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Autore: Xena_31    17/06/2016    9 recensioni
Vegeta nota il livido sul viso di Bulma, causato da Beerus... e viene assalito dai sensi di colpa.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella notte sembrava la più tranquilla di tutte quelle vissute in una vita intera.
Come ogni quiete dopo la tempesta che si rispetti, questa lasciava spazio soltanto all'insistente voce del mare, che non impedì al silenzio di fare da padrone e al sonno di avvalersi sulle anime di quella nave.
Ma una di esse era troppo tormentata, frustrata, ferita per far sì che le palpebre si lasciassero vincere dalla stanchezza sopraggiunta su tutti gli altri, che contro il frastuono di quei pensieri avrebbe giocato una partita impari.
Il movimento meccanicistico di quegli occhi neri come la pece non dava pace al volto di Vegeta, che ora fissava il vuoto di quella stanza, ora quel marchio violaceo sul viso di Bulma. Marchio che, di lì a poco, avrebbe smesso di solcare prepotentemente il candore di quella pelle, ma che sarebbe rimasto impresso ed eternamente ardente nel cuore del saiyan. 
La sua schiena era eretta e premeva contro la gelida spalliera di quel letto, ma percepiva il calore del respiro della donna, che dormiva beatamente accanto a lui.
La guardava e confermava, sempre con più convinzione, quanto aveva faticosamente ammesso non molto tempo addietro, quando Majin Bu sembrava un ostacolo insormontabile: con lei, e col figlio che gli aveva dato, aveva qualcuno da proteggere. Qualcuno da amare. Qualcuno per cui lottare.
Questo, più degli incessanti allenamenti, del numero dei nemici abbattuti e dei livelli superati, costituiva il suo vero punto di forza. Ma, al tempo stesso, lo rendeva ineluttabilmente fragile, vulnerabile, umano. La sua forza e la sua debolezza coesistevano in un unico essere.
Bulma, colei che gli ha stravolto una vita fatta di mere conquiste e glorie effimere.
Ma quella macchia che pulsava sulla sua guancia, gli ricordava il fallimento e la profonda umiliazione di quella giornata.
Maledetto Beerus... Gliel'avrebbe fatta pagare. Lo aveva giurato davanti al corpo della donna adagiato al suolo.
Ma così non è stato. E' bastata una percentuale vergognosamente bassa della forza di quel dio, per stenderlo e vanificare una rabbia che straripava dal suo petto e che avrebbe dovuto demolirlo.
Non è mai così per Vegeta. Quello schiaffo a Bulma non l'avrebbe vendicato. Avrebbe continuato a rincorrere traguardi inarrivabili, sottoponendosi a sforzi impensabili, per poi essere sconfitto e guardare il suo rivale trionfare dove lui ha fallito. Kakaroth... la summa del suo odio. Il motivo dei suoi tormenti. Ka-ka-roth... bastava il suo nome a fargli serrare i pugni, gli stessi che avrebbero voluto colpirgli quella faccia da imbecille. 
Eppure, ancora una volta, aveva evitato una fine certa a tutti. Anche a Bulma, che lui stesso aveva tentato invano di difendere. Per ironia di un'irritante sorte, avrebbe anche dovuto ringraziarlo. E' risaputo che il danno, spesso, arriva accompagnato dalla beffa. E invece questo non faceva che accrescere il suo disprezzo. 
Improvvisamente, il silenzio che agevolava il flusso di quei pensieri venne interrotto.
"Cosa ci fai ancora sveglio?", chiese Bulma in un sonoro sbadiglio.
Vegeta la guardò con la coda dell'occhio per un millesimo di secondo, poi scansò le pupille e le portò al riparo sul grigiore delle pareti. Non voleva imbattersi in quel livido, che gli rammentava la sua impotenza. 
Avrebbe preferito la più atroce delle morti, pur di non assistere al trattamento che la mano infame di Beerus aveva riservato alla sua amata. 
"Quante volte dovrò ripeterti la domanda?", continuò seccata.
"E io quante volte dovrò essere assillato stanotte?", ribattè il saiyan.
Bulma, infastidita, serrò i denti pensando a come contrattaccare tanta antipatia, ma il dolore che derivò dalla sua buffa contrazione facciale le anticipò ogni mossa.
Abbandonò la battaglia che stava per intraprendere, avvicinò la mano laddove il dio della distruzione aveva frenato la sua sfrontatezza e si lasciò scappare una smorfia di dolore.
Vegeta non poteva sopportare quello spettacolo che non faceva altro che recargli ferite ben più profonde di quelle procurate in mille battaglie, per cui si stese dandole le spalle.
"Non toccare troppo quel livido. Solo un'incosciente come te poteva sfidare un dio e farsi stampare le sue dita sul proprio volto".
La scienziata balzò dal letto, e furiosa più che mai gli disse:"Adesso sarebbe colpa mia? Quella sottospecie di felino di chissà quale provenienza mi fa questo, e tu riesci a pensare alla mia incoscienza?!".
Gridò queste parole, mentre col dito indicava fermamente la sua guancia dolorante, quasi volesse convincerlo della malvagità di quell'essere, distogliendo l'attenzione da un dato non trascurabile quale la sua imprudenza.
Sbattergli in faccia quell'impronta divina, era proprio un segno di sfida per la conflittualità sentimentale che logorava l'animo di Vegeta.
Spazientito e furioso con se stesso, si sedette sul letto continuando ad offrire la visione delle sue spalle a Bulma, fissando il pavimento sotto il quale avrebbe voluto sprofondare.
Gli occhi azzurri della donna, in un primo momento perplessi, si intenerirono alla vista di tanta vulnerabilità.
La nudità del cuore di Vegeta era un privilegio di cui solo lei poteva godere, ed era quanto le bastava per colmare i "ti amo" mai pronunciati.
"Da quando hai gridato "la mia Bulma", queste parole riecheggiano nella mia mente. Dovrei essere imprudente più spesso...", disse lei, mutando radicalmente il tono.
La morsa stretta al cuore che sentì il principe udendo quelle parole, mise K.O. l'orgoglioso guerriero incapace di provare emozioni squisitamente umane.
"Ti...ti sbagli, donna. Non l'ho detto. La botta in faccia deve averti provocato delle visioni", balbettò.
Ma il rossore delle sue guance tradì la sua così poco convincente affermazione. 
Bulma si avvicinò famelica al suo corpo, e gli sussurrò all'orecchio:"Sono fiera di te".
Quella voce suadente, quei polpastrelli che perlustravano delicatamente i suoi muscoli, e il profumo di donna che penetrava dolcemente nelle sue narici, azzeravano l'aura e tutte le difese del valoroso guerriero. Nulla poteva contro l'unico essere in tutto l'universo capace di indurlo a contravvenire alla sua natura impregnata d'orgoglio, e di far crollare i solidi pilastri su cui affondavano le radici i suoi rigidi principi. 
Nè i pugni ricevuti, nè i calci, nè le esplosioni e nemmeno la perdita della coda causata da quella nullità di Yajirobei, erano comparabili al magnetismo che quel corpo esercitava su di lui.
Alle forzatissime esitazioni di Vegeta, Bulma rispose con l'intraprendenza che aveva stregato il principe.
Da dietro, prese a baciargli il collo con molta passione, la stessa che travolse il saiyan facendogli tirare leggermente il capo all'indietro.
"Bulma...", riuscì a mormorare.
"La tua Bulma...", replicò lei.
E fu così che egli si lasciò sopraffare dall'eros che da sempre caratterizzava la loro relazione. Costantemente taciuto, tranne che in quegli attimi di intimità che riuscivano a ritagliarsi nel loro letto.
La baciò con l'impeto di chi ha smarrito la propria resistenza, e in un attimo fu sopra di lei.
Il suo petto scolpito premeva contro i suoi seni abbondanti, e come sempre le riservò un'attenta gentilezza nelle carezze che non era di certo prerogativa di un saiyan. 
Lei lo accolse dischiudendo le sue gambe, quasi a cercare l'incastro perfetto che completasse l'unione di due anime che si volevano con un ardore incontenibile.
Le poggiò le mani su quei fianchi perfetti, il luogo in cui riponeva la sua battle suit, le sue tecniche, la sua corazza, e dimenticava le regole comportamentali che si autoimponeva in qualsiasi circostanza, eccetto quella.
Perché lei conosceva i codici. Lei risolveva l'equazione del suo cuore.
Quella notte, il silenzio lasciò quella stanza con discrezione, per dare spazio ai loro gemiti che viaggiavano all'unisono.
Quella notte cancellò per sempre quel marchio (in)delebile.

FINE.

Salve a tutti :) sono Martina e ho 19 anni. Sono nuova qui, e ho provato a buttar giù qualcosa che riguardasse la mia coppia preferita in assoluto: Bulma e Vegeta.
Confido nelle vostre critiche costruttive, e mi auguro di scrivere ancora. Grazie e buona lettura.
   
 
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