Anime & Manga > HunterxHunter
Ricorda la storia  |      
Autore: Daughter_Of_The_Moon    11/06/2016    3 recensioni
Killugon. Potete intenderla come semplice amicizia o leggere tra le righe per qualcosa di più, per me non fa differenza.
-
Dal testo:
"Dovresti vedere la tua faccia!"
"La mia faccia?" chiese Killua confuso
"Cos'ha la mia faccia che non va?" domandò. Gon lo guardò sorridendo, poi scosse la testa.
"Niente" rispose, " è divertente."
A volte l'albino si chiedeva che problema avesse il suo amico. Era sempre troppo sincero, troppo sorridente, troppo...troppo.
Spostò la vista sul cuscino che il moro teneva ancora in mano. Un ghigno gli si fece spazio sul viso.
"Kill- " Gon non fece in tempo a formulare una frase che si ritrovò con un paio di piume in bocca, che sputò tossendo.
"È così che vuoi fare? Perfetto!" colpì nuovamente il ragazzo, che questa volta rispose all'attacco, colpendolo a sua volta. Scoppiò a ridere, mentre si alzava in piedi sul materasso dell'amico, che rideva a sua volta.
Era una bella sensazione, si disse. Ridere con un amico. Era qualcosa che gli scaldava il petto.
-
Buona lettura,
Daughter_
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Shonen-ai | Personaggi: Gon Freecss, Killua Zaoldyeck
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

HORROR MOVIE

(Those nights)





<< Killuuua, mi annoio >> la voce di Gon lo distolse dal suo dormiveglia. Borbottò qualcosa, affondando la testa nel cuscino della stanza d'hotel dov'erano. Era ancora presto, ma lui era già stanco morto. Era stata una giornata stancante, lui e Gon avevano girato per la città, divertendosi come non accadeva da tanto. Per una volta non avevano avuto tracce da seguire, bande criminali da sciogliere o esami da superare, e così ne avevano approfittato per far uscire il loro lato più infantile. Ora però aveva gli occhi che si chiudevano da soli e desiderava solo sprofondare nel sonno.

<< Killua! >>

Già, peccato che qualcuno non volesse lasciarlo in pace. E quel qualcuno corrispondeva ad un ragazzino della sua età, con capelli neri, pelle scura e una voce molto fastidiosa. Serrò gli occhi, sperando che l'altro capisse l'antifona e lo lasciasse riposare. Passò qualche istante, in cui Killua si sentì sul punto di addormentarsi nuovamente. Si chiese nel dormiveglia come facesse Gon ad avere ancora tutta quella energia (quel ragazzo non aveva un pulsante per spegnerlo?). Quasi lo invidiava. Quasi.

Con la mente già metà nel mondo dei sogni, si accorse troppo tardi di un movimento sospetto alla sua destra. Un cuscino gli "atterrò" sul retro della testa, facendolo sussultare. Saltò a sedersi, guardandosi in giro sorpreso. Poco lontano da lui, il moro sorrideva innocente, l'arma del delitto ancora in mano. Gon cominciò a ridere fragorosamente.

<< Dovresti vedere la tua faccia! >> disse il ragazzo, chinandosi su sé stesso dalle troppe risate.

<< La mia faccia? >> chiese Killua confuso. Gon annuì velocemente, mentre si rimetteva dritto con la schiena. Forse era per via della stanchezza, ma non riusciva proprio a seguire il ragazzo (e questo era preoccupante).

<< Cos'ha la mia faccia che non va? >> domandò stranito. Gon lo guardò sorridendo, poi scosse la testa.

<< Niente >> rispose, << è divertente. >>

Killua socchiuse gli occhi in uno sguardo omicida. Aveva voglia di sbattere la testa al muro. L'altro continuò a sorridere, come se niente fosse. A volte l'albino si chiedeva che problema avesse il suo amico. Era sempre troppo sincero, troppo sorridente, troppo...troppo.

Spostò la vista sul cuscino che il moro teneva ancora in mano. Un ghigno si fece spazio sul suo viso.

<< Kill- >> Gon non fece in tempo a formulare una frase che si ritrovò con un paio di piume in bocca, che sputò tossendo.

<< È così che vuoi fare? Perfetto! >> colpì nuovamente il ragazzo, che questa volta rispose all'attacco, colpendolo a sua volta. Scoppiò a ridere, mentre si alzava in piedi sul materasso dell'amico, che rideva a sua volta.

Era una bella sensazione, si disse. Ridere con un amico. Era qualcosa che gli scaldava il petto.

Si lasciarono cadere all'indietro, mentre riprendevano fiato.

<< Non è molto meglio che rimanere a dormire? >> esclamò Gon. Killua gli lanciò un'occhiataccia, mentre dentro di sé diceva che sì, non c'era nient'altro che desiderava di più.



I remember when
We used to laugh
About nothing at all



<< Gon? >> Il moro si girò a guardarlo, gli occhi che brillavano di luce propria ed erano così vivi. Killua sentì una morsa allo stomaco.

Posso davvero restare accanto a te? Posso davvero aiutarti, in qualche modo? Ti divertiresti in questo modo anche con altri? Se sapessi quanto sono dipendente da te...rimarresti mio amico? Con me?

Inghiottì le parole che premevano con forza per uscire. Non poteva dar voce a quelle preoccupazioni. E, poi, era in grado di continuare anche senza risposte.

<< Ti va di vedere un film? >> chiese, cercando di non far tremare la voce. Era patetico, dannazione! E dire che quello sentimentale era Gon!

Gon si alzò in piedi. << Che film? >>

Killua ci pensò su. << Non lo so, tu che proponi? >>

Il moro cominciò a battere le mani, entusiasta.

<< Un horror! >> esclamò convinto. Killua sentì un brivido salire lungo la sua colonna. Un horror. Chi lo avrebbe detto che all'altro piacevano quei film?! Non poteva certo rifiutare, ma...

Gon interruppe il filo dei suoi pensieri.

<< A meno che tu non ne abbia paura >> l'albino fissò il sorriso malandrino sulle labbra dell'amico. Beccato. Sospirò dentro di sé.

<< Stupido. Lo sai che non ho paura di nulla! >> sbottò, guardando una macchia sul muro alla sua destra in quel momento molto interessante.

Si mosse per accendere il computer.

<< Allora, che titolo devo cercare? >> Se ne sarebbe pentito, lo sapeva. Oh, se ne era sicuro! Gliela avrebbe fatta pagare cara.



Stay up late and we'd talk all night
In a dark room lit by the TV light



<< Killua, ora puoi aprire gli occhi. >> il ragazzo restò con gli occhi serratti. Era riuscito a sopportare i primi cinque minuti di quel film, poi aveva dovuto distogliere lo sguardo. Non ce la poteva fare. Si sentiva come un bambino-un assassino spaventato da un paio di mostri finti, ecco cos'era.

All'improvviso, sentì una mano posarsi piano sulla sua spalla. Sussultò violentemente, alzando veloce le palpebre. Gon si scostò velocemente, apparendo leggermente imbarazzato-questo era strano. Il suo amico era sempre stato un amante del contatto fisico, cosa che aveva sempre lasciato Killua un po' confuso. Lui era cresciuto allenandosi a ferire gli altri, le sue mani sapevano solo portare dolore, ma quelle di Gon erano nate per curare, per stringere e abbracciare. La prima volta che aveva pensato questo era stato quando si era ammalato. Si era beccato senza sapere come la febbre, e ricordava vagamente la sensazione di calore che il corpo del moro gli aveva dato. Probabilmente aveva delirato un po', perché quando ci ripensava gli veniva in mente il volto divertito e poi contrito dell'amico.

<< Killua, tutto bene? >> l'albino tornò al presente, scuotendo leggermente le spalle. << Si, >> disse, prima di sospirare << ma la prossima volta il film lo scelgo io! >>

<< Ma che ne sapevo che hai paura degli horror? >>

<< Io non ho paura! >>

<< Invece si! >>

<< Ho detto di no, >> esclamò Killua, gonfiando le guance. Poi si lasciò cadere sul divano con uno sbuffo, ignorando il gemito di dolore del ragazzo che aveva colpito con la gamba. Portò un braccio davanti agli occhi, esausto. Dopo qualche minuto, parlò nuovamente << è solo che...mi rivengono in mente i ricordi, tutte le persone che ho ucciso e...e non so, ma- >> udì un suono leggero, e fermò il fiume di parole che continuava ad uscire dalla sua bocca. Sbatté un paio di volte le palpebre. Gon si era addormentato. Aveva la testa poggiata sullo schienale del divano, il resto del corpo più fuori che dentro. Il braccio destro era incastrato sotto il suo corpo e Killua riusciva ad immaginare il dolore al mattino. Si lasciò sfuggire una risata. Senza rendersene conto si era aperto a Gon, rivelando una parte di sé all'amico, che però non aveva sentito mezza parola.

Guardò per un po' il moro, uno strano calore che lo scaldava dentro, facendolo formicolare tutto.

Alla fine, piano, si ristese di nuovo, e, lasciandosi cullare dal respiro dell'altro, si addormentò.



Through all the hard times in my life
Those nights kept me alive






Angolo di quella pazza della scrittrice:

e ritorno così in questo fandom, di nuovo con i miei amatissimi Gon e Killua. Come al solito, ho paura di andare OOC, ma ho voluto pensare ad un Killua che ormai si è abituato alla presenza di Gon, tanto da aprirsi a lui. Poi, ho sempre avuto questo headcanon in cui al nostro moro piacciono i film horror. Non so perché, ma mi sa tanto da Gon.

Spero non aver fatto tanti errori. L'ho riletta solo un paio di volte, e l'ho scritta in giorni abbastanza lontani tra loro (ispirazione, dove sei?!).

Queste note stanno degenerando.

Io vi saluto qui, se volete lasciate un commentino, non fa mai male, e se avete qualche richiesta particolare, I'm here!

Ah, giusto per, la canzone è Those Nights degli Skillet. Mi è venuta una leggera fissa per loro.

Bye, bye,

Daughter_

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > HunterxHunter / Vai alla pagina dell'autore: Daughter_Of_The_Moon