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Autore: Kiryel    07/06/2016    1 recensioni
*Voglio vederlo, dirgli ancora che mi dispiace, che senza lui valgo meno di zero. Gli voglio dire che gli voglio bene, forse pi๙ di quanto realmente credevo. Ma non riesco ad alzarmi e ricado scompostamente sulla sedia...*
Spoiler Civil War
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Nuova OneShot, sui nostri Stony, ่ la stesura su carta di un sogno di qualche giorno fa XD. Qui Tony non si ่ ancora sottoposto all'intervento che l'ha liberato dal peso del reattore. :)
Spero vi piaccia!
Un bacio a tutti.

 

PS Spoiler CIvil War

Perdonami

 

“Tony ti prego svegliati! Parlami Tony!”

Corro verso di lui, mi inginocchio e lo chiamo disperato. Non puoi lasciarmi. Non per colpa mia. Non per colpa del mio egoismo.

 

“Tony, calmati” gli dissi mettendomi tra lui e Bucky per fermare quello scontro che avrebbe solo portato alla morte di entrambi.

Tu mi guardi con uno sguardo ricco di rancore, ma allo stesso tempo ferito e malinconico.“Tu lo sapevi? Sapevi che lui ha ucciso i miei genitori?” 

Rimango in silenzio, non so cosa rispondere, il fiato venuto meno e il cervello non riesce a formulare una frase, troppi pensieri. Avrei voluto dirti che lo sapevo, che l’ho sempre saputo, ma che non ti ho mai detto niente per non farti provare altro dolore. O forse no, la verit che non ti ho voluto rivelare ci che avevo scoperto perch sapevo che alla fine avrei dovuto scegliere da che parte stare, non ti ho detto ci che sapevo per non dover scegliere. Ho tenuto tutto dentro per egoismo.

“Si…” non riesco a dire altro. Tu sbarri ancora di pi gli occhi, ti saresti aspettato tutte le risposte possibili ma mai un si cosi deciso. Per un attimo non dici e  fai nulla,  poi qualcosa scatta in te e corri verso di me con tutta la rabbia che hai dentro di te.

Ce l’hai con me ed giusto, sono io che ti ho tradito, io che non ho tenuto conto della fiducia che tu avevi riposto in me. Bucky ha fatto ci che ha fatto perch l’Hydra lo teneva sotto controllo, lui non aveva la libert di scegliere. Io si, io potevo scegliere di dirti la verit.

Poi tutto successo  in un secondo, senza neanche rendermene conto iniziamo a lottare, l’uno contro l’altro.

“Tony mi dispi…” cerco di dire, prima che tu mi colpisca.

“Non me ne faccio niente delle tue scuse, Capitano.” rispodi colpendomi con il propulsore posto nelle mani, che mi scaraventa contro il muro facendo volare lo scudo verso Bucky.

Poi tutto avvenne all’improvviso, io che riprendo conoscenza, Bucky che prende il mio scudo, si scaraventa verso di te e tu, preso alla sprovvista, perdi l’equilibrio e cadi sotto il suo peso. Lui, approfittando della cosa, alza lo scudo e ti colpisce proprio a livello del reattore.

Io sbarro gli occhi e urlo, ma nulla in confronto all’urlo di dolore che dai tu. Mi alzo anche se non con poca difficolt e corro verso di te.

 

Mi guardi e una lacrima ti solca il viso.

“Non mi abbandonare” ti supplico avvicinandomi a te e, con sorpresa, offrendoti un bacio a fior di labbra, un bacio bagnato perch ora anche il mio viso bagnato, piango.

Tu mi guardi per poi chiudere gli occhi.

“Steve togliti, dobbiamo portarlo subito alla base non abbiamo molto tempo” sento la voce di Natasha, la guardo. Vorrei chiedergli cosa ci fa qui, come ci ha trovato, vorrei chiedere scusa anche a lei, a loro, a tutta la mia squadra. Ho sempre chiesto loro la massima sincerit e poi io, il loro Capitano, calpesto quella fiducia che tanto difficilmente mi hanno offerto.

Lei mi guarda con piet e mi aiuta ad alzarmi, mentre vedo Hulk che prende Tony tra le braccia e lo carica su una barella sul jet.

Noi li raggiungiamo e insieme ci dirigiamo al Tower Stark.

 

“Steve dovete seguire l’infermiere” dice Natasha indicando me e Bucky, che in precedenza era stato ammanettato.
“Non posso abbandonarlo di nuovo, se ridotto in questo stato solo colpa mia…” gli dico cercando di rialzarmi dalla sedia dove mi aveva abbandonato in precedenza, per avvicinarmi alla sala operatoria dove avevano portato Tony. Non sapevo che la Tower possedesse addirittura una sala operatoria.

 Voglio vederlo, dirgli ancora che mi dispiace, che senza lui valgo meno di zero. Gli voglio dire che gli voglio bene, forse pi di quanto realmente credevo. Ma non riesco ad alzarmi e ricado scompostamente sulla sedia.

Forse non sono messo tanto bene, perch Nat mi guarda preoccupata e mi abbraccia.

“Fammi rimanere qui” quasi la supplico mentre altre lacrime iniziano a scendere.

“Va bene. Ma non appena sar uscito andrai in infermeria.” rispose poggiandomi una mano sulla spalla. Si rivolge poi all’infermiera, chiedendole di portarci Bucky. Da quando ha colpito Tony non riesco a guardarlo in viso, non ho le forze, non ho il coraggio.

 

Dopo circa due ore di attesta Bruce esce dalla sala e viene verso di noi. Ha uno sguardo stanco e per questo non riesco a capire se ha buone o brutte notizie. Provo ad alzarmi e ci riesco ma solo con l’aiuto di Nat.

“Banner, come sta?”

“Non lo sappiamo” inizia “ abbiamo fatto il possibile. Per ora non possiamo far altro che aspettare” conclude per poi avvicinarsi a me.“Ora il caso che tu vada in infermeria, quando avrai fatto tutti i controlli necessari ti far entrare.” 

“Grazie” l’unica cosa che riesco a dire prima di svenire.

 

“Dove mi trovo?” chiedo a Nat.  Mi risveglio in un letto, simile a quelli di un ospedale, e lei di fianco.

“Sei svenuto e ti abbiamo portato in infermeria. Hai delle costole rotte e qualche ematoma sparso per il corpo, ma niente di allarmante. Devi solo riposare.”

“Tony?” chiedo.

Lei mi guarda sconsolata, sa che non mi riposer a dovere fin quando non sapr che lui sta bene ed fuori pericolo. Si alza e va verso la tendina che divide la stanza. La scosta ed io lo vedo. disteso su un letto simile al mio, l’unica differenza che lui non si muove ed circondato da fili che lo collegano a delle macchine che indicano il suo stato vitale. Faccio per scendere dal letto, voglio andare da lui, ma Nat mi blocca.

“Ho lottato per farti mettere qui, ma mi hanno fatto promettere che non ti saresti alzato dal letto, almeno fino a quando non saresti stato meglio. Non devi farlo solo per te stesso, ma anche per lui.”

“Grazie Nat.” le dico. Lei si avvicina e mi abbraccia di nuovo.

“Ora per non abituarti troppo a queste mie manifestazioni di affetto” dice mentre salutandomi si avvicina alla porta e va via.

Io mi giro ancora verso di te, poi stanco mi stendo e cerco di chiudere gli occhi.  

 

“Steve…” apro gli occhi quando sento chiamarmi. inizialmente penso di aver sognato per quanto la voce era fievole, poi per sento di nuovo il mio nome e ricordando mi giro verso la tendina che Nat aveva lasciato leggermente scostata.

Vedo te, hai gli occhi aperti e il volto rivolto verso di me. Sono contento, ma al tempo stesso impaurito per cosa potresti mai dirmi. Ci guardiamo entrambi negli occhi fin quando la porta della stanza non si apre ed entra Nat.

Guarda me e poi si rivolge verso di te, un sorriso le si stampa sul viso mentre uscendo dalla stanza chiama un medico.

Tu mi sorridi  per poi rivolgerti al soffitto e ancora debole richiudere gli occhi.

   
 
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