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Autore: Vitani    20/08/2003    6 recensioni
La mia prima fic in assoluto!!! Scritta ormai quattro anni fa, parla della vita dei miei due pokemon preferiti, Mew e Mewtwo, la cui esistenza viene minacciata da una nuova creatura...
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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IL CUORE DI MEW

IL CUORE DI MEW

 

Questa storia si svolge un po' di tempo dopo che Mewtwo se n'era andato assieme al suo modello originale, Mew.

 

Ormai quei due, nonostante i loro caratteri praticamente opposti, avevano imparato ad andare d'accordo, tanto che erano praticamente inseparabili: dove c'era uno c'era l'altro e viceversa.

 

Erano tornati nella foresta in cui viveva Mew(per intenderci, quella che Mewtwo sognava sempre). Praticamente, facevano tutto assieme(questo prevalentemente a causa di Mew, che voleva talmente bene al suo clone da non separarsi mai da lui, anche se la cosa non sembrava disturbare minimamente Mewtwo, che, in fin dei conti, voleva solo qualcuno che gli volesse bene, e l'aveva trovato).

 

Per chi non si ricordasse la storia, la riassumo brevemente:

 

Un gruppo di scienziati si era recato in una foresta con lo scopo di trovare dei resti di Mew, un pokémon leggendario da molti creduto estinto(ma che invece li seguiva da dietro), per poterlo clonare. Comunque, trovano un pelo della coda di Mew, lo clonano, e ha così origine Mewtwo. Purtroppo, quando il super clone si rende conto che quegli umani l'avevano creato solo per fare un esperimento, e che non gli avrebbero mai voluto bene, si ribella e li uccide. Dopodichè, il perfido Giovanni, capo del Team Rocket, lo raggiunge e gli chiede di essere suo socio, ma il pokémon si rende conto di essere passato da una prigione all'altra, si ribella anche questa volta e decide di agire da solo.

 

Sfruttando i suoi immensi poteri mentali, Mewtwo si costruisce un castello a New Island, e convoca i migliori allenatori del mondo per una sfida contro il migliore maestro di Pokemon del mondo(senza rivelare di essere un pokémon).

 

A questa sfida partecipano anche Ash, Misty e Brock, ma ben presto scoprono le vere intenzioni di Mewtwo, che vuole impadronirsi dei loro pokémon per poterli clonare, e annientare quelli veri con un esercito di copie molto più potenti.

 

Nel frattempo arriva anche Mew, e ogni pokémon ingaggia un'assurda battaglia con il proprio clone, con il risultato che sia i cloni che gli originali si ritrovano presto sfiniti a terra. Mew e Mewtwo, intanto, stavano ancora combattendo, ma se avessero lanciato un altro colpo, avrebbero coinvolto anche gli altri pokémon. Per evitare un disastro, Ash si frappone fra le onde di energia scagliate dai due pokémon, rimanendoci secco.

 

Immediatamente, Pikachu corre dal suo allenatore, e cerca di risvegliarlo con delle piccole scosse elettriche; non riuscendovi, il topo elettrico inizia a piangere, subito imitato dagli altri pokemon, che piangono la morte di chi li ha sempre trattati da amici. Secondo una leggenda, le lacrime di pokemon sono miracolose, e Ash riprende vita.

 

Dopo quell'atto, Mewtwo vede la grande forza interiore che unisce i pokemon, sia i cloni sia gli originali, comprende il vero significato della vita e dice la frase più bella del secolo: "Il modo in cui si viene al mondo è irrilevante, è quello che fai del dono della vita che stabilisce chi sei."

 

Come stavo dicendo, erano ormai passati due anni da quando Mewtwo era volato via assieme a Mew, lui e il gattino psichico erano diventati inseparabili.

 

Era da circa un mese che sia Mew che Mewtwo facevano strani sogni: Mew vedeva Mewtwo che giaceva per terra senza vita, dietro di lui un'ombra oscura che aveva qualcosa di stranamente familiare; dal canto suo, Mewtwo vedeva Mew che piangeva disperato, e che veniva poi scaraventato violentemente a terra da qualcuno, qualcuno con una lunga coda viola.

 

Mewtwo aveva paura di sapere che cosa stava per accadere, ma decise comunque di non darci troppo peso.

 

Stavano dormendo. Mewtwo si svegliò per primo, e guardò Mew che gli dormiva beatamente rannicchiato addosso.

 

Mew aveva in volto una strana espressione, sorrideva, ma era come se stesse per scoppiare a piangere.

 

Mewtwo ormai si era abituato alla vita in quella foresta, alle pendici del monte iride, lo stesso monte che lui vedeva sempre nei suoi sogni.

 

Tra l'altro, avevano anche conosciuto altri due pokemon, un Pikachu e suo figlio, un piccolo Pichu. Spesso i pokemon si riunivano, e Mew si metteva a giocare allegramente con gli altri due pokemon.

 

Fu proprio quello che successe quel giorno: si erano dati appuntamento in una piccola radura in mezzo alla foresta, e adesso Pichu, Pikachu e Mew stavano saltando allegramente su delle sfere rosa che lui aveva creato. Mew aveva annodato alla sua coda un fiocchetto giallo, che era stato creato appositamente per lui da Mewtwo, il quale aveva voluto fargli un regalino.

 

Mewtwo osserva la scena a distanza, e quando Mew lo chiamò per chiedergli di giocare un po' anche lui, Mewtwo gli rispose: "Mi spiace ma ho una dignità da difendere, non sono mica come te!"

 

Mew non ci fece troppo caso, e tornò a saltellare. Il caso volle che proprio mentre lui, Pichu e Pikachu erano nel punto più alto del salto (a parecchi metri dal suolo), la sfera si ruppe, e tutti e tre si sfracellerebbero al suolo se non fosse per…Mewtwo, il quale, vedendo la scena, in un impeto di pietà attutì il loro impatto col terreno grazie a una sfera azzurra.

 

Inutile dire che Mew, affettuoso com'è, guardò Mewtwo con uno sguardo riconoscente e gli saltò immediatamente addosso abbracciandolo. Il povero Mewtwo fece una faccia un po' strana: "Beh, in fondo dovrei esserci abituato ormai", pensò scuotendo la testa con rassegnazione.

 

Mewtwo aveva notato come Mew si fosse affezionato al fiocco giallo che gli aveva regalato. "D'altronde," pensò," è il primo(e unico)regalo che gli ho fatto, è normale che ci tenga così tanto."

 

Quella notte Mew non riusciva a prendere sonno, e decise di andarsene a fare un giro. Arrivato sulla sommità di una piccola collina da cui si godeva uno splendido panorama, Mew si fermò e assaporò la fresca brezza notturna.

 

Improvvisamente sentì una strana presenza alle sue spalle, si voltò pensando "Si tratterà di Mewtwo", ma girandosi scoprì che il suo incubo stava per diventare realtà.

 

L'indomani, Mewtwo, svegliandosi, notò che Mew non era assieme a lui come al solito.

 

"Sarà andato a fare un giro", pensò. Cercò di mettersi in contatto con lui tramite la telepatia, ma si accorse che il contatto era stato interrotto.

 

Fu proprio questo ad allarmarlo un po': "Come mai il contatto si è interrotto? Non era mai successo prima. Si potrebbe interrompere solo se fosse lui a volerlo, oppure se qualcuno più forte di noi l'avesse disturbato emettendo onde di energia psichica ad alta frequenza. Ma non esiste nessuno più forte di noi…."

 

I giorni passano, ed è ormai passata quasi una settimana da quando Mew è scomparso senza lasciare traccia.

 

Alla fine, Mewtwo era giunto alla conclusione che Mew doveva essersene andato per una sua scelta personale, ed aveva interrotto il contatto per non fargli sapere dove si trovava.

 

Anche il Pikachu loro amico era andato a chiedere notizie, e, dopo che Mewtwo gli ebbe spiegato la faccenda, disse(nella lingua dei pokemon, ovviamente): "Secondo me, dovresti andare a cercarlo. In fin dei conti, chi ti dice che se ne sia andato di sua volontà? E poi, anche se così fosse, parlandoci di persona avrai la possibilità di chiarire la faccenda! Pensaci bene." Se n'era andato con queste parole.

 

Mewtwo decise di seguire il suo consiglio, e di pensarci.

 

Vagando senza meta per il monte Iride, era arrivato sulla collinetta nella quale Mew era scomparso. "Perché l'hai fatto Mew?" Quella domanda ormai lo tormentava da un sacco di tempo, non riusciva a darsi pace per la scomparsa del gattino psichico.

 

Mentre osservava il panorama, si accorse di un piccolo coso giallo che si distingueva tra l'erba.

 

Mentre lo raccoglieva, ebbe un fremito, e i suoi occhi si spalancarono: quello era il fiocco giallo di Mew, o meglio…quello che ne rimaneva.

 

Era evidente che aveva combattuto, ma contro chi? E inoltre, chi poteva essere tanto forte da interrompere il loro contatto telepatico?

 

Queste erano le domande che gli affollavano la mente, e decise che l'indomani avrebbe cominciato le ricerche.

 

Già, facile a dirsi, ma da dove poteva cominciare visto che non poteva contattarlo telepaticamente, e non aveva la benché minima idea di dove cominciare a cercarlo? Poi pensò al probabile combattimento che Mew aveva avuto. "Potrebbe anche essere morto." Pensò. Ma non ci voleva credere, Mew non poteva essere morto. Ma se non era morto, che fine aveva fatto? E chi era l'essere contro cui si era scontrato?

 

Pensando a questo, lo sguardo gli cadde sui resti del nastro giallo che ancora teneva in mano. Percependo qualcosa di strano, lo avvicinò al viso, e d'improvviso sentì l'odore di Mew provenire dal nastro, ma non solo il suo, ce n'era un altro, per alcuni versi molto simile al loro, ma contemporaneamente diverso. In quel momento, un dubbio atroce sorse nella sua mente, un dubbio che lo assillava dal giorno in cui aveva cominciato ad avere quell'incubo ricorrente. Temeva, infatti, che l'incubo stesse per diventare realtà.

 

Intanto, una figura osservava Mew incosciente dormire dentro una sfera isolante appositamente creata per lui. La figura sorrise: "Verrà, Mew. Verrà presto, non ti preoccupare."

 

L'indomani, Mewtwo cominciò le ricerche. Mentre setacciava la zona intorno al monte Iride, cercava disperatamente di ricongiungersi telepaticamente a Mew, anche solo per un secondo, per avere la prova che fosse ancora vivo.

 

Mew, dal canto suo, si era risvegliato dal suo stato di torpore, e anche lui cercava di contattare Mewtwo telepaticamente. "E' inutile che ti affanni tanto, Mew. I tuoi poteri non possono oltrepassare quella barriera, e lo sai benissimo anche tu!"

 

Mew si voltò verso la figura, adirato. "Sei tu che non capisci! Mewtwo mi troverà senz'altro!" "Ah ah ah!" La figura ghignò: "Non capisci che è proprio quello che voglio? Io voglio che Mewtwo venga qui da me!"

 

Gli occhi di Mew si spalancarono in preda al terrore, quando finalmente capì il vero scopo dell'essere che aveva di fronte.

 

Proprio in quel momento, Mewtwo udì un flusso di energia psichica attraversargli la mente. Era debolissimo, ed era durato meno di un decimo di secondo, ma Mewtwo era sicuro che appartenesse a Mew, e si diresse dove aveva sentito l'origine di quel richiamo.

 

Si accorse che il richiamo proveniva da una caverna vicino un fiume. "E' strano", pensò, "Non avverto più l'energia di Mew. In compenso ne sento un'altra molto forte. E' simile alla nostra, ma più potente."

 

Mentre si addentrava nella caverna avvertiva sempre più quella potente energia psichica che aveva sentito all'entrata. "Ho come l'impressione che ci sarà da combattere qui" disse.

 

Si era incamminato lungo un corridoio che sembrava non avere fine, e cominciò a rendersi conto che probabilmente la grotta stessa era stata creata con dei poteri mentali. "Chi può aver fatto tutto questo? Eh?!"

 

Proseguendo per il corridoio era entrato in una grande sala, il cui pavimento era all'incirca una decina di metri più in basso del punto in cui era entrato Mewtwo. E, in mezzo alla stanza, dentro ad una sfera protettiva, c'era Mew.

 

"Allora è per via di quella sfera che non riuscivamo a metterci in contatto." E intanto era sceso e si stava avvicinando alla sfera per frantumarla, mentre Mew, da dentro, gli faceva segno di non avvicinarsi.

 

Infatti, quando era a circa qualche metro dalla sfera, venne respinto indietro, e sbatté violentemente contro il muro.

 

"Ma che cosa è stato?" Avvicinandosi non aveva percepito nella di strano, e non gli capitava tanto spesso di non sentire il pericolo.

 

Nella sua mente echeggiò una risata: "Ah ah ah! Ciao Mewtwo, benvenuto nella mia dimora!"

 

Mewtwo si voltò e vide una creatura molto simile a lui, solo leggermente più grande, con una lunga coda porpora come la sua e due braccia molto allungate, che terminavano con delle zampe munite di artigli, come quelle di un Charmeleon.

 

Mew cominciava a preoccuparsi seriamente, e osservava inquieto la situazione da dentro la sua sfera.

 

Mewtwo si alzò, e, fronteggiando la creatura, gli chiese: "Ma tu chi sei?" "Domanda pertinente!" Rispose questi. "Il mio nome è Mewthree! Sono venuto su questa terra con l'intenzione di uccidere voi due. So' benissimo di essere un vostro clone, e sono stato programmato dai miei creatori proprio per farvi fuori. Mi hanno creato sfruttando i vostri geni, e hanno fuso i vostri poteri per creare la più forte creatura dell'universo, me! Ma ho deciso di dirigere la situazione…un po' a modo mio."

 

"Ma perché dovresti ucciderci?" Mew chiese da dentro la sfera.

 

"E' semplice. Io possiedo i vostri ricordi, e so' benissimo quello che tu, Mewtwo, hai combinato ai tuoi creatori. In fin dei conti, dovresti esser loro riconoscente. Se non ti avessero creato, non saresti qui ora!"

 

Mewtwo cominciava ad arrabbiarsi: "Beh, forse ti interesserà sapere che io non sono affatto pentito di quello che ho fatto!" Disse.

 

"Loro non ce l'hanno con Mew, ma mi hanno ordinato di far fuori te, Mewtwo ,per vendetta. Per questo ho usato Mew come esca per attirarti qui. Sapevo che saresti venuto, perché gli vuoi molto bene, nonostante tu faccia di tutto per far credere il contrario. Ma, già che ci sono, ho pensato di far fuori anche lui, tanto per rallegrare l'atmosfera."

 

A quel punto, l'atmosfera era tesissima, Mewtwo era veramente furioso, mentre Mew, ancora dentro la sfera, aveva chiuso gli occhi, perché non voleva assistere al combattimento che, probabilmente, avrebbe segnato la fine sua e della creatura a cui voleva più bene al mondo, Mewtwo, suo figlio, e contemporaneamente suo fratello.

 

Mewtwo, dal canto suo, era già pronto a combattere. Improvvisamente Mewthree attaccò, e Mewtwo per difendersi contrattaccò con lo Psybeam, che investì in pieno Mewthree. In quel preciso istante, però, Mew, da dentro la sfera, emise un urlo di dolore. Mewtwo non riusciva a capire, quando udì la risata di Mewthree: "Ops, scusa! Mi sono dimenticato di avvertirti che se danneggerai me danneggerai anche Mew, almeno finché resterà dentro quella sfera!"

 

"Cosa?!" Mewtwo non può credere a quello che ha appena sentito. Mewthree attacca di nuovo, mentre Mewtwo crea una barriera. Comincia così uno strano combattimento fatto da un lato di soli attacchi, dall'altro di sole barriere.

 

Mew intanto osservava la scena. A quella minima distanza il contatto telepatico si era ripristinato, e Mew poteva vedere quello che passava per la testa di suo "figlio". Sapeva che Mewtwo non attaccava Mewthree per paura di far del male a lui, e questo lo faceva sentire dannatamente in colpa. E sapeva anche che Mewtwo, data la forza degli attacchi di Mewthree non avrebbe resistito a lungo. Doveva fare qualcosa, e in fretta.

 

Improvvisamente gli venne un'idea: con tutta la sua forza scagliò uno psybeam contro la parete della sfera che lo teneva prigioniero, ma l'attacco venne respinto, e gli ricadde addosso.

 

Mewthree e Mewtwo si fermarono, quest'ultimo visibilmente stanco e provato.

 

"Ah ah ah ! E' inutile che ti affanni tanto Mew! Non riuscirai mai a rompere quella sfera! Stai solo sprecando energia inutilmente!"

 

Ma Mew, intanto, stava parlando telepaticamente con Mewtwo: "Stammi a sentire: non puoi continuare solo a difenderti, devi contrattaccare!" "Ma…" "Niente ma! Io ti dico solo che per ogni tuo attacco andato a vuoto io non esiterò a colpirmi da solo!"

 

A quel punto, Mewtwo osservava Mew con uno sguardo indescrivibile. Suo "padre" (anche se in realtà sembrerebbe più suo fratello minore) non gli aveva mai parlato con un tono così deciso, e non si era mai arrabbiato con lui.

 

Mewtwo era ancora perplesso, quando Mew gli urlò: "Che aspetti? Sbrigati e combatti!" In quel momento, Mewthree attaccò di nuovo, ma stavolta Mewtwo invece di difendersi si teletrasportò alle sue spalle e lo colpì con un potentissimo attacco "fuoco psichico" a distanza ravvicinata. Mewthree urlò per il dolore, e anche Mew. Tuttavia, Mewtwo non mostrava tutta la sua forza, per paura di far troppo male a Mew.

 

Comunque, gli attacchi si susseguivano da entrambe le parti, e nella sfera si stava accumulando una grande quantità di energia psichica ad altissima pressione. Mew cominciava a sentirne gli effetti, e sapeva che avrebbe perso i sensi di lì a poco.

 

Fortunatamente, la sfera, non potendo sopportare troppa energia psichica tutta in una volta, si ruppe, facendo cadere un semi-incosciente Mew per terra. Mew osservava la scena sdraiato per terra, era davvero ridotto male, non riusciva neppure ad alzarsi.

 

Mewthree sapeva che se Mew e Mewtwo avessero combattuto assieme, avrebbero potuto dargli del filo da torcere, e perciò decise di farla finita subito: "Dopotutto" pensò "non sarà così difficile abbatterlo ora che è così debole!"

 

Attaccò Mew con uno psicoraggio, ma aveva fatto male i conti. Infatti Mewtwo, vedendo Mew in difficoltà, si frappose tra lui e l'attacco richiamando una barriera.

 

Mewthree, piuttosto scocciato per l'intrusione di Mewtwo, lo attaccò con il suo grido ultrasonico. Mewtwo sulle prime sembrò resistere al colpo, era immobile, in piedi con gli occhi chiusi e il capo chino.

 

Tuttavia non riusciva più a muoversi, e Mewthree non aspettava altro: gli si avventò addosso a gran velocità, e lo sbatté violentemente su una parete della caverna.

 

Mew, che nel frattempo aveva avuto modo di curarsi e si era quasi del tutto ripreso, vedendo Mewtwo in difficoltà si slanciò a tutta potenza contro Mewthree, il quale riuscì a spostarsi in tempo, evitandosi una brutta ferita.

 

Mentre Mew teneva occupato Mewthree, Mewtwo si curò le ferite e tornò all'attacco. A quel punto per Mewthree le cose si fecero davvero difficili; data la potenza dei due avversari, gli sarebbe stato praticamente impossibile resistere ancora per molto.

 

"Dannazione! Non mi resta che…"

 

A quel punto, Mewthree cominciò ad accumulare energia. Mew e Mewtwo, che si erano allontanati capendo quello che aveva in mente, parlavano tra loro:

 

"Maledizione! Non vorrà mica autodistruggersi?" "Temo proprio di sì, Mew." "Ma è terribile! Così tutto nel raggio di più di un chilometro verrà distrutto!" "Già. Tu piuttosto come ti senti? Sembri ferito gravemente." "Stavo meglio prima. Il fatto è che non mi resta abbastanza energia per un teletrasporto in un posto abbastanza lontano. Mewtwo, tu invece?" Mewtwo intanto si era parato di fronte a Mew per impedirgli di venire risucchiato dall'immenso vortice di energ ia formatosi intorno a Mewthree.

 

"A me è rimasta abbastanza energia per teletrasportare me, ma tu come pensi di fare?" "Non pensare a me Mewtwo! Salvati almeno tu!"

 

Intanto Mewthree che aveva finito di accumulare energia, emise una distorsione nell'aria, e dal terreno si alzarono gigantesche nuvole di polvere.

 

"Maledizione non abbiamo più tempo!" urlò Mewtwo. Così dicendo, chiuse Mew in una sfera azzurra, prima che lui si rendesse conto di qualcosa.

 

"Ma…Mewtwo! Che cavolo stai facendo?" disse Mew. "Io senza di te non me ne vado!" Disse mentre grosse lacrime gli sgorgavano dagli occhi. Mewtwo lo guardava con gli occhi lucidi, e sorrideva: "Addio Mew, e scusami per tutto quello che ti ho combinato!"

 

Detto questo, la sfera con dentro Mew si illuminò e sparì, ma la voce di un disperato Mew che lo chiamava raggiunse lo stesso Mewtwo.

 

Un'esplosione…poi, più nulla.

 

Mew riprese i sensi…aprì lentamente un occhio, quasi incosciente, come se non si ricordasse nulla della tremenda battaglia vissuta poche ore prima. Sì, ore, perché la battaglia era iniziata poco dopo mezzogiorno, ed ormai era il tramonto. Poi, un nome guizzò nella sua mente: "Mewtwo!" Pian piano i ricordi vennero a galla, e Mew si ricordò di Mewthree, della sua prigionia e del disperato tentativo di Mewtwo di salvarlo, le sue ultime parole, "scusami"… Immediatamente, quasi senza pensarci, Mew tornò sul luogo dell'esplosione, per cercare Mewtwo. Il loro contatto telepatico si era interrotto un'altra volta. Ma non trovò nulla, solo una distesa di terra arida, al posto di quella che, una volta, era una foresta. Sconfortato e disperato, tornò piangendo sul monte Iride.

 

Era passata ormai una settimana da quando Mewtwo era morto. Mew non aveva fatto altro che piangere per tutto il tempo. I suoi amici, Pikachu e Pichu, erano andati da lui cercando di consolarlo, ma era stato tutto inutile. Continuava a rivivere in sogno tutto quello che era successo, e tutte le volte si risvegliava di soprassalto urlando quel nome: "Mewtwo!" Ormai sorprendeva se stesso per il fatto di avere ancora lacrime per piangere. I giorni si susseguivano senza che lui riuscisse a viverli. Quel giorno era morto anche lui. Che cos'era vivere senza suo "figlio", suo "fratello", insomma, senza Mewtwo?

 

"Tristezza infinita"

 

Mew chiuse gli occhi e sospirò. D'improvviso, però, riaprì i suoi bellissimi occhi azzurri, di scatto, e alzò la testa guardando fisso davanti a sé. "Non…non è possibile…"

 

"E' ancora presto per piangere Mew!" Una fin troppo familiare voce lo riportò alla realtà. Ancora prima che il padrone della voce si facesse vedere, lui lo riconobbe, e lo chiamò per nome: "Mewthree!! Che ci fai qui! Come sei sopravvissuto?" Il padrone della voce finalmente comparve, con il suo solito ghigno stampato in faccia. "Una domanda per volta, gattino! Il caso ha voluto che io scampassi all'esplosione grazie ad una barriera psichica che ho creato con la poca energia che mi era rimasta. Oh, noto con dispiacere che il tuo discendente prediletto non è presente! Mi spiace per lui…ma in fondo, la colpa è stata soltanto sua. Poteva scappare invece di teletrasportare via te!"

 

Mew stava diventando veramente furioso, un po' per il nome con cui Mewthree l'aveva chiamato, ma la maggior parte per quello che aveva fatto a Mewtwo.

 

Intanto, Mewthree continuava il suo discorso: "Sacrificarsi per proteggere qualcuno è un gesto assolutamente inutile."

 

Ma Mew non l'ascoltava più già da un pezzo, aveva iniziato a concentrarsi; "Io ti vendicherò Mewtwo! Ti giuro sul mio nome che lo farò!" Tremava di rabbia, teneva il capo chino e aveva gli occhi oscurati dalle ombre. Poi, rivolgendosi a Mewthree, disse a bassa voce: "E' la prima volta che mi capita di tremare dalla rabbia, non sono mai stato così furioso con una persona come lo sono ora."

 

Mewthree spalancò gli occhi, e tentò di creare una barriera, ma Mew concentrò al massimo tutto il suo potere, facendolo esplodere tutto in una volta. Mewthree venne sbalzato parecchi metri più in là a causa della violenza del colpo, e non fece in tempo a rialzarsi che Mew gli era addosso. I suoi attacchi si susseguivano, attacchi veloci e imprevedibili, e contraddistinti da un odio e un'ira implacabili, che si scatenarono contro l'assassino di Mewtwo: Mew pensò a Mewtwo; non poteva farne a meno. "E' morto per salvarmi! Avrebbe potuto sopravvivere se non ci fossi stato io! Sarei dovuto morire io al suo posto!" A queste improvvise considerazioni, Mew si fermò, e una certezza atroce si formò nella sua mente: "E' colpa mia se è morto! E' stata tutta colpa mia!" Mewthree, che poteva leggere la mente di Mew, non aspettava che questo. Ovviamente, cominciò a tormentare Mew, il quale non dava segno di voler reagire, ma aveva ricominciato a piangere. "Già, hai ragione! Mewtwo sarebbe ancora vivo se non ci fossi stato tu!"

 

"Sarebbe vivo…vivo…vivo…" Quelle parole echeggiavano senza sosta nella mente di Mew. D'un tratto, però, riprese la foga con cui aveva iniziato il combattimento, e si avventò su Mewthree con la chiara intenzione di colpirlo; stranamente, però, questi non si spostò. In effetti, Mew si fermò spalancando gli occhi, ancora in lacrime. Si accasciò al suolo tenendosi il capo con entrambe le piccole zampine. "Ma perché? Perché non l'ho colpito? Mi…mi è sembrato…di…ho visto Mewtwo…negli occhi…di Mewthree…"

 

In effetti, il volto di Mewthree e quello di Mewtwo erano pressoché identici, se non che Mewthree aveva gli occhi non del bel colore viola acceso di Mewtwo, ma rosso…un rosso molto simile al colore del sangue.

 

Mewthree sogghignava. Non era stata l'immaginazione di Mew. Mewthree, approfittando del momento di distrazione di Mew, aveva manipolato la sua mente, facendo in modo che credesse di avere Mewtwo di fronte.

 

Stavolta fu Mewthree ad attaccare, ma Mew non dava segno di voler reagire. "Bene bene! L'affetto che nutri per il tuo clone sarà la tua rovina, gattino!"

 

Mew non reagì, ma osservò la creatura che aveva di fronte…o meglio, quella che credeva di avere di fronte. "Mewtwo…" guardò la creatura, che si preparava ad attaccarlo. Se non avesse reagito, ridotto com'era, sarebbe morto senz'altro. Poi, però, gli tornarono in mente i giorni precedenti il primo attacco di Mewthree…gli tornò in mente quel giorno in cui stava giocando con i suoi amici… "La bolla si è rotta e Mewtwo ci evitò una serie di ossa rotte per lo schianto al suolo." Sorrise lievemente a quel pensiero. Una folata di vento improvvisa fece appoggiare vicino a Mew un piccolo pezzo di stoffa. Mew girò il capo, e per un pelo non gli venne un infarto quando capì di cosa si trattava. Allungò debolmente una zampa e afferrò il brandello di stoff a…giallo. Sgranò gli occhi: "Non…non può essere! Questo è…" Era il suo fiocchetto giallo. "Tieni prendi questo. Così, anche se un giorno le nostre strade dovessero dividersi, non ti dimenticherai di me!" Questo gli aveva detto Mewtwo quando gli aveva dato quel fiocco. Mew improvvisamente capì tutto; strinse i denti con una forza che non si sarebbe mai aspettato di possedere e urlò: "Mewtwo non mi avrebbe mai fatto del male!" Così dicendo raccolse la poca forza che ancora aveva in corpo e attaccò Mewthree, il quale fu sorpreso da quella reazione; avrebbe giurato che ormai Mew fosse sotto il suo controllo, o perlomeno che stesse per impazzire dal dolore. Tuttavia, l'inferiorità di Mew era evidente, e Mewthree si stava preparando a finirlo definitivamente, quando venne sbattuto violentemente contro un albero; terminò la sua corsa solo parecchi alberi dopo, schiantandosi contro un macigno.

 

Nonostante la violenza del colpo subito, Mewthree si rialzò: "Chi ha osato?" "E osi anche domandarlo?" "Questa voce…" pensò Mew. Non poteva essere. "Mewtwo!" Anche Mewthree era visibilmente sorpreso. "Che ci fai qui? Dovresti essere morto!" "Si da il caso che guarire le ferite sia una delle cose che so fare meglio!"

 

Mewtwo guardò Mew che giaceva per terra, del tutto privo di forze. "Mewtwo…" Mew lo guardò con quei bellissimi occhi azzurri prima di perdere i sensi.

 

Qualche ora dopo, quando si svegliò, osservò che si trovava a casa sua, alle pendici del monte Iride. All'esterno poteva sembrare una specie di caverna, ma all'interno c'era una specie di mondo parallelo creato grazie ai poteri mentali. Un mondo pieno di prati e boschi, fiori, fiumi e quant'altro di bello la natura aveva da offrire. In quel luogo magico lui era nato e cresciuto, insieme agli altri della sua specie. Sospirò. "Mewtwo?" "Qualcuno mi chiama?" "Dov'è Mewthree? L'hai sconfitto?" "No, purtroppo io da solo non ce la faccio a tenergli testa." "E ora dov'è andato?" "Penso che sia andato a curarsi da qualche parte. In fondo, per noi è un bene rimandare la battaglia decisiva a giorni migliori." "Sì, hai ragione."

 

Mewthree, intanto, si era rintanato dentro una grotta per curarsi le numerose ferite che si era provocato durante l'ultimo scontro. "Dannazione! Non sarebbe dovuta finire così! Stando a quello che io e i miei creatori avevamo programmato, avrei dovuto ucciderli tutti e due senza molti sforzi. Invece è già due volte che ci scontriamo e già due volte che fallisco! Probabilmente è per colpa dell'assurdo legame che negli anni si è instaurato tra loro…un momento!…ma certo! Se quel legame viene spezzato…addio!"

 

Intanto, Mew e Mewtwo stavano discutendo: "Mi dici come hai fatto a sopravvivere?" "Che vuol dire come ho fatto? Mi sembra di avertelo già spiegato! Dopo l'esplosione mi sono accorto di essere sopravvissuto, e quindi mi sono curato le ferite!" "Sì, ma…eh?" "Salve miei cari fratellini!" "Grrr!! Come lo odio!" "Sapessi io!" "Vi sto mandando questo messaggio tramite la telepatia, per dirvi che ho preso la mia decisione: vi aspetto domani a mezzogiorno preciso vicino al fiume che scorre ad est del monte Iride. A domani e…sappiate che non avrò pietà stavolta! Ah ah ah!"

 

"Lo odio, lo odio, lo odio e lo riodio! Mi manda fuori dai gangheri quel tipo! Ce l'avessi davanti ora…" "Io ti consiglierei di risparmiare un po' della tua ira per domani, Mew." "Sì, hai ragione." Sentenziò il piccolo pokemon psichico. "Domani o si vince o si perde!" "O riusciremo a sconfiggerlo o moriremo entrambi." "Che bella prospettiva!" Sospirarono entrambi. "Però, Mewtwo…" Il pokemon si avvicinò a Mewtwo guardandolo con occhi speranzosi. "Devi promettermi di non morire, non questa volta. Non voglio più perdere creature a cui voglio bene!" Mewtwo sorrise. "Tenterò, stai tranquillo."

 

Il giorno dopo, sulla riva del fiume…"Ma guarda! In perfetto orario! Avete voglia di morire?" Mew e Mewtwo non replicarono, si limitarono a guardarlo, impassibili, Mew si mise a fare capriole. "Avete perso la lingua?" "Siamo venuti per combattere, non per altro!" "Quanta fretta! Datti una calmata, Mewtwo!"

 

Detto questo, lo scontro iniziò: Mew e Mewtwo contro Mewthree. Inizialmente, i due avevano un certo vantaggio, ma Mewthree non tardò a riguadagnare terreno. Attaccava con una sequenza di attacchi psichici molto veloci e ad alta frequenza, difficili da evitare. Uno di questi attacchi fu particolarmente duro. Mewtwo, colpito in pieno dalla furia distruttrice di Mewthree crollò a terra. Immediatamente Mew lo raggiunse, e quando gli fu al fianco, Mewtwo gli parlò telepaticamente: "Mew, adesso ascoltami bene. Credo di aver trovato il modo di sconfiggerlo: l'unico modo per annientarlo, o almeno danneggiarlo gravemente, è agire come se noi due fossimo una cosa sola. Dobbiamo unire i nostri poteri e le nostre menti, e attaccarlo congiunti. Solo così avremo qualche possibilità di vittoria."

 

"D'accordo! In fondo, ormai dobbiamo tentare il tutto per tutto, non abbiamo più nulla da perdere! Tranne la vita…"

 

"Facciamo così: Mew, tu stammi vicino e concentra la tua aura al massimo. Non devi far esplodere il tuo potere, ma limitarti a farlo scorrere dentro di te. Io farò lo stesso e poi attaccheremo." "Ok!"

 

Così, Mew e Mewtwo si prepararono ad attaccare. Mewthree, che non riusciva a capire perché i due avversari non lo attaccassero, cercò di crearsi attorno una barriera difensiva, ma realizzò che Mewtwo gli stava momentaneamente bloccando i poteri, impedendogli qualunque difesa. "Ora Mew!! Attacchiamo!"

 

I poteri congiunti dei due si liberarono e si unirono formando un'immensa colonna di energia che si avvolse intorno a Mewthree riconoscendolo come obbiettivo. L'esplosione fu terribile, e tutto nel raggio di parecchi chilometri venne distrutto. Mew e Mewtwo si erano teletrasportati via appena in tempo. Appena l'immenso polverone si fu diradato, osservarono che, purtroppo, neppure i poteri congiunti erano bastati. "Dannazione! Non ce l'abbiamo fatta nemmeno con i poteri congiunti!" "Già…e ora come…" "Mew? Ti senti bene?" Mew stava osservando un residuo del loro potere psichico ancora congiunto, che si muoveva leggermente e cambiava forma. "Ma che roba è?" "Lo chiedi a me?" Anche Mewthree osservava la scena, impassibile. Dal residuo di potere psichico si formò un nuovo, scodinzolante Mew che galleggiava nell'aria. "Chi diavolo è quello?" Il Mew aprì gli occhi: erano di color violaceo, esattamente come quelli di Mewtwo; anche lo sguardo era lo stesso. Il corpo era invece come quello di Mew, solo di color azzurro chiaro e con la coda leggermente più corta. Sorrise leggermente e disse: "Io mi chiamo Myuu, voi chi siete?" "Ecco, io sono Mew, quello è Mewtwo e quell'altro Mewthree. Ora noi due stavamo combattendo contro di lui, e dobbiamo…" "Sì, lo so. Conosco la vostra lotta. Non dimenticate che sono nato dall'unione dei vostri poteri!" "Ah, già. Mi spieghi come hai fatto?" "Non lo so esattamen te. So solo che quando i vostri poteri si sono uniti, mi sono formato io. Però, ho deciso che voglio aiutarvi anch'io in questa battaglia. Sempre che voi siate d'accordo!" "Certo! In fondo, più siamo, meglio è! Vero, Mewtwo?" "Sì…"

 

Intanto, Mewthree pensava ad un modo per risolvere la situazione. "Dannazione! Ora sono in troppi! Non posso affrontarli da solo tutti e tre. Oltretutto, quel piccoletto azzurro è molto forte. Se mi attaccassero tutti e tre insieme, per me sarebbe davvero la fine! …un momento…forse ho trovato l'aiutante adatto!"

 

Intanto, i tre…anzi quattro, si erano rimessi in posizione d'attacco. Mewthree aveva ripreso il suo ghigno perfido. Mewtwo, Mew e Myuu non capivano il suo comportamento; in fin dei conti, ora lui era in netto svantaggio, entrambe le parti lo sapevano, non aveva motivo per sorridere così. "Credete di avermi in pugno solo perché siete in tre ora? Beh, avete fatto male i conti. Io ho ancora un asso nella manica. Non avrei voluto usarlo contro di voi, ma mi avete costretto!" Così dicendo, fece apparire delle sfere simili a pokeball, ma color nero pece. "Vi informo che chiunque verrà colpito da una di queste sfere si trasformerà immediatamente in un demone mio seguace." "Vigliacco!" Urlò Mewtwo, il quale, più che evitare le sfere, si era co struito una barriera per proteggersi. Mew, invece, le evitava agilmente col teletrasporto, e Myuu…le sfere non lo attaccavano, Dio solo sa il perché. D'un tratto, una sfera piombò a gran velocità a lato di Mew, il quale, pur avendo percepito qualche cosa, non fece in tempo a spostarsi….

 

Mew riaprì gli occhi, e si accorse che la sfera non aveva colpito lui, ma Mewtwo…questi infatti, all'ultimo momento aveva frantumato la sua barriera e si era teletrasportato di fronte a Mew, e la sfera lo aveva colpito. "Ancora…ti sei sacrificato ancora per proteggermi, Mewtwo! Si può sapere perché l'hai fatto?" Mew stava di nuovo piangendo. Prima di trasformarsi del tutto, Mewtwo gli disse: "Se ti dicessi che l'ho fatto perché non volevo che diventassi un demone cosa mi risponderesti?" "Che sei pazzo!" Mewtwo gli sorrise, forse per l'ultima volta, e i suoi occhi diventarono rossi. Poi si teletrasportò di fianco a Mewthree, e quando riapparve era diventato Dark Mewtwo. Aveva il corpo completamente nero, e due occhi rossi, ma vacui, spenti. "Ah ah ah! Ormai è diventato un mio fedele servitore! E' diventato una perfetta macchina da guerra! Obbedirà ciecamente ad ogni comando che gli darò!" Mew ormai era in uno stato di panico totale, piangeva, e intanto si domandava: "Che cosa posso fare da solo?" "Non sei solo! Ci sono io qui con te! Ce la faremo se combattiamo insieme!" Myuu cercava di consolarlo per fargli riprendere un po' di coraggio, e Mew annuì leggermente. Intanto, Mewthree stava parlando con Dark Mewtwo: "Ora, Mewtwo, ascoltami bene: tu ed io ci uniremo in un solo corpo, per formare una sola e distruttiva macchina da combattimento." Dark Mewtwo annuì, e si unirono in un unico corpo. Fu così che nacque Evil Mew, la più spietata creatura mai apparsa su questa Terra.

 

Mew non poteva credere ai suoi occhi. Evil Mew era in tutto e per tutto uguale a Mewthree, ma indossava una specie di armatura, e aveva un lungo corno sul muso.

 

Evil Mew scattò all'attacco, rivelando una furia e una violenza senza precedenti. Ad un tratto, Myuu contattò Mew telepaticamente: "Ascolta Mew! Ora so come possiamo vincere! Io posso spostarlo in un'altra dimensione, poi lo terrò bloccato per un po' e tu lo assorbirai all'interno del tuo corpo! Se non mi sbaglio, hai il potere di farlo!" "Ma io…" "Tu cosa?" "Non posso farlo! Non ne ho il coraggio, finché c'è Mewtwo con lui!" "Che aspetti stupido! E' l'ultima possibilità che vi è rimasta!" "Che cosa? Ma…come…" Mew e Myuu guardarono Evil Mew, e notarono che gli occhi della creatura lampeggiavano di rosso e viola, come se non sapessero decidersi. "Ho capito! Anche se Mewtwo è diventato servitore di Mewthree, una parte della coscienza di Mewtwo è ancora vigile, e ci sta aiutando!" "Perfetto! Così mi fa sentire anche più in colpa! Comunque, se proprio dobbiamo farlo, allora sbrighiamoci!"

 

Così, misero in atto il piano, che ebbe successo, ed Evil Mew divenne parte del corpo di Mew (di conseguenza anche Mewtwo e Mewthree.) Mew, avendo assorbito i loro poteri, aumentò la sua forza in modo smisurato, e divenne Mega Mew, pur mantenendo il suo aspetto di gattino rosa.

 

Myuu e Mew tornarono alla caverna casa di Mew, il quale dire che era distrutto è poco. "Accipicchia che bel posto!" Disse Myuu non appena si accorse del "segreto" di quella caverna. "Tu e Mewtwo vivevate qui?" "NON NOMINARLO, TI PREGO! E comunque tutta la mia famiglia viveva qui." Disse il gattino psichico con una punta di tristezza nella voce. "E dov'è la tua famiglia?" Mew sospirò. "Se mi ascolti ti posso raccontare la storia…" "Sì, dai!"

 

"Dunque, queste cose accaddero molto molto tempo fa. Di preciso non so' nemmeno io quanto ne sia passato.

 

Ero ancora cucciolo all'epoca, e vivevo qui, in questa caverna, assieme a migliaia di altri miei simili. Eravamo molti all'epoca. Vivevamo felici, felici e liberi. Sapevamo di essere i pokemon più potenti del mondo, ma non ci davamo troppo peso. Un giorno, però, degli umani scoprirono la caverna, e catturarono molti di noi. Finché non rimasi solo io. Ero rimasto l'unico Mew libero in tutto il globo. Di preciso, non sapevo bene cosa fare; la prima cosa che pensai fu di liberare i miei simili. Per prima cosa, mi diressi in un laboratorio dove c'erano alcuni esemplari, ma cosa potevo fare io da solo? Ero ancora così giovane e inesperto! Tentarono di catturare anche me, ma scappai. Poi mi diressi da tutti gli allenatori che avevano un Mew, e parlai con molti miei simili, i quali, con mia grande sorpresa, dissero: "Va via Mew! Noi abbiamo deciso per nostra scelta di essere allenati! Non vogliamo venire con t e!" Quella rivelazione mi lasciò di stucco: non potevo crederci! Loro VOLEVANO essere allenati, avevano rinunciato alla loro libertà per finire nelle mani di degli stupidi esseri umani! Solo e disperato, tornai al monte Iride. Poco tempo dopo, scoprii che tutti i Mew tranne me erano morti. Non so' il perché, ma erano morti. Ero l'unico Mew del mondo! Il mio nome era già una leggenda. Da quel momento decisi che non avrei mai avuto dei cuccioli, perché non volevo che altri Mew dopo di me dovessero soffrire quello che ho sofferto io. Ma poi, circa tre anni fa, scoprii che degli scienziati avevano intenzione di creare un mio clone, e vennero qui al monte Iride a cercare resti fossili. Io decisi di stare al loro gioco, e così, due anni fa, venne alla luce mio "figlio", Mewtwo. Avevo detto che non avrei mai avuto cuccioli, ma lui per me era diventato la cosa più importante. Facevo dei sogni, sognavo di ess ere in prigione, chiuso in una teca di vetro, e quando finalmente mi liberavo, venivo rinchiuso in una nuova gabbia. Ero infuriato con gli esseri umani che mi circondavano, perché mi avevano creato solo per essere la copia di qualcun altro. Quando capii la ragione di questi sogni, mi resi conto che non potevo lasciare Mewtwo da solo, e decisi di aiutarlo in qualche modo. Ormai, era lui la mia famiglia."

 

Piangeva mentre diceva queste parole. "Capisco…" Rispose Myuu.

 

"Sono passati ormai molti anni da quel giorno, ma Mew non ha ancora ritrovato il sorriso spensierato che aveva sempre avuto. O meglio, ha sempre un sorriso molto dolce, ma i suoi occhi sono perennemente tristi. Lui è perfettamente cosciente che Mewtwo non è veramente morto, ma che continua a vivere in lui; tuttavia, vorrebbe rivederlo. Io vorrei aiutarlo, ma non so' che fare. Però, forse…"

 

"Myuu?" "Cosa c'è?" "Io non ce la faccio più. Vorrei rivedere Mewtwo, anche solo per un secondo. Mi manca tanto…" Myuu sorrise dicendo: "Forse possiamo fare qualcosa di più." "In che senso?" "E' semplice! Lo facciamo uscire dal tuo corpo!" Mew sospirò: "Ma in questo modo uscirà anche Mewthree!" "Sbagliato! Prima che tu assorbissi Evil Mew, ho fatto in modo che i due si separassero. Allora? Vogliamo tentare? E poi anch'io ho una certa voglia di rivedere Mewtwo. Mi era simpatico, anche se non mi aveva mai rivolto la parola ^^!"

 

Così, i due si concentrarono e il corpo di Mew, anzi, di Mega Mew, si illuminò leggermente. Poi venne avvolto da un'energia argentata che si divise in due; una parte tornò ad essere Mew, l'altra diventò Mewtwo. Myuu sorrise soddisfatto.

 

Mew ansava dopo lo sforzo mentale che aveva fatto, e non si era guardato intorno. Dal canto suo, Mewtwo aprì gli occhi.

 

"Ciao!" Salutò allegro Myuu. "Felice di rivederti!" "Ah, tu sei quello che era nato dall'unione dei poteri miei e di Mew!" "Mi chiamo Myuu!" "Allora molto piacere Myuu. E' la prima volta che ci presentiamo ufficialmente!" "Il piacere è mio, Mewtwo!"

 

Intanto, Mew aveva osservato la scena con uno sguardo misto tra stupore e gioia. Myuu notò con piacere che avevano ritrovato la loro serenità e gioia di vivere.

 

"Mewtwo! Sei proprio tu! Sei salvo! Sono tanto felice di rivederti!" Così dicendo, prese la rincorsa(proprio così, la rincorsa), e si lanciò addosso a Mewtwo, piangendo(e ti pareva ^^) e abbracciandolo come ormai non succedeva più da tanto tempo.

 

 

FINE

 

Note dell'autrice: mi piacciono i finali romantici! Ringrazio Circe per avermi suggerito il nome del secondo Mew, Myuu. Ricordo che Pokemon e tutti i personaggi ad esso collegati sono di proprietà di Satoshi Tajiri, Nintendo, 4Kids Productions e Game Freak. Perciò, io non ho alcun diritto su di loro.

 

  

 

   
 
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