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Autore: Sacred    14/04/2009    1 recensioni
one shot su Tom Kaulitz, il chitarrista dei Tokio Hotel...
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anche stanotte abbiamo fatto l’amore. Ancora io e te ci siamo uniti. Una cosa sola. Si, ma io sono cambiata, non sono così ingenua come tre mesi fa. No. Quando stavo dietro ad una transenna e urlavo come una pazza. Poi tutto cambiò. Tutto diventò più chiaro, tutto iniziò a prendere una piega giusta… Più bella. Tu mi chiamai, mi chiesi il mio numero e te ne andai. Non ci contavo proprio che mi richiamavi, no. Invece andò diversamente. Tu lo feci. Parlammo, ridemmo e scherzammo assieme. Eri diverso. Il tuo sorriso brillava di più che quando toccavi la tua chitarra. I tuoi occhi erano luminosi e sempre più furbetti. Feci poi per andarmene ma tu mi presi il braccio e mi toccai con le dita le guance rosee. Tu Mi diedi un piccolo bacio a fior di labbra. T: sei diversa… Abbassai lo sguardo. Io: e tu sei bellissimo…ma non mi piacciono le one-night stend..- T: no! Che hai capito…non ti voglio portare a letto! Sorrisi. Il mio cuore iniziò a battere sempre più forte. E da lì tutto ebbe un inizio. Dopo due mesi scoprì che se la passava con una più grande di me. Erano tre notti che non ritornava a dormire. Ovviamente le scuse erano sempre prove, stanchezza e soundcheck vari. E io, come una stupida bambina, ci credevo. Credevo che l’angioletto non avesse difetti. Una sera mi fece una sorpresa. T: ora chiudi gli occhi amore! Io: ok… Non sapevo né dove ero né dove mi stesse portando. Mi prese la mano e salì gli scalini. Appena aprì gli occhi vidi un paesaggio molto più che magnifico. La torre Eiffel illuminata sotto il cielo stellato. Eravamo su un condominio, sul terrazzo dell’ultimo piano e guardavo ammaliata quel paesaggio. Mi scese una lacrima. Perché mi mentivi così? Perché mi facevi stare male così? Perché mi trattavi da principessa quando te la spassavi con un'altra? T: amore perché piangi?? Io: nono…non è niente.. T: sicura? Mi baciò. Ci baciammo sopra quel paesaggio mozzafiato. Mi sussurrò quello che temevo. T: ti amo.. Io: anch’io Tom..non ti immagini quanto…- Mi abbracciò da dietro e restammo così per tutta la notte. E adesso? Per quanto pensi di farla durare sta storia? Io il mio amore che ho per te non lo voglio condividere con nessuno. Sei troppo piccolo per capire davvero cosa significa amare… Ti diverti ancora a giocare con le ragazze….a farti imbiccare. Sei così dolce quando dormi. Non sembri così…Boh. Sembra che quando mi dici ti amo, lo dici con il cuore….ma non so più se crederti o no. Hai lo sguardo perso in questi giorni. Mi guardi come se dovessi lasciarti, come se sapessi quello che so! Però non posso negare che io ti amo. Eh no. Quello no. Ti muovi un po’ nel letto. Ormai hai tutto il petto scoperto e le lenzuola sono sottosopra. Alzi la mano e mi inizi a cercare tra le coperte, ma niente. Rido. Sei buffo. Allora apri gli occhi e ti accorgi che sono sul divano e sfoglio un giornalino. T: amore?? Che ci fai lì?? Dai vieni a farmi compagnia! Io: aspetta…sono le dieci..è emglio se mi vesto.. T: no…perché? Io: se dobbiamo uscire.. T: ma cinque minuti?? –ini –ini? Io: eddai Tom… Mi alzai e mi diressi nel bagno. Tom si alzò e mi prese. Mi fece sedere sul letto e fece una faccia un po’ preoccupata. Mi diede un bacio, che volle approfondirlo. Ma io mi staccai. Non avevo voglia. Non così. T: ma cosa ti prende piccola? Ti sento strana… Io: io?? Ma io non ho niente! T: non è vero…mi eviti…non mi dai neanche più i bacini belli belli…e a momenti non mi fai più neanche le coccole! Io: mi sembra che ieri abbiamo fatto l’amore….e se non ti vado bene cercane un'altra …tanto per te non è difficile! Scoppiai in lacrime e corsi in bagno. Tom bussò insistentemente, ma non aprì. Appoggiò la testa contro la porta e sospirò. T: cosa succede….- disse rassegnato. Io continuai a piangere ed a lacrimare. T: amore…ho paura…che ti succede?? Io: c’è….c’è…Tom, non voglio essere trattata così..n-non così..- dissi sempre singhiozzando. T: amore…ma cosa ti ho fatto? Io: niente Tom…tu non hai fatto niente.. Lui non riusciva proprio a capire. No. Io: ti prego, esci e lasciami un po’ da sola…per piacere- T: ma io… Io: PER FAVORE! T: ok..io…io ti amo! Alzai gli occhi ed altre lacrime mi scesero. Mi appoggiai alla vasca. Non poteva andare così.. Non così! Perché me?? Mi guardai allo specchio. Avevo il viso rosso e gli occhi ancora lucidissimi. Tom uscì dalla stanza, probabilmente stava andando da Bill. Colsi l’occasione per aprire l’armadio e togliere tutto. Non sapevo dove, quando e il perché di questa scelta…ma si dice che bisogna seguire il cuore no? Svuotai tutto e tirai fuori i miei borsoni. Iniziai a cacciare dentro tutti i vestiti ancora con le lacrime che mi impedivano la vista. Avevo paura? Avevo rabbia? Avevo amato così tanto una persona? Diedi un calcio al letto ed urlai. Urlai di rabbia. Urlai di dolore. Urlai per amore. Ormai gli occhi mi bruciavano tantissimo, ma volevo finire quello che avevo iniziato. Notai che Tom aveva lasciato il cellulare in carica. Lo aprì. UN NUOVO MESSAGGIO: “Tomi… è un bel po’ che non ci sentiamo… Che c’è, non mi vuoi più? Stasse passi da me? Bacione…” Ecco. Un’altra pugnalata al cuore. Ed un altro calcio, questa volta al comodino. Che poi che colpa ne avevano loro??? La colpa era solamente mia. E per quello che decisi di andarmene come sono arrivata. Torno al mio mondo. Dalla mia vera vita. Al mio piccolo paesino. Piccolo ma pieno di ricordi- Di quando ero piccola e di quando non sapevo ne ancora che significato portava la parola amore… Ecco fatto. Chiudo tutto. Sistemo un po’ la mia camera sotto sopra. Vedo tutte le lenzuola stropicciate. Sorrisi ma istintivamente mi scese una lacrima. Chi l’avrebbe detto che fosse stata l’ultimo notte… L’ultima con quel ragazzino che mi aveva fatto sognare. Annusai le lenzuola. Profumavano di lui. Di noi. Io lo so benissimo che Tom mi ama. Ma deve capire che la vita non la comanda lui….ma soprattutto che non esiste solo lui. Gli lascio un biglietto. Ma sinceramente non so neanche cosa scrivergli. “ti amo”…troppo banale. Prima gli presi il cellulare e andai in rubrica. Cerca finchè non trovai il mio numero. Premetti “elimina”. Addio Tom. Scrissi due righe sul foglio e chiusi la porta. T: cazzo Bill!- B: cosa?!? T: ho dimenticato il cellulare in camera! B: e allora?? T: se mi scrive Cristine?? B: chi è Cristine?? T: no niente…torno subito! Tom scappò su per la stanza. La aprì lentamente. T: amore?- sussurrò. Entrò del tutto. Andò in bagno ma non c’ero. T: amore!- disse più forte. Gli venne un brivido Ebbe paura. Si guardò attorno. Iniziò a mangiarsi le unghie insieme ai rimorsi. Mise gli occhi su un fogliettino. “sei solo un ragazzo. E io solo una ragazzina che crede che il principe azzurro esiste…e se esiste, che sia fedele per sempre” Tom la strinse a sé. T: no ti prego…- sussurrò. Si accasciò per terra, contro il muro. Prese il cellulare. Ma non trovò niente. Il suo numero? Dove era il suo numero? Gli scese una lacrima. T: solo un ragazzo…- Eccomi scesa dall’autobus. Si respira un’aria diversa. Non so neanche come descriverla. Il sole brilla nel cielo. Sono le tre di pomeriggio e non c’è neanche una nuvola. Sospiro. Lo devo dimenticare. Al sole fa piuttosto caldo pur essendo Marzo. Mi giro ed in un attimo sono nella mia casetta. La guardo. È diversa. Alzo gli occhi al cielo e mi perdo in quel azzurro immenso. Sento aprirsi la porta. La mia sorellona. Le corro in braccio e la stringo forte. Quanto tempo. Sor: tesora!! Quanto tempo! Io: puoi dirlo forte.. Sor: ma perché qui? Io: ehm…sono tornata perché voglio ritornare la ragazzina che gira per le strade di questo paese con dei sogni, con degli ideali, voglio ricominciare da capo. Senza soffrire, senza soffrire così tanto. Sor: piccola….ma Tom?? Io: Tom? Che Tom??
  
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