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Autore: eleCorti    18/06/2016    3 recensioni
Una raccolta di oneshot su vari missing moments della famiglia Yagami della mia saga (Digimon Adventure Tri: The age of darkness, The evil queen of Digiworld, Once upon a...digi-time e Heroes and villains)
1) First date (The age of darkness)
2) Egoism (The evil queen of Digiworld)
3) Ritorno alla quotidianità (once upon a... digi-time)
4) mettere da parte le ostilità (once upon a... Digi-time)
5) Proposta (Once upon a... digi-time)
6) Destino (Heroes and Villains)
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya | Coppie: Sora/Tai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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First date





 
Emozionato. Il giovane Taichi era emozionato. Perché? Perché tra circa un’ora avrebbe avuto il primo appuntamento con la persona che più amava al mondo: Sora.
Eppure non era la prima volta che uscivano insieme – da bambini andavano sempre al parco a giocare – ma quel pomeriggio il giovane Yagami era lo stesso emozionato. Temeva che, ora che erano finalmente una coppia, tutto sarebbe cambiato, che ci fosse stato del disagio tra loro. Temeva, insomma, che tutto andasse storto.
Si guardò un’ultima volta allo specchio – appeso all’interno di un’anta del suo armadio – poi inspirò. Era giunto il momento di andare: Sora lo stava aspettando e non poteva fare tardi.
Prese il telefono appoggiato alla scrivania – in cui c’erano un computer fisso e dei libri sparsi – e se lo infilò in tasca. Infine uscì dalla porta, salutò sua madre e sua sorella Hikari si mise le scarpe nere, abbinate alla camicia dello stesso colore, e uscì.
Decise di andare a piedi a casa di Sora, poiché essa non era assai lontano rispetto a dove abitava. Arrivò, perciò, in cinque minuti. Suonò il campanello con il cuore che gli batteva a mille. Era emozionato e parecchio.
Ad aprirgli fu una Sora... una Sora perfetta. Una Sora mozzafiato. La sua amata indossava una gonna nera che le arrivava poco sopra il ginocchio, larga di sotto, mentre di sopra indossava un top di colore rosso, che le metteva in risalto quelle piccole collinette che il suo uomo, il giorno prima, aveva avuto la fortuna di saggiare. Ai piedi, infine, portava delle ballerine bianche panna, così non si sarebbe stancata durante la loro passeggiata al parco.
Incredulo e rapito. Ecco com’era il giovane Taichi. Se l’intento di Sora era quello di lasciarlo senza parole, allora doveva sapere che ci era riuscita perfettamente.
“Sei...” cercò di trovare le giuste parole. Ma era come se la sua mente fosse una tabula rasa.
“Sei magnifica...” riuscì a dire con un tono assai assente. Era ammaliato da quella soave visione.
“Grazie...” e lei arrossì. Chissà perché, ma i complimenti di Taichi – del suo Taichi – la facevano impazzire.
“Stasera rimarrai così?” non poté fare a meno di domandarle, mentre si avviavano verso il parco di Odaiba.
“Sì...” rispose, stringendo ancora di più la sua mano. Avevano deciso così: che prima sarebbero andati al parco e poi subito dopo nel ristorante preferito di Taichi a Shibuya. Avevano, inoltre deciso che non si sarebbero cambiati, onde evitare di perdere ulteriore tempo. Credeva che già avessero deciso. Allora perché quella domanda? Forse non gli piaceva come si era vestita?
“Meglio così...” sorrise. Ora che finalmente Sora era sua, poteva non trattenersi più.




 
****

 
Il parco. Il parco di Odaiba – quel pomeriggio di giugno – era assai affollato. I bambini giocavano con i vari giochi presenti nell’aria parco giochi, gli anziani stavano seduti sulle panchine a spettegolare o a dare da mangiare ai piccioni.
Infine... infine due ragazzi – Taichi e Sora – erano seduti, abbracciati. Taichi dietro e Sora davanti. Osservavano quel piccolo laghetto al centro del parco in cui nuotavano le paperelle.
Sorridenti. Entrambi i giovani erano sorridenti. Perché? Perché avevano passato un pomeriggio fantastico. Era come se fossero tornati indietro nel tempo, quando ancora erano due bambini, quando ancora non erano innamorati l’uno dell’altra, quando ancora le cose erano semplici come un’equazione matematica. Avevano mangiato i loro gelati, avevano riso e scherzato come non mai. Erano Taichi e Sora così come l’erano sempre stati e lo sarebbero stati per sempre, solo un po’ più intimi.
“è bello vederti sorridere come un tempo...” si lasciò sfuggire la giovane Sora, mentre osservava il bel tramonto all’orizzonte.
“Sei tu che mi fai quest’effetto...” fu la sua risposta. Ed era vero. Ora che finalmente l’amore della sua vita era suo, era la persona più felice al mondo.
“Ti amo Taichi” si strinse di più a lui, facendosi cullare da quelle calde braccia.
“Ti amo anch’io Sora” si abbassò verso la sua testa, posandole un piccolo casto bacio; l’ennesimo di quella giornata.
Non era abbastanza. Ancora e ancora fece incontrare le loro labbra. Era come una droga per la giovane Takenouchi.
“Aspetta...” cercò di staccarsi da lei. Ma era come una calamite attratta dal frigorifero. Gli mordicchiò il labbro inferiore, catturando di nuovo quelle magnifiche labbra.
“è tardi... dobbiamo andare...” riuscì a dire tra un bacio e l’altro. Fosse stato per lui, l’avrebbe fatta sua  lì in quel momento, ma dovevano andare al ristorante; avevano prenotato.
“Il ristorante... non arriveremo mai in tempo...” ecco: finalmente la sua amata si era staccata da lui.










 
****

 
Shibuya. Poco dopo i due giovani innamorati erano nel quartiere di Shibuya. Il ristorante in cui il giovane Yagami aveva prenotato era il Sakurachan , quella sera pieno come non mai. Fortuna che il giovane aveva prenotato!
Magnifico. Ecco ciò che pensava la giovane Sora, mentre osservava il suo Taichi mangiare. Il modo in cui teneva le bacchette: sublime. Il modo in cui teneva il piatto: magnifico: il modo in cui si abbuffava di spaghetti: fantastico. Lo amava in tutte le sue sfaccettature. Quanto avrebbe voluto alzarsi e imboccarlo lei!
Lui sembrò non accorgersene, ma tra una spaghettata e l’altra anche il giovane Taichi si fermò a osservare quella divina visione quale era la sua ragazza. Fossero stati a casa, l’avrebbe fatta sua in quel momento!
Il conto. Poco dopo il giovane Taichi aveva pagato il conto – ovviamente da bravo gentiluomo aveva offerto lui – e ora si erano appena avviati verso casa di Sora.
Ecco, dopo aver preso la metro, i due giovani erano giunti davanti casa della giovane Takenouchi.
Baciando. I due innamorati si stavano baciando, ormai era la loro droga. Ancora e ancora non si volevano lasciare andare. Si era, però, fatto tardi.
“Io... si è fatto tardi...” riuscì a dire il giovane, staccandosi contro voglia da quelle stupende labbra.
“A che ora hai detto che tornavi?” nel suo tono c’era la malizia e il giovane lo colse. Allora stavano pensando alla stessa cosa.
“Tardi...” disse, attirandola a sé e  posandole un travolgente bacio.
Lo prese per il colletto della camicia, attirandolo dentro casa (la porta era già aperta). Quella notte si amarono per la seconda volta.
“Ti amo Taichi...” lo disse ancora, mentre si accucciava su quel muscoloso petto che la faceva impazzire.
“Ti amo anch’io Sora...” la strinse di più a sé, mentre le accarezzava i capelli.
Quella notte, per la prima volta, dormirono insieme. La loro magnifica e travolgente storia era appena iniziata.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’autrice: salve! Dopo questo periodo di silenzio sono tornata! Finalmente ho trovato la giusta ispirazione per riprendere a scrivere.
Questa sarà una raccolta di one shot di missing moment della saga XD saranno, perciò, momenti di vita quotidiana non eccessivamente lunghi.
Vorrei fare una dedica speciale: usabella dream, Sora 5, wendy_88 e Kisachan. La dedico a voi questa raccolta per tutto ciò che avete fatto per me in questo periodo.
 

 
   
 
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