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Autore: _Sherazade_    08/06/2016    1 recensioni
I pensieri del povero titano incatenato sui monti del Caucaso.
Prometeo si erse sopra il giudizio degli Dei, decidendo di donare qualcosa di prezioso all'umanità.
Non semplicemente il fuoco, ma qualcosa di più.
Qualcosa che avrebbe fatto tremare l'Olimpo.
Cosa fa tremare di più gli Dei, se non la paura che l'unica creatura a loro devota, si evolva, diventando sempre più simile a una divinità?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il sacrificio di Prometeo



La sera.
Che gioia vedere il sole calare.
Ho sempre amato sia il giorno che la notte in egual misura.
Adoravo le calde giornate estive, così come le fresche serate.
Ma tutto cambiòquel lontano giorno, e da allora, il sorgere del sole è stato per me il peggiore dei supplizi.


Ogni giorno lei viene da me.
Lei, quell'aquila maestosa, che ogni giorno lacera le mie carni, banchettando col mio fegato.
Quello stesso fegato che ogni notte ricresce per sfamarla.
Ancora, e ancora.
Questa è la mia condanna per aver troppo amato.
La condanna per aver permesso all'uomo di evolversi e progredire.
Una creatura timorosa e sempre riverente, che chiedeva solo di poter vivere più serenamente.
Io non ho fatto altro che indicare a questa creatura una nuova via, verso la quale l'uomo si è lasciato guidare.
Non rimpiangerò mai questa scelta.


Per Zeus, l'uomo doveva rimanere nell'oscurità, ma per me non aveva alcun senso.


Padre degli Dei, a che serve avere una creatura senziente che non possa evolversi? Se volevate degli schiavi, allora dovevate privarli dell'intelletto.
Io ho semplicemente dato il via a quello che era già scritto. L'uomo può arrivare ben oltre il suo attuale limite, e noi non possiamo impedirlo.
Accogliamo questa creatura intelligente, forse ha molto più da dare a noi, di quanto noi non possiamo dare a lui.”


Ma Zeus non capì, e mi condannò a questo perenne supplizio.
Condannato solo per aver liberato una creatura dalla schiavitù dell'ignoranza.


I giorni passano, susseguendosi di continuo, e io finisco col perdere il conto.
Ogni giorno è uguale all'altro, e l'agonia è sempre la stessa.
Quando l'aquila discende e mi lacera la pelle, ci sono momenti in cui perdo completamente i sensi.
Ma ecco, per la prima volta, dopo secoli, che odo una voce.
Riapro gli occhi e vedo l'aquila cadere a terra, trafitta da una freccia.
La vista è annebbiata, ma riesco a intravvedere una sagoma che mi si avvicina e mi libera dalle catene.
Ancora non vedo, ma sento la sua voce.
“Non preoccuparti, adesso è tutto finito”.
Sapevo che in quel momento, un nuovo inizio mi si sarebbe prospettato.
Non un caso aveva condotto da me quel giovane, ma una volontà divina.
Ero finalmente libero.


 
L'angolo di Shera ♥

Salve a tutti dopo una lunghissima assenza, causa lavoro, eccomi di ritorno.
L'altro giorno, giusto perché volevo un attimo riprenderci la mano con la scrittura, ho chiesto al mio ragazzo di darmi due tracce. Una a sua scelta, l'altra mirata: doveva scegliere per me un mito o una fiaba da rielaborare.
Lui ha scelto Prometeo.
La storia a lui non è piaciuta, l'ha definita un po' piatta. Ammetto di non aver elaborato eccessivamente il racconto, volevo sperimentare con le flashfic, ma non credo facciano al caso mio.
Spero che almeno a voi sia piaciuta.
Nei prossimi giorni pubblicherò anche il prossimo capitolo di "In bilico fra i mondi", e presto laorerò anche alla seconda oneshot (che credo proprio sarà più lunga).

A presto e grazie a tutti per il supporto che mi state continuando a dare

Shera ♥
  
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