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Autore: Joy_Lynch    08/06/2016    1 recensioni
Rimasi a guardarlo senza dire niente ovviamente. Notai quanto fosse sprecato un viso come il suo a fare il bullo della scuola. Non sembrava tanto cattivo, ma aveva uno sguardo tagliente. Capace di leggerti dentro e percepire la tua paura. "D'accordo straniero, a domani." Disse finalmente allontanandosi e facendo un cenno con la mano. Uscito dall'aula rimasi ancora sconvolto. Il mio cuore non faceva altro che battere in maniera fortissima, quando si avvicinò pensai che mi stesse uscendo dal petto. Pensai fosse stata la paura e la tensione di qualche minuto prima.
Prequel e sequel dello spot "Sanctuary" che vede come protagonisti i nostri Mark e Junior dei Got7
Genere: Angst, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Movieverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ero lì davanti, e continuavo ad assistere alla scena senza dire nulla. Senza obiettare, senza intervenire in alcun modo. Junior aveva appena finito di deridere quel povero ragazzino, buttato a terra dai ragazzi accanto a me. Mi continuavo a chiedere perchè fossi ancora lì. Io non c'entravo niente con loro, anzi, loro sarebbero potuti essere persino miei nemici. Quando Junior e i suoi amici finalmente se ne andarono, io li raggiunsi. Ma prima, non potevo lasciare quel ragazzo così, perciò gli diedi un cerotto che tenevo sempre in tasca, per ogni evenienza. Mi guardò in un modo strano, ma non aggiunsi altro che me ne andai.  
Quando arrivammo in classe, Junior, come al solito, si sedette accanto a me. Erano circa 5 mesi che ci frequentavamo, e ancora non potevo credere che una persona come lui potesse stare con una come me. Eravamo così diversi. Basti pensare al nostro primo incontro. Ero appena arrivato in Corea dagli Stati Uniti. I miei genitori erano morti e dovetti trasferirmi dai miei zii, che mi insegnarono qualcosa, ma solo le cose basilari. Non ci fu abbastanza tempo, perchè quando i miei morirono era giugno, l´anno scolastico doveva iniziare a settembre, perciò ebbi il tempo di riprendermi dal trauma e imparare qualcosa dai miei zii. Inoltre non uscì mai di casa da quando arrivai in Corea. Il mio primo giorno di scuola, era il mio primo giorno nel suolo Coreano. Entrai in quella scuola per la prima volta, da solo. Dissi agli zii che non c'era bisogno che mi accompagnassero, me la sarei cavata da solo. Andai in segreteria alunni, dissi di essere un nuovo studente e chiesi quale aula o quale insegnante dovessi cercare. Mi diedero l´itinerario delle lezioni del mio corso e dissero "Devi cercare il professor Chen, seconda aula a destra del primo piano."
Feci come mi dissero e mi diressi al primo piano. Entrato in classe, il professore sapeva del mio arrivo e mi presentò alla classe. "Oh! Ben arrivato, tu devi essere Mark! Ragazzi, lui sarà il vostro nuovo compagno: Mark Tuan. E´ americano, quindi avrà qualche difficoltà nei primi tempi. Ora prego, siediti pure accanto a Junior, quel ragazzo lì infondo." Junior alzò la mano e quando mi sedetti accanto a lui mi lanciò un´occhiataccia. Non sapevo cosa non andasse in me, mi guardava come se fossi un animale da laboratorio.
Finite le prime due ore mi diressi nella prossima aula, e scoprì che anche Junior aveva la stessa lezione. Mi sedetti nell´angolo in fondo alla classe. Accanto a me si sedette uno dei suoi amici. Ancora non lo conoscevo, quando si sedette nel banco accanto al mio mi guardò con uno sguardo di minaccia e mi disse "Alla fine delle lezioni, fuori in cortile." 
Non capivo cosa volesse dirmi con quella frase. Rimasi perplesso per un po', lui rivolse la testa a Junior e poi all'insegnante che era appena entrato. 
Suonata l'ultima campana, avendo paura di quello che sarebbe successo feci come mi dissero. Mi recai verso il cortile principale della scuola, dove vi trovai l'amico di Junior che mi fece segno di seguirlo. Senza dire una parola feci come mi disse. Arrivati nel retro della scuola c'erano Junior e altri due suoi amici. Appena mi viderero, mi venirono addosso e mi fecero cadere a terra. Iniziarono a tirarmi calci allo stomaco e alla schiena. Non capivo cosa stesse succedendo, cosa avevo fatto per meritarmelo? Mentre i suoi amici continuavano a picciarmi, Junior rimase distante, seduto, a fissarmi.  
"D'accordo basta così" disse alzandosi. I ragazzi finalmente mi lasciarono e mi accasciai a terra dal dolore allo stomaco. Junior si avvicinò e si abbassò verso di me. "Ciao novellino. Capisci quello che dico, no?"  
Feci di si con la testa e continuò. "Devi sapere che in questa scuola ci sono solo: o sfigati o tosti. Sta a te decidere di quale parte fare." 
Non sapevo se avessi capito ogni parola, quel discorso mi sembrava così strano. Continuai a guardarlo senza dire niente.  
"Se vuoi sopravvivere a questi 2 anni scolastici dovrai attenerti alle nostre regole, o fare parte del gruppo. Se ne farai parte non potrai più tornare indietro. Sembri un ragazzo sveglio, ti consiglio la seconda scelta. Che decidi?"  
Non sapendo cosa rispondere feci un leggero gemito di dolore, guardai gli sguardi dei suoi amici puntati su di me e dopo un momento di silenzio risposi esitante "Fare parte del gruppo." 
"Così mi piaci, saggia decisione. Ragazzi, portatelo alla stanza." 
Non capì bene se disse proprio 'stanza' , ma subito dopo effettivamente mi portarono dentro un'aula ormai non più abilitata come classe didattica. C'erano distributori automatici all'interno, divanetti, una grande tavolo e degli armadietti. Mi condussero a uno di essi e mi dissero che là avrei dovuto mettere la mia roba quando sarei entrato. Annuì e finalmente se ne andarono. Rimasi solo nella stanza, finché non entrò Junior. "Hai un bel viso. Mi dispiace che te lo abbiamo rovinato. Ma sai, è la procedura." 
Continuai a rimaniere zitto finché non interruppe di nuovo il silenzio. "Non sei uno di molte parole, eh? Anche se sei straniero, no riesci a spiccicare parola." Si avvicinò sempre più a me e io feci due passi indietro. 
"Non mordo mica, sai? Beh si a volte. Quando mi fanno arrabbiare." 
Rimasi a guardarlo senza dire niente ovviamente. Notai quanto fosse sprecato un viso come il suo a fare il bullo della scuola. Non sembrava tanto cattivo, ma aveva uno sguardo tagliente. Capace di leggerti dentro e percepire la tua paura. 
"D'accordo straniero, a domani." Disse finalmente allontanandosi e facendo un cenno con la mano. Uscito dall'aula rimasi ancora sconvolto. Il mio cuore non faceva altro che battere in maniera fortissima, quando si avvicinò pensai che mi stesse uscendo dal petto. Pensai fosse stata la paura e la tensione di qualche minuto prima. Uscì dalla scuola e feci il percorso per andare a casa dei miei zii, sperando di non perdermi. 

Ehilà, la mia prima storia waaah~ 
Spero vi piaccia, cercherò di continuarla il prima possibile
Intanto godetevi il primo capitolo e commentate se vi sta piacendo
-Giorgia
   
 
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