Serie TV > Agent Carter
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Autore: Anna Wanderer Love    21/06/2016    4 recensioni
[SPOILER decimo episodio della II stagione] [accenni Cartson]
'La volta che ho bisogno di Carter, lei non c’è. Classico.'
O gli ultimi pensieri di Jack Thompson in fin di vita.
Genere: Drammatico, Generale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Thompson, Peggy Carter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Little moments'
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SPOILER! per chi non ha ancora visto la seconda stagione e la sua fine.
 


CARTER.
O: gli ultimi pensieri di Jack Thompson in fin di vita.
  
  


- Si prende altre vacanze? - alzò gli occhi al cielo, divertito, mentre buttava gli ultimi vestiti nella valigia aperta sul letto. Gli faceva quasi tristezza, quella vista, ma da un altro punto di vista era felice di tornare a casa, al suo ufficio, al solito lavoro. E poi era certo che i suoi guai non sarebbero finiti lì. Carter e Sousa erano eccellenti nel ritrovarsi nei casini, e aveva la sensazione che presto si sarebbe ritrovato invischiato in un’altra pericolosa faccenda assieme a loro.
- Be’, immagino tornerò da solo. - fece una pausa, ascoltando le parole pronunciate dall’altra parte del filo del telefono. Un viaggio da solo verso New York, diretto a casa, senza Carter e la sua presenza irritante? Perfetto per lui e i suoi nervi. - Los Angeles? - sistemò l’ultimo paio di scarpe rimasto abbandonato sul letto e una piccola risata gli sfuggì dalle labbra.
- Nessuna cifra mi convincerebbe a restare - qualcuno bussò alla porta, e Thompson si voltò istintivamente, gettando una breve occhiata.- Questo posto mi fa venire l’orticaria e non c’è una pizza decente nel raggio di chilometri - sbuffò. Batterono ancora alla porta e - Arrivo! - gridò. Di sicuro erano quelli dell’albergo che lo volevano fuori di lì.
- Okay, mi stanno sbattendo fuori, devo andare - si chinò a posare il telefono, per poi camminare veloce verso la porta.
- Me ne sto andando, solo un minuto - l’unica cosa che riuscì a cogliere nei due istanti dopo che ebbe aperto fu una pistola puntata contro di lui. Poi lo sparo, attutito dal silenziatore, precedette di neanche mezzo secondo il dolore. Un dolore cocente, pungente, insopportabile. Jack cadde a terra, la mente annientata da quella sofferenza intollerabile. Sentì i passi del suo aggressore, o assassino, si corresse mentalmente, con ironia. Dipende dai punti di vista. E se anche questa dannata volta Carter mi salverà il culo.
Chissà perché, il suo ultimo pensiero non fu neanche questo.
La volta che ho bisogno di Carter, lei non c’è. Classico.
E poi piombò nel buio.

 
   
 
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