KING SANS
[Il Re
è solo nella sala principale, seduto sul trono.
Indossa una corona d’oro, una gran collana con un diadema
inciso, un lungo
mantello viola dal lungo strascico e delle spalline in metallo. Accanto
al
trono è appoggiato il tridente rosso]
Re
Da questo trono
grondano lacrime e
sangue.
I secoli che
esso ha visto sono stati
tanti, non saprei contarli.
Meglio
così, altrimenti mi verrebbe il
capogiro.
Non so come
abbia fatto il mio
predecessore a sopportare tutto questo.
Sebbene
politicamente non fosse
portato, aveva un cuore d’oro ed era amato e rispettato per
le sue virtù. Era
una creatura divina, in tutti i sensi.
Avrebbe regnato
per sempre se non
fosse stato assassinato.
Mi ha lasciato
in eredità un ben
povero regno: decimato, infelice e ferito.
Ah, perfido
umano! Insidioso peggio di
una serpe in un lussureggiante giardino,
fiore
dall’aspetto incantevole ma
velenoso all’interno!
Il giorno che
cadesti nel nostro
mondo hai portato solo sciagura,
dolore e morte.
Né in
passato valsero
l’armi nostre o l’affetto a fermarti.
Ingrato! Hai
avuto un cuore di ferro,
freddo e spietato come la lama che brandivi, dimentico di chi ti fece
del bene
nonostante fossi straniero.
Maldetto! Gli
amici e gli innocenti che
hai dissolto al vento in polvere.…
come hai potuto
non avere coscienza?
Anche il più infame ne ha una…
E tu, sventurata
sovrana, come fosti
ingenua ad accoglierlo!
Povera nel tuo
esilio, gli offristi la
ricchezza del tuo incondizionato amore!
Anche
se non ho potuto dirti addio, Toriel, ti
ho onorata mantenendo la promessa di difendere il tuo protetto ma non
riesco a
fare a meno di chiedermi se avessi fatto meglio a rompere il patto.
Avrei
evitato forse un delitto ancora più terribile…
Dopo la morte
del capo delle guardie e
del re
mio fratello
avrebbe dovuto regnare.
Aveva il
carisma, la generosità e la
forza necessarie per reggere la corona.
Ma tu, umano
sanguinario, lo hai
reciso nel fiore degli anni e l’hai consegnato alle viscere
della terra per
farne pasto. Non c’era due senza tre insomma e il quarto vien
da sé...!
Lui,
che credeva in te… il mio amato fratello…
[
Si passa una mano sugli occhi, come per ricacciare le lacrime ]
La sua scomparsa
sarà un vuoto
incolmabile che peserà nel mio cuore come un macigno. Avrei
dovuto vendicarlo…!
Ma come?
Il dolore mi
aveva disarmato prima
ancora che potessi prepararmi alla lotta.
Sono sempre
stato un codardo.
[Si
alza in piedi e passeggia malinconico]
Il popolo
invocò a gran voce la mia
nomina
e fui obbligato
ad accettare il serto,
il titolo e tutto ciò che comporta.
È
facile indossare una corona, più
difficile è indossare il coraggio.
Ed io non credo
di averne molto.
Mi sento
così solo.
Questa sala
luccicante d’oro amplifica
i miei cupi pensieri e mi rattrista.
[Afferra
la corona e vorrebbe scaraventarla a terra]
Non voglio
questo metallo che m’opprime
le tempie! [Si trattiene] Eppure
sono
l’unico rimasto…
chi
proteggerà gli innocenti
superstiti da un eventuale attacco?
Ecco, iniziano i
regi dilemmi. Ci
vuole flemma con il dilemma… eheh.
Speravo
nell’aiuto dello scienziato
reale Alphys ma dalla scomparsa di Undyne non si han più sue
notizie,
volatilizzata in silenzio.
Nemmeno lei ho
potuto salvare.
Un’altra morte che si aggiunge alle mia lista di mancanze.
Oh trono
immortale, sopporta per poco
il peso delle mie gravi ossa:
sarà
per un breve periodo poiché
presagisco che una morte violenta ti libererà di me, balocco
al capriccio di
una mano invisibile.
Mi chiamano
“re” però il mio vero
dominio è sui ricordi dei cari defunti,
degli incubi e
dei rimorsi, valle
arida e sterminata.
Non so se
sarò in grado di governare,
ma una cosa è sicura:
l’assassino
di mio fratello un giorno
sarà scovato e gli strapperò il cuore, se ne ha
uno,
e gli
darò la caccia con tutta la
determinazione della mia anima.