17/06/2016
2 recensioniPre.S.:Le parti in corsivo e dentro la parentesi si riferiscono alle parole che Stiles pensa/ricorda.
La shot collocabile dopo Scott che da di matto, nella s5A. praticamente dopo Donovan, ecco.
Derek è andato via e tornato, Harris è vivo e vegeto e questa cosa risale al 2015.
La frase sotto il titolo è una modificazione, solo nella parte finale, di una citazione di Doctor Who, in particolare della puntata 8x04 “In the forest of the night” (qui: trovate la citazione originale.)
P.S.: as usual se ci sono errori la redazione gradisce essere avvisata. Putroppo non ha più biscotti per ringraziarvi ma lo fa con la mente, giurin giurello.
Prima o poi risponderà anche a tutte le recensioni che ha ricevuto.
Il fatto che stia parlando in terza persona è abbastanza creepy.
(I'm so proud of ya, Tyty. <3)
Dedicato al fatto che oggi ho panicato giusto un po’, al telefono.
‘Cuz is too late to apologize.
Forse, forse, un pò anche alle persone che si rivelano nuove
eppure sono esattamente dove sono sempre state.
Breath.
Stars implode, planets grow cold, catastrophe is the metabolism of the universe. I can fight monster; I can’t fight my mind.
Uno, due, tre.
Respira Stiles, niente panico. Ancora dieci minuti.
Inspira, espira. Uno, due, tre.
“Stilinski” borbotta Harris “puoi aspettare dieci minuti per avere una crisi di panico? Non voglio davvero avere nulla a che fare con i tuoi problemi.”
Non voglio avere niente a che fare con te.
Respira, inspira. Aria dentro, aria fuori.
Mi fido di te, Stiles. Ti credo.
(Aria dentro, aria fuori.)
“Puoi andartene” e nemmeno ha il tempo di finire la frase che sei già fuori dalla classe.
Correre per i corridoi non ti è mai sembrato così liberatorio.
Ti lasci la porta della scuola alle spalle e già ti sembra di respirare meglio.
Uno, due, tre. Respira, inspira.
Derek ti fissa, braccia incrociate al petto e sopracciglio sinistro alzato.
(Smetterete mai di girarvi intorno senza mai sfiorarvi?)
Uno, due, tre.
“Respira Stiles” quando le sue mani ti circondano le spalle ti sforzi di rimanere lucido.
Non voglio avere nulla a che fare con te. Mi fido di te, Stiles. Non voglio avere più nulla a che fare con te. Mi fido, Stiles.
(Non ti credo. Non mi fido.)
Uno, due, tre.
Inspira, espira.
“Stiles concentrati” le dita ti sfiorano il collo con una carezza così leggera che
non sei nemmeno sicuro t’abbia davvero toccato.
“Mi... mi ma...” balbetti. Mi manca l’aria.
“No” la voce di Derek si addolcisce appena “l’aria continua ad entrare ed uscire
dai tuoi polmoni come ha sempre fatto, anche se ora sei convinto del contrario.”
Uno, due, tre.
Stiles concentrati sulle mani di Derek sulle tue spalle, maledizione!
Uno, due. Inspira, espira.
Non hai nemmeno il tempo di rendertene conto e
hai il volto affondato in qualcosa di morbido che profuma di bosco e cenere.
Uno, due. Respira, inspira.
Bosco, cenere, casa.
“Sono qui.”
Uno, due. Mi fido di te. Ti credo.
Uno, due. Sono qui.
Respira, inspira.
Le dita affondano nel tessuto della maglietta di Derek.
Uno, due.
“Stiles.”
Lo guardi negli occhi è ti sembra passata una vita dall’ultima volta che hai potuto farlo.
(Settimane? Mesi? Non ricordo.)
Il tuo cuore perde comunque un battito.
Uno.
Respira, inspira.
Bosco, cenere, casa.
(Derek, Derek, Derek.)
Le tue labbra di sposano sulle sue e le tue dita raggiungono i suoi capelli ancora prima che Derek possa reagire.
Uno, due.
Bosco, cenere, casa. Sono qui, ti credo. Mi fido di te.
“Ti amo” ti scivola dalle labbra e mugugni soddisfatto quando, in risposta, ti morde il labbro.
Uno.
“Ti amo anch’io.”
Inspira, espira. Uno, due, tre.
“Stilinski” borbotta Harris “puoi aspettare dieci minuti per avere una crisi di panico? Non voglio davvero avere nulla a che fare con i tuoi problemi.”
Non voglio avere niente a che fare con te.
Respira, inspira. Aria dentro, aria fuori.
Mi fido di te, Stiles. Ti credo.
(Aria dentro, aria fuori.)
“Puoi andartene” e nemmeno ha il tempo di finire la frase che sei già fuori dalla classe.
Correre per i corridoi non ti è mai sembrato così liberatorio.
Ti lasci la porta della scuola alle spalle e già ti sembra di respirare meglio.
Uno, due, tre. Respira, inspira.
Derek ti fissa, braccia incrociate al petto e sopracciglio sinistro alzato.
(Smetterete mai di girarvi intorno senza mai sfiorarvi?)
Uno, due, tre.
“Respira Stiles” quando le sue mani ti circondano le spalle ti sforzi di rimanere lucido.
Non voglio avere nulla a che fare con te. Mi fido di te, Stiles. Non voglio avere più nulla a che fare con te. Mi fido, Stiles.
(Non ti credo. Non mi fido.)
Uno, due, tre.
Inspira, espira.
“Stiles concentrati” le dita ti sfiorano il collo con una carezza così leggera che
non sei nemmeno sicuro t’abbia davvero toccato.
“Mi... mi ma...” balbetti. Mi manca l’aria.
“No” la voce di Derek si addolcisce appena “l’aria continua ad entrare ed uscire
dai tuoi polmoni come ha sempre fatto, anche se ora sei convinto del contrario.”
Uno, due, tre.
Stiles concentrati sulle mani di Derek sulle tue spalle, maledizione!
Uno, due. Inspira, espira.
Non hai nemmeno il tempo di rendertene conto e
hai il volto affondato in qualcosa di morbido che profuma di bosco e cenere.
Uno, due. Respira, inspira.
Bosco, cenere, casa.
“Sono qui.”
Uno, due. Mi fido di te. Ti credo.
Uno, due. Sono qui.
Respira, inspira.
Le dita affondano nel tessuto della maglietta di Derek.
Uno, due.
“Stiles.”
Lo guardi negli occhi è ti sembra passata una vita dall’ultima volta che hai potuto farlo.
(Settimane? Mesi? Non ricordo.)
Il tuo cuore perde comunque un battito.
Uno.
Respira, inspira.
Bosco, cenere, casa.
(Derek, Derek, Derek.)
Le tue labbra di sposano sulle sue e le tue dita raggiungono i suoi capelli ancora prima che Derek possa reagire.
Uno, due.
Bosco, cenere, casa. Sono qui, ti credo. Mi fido di te.
“Ti amo” ti scivola dalle labbra e mugugni soddisfatto quando, in risposta, ti morde il labbro.
Uno.
“Ti amo anch’io.”