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Autore: Briciole_di_Biscotto    14/06/2016    3 recensioni
Non riuscì comunque a smorzare l'entusiasmo della fidanzata che, senza attendere risposta, aveva lanciato malamente il telefono sul tavolo – poco importava se si fosse rotto, ora c'erano altre priorità – e si era buttata fra le braccia di Gioia, stringendola forte e gridando esultante “GOAL, GOAL!”.
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per il 2 a 0 dell'Italia contro il Belgio
[ranting giallo per il linguaggio]
Genere: Demenziale, Slice of life, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belgio, Nord Italia/Feliciano Vargas, Nyotalia, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ansia. Erano stati 91 minuti ricolmi d'ansia.

E di euforia, sì.

Roma si era ritrovata, insieme alla sorella, al bar sotto casa sua all'inizio della serata per poter assistere alla partita Belgio-Italia in compagnia dei concittadini, i suoi figli.

I figli di cui si era sentita così fiera quando li aveva sentiti intonare l'Inno di Mameli ad inizio partita, esultare, gridare e, sì, bestemmiare. Ma poco importava. Quella sera era passabile, Dio avrebbe capito.

E tutto il fiato trattenuto durante il primo tempo si era riversato fuori dai polmoni di tutti gli italiani – Gioia confermava di sentire anche i Veneziani, così come lei stessa quasi riusciva a sentirli fino giù a Palermo – quando, al 31', Giaccherini aveva segnato il primo, fantastico goal della serata, portando l'Italia in vantaggio di 1 a 0.

E già lì aveva preso in mano il telefono e a caratteri cubitali aveva mandato un messaggio al proprio ragazzo: “SUCAMI LA MINCHIA”.

E poco importava che Alain le avesse fatto notare, con un'irritazione percepibile addirittura via whatsapp, che lei era una donna e che pur volendo non avrebbe potuto farlo. Non riuscì comunque a smorzare l'entusiasmo della fidanzata che, senza attendere risposta, aveva lanciato malamente il telefono sul tavolo – poco importava se si fosse rotto, ora c'erano altre priorità – e si era buttata fra le braccia di Gioia, stringendola forte e gridando esultante “GOAL, GOAL!”.

Il termine del primo tempo era stato speso a far baldoria e a commentare le azioni fino a quel momento. Tutti i presenti al bar – ragazzi e ragazze, uomini, donne e anziani – si erano concessi un brindisi con pinte piene di birra offerte direttamente dal barista.

All'inizio del secondo tempo, l'euforia era scemata in una tesa aspettativa. Il silenzio era interrotto da isolati commenti, borbottii tra i denti, sussulti di spavento o di delusione, a volte da esultanze collettive – “cazzo, Buffon è un muro!” – o da esclamazioni indignate – “era pure ora che'r Belgio se pijasse 'n giallo!” “arbitro de mmerda.”.

Le peggio bestemmie erano partite alle parate di Courtois, perché “cazzo, quello era goal!” e “deve solo annare a pijarselo and'er culo!” ma, sinceramente, tutti i vari crepacuore e le vane speranze dei tifosi erano state meravigliosamente ripagate al 92', quando un'unanime boato di gioia si era sollevato da tutta l'Italia.

Gioia era saltata addosso alla prima persona che le era capitata di fronte, un ragazzo del tutto sconosciuto che comunque, nell'euforia, non aveva esitato astringerla a sé esultando. E anche Roma era saltata in piedi gridando di gioia. “Goal! È goal, cazzo! Belgi a casa! Ma quali favoriti, si mettessero in fila per succhiarmelo!” e stavolta nessuno si era sentito in dovere di correggerla.

Poi Roma aveva afferrato al volo il cellulare – per fortuna ancora tutto intero – ed era corsa fuori dal locale scorrendo velocemente tutta la rubrica fino al contatto desiderato, e lo aveva chiamato.

Dopo un paio di squilli, la voce tremendamente irritata di Alain si era fatta sentire dall'altro capo: “Roma, non una sola pa-”

Ma la giovane non l'aveva nemmeno lasciato finire. “Cos'è che dicevi? Eh? Vorresti ripetere? Vi faremo il culo? Oh, ho visto!”

“Taci, Roma, è stata solo fortuna!” aveva ringhiato il ragazzo, ma Roma aveva annuito ironica. “Oh, certo, solo fortuna. Ma intanto abbiamo vinto noi e voi siete solo dei perdenti e vieni qui in ginocchio a succhiarmelo, perdente!” e senza troppo tatto gli aveva sbattuto la chiamata in faccia per precipitarsi di nuovo nel locale, salire in piedi su un tavolo e cominciare ad intonare a gran voce l'Inno di Mameli, subito seguita dagli altri presenti.

Lei e Gioia erano ritornate a casa solo a notte fonda, dopo estenuanti festeggiamenti. Altre birre erano state versate e scolate d'un fiato – ma stavolta non di tasca del barista – e si era messa la musica a tutto volume e tutti, giovani ed anziani, si erano messi a ballare, poi erano girate altre birre, si cominciava ad alzare il gomito ma chissenefotte bisogna festeggiare e tra una cosa e l'altra, dunque, Roma e Gioia erano ritornate a casa solo a notte fonda.

Si era coricata, Roma, sospirando soddisfatta. Si era girata verso il comodino allungando una mano per spegnere l'abat-jour, ma poi si era bloccata, tentennando un attimo. Gioia si era voltata verso di lei abbracciandola da dietro. “Non dormi, sorellona?” le aveva chiesto con voce impastata dal sonno e dall'alcol, e Roma aveva annuito. “Sì, subito.”

Aveva riposto il cellulare sul comodino, lì dove lo aveva trovato, e aveva spento la luce.

 

In quell'esatto istante, un po' più a nord nell'Europa, Alain, spiaggiato senza più forze – e sogni e speranze – sul divano, sentì il proprio telefonino vibrare. Con un mugolio seccato allungò un mano verso il tavolino di vetro del salotto dove aveva riposto tale oggetto e lo afferrò, portandoselo di fronte al viso.

Quando vide che il messaggio era da parte della sua adorabile fidanzata masticò un insulto tra i denti, ma lo aprì lo stesso. E molto probabilmente fu la scelta giusta, dato che quelle poche parole riuscirono a dargli, quantomeno, la forza di sorridere e di alzarsi dal divano.

P.s. Ti amo lo stesso.










#Angolino scleri
FORZA ITALIA, POPOPO POPO
E nulla, la dedico a quelle cosine amorose serial killer stalker maniache pedolunatrici del gdr, e specialmente a Lat che mi ha fatto venire l'ispirazione.
Ora ninno che sennò i miei mi fucilano.
Sognate tanti unicorni e vittoria made Azzurri!
BdB
  
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