Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Ricorda la storia  |      
Autore: Syra44    16/04/2009    7 recensioni
Non aveva mai provato niente di simile, ne era sicura. Quella sensazione nuova, che sentiva crescere dentro di sé, non accennava a fermarsi, né a lasciarla in pace. Era strano, era troppo strano: non a lei sarebbe dovuta accadere una cosa simile, non a lei!
[Sheska/Sorpresa]
Ad Alice. Buon compleanno ^^
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sheska, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Disclaimer: I personaggi citati non mi appartengono, ma sono proprietà di Hiromu Arakawa; questa fanfiction non è stata scritt

Disclaimer: I personaggi citati non mi appartengono, ma sono proprietà di Hiromu Arakawa; questa fanfiction non è stata scritta a scopo di lucro.

 

 

 

Fall in love

Sheska/Sorpresa ~ 1108 parole

 

 

 

Ad Alice.

Anche se sono più piccola di te, rimango comunque la tua sempai. E le sempai non si dimenticano dei compleanni delle loro kohai.

Tanti auguri di buon compleanno!

 

 

 

Non aveva mai provato niente di simile, ne era sicura. Quella sensazione nuova, che sentiva crescere dentro di sé, non accennava a fermarsi, né a lasciarla in pace.

Era strano, era troppo strano: non a lei sarebbe dovuta accadere una cosa simile, non a lei!

Lei, che si era trincerata nel suo mondo, e per molto tempo aveva dimenticato quale meravigliosa sensazione fosse quella di frequentare altre persone. Di avere degli amici. Lei, proprio lei, che avrebbe preferito, tempo addietro, avere un amico di carta, che uno in carne ed ossa.

Possibile che fosse cambiata così tanto? Qualche mese prima non avrebbe mai provato un sentimento così logorante e straordinario. E invece, adesso, sentiva quell’inquietudine, dentro di sé, quella strana voglia di non sfigurare mai davanti a lui.

Ogni volta che lo incontrava, arrossiva (leggermente, per fortuna), chinava la testa e rispondeva al suo saluto con voce fioca, spesso a testa bassa. E le veniva in mente la prima volta in cui aveva provato una cosa simile, quando lui le era accidentalmente venuto addosso. Ripensava alle sue risposte stentate, rimproverandosi mentalmente per le sue parole che sicuramente dovevano essergli apparse sciocche, e immaginando quante frasi migliori avrebbe potuto dire in quel momento.

Quando poi aveva cominciato a sentire le guance in fiamme ogni volta che lui le rivolgeva la parola, a fissarlo imbambolata mentre sorrideva, a tremare impercettibilmente quando era lui, a fissarla, per un motivo o per un altro, allora aveva tirato fuori, dalla sua enorme collezione, quei romanzi d’amore che aveva letto quando era ancora una ragazzina, e aveva riconosciuto i sintomi di quella che era inequivocabilmente una gran bella cotta.

Era caduta in fallo proprio come un’eroina dei romanzi.

Peccato solo che fossero nella realtà.

Purtroppo, quello non era uno dei suoi amati libri, in cui alla fine c’era sempre un be finale da “e vissero felici e contenti”. Era la sua vita, quella vera.

Non era come le eroine di cui aveva letto. Anzi, probabilmente, tra le persone che conosceva, era tra quelle che meno ci assomigliava. Era fin troppo gracile, con enormi occhiali da vista e vestiti poco o per niente alla moda. Aveva pochi amici, poche persone a cui teneva. Non era né forte né acuta, e nemmeno era capace di capire i sentimenti delle persone al volo o di risolvere i loro problemi con uno schiocco di dita.

Probabilmente l’unica cosa di cui poteva andare fiera era la sua intelligenza e il suo bagaglio culturale non da poco. Sua madre le aveva sempre detto di studiare, da bambina, perché lo studio le avrebbe aperto tutte le porte. E lei le aveva dato retta, sviluppando soprattutto un amore quasi malsano per i libri, cercandone sempre di più fino a dimenticare di poter avere una vita al di fuori di quel mondo che si era creata, finché non si era trovata completamente sommersa da quelli che aveva sempre considerato i suoi migliori amici.

Allora erano arrivati i fratelli Elric a salvarla, ma questa era un’altra storia.

Sospirò, chiedendosi se anche lui avesse avuto problemi del genere, prima di trovare degli amici così affezionati, dei compagni così uniti, dei commilitoni così affiatati. Chissà, magari anche lui, quando era più giovane (a proposito, chissà quanti anni aveva più di lei?), aveva ammassato libro su libro, volume su volume, tomo su tomo.

Su questo si assomigliavano, dopotutto. Chissà se un giorno sarebbe riuscita a sapere qualcosa in più su di lui…

Scosse la testa, fermando finalmente quell’enorme flusso di pensieri, e decidendosi a smettere di pensare a lui. Sarebbe bastato ignorare la cosa, visto che sicuramente lui non si sarebbe mai accorto di lei. E poi era vietato dalla legge, non si poteva fare, quindi poteva (doveva) mettersi il cuore in pace e lasciar perdere. Inoltre… da quando si metteva a riflettere su quel genere di cose? Doveva rimettere la testa a posto, prima di trasformarsi in una lady debole e sdolcinata. E lei non era quale tipo di ragazza.

Con una nuova fermezza, si rigettò sul lavoro, ma il sentire una voce - la sua voce, per giunta - la fece sobbalzare dalla sedia, e, tremante, mentre sentiva che il cuore aumentava velocemente le palpitazioni, alzò lo sguardo, incontrando proprio quello della persona che aveva catalizzato tutte le attenzioni della sua mente su di sé.

«Emh…» cominciò lui, dopo averla salutata. Era stranamente a disagio di fronte a lei, mentre la fissava mandandola incosciamente nel pallone «… se sei libera, avrei bisogno di discutere con te. Il Colonnello ha bisogno di alcuni dati, e ho pensato che potessi aiutarmi…»

«Ah… sì, certo…» rispose, maledicendosi mentalmente per non riuscire a dire nulla di più. Si fece coraggio e continuò la frase lasciata in sospeso: 

«N-non ho nulla da fare adesso, posso aiutarla anche subito»

«Bene» disse lui. Ma non aggiunse nient’altro.

Passò qualche minuto di imbarazzante silenzio, tra lei si tormentava interiormente, e lui che continuava a girare lo sguardo per la stanza, come in cerca di una risposta.

«Sì… bene»

«Già…»

Illusa, si rimproverò mentalmente. Lui era così a disagio in sua compagnia, che non riusciva nemmeno a spiccicare parola. Cosa speravo?

Lo vide intanto prendere un respiro profondo, e mentre lo faceva il suo cuore perse un battito.

La guardò con decisione, e esordì:

«Non mi sono ancora scusato, quella volta, per averti fatto cadere a terra»

Se lo ricorda ancora! No, non ci credo…

«Non deve scusarsi, n-non è successo niente, dopotutto…» provò a mormorare, mentre sudava freddo.

I sogni sono solo sogni… quand’è che smetterò di credere alle fiabe?

«Mi sento comunque responsabile, in qualche modo. Per farmi perdonare…»

Sì…?

«… mi farebbe piacere se accettassi un mio invito a pranzo» completò.

Nella mente di lei ci fu qualche secondo di vuoto totale, poi sentì qualcosa che esplodeva dentro di sé. Non riusciva a capacitarsi di quello che aveva appena sentito. Lui, proprio lui, in persona, la stava invitando a pranzo. Stava invitando lei. Certo, solo per discutere di alcuni dati, ma la stava invitando comunque . Non aveva mai sperato, mai immaginato che una cosa del genere potesse accadere sul serio. Il cuore le martellava fortissimo nel petto, e sentiva la sua fronte imperlata di sudore.

Mentre l’uomo davanti a lei aspettava una risposta, con l’aria di essere in attesa dello scoppio di una bomba, lei riuscì a trovare l’unico neurone attivo del suo cervello, che le diede la forza e la lucidità di rispondere.

«Mi farebbe molto piacere, Maresciallo Falman»

Certo, era solo un invito a pranzo. Ma era sempre una conquista, no?

 Forse è ancora troppo presto per smettere di credere alla fiabe…

 

***

 

No, è inutile che lo chiediate. Io non ho idea di come sia venuta fuori questa storia. Semplicemente, avevo pensato di scrivere una Falman/Sheska, visto che io e Alice condividiamo l’interesse per il pair ^^

Ancora tanti auguri, Alice. Buon compleanno.

Syra44

 


 

Alejandra Wammettara: Grazie, sono felice di sapere che pensi che io sia riuscita a entrare nella mentalità di Sheska ^_^ Addirittura nei preferiti? *__* Così mi onori xD E sì, è vero che di fic con Sheska ce ne sono pochissime °_° Beh, un saluto e alla prossima ^_^

 

Shatzy: Allora sono felice di essere riuscita a farti apprezzare la fiction nonostante non ti piaccia il personaggio ^_^ Credimi, è uno dei migliori complimenti che si possono fare a qualcuno, dirgli che è riuscito nell’intento di farti piacere uno scritto pur non sopportandone il protagonista (ecco perché quando ho letto la mia espressione era *O* xD) Mille grazie per aver letto e recensito, cara ^_^ Ci si sente, bye bye!

 

strawberry_: Grazie a te per la recensione ^_^ Ciao!

 

holly73: Beh, in effetti la sorpresa è proprio una sorpresa, difatti sono stata attenta a non disseminare nessun indizio che potesse anche minimamente svelare il misterioso co-protagonista maschile x°°D E mi fa piacere essere riuscita a farti piacere il pair xD Grazie, ciao ^_^

 

Rinalamisteriosa: Beh, mi fa molto piacere che l’introspezione di Sheska ti sia piaciuta, alla fine la fic è quasi completamente basata su quella xD E la frase finale è… un piccolo tributo agli eterni bambini che vivono dentro di noi x3 Grazie mille per aver recensito, sayonara!

 

Black Hayate: Prima di tutto complimenti per il nick, io adoro quel cucciolo x3 Poi ti ringrazio di aver recensito, e sapere di aver stupito anche te mi soddisfa, alla fine il mio scopo l’ho raggiunto xD Ehm… no, non ho idea di quanti anni il Maresciallo O_O xD Vabbè, alla prossima ^_^

 

elyxyz: Grazie! E per chi non ha mai visto quel piccolo zampillio nell’anime, ebbene sì, può proprio essere una sorpresa xD Alla prossima!

  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: Syra44