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Autore: MyDifferentFantasy    18/06/2016    3 recensioni
Lo sceriffo deve assentarsi da Beacon Hills per una settimana e Scott non vuole che Stiles stia da solo in casa. Quando decide che può andare a stare da Derek, né Stiles né Derek sono d'accordo. Ma cosa accadrà in quella settimana?
Dal testo: “Puoi andare a stare al loft di Derek!”
Pessima, pessima idea.
“Ti sei bevuto il cervello, amico? Stiamo parlando dello stesso Derek? Quello che non accetta di condividere lo stesso ossigeno con me, figuriamoci una casa per una settimana.”
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MY WEEK WITH YOU (AND YOUR DISLIKE)
Lo aveva detto a Scott che non era una buona idea. Andiamo, in quale universo parallelo poteva esserlo? Sarebbe finito con la gola strappata e buttato in un burrone o peggio, il suo corpo non sarebbe mai stato trovato.

Un giorno prima
Stavano mangiando i popcorn mentre si facevano una maratona della serie classica di Star Trek. Scott teneva le gambe appoggiate al tavolino davanti, un braccio sul bracciolo del divano mente reggeva la lattina di coca cola ormai quasi vuota e con l’altro prendeva i popcorn e li buttava letteralmente nella sua bocca. Stiles, invece, sedeva a gambe incrociate dall’altra parte del divano ed era attentissimo ad ogni singolo dettaglio della puntata, sebbene l’avesse vista almeno 30 volte.
Lo sceriffo rimproverava sempre questo genere di comportamenti da parte dei due, li spronava ad uscire, a godersi il sole del pomeriggio piuttosto che stare tutto il tempo a giocare ai videogiochi sul divano. L’unico motivo per cui aveva accettato era che si sentiva in colpa per il figlio: lo avevano chiamato dalla polizia e doveva trascorrere una settimana in una città lontana per indagare su una serie di omicidi. Non aveva potuto dire di no ma si sentiva in colpa a dover lasciare il figlio per una settimana da solo. Voleva farsi perdonare, almeno un po’.
“Allora Scott che mi dici di nuovo?” chiese Stiles mentre si alzava per gettare la busta di popcorn. La puntata era finita e loro si erano spostati in cucina.
“Niente di eclatante. Nell’ultimo periodo non ci sono uccisioni né strani mostri né qualsiasi cosa che riguarda il soprannaturale a Beacon Hills. È diventata una città monotona, pensa un po’” Scott era fatto per l’azione: certo non che andasse in cerca di guai, ma era attratto dall’adrenalina del combattimento. La stessa cosa non si poteva dire di Stiles.
“Menomale. Mio padre starà via una settimana e sai, non vorrei stare tutto il giorno in pensiero perché un orrendo mostro si aggira per la città e potrebbe uccidermi e mangiarmi e…”
“Aspetta, tuo padre sta via una settimana” disse Scott, il suo sguardo sorpreso e agitato.
“Hm sì, scusa mi ero dimenticato di dirtelo. Lo hanno chiamato per un caso importante, parte domani sera.” Era bravissimo Stiles a parlare di un argomento come se non gli importasse. In realtà era preoccupato per lo sceriffo: non conosceva gli omicidi, sapeva che sotto non c’era niente di soprannaturale (Scott lo avrebbe fiutato altrimenti) ma lui era sempre in pensiero quando il padre era lontano. E forse aveva paura anche per se stesso. Sì, non si verifica niente di strano da mesi ma Beacon Hills è così: calma, e poi accade tutto senza preavviso.
“Scott, ti vedo agitato, che succede?” chiese Stiles.
“Non me la sento di lasciarti da solo in casa per sette giorni. Può essere pericoloso.”
“Oh, andiamo, se qualcuno viene posso sempre difendermi con la mazza da baseball” scherzò Stiles anche se in fondo lui stesso era in ansia al pensiero di restare da solo e questo Scott lo capì.
“Ti ospiterei anche a casa mia, ma c’è già Isaac e non so se mia mamma sopporterebbe due lupi mannari più un umano logorroico”
“Non preoccuparti Scott. Melissa è una brava donna, non voglio darle ulteriori preoccupazioni.”
“Mi è venuta un’idea!” urlò Scott e, dal suo sguardo eccitato come quello di un bambino, Stiles capì che doveva essere una pessima idea. “Puoi andare a stare al loft di Derek!”
Pessima, pessima idea.
“Ti sei bevuto il cervello, amico? Stiamo parlando dello stesso Derek? Quello che non accetta di condividere lo stesso ossigeno con me, figuriamoci una casa per una settimana.”
“Oh, andiamo. Sono l’alpha, lo accetterà. E poi è solo una settimana, non ti ucciderà mica.” All’occhiataccia che gli lanciò Stiles, Scott preferì restare in silenzio.
“Infatti credo che mi sotterrerà vivo ed aspetterà che sia la natura a fare il suo corso.” L’idea di Derek che sorrideva mentre lo uccideva lo fece rabbrividire.
“Non essere melodrammatico, Stiles! Domani stesso glielo chiederò e dovrà accettare. Tu preparati a vivere un’indimenticabile settimana!” e così detto se ne andò, lasciando Stiles ai suoi pensieri su lui e Derek che svolgevano le banali faccende domestiche nel loft di Derek. Certo, sarebbe stato un buon modo per conoscere il Derek che lui cercava di tenergli nascosto…sempre che non lo avesse ucciso il primo giorno!


Quel giorno

E fu così che il giorno dopo Scott si ritrovò al loft di Derek.
“Derek, da quanto tempo che non ci vediamo! Lo sai che mi piace come hai rimodernato il loft? Davvero, così ha un tocco di classe in più...”
“Ma se ho soltanto spostato di un metro il divano!” rispose il lupo già infastidito dal comportamento dell’altro.
“Beh sì, ma è un cambiamento molto, hm, adatto” disse uno Scott abbastanza imbarazzato. Sì, lui era l’alpha e tutto il branco doveva ubbidire ai suoi ordini ma non poteva negare che, qualche volta, i modi bruschi del lupo uniti al suo ringhiare violento lo spaventavano un tantino. Cercò di sdrammatizzare ridendo ma tutto ciò che ricevette in cambio fu un’occhiataccia molto simile a quella che gli aveva rivolto Stiles il giorno prima. Certe volte la somiglianza era terrificante.
“McCall non ho tutto il giorno, quindi o mi dici quello che sei venuto a dirmi oppure mi lasci in pace e sparisci per sempre” sbottò allora.
“E va bene, te lo dico. Ma devi promettermi di non insultarmi né di arrabbiarti e di riflettere sulla proposta che ti farò.” Altra occhiataccia da parte di Derek. “Lo sceriffo Stilinski starà via una settimana da Beacon Hills ed io non voglio che Stiles resti da solo a casa, non con quello che potrebbe succedere.”
“Assumi una babysitter” disse il lupo maggiore in modo naturale.
“Vorrei ricordarti che tra le cose che potrebbero succedere ci sono kanima, nogitsuni, lupi mannari con la mania del morso e tanti altre simpatiche creature provenienti dal mondo delle favole. Ora mi dici a cosa servirebbe una babysitter in questo caso?”
“Non mi hai detto l’unica cosa che mi interessa, McCall: io che diavolo centro con tutto questo?” Mai tenere Derek sulle spine, lezione su Derek n235.
“Beh, ecco… pensavo che forse… dato che siete entrambi d’accordo… insomma se poteva venire a stare una settimana qui nel loft da te” disse l’alpha velocemente, magari Derek non capiva e lui poteva ancora salvarsi.
“TU SEI MATTO, McCALL! STILES STILINSKI! NEL MIO LOFT! MAI!” urlò Derek.
“Andiamo Derek, te lo sto chiedendo gentilmente. Non me la sento che dorma da solo nella sua casa e passi del tempo da solo mentre qualcuno può tranquillamente fargli del male senza che ce ne accorgiamo.”
“Beh, non hai mai pensato che questo può essere un bene?” ribadì Derek con una punta di malizia.
“Oh, smettila. So che non lo vorresti davvero: Stiles ti ha salvato tante volte e tante volte lo hai salvato tu. Che fastidio potrebbe darti? TI prometto che se ne starà buono in un angolino senza fare rumore e senza parlare” pregò il più giovane.
“Ma ti sei sentito? Senza parlare… è di Stiles che parliamo! Come potrebbe non parlare e non fare rumore?!” sbottò l’altro che già pensava a Stiles mentre parlava all’infinito di cose noiose nel suo loft.
“Derek te lo sto chiedendo con le buone, non farmi usare le cattive, ok? Ti ho detto che cercherà di dare fastidio il meno possibile. Credimi, anche lui non è entusiasta di venire qui: crede che lo ucciderai e lo mangerai…”
“Possibile”
“…Quindi cerca di trattarlo bene, punto” concluse Scott, orgoglioso di come era riuscita a sistemare le cose parlando. Come un vero leader.
“Quando dovrebbe venire?” si convinse alla fine Derek, esasperato.
“Stasera. Lo sceriffo parte verso le 8 e non voglio che Stiles passi la notte da solo quindi per le 9 saremo qui. Preparati a vivere un’indimenticabile settimana!” e così detto se ne andò, lasciando Derek ai suoi pensieri. Era curioso di sapere come si sarebbe comportato Stiles. Era davvero ancora spaventato all’idea che potesse ucciderlo? Non aveva capito che Derek non lo avrebbe fatto? Non aveva voglia, tutto qui.
“Sì, pa’, farò il bravo. Sì, non ti distruggerò la casa e si non farò pipì nella pianta di basilico in giardino” stava ripetendo il giovane Stilinski da quasi un’ora mentre lo sceriffo lo guarda in modo sospetto, come si aspettasse che Stiles gridasse festa a tutta Beacon Hills appena se ne sarebbe andato.
“Hm, dovrei fidarmi?”
“Certo, non ti ho mai dato problemi: sarà una settimana tranquilla e lunga… molto lunga” disse Stiles pensando a tutto il tempo che avrebbe passato con Derek che, ne era certo, non sarebbe mai stato tranquillo.
“Mi dispiace Stiles. Davvero, sai che vorrei restare qui. Ti prometto che quando torni ci faremo una maratona di tutti i film Marvel, ok?”
A queste parole a Stiles si illuminarono gli occhi. Sapeva che al padre non piacevano questo genere di film (“Non capisco perché si caccino sempre nei guai!”, che era anche un po’ il riassunto della vita del branco), doveva sentirsi davvero molto in colpa per proporgli una cosa del genere.
“Non vedo l’ora! Ma ora vai, ti chiamo stasera prima di andare a dormire. Ciao” e lo abbracciò prima di vederlo partire, pensando che la prossima volta che lo avrebbe rivisto sarebbe stato dopo la settimana con Derek. E in quella settimana poteva succedere di tutto.


Lo aveva detto a Scott che non era una buona idea. Andiamo, in quale universo parallelo poteva esserlo? Sarebbe finito con la gola strappata e buttato in un burrone o peggio, il suo corpo non sarebbe mai stato trovato. Questo era tutto quello che riusciva a pensare mentre Scott lo accompagnava al loft verso la sua morte. Se durante il giorno era riuscito a calmarsi, adesso era agitato. Insomma non sapeva cosa aspettarsi da Derek: se trovarlo arrabbiato o ostile o semplicemente infastidito ed annoiato.
Parla il meno possibile, non ti muovere troppo e non rompere niente Stiles!, continuava a dirsi nella propria testa ma sapeva già che non sarebbe stato facile. Soprattutto per uno come lui.
Quando arrivarono, Derek li aspettava già con la porta aperta, un braccio appoggiato al muro e i piedi incrociati. Lanciò uno sguardo allusivo a Stiles. Uno sguardo che gli prospettò tutta la settimana che avevano davanti: una settimana difficile.


“Allora Derek, sai già tutto ciò che c’è da sapere: Stiles resterà qui una settimana, contribuirà a cucinare e a tenere pulito il loft e sarà un angioletto. Vero Stiles?” Scott si girò a guardarlo, ma l’amico era troppo imbarazzato e rispose solo con un debole “Hm, certo”.
“In cambio tu, Derek, non lo ucciderai” e stavolta Scott guardò il lupo che invece era troppo impegnato a cercare di capire se quello di Stiles era paura o vergogna. In ogni caso faceva bene ad averne.
“Sì, Scott ho capito. Ma lui non deve darmi fastidio…”
Sentendosi chiamato dal proprietario del loft, Stiles alzò lo sguardo e replicò “Oh, andiamo Derek! Forse parlo molto e mi muovo molto ma non ho mai spinto a farlo anche a te!”
“È il suono della tua voce, Stilinski.”
“Sì sì, molto bravi” li richiamò Scott “ma i litigi li lascerete per quando io non ci sarò, ovvero per i prossimi 7 giorni. Ora addio.”


Quando Scott se ne fu andato, l’aria diventò ancora più imbarazzante. Almeno da parte di Stiles.
“Quindi, lupastro, ora che si fa?” chiese grattandosi la nuca.
“Niente” fu la risposta che ricevette.
“Come niente? Tu cosa fai in genere a quest’ora?”
“In genere mi rilasso, ma con te qui non posso fare quasi niente di quello che faccio in genere” rispose piccato Derek. “Mangio e poi dormo. Ma non c’è niente di commestibile in questa casa ora, tranne te. Quindi non ti offrirò da mangiare.”
Stiles deglutì ma fece finta di non essersi accorto della battuta.
“Oh, non ti scomodare. Non vorrei mai che ti alzassi dal divano per servire me. Tanto mi sono portato un panino.” E così detto, cacciò dal borsone un panino e si sedette su una poltrona che avevano comprato per quando il branco si riuniva al loft. Derek lo guardò in cagnesco Stiles mentre dava un morso al panino e la maionese gli colava lungo la mandibola.
“Davvero Stilinski? Vai a casa di qualcuno e ti porti il cibo?” Alzò il sopracciglio destro come era solito fare quando si trovava con Stiles.
“Eh, hai sbagliato! Non qualcuno, Mr. Derek sono-tutto-tranne-che-simpatico Hale!” Si rese conto dell’errore solo dopo averlo detto. Derek poteva fraintendere quel “tutto”. Perché non ragioni prima di parlare Stiles, si stava maledicendo.
Ma Derek parve non accorgersene e dopo una seconda occhiata storta/sopracciglio alzato si girò verso la televisione (che avevano insistito per comprare Scott e Kira) e la accese.
Rimasero così per almeno mezz’ora: Stiles che mangiava –facendo molto rumore– e Derek che guardava un programma in tv –a cui non era minimamente interessato–.


“Adesso tu vai a dormire.” Prima regola di Derek: mai esprimersi con più di cinque parole.
“Senza storie.” Seconda regola di Derek: farsi capire anche solo con quelle.
“Se non ti alzi dal divano, come diavolo faccio?” disse allora Stiles.
“Tu ora vai a cambiarti in bagno e poi ti metti nel letto. Io dormo sul divano.”
“No, Derek, non se ne parla. Già mi ospiti in casa tua, non c’è bisogno che mi cedi anche il letto.”
A quel punto Derek aveva ripreso a guardarlo storto. “Non è che voglio cederti gentilmente il letto. È che Scott mi ha detto che sarebbe stato carino farlo! E lui è l’Alpha… purtroppo”
Ora sì che sembrava vero. Come aveva potuto pensare che Derek volesse fare qualcosa di gentile di proposito?
Capito che era meglio non discutere, andò in bagno per cambiarsi e quando tornò Derek si era già sistemato sul divano.
“Hm, Derek, posso chiederti un favore?” chiese, abbassando lo sguardo, colpevole.
“Oltre ad ospitarti in casa?”
“Senti, è una cosa seria…” e vedendo che il lupo lo guardava disse “se stanotte faccio qualcosa di strano, tipo dire qualcosa o fare qualcosa, tu… non ti preoccupare. Non è niente, non è necessario che…hm, fai qualcosa, ecco” e si andò a mettere sotto le coperte, nel letto in cui Derek aveva dormito il giorno prima. Poteva persino sentire il suo profumo e pensò che quella notte avrebbe dormito assaporandolo tutto il tempo.
“Che diavolo vuol dire Stilinski?” chiese un Derek abbastanza confuso, ma Stiles si era già addormentato.

 

 

 

NOTE: Questa è la mia prima fanfiction Sterek. Quest’idea mi girava in testa già da un po’ di tempo e quindi eccola, ho pensato di trasformarla in una ff. È ambientata alla fine della terza stagione, con l’unica eccezione che Isaac è presente mentre Malia no (mi serviva per la storia, scusate). Spero che questo primo capitolo vi piaccia e, se vi va, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate. Grazie!

   
 
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