Sehun
pensò che
la vestaglia blu polvere che aveva scelto di indossare quella mattina
gli
donava particolarmente; gli conferiva una certa allure da donnaiolo
debosciato
anni ’90 che a lui piaceva moltissimo. Si trovava piuttosto
attraente, a dire
la verità.
Si
stiracchiò pigramente, diretto verso il grande terrazzo che
correva lungo tutto
il perimetro della villa. Da lì si godeva di una vista
spettacolare dell’azzurro
mare e dell’ancora più (saturato) azzurro cielo
soprastante. Ma uno spettacolo
di ben altro tipo e tenore gli si presentò dinnanzi agli
occhi, quando aveva
ormai già aperto la portafinestra. Chanyeol,
inspiegabilmente abbigliato come
una signora dell’alta borghesia (golfino écru e
filo di perle), teneva in mano un
barattolo di vernice verde. Appollaiato su una scala traballante con la
schiena
inarcata in perfetto stile pin-up, invece, stava Jongin; in tenuta da
cameriera
sexy, con tanto di cuffietta candida, autoreggenti e tacchi a spillo,
ma era senza
dubbio lui.
“Chanyeol”,
Sehun articolò le parole a fatica, “che diamine
state combinando?”. Evitò di
guardare l’altra persona perché
alla
vista di quelle gambe in posa provocante, esaltate dalla quasi
inesistente velatura
dei collant e dalle décolleté vertiginose, si
sentì venir meno i sensi, l’ossigeno
nel cervello, il cuore, il controllo della libido. La Sehonda invece
parve
ringalluzzita.
“Sto
verniciando, e Jongin mi aiuta” Chanyeol sfoderò
un sorriso secondo solo alla
Gioconda.
E in effetti
Jongin era davvero intento a passare lascivamente il pennello
la vernice
sulle sinuose ma arrugginite volute di una voliera alta come un uomo
con
problemi di gigantismo. Sehun ne scrutò le movenze,
sentendosi più che mai un
playboy debosciato anni ’90 (e molto, molto ghèi).
Infine espresse il suo
parere, il sopracciglio inarcato con una certa luce luciferina negli
occhi: “Bravo
Jongin… Bravo”.
Il cameriere
improvvisato, vezzoso, piegò la gamba sinistra e rise
lusingato per il
complimento.
Sehun si
svegliò di soprassalto, il fiato grosso ed un evidente caso
di erezione
mattutina. Jongin, chino su di lui, cercò di ignorare il
problema ma non vi
riuscì del tutto.
“Sbrigati
ad
alzarti, gli altri sono già scesi per la
colazione” lo avvertì, brusco e con le
gote in fiamme. “Che razza di sogni farai, poi, per
svegliarti in questa
maniera ogni mattina” borbottò ancora
più scontroso ed imbarazzato –era sempre
lui a pagarne le conseguenze, maledizione.
“Niente
di
che” scrollò le spalle, noncurante.
“Piuttosto, amore…” Jongin era ormai
viola.
“Ti sei mai chiesto come staresti con i tacchi e un bel
grembiulino inamidato?”
(Ma questa
è
un’altra storia.)
Chi in
Italia non conosce quel capolavoro di marketing che è lo
spot Saratoga (https://www.youtube.com/watch?v=mIrnJzCkfJU)?
Sembra l’incipit di un pornazzo vecchio di
vent’anni: lo adoro. E’ così trash
che va ben oltre il semplice squallore. Inoltre pagherei per vedere gli
EXO in
abiti femminili, sicché.
Una
cliccatina è sempre gradita: https://www.facebook.com/IlGeniodelMaleEFP/.
Mi eclisso!