Max Caulfield e la crescita di merda


"Oww, Max!" Squittì Chloe, rimettendo il pennarello nero nel cassetto. "Guardati, sei ancora piccina come l'anno scorso! E quello prima...e quello prima ancora..." Indicò i numeri sullo stipite della porta, accanto al nome "SuperMax": diciotto, sbarrato, diciannove, sbarrato anche quello, fino ad arrivare a un lucidissimo, nerissimo ventitré, scritto meno di due minuti prima.

Max la squadrò "dal basso verso l'alto", rivolgendole uno sguardo stizzito. Parlava bene, lei, che per qualche strano miracolo era cresciuta addirittura fino ai vent'anni. Lei, che già la superava, aveva continuato a guadagnare centimetri. Certo, la differenza non era molta, ma Chloe letteralmente adorava fargliela notare.

La castana raccolse tutta l'impertinenza che aveva in corpo e poi sputò fuori:

"Silenzio, Price. Ricordati che da sdraiati siamo tutti alti uguali." poi si girò verso il tavolo e andò a tagliarsi una fetta di torta, lasciando dietro di sé la sua fidanzata, incredibilmente sopresa -e divertita- per quella sua inaspettata e fuori personaggio uscita a sfondo sessuale.

"Oh, beh, penso che tu mi abbia ufficialmente fatto l'hella pezzo..." Chloe la seguì -la voleva anche lei, la torta- e sfilò le due candeline dal dolce, poggiandole senza riguardo sul tavolo e sporcando la superficie di mogano con degli schizzetti di glassa "Buon compleanno, SuperMax!"