Oscurità. Io vedo l'oscurità. Non vedo altro che oscurità. Io vivo nell'oscurità. Sto per diventare l'oscurità. Io sono oscurità. Io sono l'oscurità.
<< NO! >> Nico balzò a sedere sul letto con una mano sul cuore. I suoi battiti andavano velocissimi. Scoppiò in lacrime quando vide che la sua mano si stava disperdendo nell'aria come una macchia scura. Cosa gli succedeva? Ultimamente non aveva controllo dei suoi poteri. Il primo shadowhunter che poteva viaggiare nell'ombra e nei sogni. Solo una persona sapeva di ciò ed era Alec, il suo migliore amico. Egli entrò, aprendo la porta con forza. << Nico! Che succede?! >> Si guardò intorno.
Il ragazzo più giovane diede un'occhiata minacciosa alla finestra, come se volesse maledire il cielo scuro. Poi guardò Alec e gli fece segno di entrare.
<< Che succede? >>
<< Stavo per diventare un'ombra... Di nuovo. >> Alec non poté fare altro che guardarsi i piedi scalzi. La mano di Nico tornò nella sua originale consistenza. Ossa, carne e pelle. Così doveva essere. Non buio.
Nico aveva un groppo in gola che doveva assolutamente trattenere. "Non piangere, idiota." Si disse.
Avrebbe voluto dormire in un sonno tranquillo, ma ultimamente era sempre più difficile. Ormai le sue occhiaie si erano fatte violacee, come dei lividi. << Vado a fare un giro. >>
<< Non puoi uscire. Hodge si arrabbierà. >> Commentò il ragazzo dagli occhi azzurri.
<< Non esco fuori. Vado nel corridoio. >>
I due uscirono e uno chiuse la porta dietro di loro. Alec accennò uno sguardo sicuro a Nico e lui ricambiò annuendo.
Quando il ragazzo più grande lasciò Nico da solo, lui iniziò a camminare verso uno specchio. Lo prese e lo spostò in fuori. "Posso farcela." 
Nico entrò nell'ombra riflessa dallo specchio e iniziò il suo viaggio. Aveva un luogo preciso in mente come destinazione: il cimitero di New York.
Di nuovo. Le sue mani stavano diventando buio di nuovo. La pelle diventava di un nero profondo e caldo e iniziava a consumarsi come sabbia nel vento. La carne diventava sempre più morbida e poi si dissolveva nell'aria. Nico stava diventando un'ombra. << No! NO! >> Esclamò. << Non può essere! >> Chiuse gli occhi stretti e in poco tempo si ritrovò nella sua meta. Aprì gli occhi. Lapidi, tombe, erba secca. << Oh, Stige! >> Urlò dallo spavento. "Sono ancora sano e salvo per fortuna."
Iniziò a camminare per il sentiero, respirando a fatica per via della forte ansia che lo aveva colto qualche momento prima. Non dovevano sapere che era uscito dall'istituto. Non dovevano scoprire che aveva poteri divini. Sarebbe stato troppo pericoloso. "E' pericoloso anche per me." Una lacrima gli accarezzò una guancia pallida e scavata. Si sedette su una lapide e sospirò un singhiozzo guardando la mezza luna che splendeva in cielo.
Sono stanco di avere segreti. Un giorno la verità verrà fuori comunque, quindi... Perché no?