatto l’abitudine ahahah.
E niente, ringrazio chiunque sia giunto fino a qui :3

   
 
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