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Autore: lclementi2    14/06/2016    3 recensioni
Nel ciclismo di altri tempi, un corridore dilettante riesce a battere per ben tre volte in volata Loretto Petrucci, futuro gregario di Fausto Coppi, nonché vincitore di due Milano-Sanremo. Una di queste vittorie, quella di cui parla il componimento, avviene in una corsa a Modena, dove Petrucci crede di avere già vinto. L'artefice della beffa, un corridore veneto di Nogara, con alle spalle una giovinezza segnata dalla fame e dalla Guerra, in particolare fa parte di una disastrosa spedizione italiana in Russia sul Don, dalla quale esce vivo, ma con un ginocchio malconcio, che gli compromette la carriera da professionista. Questo personaggio si chiama Clementi Arduino e, come avrete intuito,
è mio nonno.
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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LA LEZIONE
 
Le braccia, come lima,
ali tese, verso il cielo,
assaporano, la stima,
il passaggio, per il gelo;
il grido, che si alza,
sulla linea, immacolata,
è la ruota, che ti incalza,
il sorpasso, che ti soffia
la volata.
E' sorpresa, l'esperienza,
ad un passo, dal clamore,
dopo inverni, di emergenza,
la disfatta, tempra il cuore;
sulla strada, scivolosa,
sostenuta, nell'affanno,
la caduta, rovinosa,
ed il sogno, che diventa
disinganno.
Così inizia, la discesa,
e per te, sogni di gloria,
da domani, senza offesa,
io rinuncio, alla vittoria;
in sospeso, la questione,
sull'istante, ancora in vita,
quindi incassa, la lezione,
la mia ombra, che ti batte,
ed è finita.
 
DA "L'AMORE TRADOTTO"
Luca Clementi
   
 
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