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Autore: Cassie78    14/06/2016    5 recensioni
Lei, la classica ragazza timida e secchiona, e con qualche problema di bullismo a scuola. Lui, il classico ragazzo bello e popolare ma tremendamente stronzo.
Il loro non è esattamente un bel rapporto, ma tra una ripetizione e l'altra le cose cambiano.
Tutto cambia nuovamente quando lei è costretta a trasferirsi per un anno in un altro continente a causa del lavoro del padre. Quando tornerà sará ancora la stessa ragazza timida e non molto bella?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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POV.TRAVIS

Mi toccai la guancia, chiusi gli occhi e sospirai poggiandomi con la testa allo schienale dell'auto.

Dopo quasi un'ora quello schiaffo ancora faceva male come se me lo avessero appena dato.

Sospirai di nuovo ricordando il suo sguardo furioso alle mie parole e le lacrime che erano pronte a scendere dopo che mi aveva dato lo schiaffo.

Vederla con Cain mi aveva mandato fuori di testa, ma non posso dire di non aver approfittato della situazione per allontanarla ancora di più da me.

Ci ero riuscito? Sicuramente si

Mi sentivo meglio? Assolutamente no

Tolsi la mano dalla guancia e scesi dalla macchina.

L'insegna luminescente del Genny's illuminava a giorno il parcheggio e, come sempre, il pub era strapieno di gente.

Entrai nel locale alle 19 spaccate e socchiusi gli occhi nel tentativo di trovare chi stavo cercando, nonostante la luce fioca del posto.

Individuai il gruppetto e subito mi avvicinai al tavolo dove erano seduti.

Avevano scelto non a caso il tavolo più isolato, lontano da orecchie e occhi indiscreti.

Jared mi salutò con una pacca sulla spalla mentre gli altri due uomini mi salutarono solo con un cenno del capo, sempre discreti in pubblico.

Hank e Tony erano sempre molto cauti e attenti a non dare nell'occhio quando sporadicamente ci vedevamo tutti insieme per questi incontri.

-lo avete rintracciato?- chiesi io speranzoso ai due uomini. Tony mi guardò dispiaciuto e bastò quello come risposta.

-come è possibile che VOI con i vostri mezzi non riusciate a trovare una persona!-sbottai irritato dalla situazione. Sam era scomparso nel nulla, non si era fatto più sentire. In casi normali sarebbe stata una cosa positiva, ma con lui tutto il contrario.

-non è così facile, è come se fosse un fantasma. Abbiamo fatto il possibile ma non credi che se fosse così facile lo avremmo già preso tempo fa?!- chiese retorico Hank guardandomi serio.

-si lo so scusate è che io...io non lo ritengo possibile. Insomma uno sbaglio dovrá pur farlo da un momento all'altro- chiesi lasciandomi andare pesantemente sulla sedia.

-fino ad ora non ne ha fatto neanche uno, è stato sempre molto attento.- si intromise Tony bevendo la sua birra.

Ci lasciammo tutti andare ad un sospiro sconsolato, Sam era introvabile, almeno che non fosse lui a voler essere trovato.

-e con Alex?- chiese Jared improvvisamente.

Mi ritrovai tre paia di occhi puntati addosso e mi gelai sul posto. Il bruciore alla guancia tornò a farsi sentire.

-non c'è nulla da dire- risposi freddo bevendo la mia birra.

-io dico di si. Hai QUELLA faccia, ed è capace solo lei di fartela venire- disse Jared indicandomi.

-cosa vuoi sentirmi dire eh? Che l'ho vista con Cain e ho scazzato? Che abbiamo litigato? Che mi sono beccato uno schiaffo?- dissi sbattendo il boccale di birra sul tavolo di legno.

-wow- disse Jared dopo un attimo di silenzio.

-si wow- ripetei io con una smorfia tornando ad annegare i dispiacere nell'alcol.

-questo complica le cose- disse Hank riflettendo.

-come prego?- chiesi io infastidito. Lui si guardò con Tony come se avessero entrambi capito qualcosa e fossero preoccupati.

-beh hai detto che vuoi lasciarla no?!- chiese Tony guardandomi. Io annuii cauto perché la piega che aveva preso la conversazione non mi piaceva affatto...

-ti sei mostrato geloso verso di lei, ergo le hai dimostrato di tenerci ancora- disse Hank come se stesse seguendo il filo di un ragionamento immaginario di cui non avevo ancora capito il punto finale.

Davanti alla mia faccia perplessa sospirarono esasperati.

-beh non ti sembrerebbe un po' strano se la persona che ti fa una scenata di gelosia ti lasciasse improvvisamente dicendoti che non ti ama più? Alex è una ragazza sveglia, non ci crederebbe mai e capirebbe che è tutta una finzione.- spiegò infine Tony come se fosse una cosa ovvia.

E allora capii.

-se la lasciassi la storia non reggerebbe- concluse Jared dando voce ai miei pensieri.

-cazzo...- ringhiai dandomi mentalmente dello stupido. Perché non ci avevo pensato prima? -devo trovare un modo, devo...- nervoso mi interruppi e mi passai le mani tra i capelli stringendoli forte.

-Trav...- provò a parlarmi Jared ma io lo bloccai.

-devo uscire dalla sua vita, il prima possibile.- sentenziai io deciso anche se dentro di me ero a pezzi.

-ok allora riflettiamo- fece Hank battendo le dita sul tavolo -potresti spingerla a lasciarti- propose guadagnandosi l'approvazione degli altri.

-no, ho provato a farmi odiare da lei ma niente- risposi ricordando la litigata di poco fa.

Mi aveva cacciato, poteva essere incazzata con me, ma di fatto non mi aveva mollato.

-beh forse non hai toccato i tasti giusti per spingerla ad odiarti- rispose Jared pensieroso.

-che intendi?- chiesi perplesso.

-beh, quando è stata l'unica volta in cui avete litigato di brutto? In cui lei aveva deciso di chiudere la vostra amicizia?- chiese lui sapendo bene che io ricordavo perfettamente a cosa alludeva.

-quando sono andato a letto con Carmen nonostante le avessi promesso di non farlo- dissi abbassando lo sguardo, vergognandomi al solo ricordo.

-e perché se l'era presa tanto?- chiese cercando di farmi arrivare al suo ragionamento.

-perché avevo tradito la sua fiducia?!- chiesi come se stessimo giocando ad un indovinello.

-BINGO!- gridò lui indicandomi.

-Sai, non sei affatto carino a ricordarmelo...- risposi imbronciato.

-no però abbiamo trovato la soluzione- disse lui. Fu allora che la mia mente elaborò tutto.

Dovevo tradire la sua fiducia, ancora...

-devo farmi vedere mentre sto con un'altra- dissi infine dopo vari ragionamenti.

-cosa?- chiesero Tony ed Hank confusi.

-ha senso, ti fai vedere mentre baci un'altra tradendo così la sua fiducia- disse Jared capendo alla perfezione il mio piano.

-non crederá alla storia che non la amo più, ma non dubito che crederá che io possa averla tradita cedendo con la prima che mi passava davanti. In fondo era quello che ero prima, un donnaiolo incallito, non sarà difficile convincerla che in realtà...non sono mai cambiato- dissi con voce incalore. 

Non potevo credere che stavo progettando di spezzare il cuore alla donna che amavo, ed anche il mio...

 

POV.ALEX

Una volta Mark Twain disse "dai a ogni giornata l'opportunità di essere la più bella della tua vita".

Teoricamente sarebbe facile fingere che ogni giorno potrebbe essere fantastico, praticamente la vita è una merda, tanto vale che lo accettiamo, quindi non sarà mai possibile che ogni giorno sarà migliore del precedente, probabilmente ogni giorno sarà PEGGIORE del precedente.

Di fatti, se una settimana fa stavo fisicamente da schifo perché ero in ospedale, ieri stavo malissimo per Travis e lo schiaffo.

E oggi? Peggio che mai...

Passata la nottata a piangere, l'unica cosa che non volevo era alzarmi per andare a scuola.

Ma DOVEVO, perché così avrei solo alimentato le voci di corridoio dandogliela vinta a tutti quei pettegoli che, ci avrei messo la mano sul fuoco, non si aspettavano la mia presenza oggi.

Non sarebbe mai successo.

Mi alzai a fatica, non mangiai e mi buttai in doccia.

L'acqua fredda mi fece bene.

Mi misi un paio di jeans e una felpa senza lampo che era più o meno il doppio di me.

Durante il tragitto in macchina pensavo a quando avrei visto Travis, e a cosa gli avrei detto...

Quando arrivai, neanche a dirlo, gli occhi di tutti si fissarono su di me. 

Ad ogni mio passo nel corridoio sentivo bisbigli alle mie spalle ed era irritante.

Stavo per scoppiare quando Beth mi corse incontro abbracciandomi.

Non disse nulla, mi abbracciò soltanto, ed era quella l'unica cosa di cui avevo bisogno.

Volevo sentire che lei c'era per me, che mi voleva bene, e l'adoravo per questo.

-come ti senti?- mi chiese staccandosi lentamente.

-sotto a un treno- risposi con un sorriso tirato, forzato e...falsissimo.

-non sembra- disse lei indicando il mio viso.

-non volevo dare a quegli avvoltoi quello che si aspettavano- risposi giocando con la tracolla della mia borsa.

-eccola la mia Alex- disse orgogliosa sorridendomi e facendo sorridere anche me.

Ma poi il sorriso le sparì dal volto mentre fissava qualcosa alle mie spalle. 

Sapevo già il perché ma quando mi voltai andò anche peggio...

Travis stava percorrendo il corridoio con un sorriso arrogante e una ragazza mora tutte tette attaccata al fianco. Che schifo, sarà stata del secondo anno...

Il mio cuore si spezzò definitivamente a quella vista.

-che stronzo- ringhiò Beth già pronta a scattare verso di lui.

La bloccai per un braccio.

-no faccio io- dissi guardandola e mettendo in quello sguardo abbastanza decisione da  indurla a non fare nulla. Lei annuí e si tirò indietro.

Guardai di nuovo Travis che si avvicinava, sospirai e mi avviai con tutta la sicurezza che avevo verso di lui.

Quando si accorse di me vidi qualcosa nel suo sguardo, ma durò così poco che non riuscii capirlo.

Mi parai davanti a loro e misi su la mia miglior faccia da poker.

Guardai lui con sguardo di fuoco, poi mi voltai verso la gallina attaccata a lui.

-devo parlargli in privato, puoi levarti di torno?- chiesi anche se in realtà era più un ordine velato. Volevo provare ad essere gentile.

-guarda che non é più solo roba tua, ti ha mollato- fece lei senza accennare a staccarsi.

Avevo detto che volevo essere gentile? Scherzavo!

-e tu non sei un po' piccola per aprire le gambe al primo che capita?- le chiesi io sorridendo -ARIA!- le intimai facendole cenno con la mano di andarsene.

Le risate si propagarono per il corridoio affollato e lei mi guardò oltraggiata prima di scostarsi e andarsene sculettando.

Finalmente una soddisfazione in questa giornata orribile...

Toranai a concentrarmi su Travis che mi guardava irritato.

-che vuoi?- chiese. Io lo guardai come a direi "sei serio?!", lui non reagì così lo presi per il polso e lo trascinai fino alla mensa, che in quel momento era vuota.

Una volta dentro mi girai a guardarlo furiosa.

-mi devi delle spiegazioni!- ringhiai furiosa.

-a che proposito?- chiese lui con aria arrogante. Io lo guardai incredula.

-Travis ieri sera stavi con un'altra, hai idea di cosa ho provato? Di che notte di merda ho passato? Di come sto tutt'ora ? E tutto ciò che hai il coraggio di dirmi è "che vuoi?"- gridai io spintonandolo. Lui non si mosse di un centimetro nè reagì.

-cosa vuoi che ti dica?- mi chiese impassibile.

-la verità! Cazzo, voglio delle spiegazioni! Perché l'hai fatto? Perché ti comporti così?- chiesi ormai sull'orlo delle lacrime.

-perché sono così, sono sempre stato così, a me piace avere tutte le donne a mia disposizione, ho pensato che sarei stato bene solo con te ma non sono il tipo da relazione- disse tranquillo, poi spalancò le braccia -la verità è che non mi bastavi- disse infine guardandomi con indifferenza, quegli occhi che tanto amavo erano freddi.

E con questo mi aveva definitivamente fatto a pezzi.

Trattenni il respiro.

-tu...tu mi avevi detto...erano tutte bugie?- chiesi con un filo di voce, stavo iniziando a singhiozzare. In un altro momento mi sarei preoccupata di non mostrarmi debole davanti a lui, ma ora non me ne fregava nulla.

-inizialmente le pensavo quelle cose, poi mi sono reso conto che non era così, eri solo una novità, un giocattolo nuovo. Ma prima o poi ti stufi del giocattolo nuovo- disse con una semplice alzata di spalle.

-quindi sono stata solo un gioco per te?!- chiesi sprezzante tra le lacrime.

Lui irrigidì la mascella.

-diciamo di si, mi dispiace di averla tirata tanto a lungo- detto ciò si voltò avviandosi verso la porta. Non poteva andarsene così, non con la convinzione di averla avuta vinta.

-sai, pensavo fossi cambiato, invece no. Quelli come te non cambieranno mai, sei rimasto lo stesso stronzo bastardo di cui non avrei mai potuto innamorarmi- gli gridai quella grandissima bugia con tutta la rabbia che avevo in corpo.

Si, perché quello era, una bugia, perché io lo amavo anche prima e nonostante tutto, ma volevo provare a ferirlo anche se sapevo che in realtà di quello che gli dicevo non gli importava nulla.

Lo vidi irrigidire le spalle e bloccarsi sulla porta alle mie parole e pensai, anzi sperai, che avrebbe detto o fatto qualcosa.

Invece niente, spinse le porta e uscì, lasciandomi solo a versare tutte le lacrime che ancora non avevo versato.

Quel ragazzo non era più il mio Travis, quello era il vecchio Travis, e io non c'entravo nulla con lui.

 

 

Angolo autrice: 

Scusate la lunga assenza, sono tornata! Mi dispiace ma non ho avuto tempo libero né per entrare su efp né per dedicarmi alla mia storia. Maggio è stato un mese pieno di impegni per me, ma per fortuna sono di nuovo qui tra voi.

Allora, abbiamo capito cosa è successo veramente con Travis, secondo voi ha fatto la cosa giusta?

Secondo voi come si comporterà di conseguenza Alex? Teniamo conto che è un tipetto orgoglioso e rancoroso...

DIALOGO SPOILER dal prossimo capitolo:

"-non dovresti bere così tanto-"

Secondo voi, chi lo dirá a chi?

Baci, a presto (questa volta davvero)

Cassie :*

   
 
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