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Autore: sere221    19/06/2016    2 recensioni
"Allora, cosa abbiamo qui?" Domandò l’ispettore raggiugendo l’unica delle due sedie libere e posando sul tavolo la cartellina e le carte del divorzi, davanti all’uomo, che era rimasto in silenzio e con gli occhi chiusi.
"L’ hai combinata grossa, eh? Ti sei intrufolato in una scena del crimine sotto effetto di stupefacenti. Non è stata una mossa molto astuta sai?"
[Lestrade&Sherlock]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lestrade, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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L’ispettore Lestrade ricordava ancora la prima volta che aveva incontrato Sherlock Holmes.
Era successo cinque anni prima a New Scotland Yard.
Era stata una giornata faticosa per l’ispettore quel giorno. Gli era stato affidato un nuovo caso. Una ragazza, ventenne, era stata uccisa nel suo appartamento, l’unico sospettato era il fratello, che era stata l’ultima persona a vederla quella sera. Lestrade, arrivato sulla scena del crimine, aveva incaricato Anderson, il capo della scientifica, di controllare ogni angolo della casa ma senza risultati. Quel pomeriggio, tra l’altro, era stato chiamato dall’avvocato della moglie che aveva preparato le carte del divorzio, così prima di tornare nel suo ufficio a Scotland Yard, era passato nello studio dell’avvocato a ritirare le carte. Nemmeno un’ora dopo era tornato nel suo ufficio a Scotland Yard, distrutto e disperato.
Stava tenendo in mano la penna da circa venti minuti, immobile, fissando i fogli sulla sua scrivania quando un agente bussò alla porta del suo ufficio ed entrò.
"Scusi capo, abbiamo un problema."
"E adesso che succede?"Sbottò il DI alzandosi dalla sedia, prendendo i fogli e raggiungendo l’agente alla porta.
"C’è stato un’intrusione sulla scena del crimine."
"In che senso un’intrusione?"
"Un uomo, sulla trentina, si è intrufolato e si è messo a cercare delle prove."
"Immagino lo avete fermato?"
"Ovviamente. Ah, capo, l'uomo...era sotto effetto di stupefacenti." Disse il poliziotto un po titubante.
"COSA?" Urlò il DI. "...Come ha fatto una persona, tra l’altro sotto effetto di stupefacenti ad entrare in una scena del crimine senza che nessuno se ne accorgesse?"
L’agente non risposte e abbassò lo sguardo verso terra. Il detective sospirò.
"Non fa niente, portami da lui, ci parlerò io."
I due s’incamminarono lungo i corridoi finché non si fermarono davanti ad una porta grigia. L’agente porse una cartellina all’ispettore, dove c’era il rapporto di quello che era successo quella stessa sera sulla scena del crimine. Il detective l’aprì, guardò in fretta tutte le parole scritte su uno dei vari fogli e poi sbuffando entrò nella sala lasciando l’agente da solo lungo il corridoio.
La sala degli interrogatori era piatta, le pareti erano di grigio spento,e non c’era nessun tipo di mobile ad accezione di un tavolo e due sedie poste al centro della sala. L’unica cosa ad illuminare la sala era una  grande lampada a neon posta sopra al tavolo.
"Allora, cosa abbiamo qui?" Domandò l’ispettore raggiugendo l’unica delle due sedie libere e posando sul tavolo la cartellina e le carte del divorzi, davanti all’uomo, che era rimasto in silenzio e con gli occhi chiusi.
"L’ hai combinata grossa, eh? Ti sei intrufolato in una scena del crimine sotto effetto di stupefacenti. Non è stata una mossa molto astuta sai?"
L’uomo davanti l’ispettore non aprì ancora gli occhi e rimase ancora fermo immobile.
"Che cosa hai da dire al riguardo?" Domandò il DI irritato dal comportamento dell'uomo.
L’uomo aprì di scatto gli occhi e lo guardò in faccia. Aveva uno sguardo profondo, i suoi occhi erano di un verde molto chiaro. I capelli ricci e neri gli ricadevano sul volto mettendoli in contrasto con la pelle pallida.
"Ispettore la prego, la smetta di constatare l’ovvio!" Disse soltanto.
"Io…cosa?" domandò massaggiandosi il collo.
"Sta ripetendo cose che già so. Ora, la prego, firmi quei documenti e mi faccia tornare a casa. Ho cose molto più importanti di stare qui a sorbirmi le sue prediche!"
Il detective rimase scioccato, mai nessuno, chiuso in quella cella, gli aveva detto parole simili.
"Senti ragazzino, ma come ti permetti? Non sei proprio nella posizione di dirmi quello che devo fare!" Sbottò alzandosi dalla sedia e sbattendo le mani sul tavolo.
"Se poi sei finito qui, non è certo per causa mia, ok?" continuò alzando la voce.
"Caro ispettore, si rilassi e la prego, non si sfoghi su di me perché sua moglie l’ha lasciata ed è stressato dal lavoro."
"Cosa?...Come fai, tu, a sapere che…che lei mi ha lasciato?" Domandò confuso.
"È facile da dedurre: Ha un segno bianco sull’anulare sinistro, dove per tradizione si porta la fede del matrimonio, ma non c’è traccia di nessun anello. Ha le occhiaie, il che vuol dire che soffre d’insonnia, ha dei tic agli occhi e continua a massaggiarsi il collo. Questo mi fa capire che è stressato. Uno dei motivi è il lavoro.- Si bloccò portandosi avanti col busto e parlando abbassa voce -...Anch’io dopo aver visto le persone con cui lavora sarei stressato, soprattutto per quell’Andarson...Andorson…ah no, Anderson! Ora che ricordo mi ha chiamato per tutto il tempo “strambo”." Disse abbassa voce, sovrappensiero e rimettendosi seduto composto "Ma - continuò - La conferma delle mie deduzioni sono le carte del divorzio che ha cercato di nascondere sotto il rapporto del caso che le hanno dato stasera, che non sa se firmare o no perché nonostante sua moglie l’abbia lasciata lei, ne è ancora innamorato. Mi dispiace, è inutile nasconderli, si vedono comunque.- Disse sporgendosi in avanti per prenderne uno con un dito e finir di portarlo in mostra sotto gli occhi del detective.
Lestrade era rimasto a bocca aperta. Non riusciva a proferire parola. Nessuno aveva mai dedotto la sua vita soltanto guardandolo.
"C…come hai f…fatto?"
L’uomo lo guardò ghignando.
"Un’ultima cosa. Non dia retta ai suoi colleghi, non è stato il fratello a uccidere la ragazza…- Non finì di parlare che proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta e lo sguardo dei due uomini cadde sull’agente che era entrato.
"Scusi capo ma un certo signor Holmes gli ha pagato la cauzione" Disse indicando il ragazzo "Può uscire!"
Lestrade, ancora confuso, annuì debolmente mentre guardava l’agente avvicinarsi e levare le manette all’uomo. Il moro si alzò dalla sedia e l’agente gli mise una mano sulla spalla conducendolo fuori ma Lestrade lo bloccò per il braccio.
"Se non è stato il fratello chi è stato?" Gli domandò cercando di non guardarlo negli occhi. Il ragazzo sorrise a quella domanda.
"Ispettore ho visto quella scena del crimine, personalmente, per cinque minuti, prima che i suoi uomini mi portassero via e ho scoperto il colpevole, al contrario dei suoi colleghi che sono lì da ore e non hanno trovato uno straccio d’indizio. Nessuno ha controllato sotto il mobile della cucina, ci sono delle piccole macchie di sangue e anche sul corpo della ragazza, dietro l’orecchio destro. Il colpevole si è ferito mentre uccideva la ragazza che ha fatto resistenza. Vi consiglio di farlo analizzare e scoprirete che non è lo stesso sangue del fratello." Detto questo spostò lo sguardo e continuò a camminare uscendo dalla sala.
Il detective, ancora confuso, prese il cellulare per chiamare subito Anderson, e dirgli di controllare meglio la cucina ma mentre componeva il numero, si accorse di un bigliettino da visita di un ristorante cinese che non aveva mai visto prima. Lo prese, lo girò e lesse:
 
“Se ha ancora bisogno di aiuto, mi chiamo!
Sherlock Holmes”
 
 
 



Angolo dell'autrice:
Non so perché avevo questa storia nel mio pc e non l'avevo pubblicata...Anche se io ricordo il contrario.
Ciaooo:D
Lestrade è il mio personaggio preferito e adoro scrivere delle storie su di lui e adoro soprattutto il rapporto che ha con Sherlock per questo mi sono voluta cimentare e scrivere di questo loro "ipotetico" incontro.
 
Nonostante sto già scrivendo un'altra FF (Per chi volesse leggerla si trova qui!)sempre su Sherlock ho deciso di pubblicare anche questa poiché, il realtà, da questa storia ne sarebbe dovuto uscire un piccolo corto ma ancora ci stiamo ragionando bene a causa degli impegni di tutto il cast e la crew.
Comunque spero vi sia piaciuta e se volete lasciare una recensione sarà ben felice di leggerle ^-^
Alla prossima ^-^
  
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