Capitolo 1

Ancora prima delle più antiche testimonianze, l'Egitto era la culla della vita un paradiso degno degli Dei che l'avevano creato.
Per questo avevano deciso di vivere con la sua cratura minore, l'uomo.
Ma era impossibile rinoscere un Dio, infatti si narrava che loro vivevano negli uomini stessi e molto spesso si monifestavano con terrificanti belve.
Ma gli Dei animano solo la metà del nostro racconto, era evidente che da soli non potevano forgiare il loro destino e che avevano bisogno di uomini o donne con un stradinario giudizio, saggezza e forza d'animo.
Purtroppo non facevano parta del mio caratte, ma prima che giudicate la mia immatura scansideratezza ricordate una cosa...non bisogna dubitare di colui o colei che lotta per l'unica cosa paragonabile agli Dei....."L'AMORE"
Chi sono io? Mi chiamo Nefertiti e questa è la mia storia

Tutto il paese era in pace, tutti si trovavano nelle loro case e nei loro letti a sognare.
Beh, quasi tutti.
Al palazzo reale due persone stavano impazzendo perché un neonato non smetteva di piangere.
- Dai, piccolo, dormi – sussurrava la madre del bimbo, nella speranza di farlo addormentare, invano.
- Dai, amore ti abbiamo dato da mangiare, siamo rimasti a giocare fino ad ora, adesso dimmi: cosa vuoi? – chiese un uomo in toga viola con degli intarsi dorati.
- Aknam, ti rendi conto che stai chiedendo a tuo figlio di pochi giorni cosa vuole?
- Allora? Io non ci vedo nulla di male – scrolla le spalle.
La regina scosse la testa divertita, anche suo marito le aveva provate tutte per far addormentare il piccolo.
- Dallo a me, magari in braccio a sua madre si calma - aprì le braccia per accogliere il pargoletto.
Osiride prese in braccio suo figlio, che dopo pochi minuti si addormentò. Quando fu sicura che il piccolo dormiva profondamente lo posò delicatamente nella culla.
Il Faraone e la Regina tirarono un sospiro di sollievo, finalmente potevano godersi un po’ di pace… Ma questo breve momento di tranquillità durò poco, visto il brusco arrivo di una guardia.
- Vostra Altezza! – disse un giovane dalla pelle bronzea, leggermente illuminata da una torcia nel corridoio.
Osiride portò l’indice alle labbra, intimandogli di fare silenzio.
- Se svegliate mio figlio giuro che me la pagherete – sussurrò allarmata vedendo il bimbo agitarsi.
- Che succede? Spero per voi che sia una cosa importante – disse AknamKanon dopo aver invitato sua moglie e il giovane a parlare in corridoio, sollevato nel constatare che il bimbo dormiva beatamente.
- Sì, maestà. Abbiamo trovato, all’interno delle mura, una cesta con un neonato che piangeva – rispose.
- Cosa?! E’ stato abbandonato?! – gli occhi della regina risplendevano di rabbia.
- No, vostra altezza – abbassò lo sguardo – Vicino alla cesta abbiamo trovato il corpo di una donna, purtroppo deceduta.
- Portatemi dal neonato – comandò Osiride – Aknam, puoi rimanere qui, in caso si svegli?
Il Re annuì in segno di assenso, così la Regina corse fuori con il soldato mentre con lo sguardo il Re vide la sua Regina chiudere la porta della stanza reale alle sue spalle.

La donna seguì la guardia per i corridoi del palazzo, arrivando a destinazione poco dopo nel giardino circondato da palme, sicomori e papiri che si affacciavano sul Nilo.
Si fece subito spazio tra i suoi servi, intenti a gestire la situazione. Si abbassò e la prima cosa che fece fu di prendere il piccolo, anzi, la piccola, dalle braccia di una serva per assicurarsi che stesse bene.
- Calma, piccola, adesso sei al sicuro… – le sussurrava dolcemente la regina cullandola.
- Regina – disse una serva – abbiamo trovato addosso alla piccola questa collana (era una semplice collana, sembrava di oro bianco, aveva una catena lunga dove alla fine pendeva un ciodolo a forma dell'animale che raffigurava il Dio ra... Un drago con le sembianze della fenice).
- Oh, Ra! – esclamò la regina prendendo in mano il ciondolo – Non avete trovato altro? – chiese alzando lo sguardo sui suoi servi.
- Prima di morire la donna ha solo pronunciato “la piccola Nefertiti”, maestà – disse pacatamente un vecchio servo dai capelli brizzolati.
- Seppellitela con tutti gli onori – ordinò la donna dai capelli neri come la pece, sormontati dal copricapo a forma di avvoltoio.
- Per quanto riguarda la bambina, vostra altezza? – chiese timidamente una giovane con dei grandi occhi scuri.
- La porterò con me – annunciò Osiride.
La regina guardò la bambina che teneva fra le sue braccia e le porse il suo mignolo, che la bimba prese prontamente con la mano stringendolo.
- Benvenuta in famiglia, piccola Nefertiti – le disse con un dolce sorriso.

salve a tutti, come va?
no, non sono morta... sto ricominciando da zero la storia...
questa grazia alla mia colloboratrice, ogni capitolo sarà revisionato da lei *.* *.* grazie mille Skylar1602
p.s qualcuna di voi sa disegnare? =(