Speranza. Poteva esistere la speranza per uno come lui? Uno abituato a fare solo quello che gli veniva detto? Uno bravo solo a eseguire gli ordini? China la testa, abbassa le spalle, spegni il cervello perché di lui non hai bisogno. Sei un soldatino e i soldatini si limitano a eseguire gli ordini. Non c’è altro per te. Solo questo. Non farti illusioni. Oppure sì. Ma ricorda, ricorda sempre, che le illusioni sono fatte per scontrarsi con la realtà e infrangersi come vetro delicato. Una finestra da cui guardare il mondo che vorresti. Uno specchio in cui guardare un volto diverso da quello che forse vorresti avere. Pensieri foschi i suoi. Eppure a volte un frammento di speranza si intrufolava nei suoi pensieri come in quel momento. Suo fratello Edgar era insieme a lui e ci chiedeva Igor se anche lui stesse avendo pensieri simili ai suoi, o Ivan poco più in là o ancora Lev e Pëtr. Feliks era ancora troppo piccolo. E si chiedeva, mentre tutti insieme ispezionavano il lago cercando e cercando ancora tra le profondità delle sue acque, cosa sarebbe accaduto se le loro ricerche non fossero andate a buon fine e quel che era sprofondato, sprofondato sarebbe rimasto. Ma era davvero speranza quella che lui stava provando o i suoi erano solo i pensieri di un folle? Perché cosa sarebbe rimasto di quello che era se lui fosse scomparso?