IL CUORE DI MEW
Questa storia si svolge un po' di tempo dopo che Mewtwo se
n'era andato assieme al suo modello originale, Mew.
Ormai quei due, nonostante i loro caratteri praticamente
opposti, avevano imparato ad andare d'accordo, tanto che erano praticamente
inseparabili: dove c'era uno c'era l'altro e viceversa.
Erano tornati nella foresta in cui viveva Mew(per
intenderci, quella che Mewtwo sognava sempre). Praticamente, facevano tutto
assieme(questo prevalentemente a causa di Mew, che voleva talmente bene al suo
clone da non separarsi mai da lui, anche se la cosa non sembrava disturbare
minimamente Mewtwo, che, in fin dei conti, voleva solo qualcuno che gli volesse
bene, e l'aveva trovato).
Per chi non si ricordasse la storia, la riassumo brevemente:
Un gruppo di scienziati si era recato in una foresta con lo
scopo di trovare dei resti di Mew, un pokémon leggendario da molti creduto
estinto(ma che invece li seguiva da dietro), per poterlo clonare. Comunque,
trovano un pelo della coda di Mew, lo clonano, e ha così origine Mewtwo.
Purtroppo, quando il super clone si rende conto che quegli umani l'avevano
creato solo per fare un esperimento, e che non gli avrebbero mai voluto bene,
si ribella e li uccide. Dopodichè, il perfido Giovanni, capo del Team Rocket,
lo raggiunge e gli chiede di essere suo socio, ma il pokémon si rende conto di
essere passato da una prigione all'altra, si ribella anche questa volta e
decide di agire da solo.
Sfruttando i suoi immensi poteri mentali, Mewtwo si
costruisce un castello a New Island, e convoca i migliori allenatori del mondo
per una sfida contro il migliore maestro di Pokemon del mondo(senza rivelare di
essere un pokémon).
A questa sfida partecipano anche Ash, Misty e Brock, ma ben
presto scoprono le vere intenzioni di Mewtwo, che vuole impadronirsi dei loro
pokémon per poterli clonare, e annientare quelli veri con un esercito di copie
molto più potenti.
Nel frattempo arriva anche Mew, e ogni pokémon ingaggia
un'assurda battaglia con il proprio clone, con il risultato che sia i cloni che
gli originali si ritrovano presto sfiniti a terra. Mew e Mewtwo, intanto,
stavano ancora combattendo, ma se avessero lanciato un altro colpo, avrebbero
coinvolto anche gli altri pokémon. Per evitare un disastro, Ash si frappone fra
le onde di energia scagliate dai due pokémon, rimanendoci secco.
Immediatamente, Pikachu corre dal suo allenatore, e cerca di
risvegliarlo con delle piccole scosse elettriche; non riuscendovi, il topo
elettrico inizia a piangere, subito imitato dagli altri pokemon, che piangono
la morte di chi li ha sempre trattati da amici. Secondo una leggenda, le
lacrime di pokemon sono miracolose, e Ash riprende vita.
Dopo quell'atto, Mewtwo vede la grande forza interiore che
unisce i pokemon, sia i cloni sia gli originali, comprende il vero significato
della vita e dice la frase più bella del secolo: "Il modo in cui si viene
al mondo è irrilevante, è quello che fai del dono della vita che stabilisce chi
sei."
Come stavo dicendo, erano ormai passati due anni da quando
Mewtwo era volato via assieme a Mew, lui e il gattino psichico erano diventati
inseparabili.
Era da circa un mese che sia Mew che Mewtwo facevano strani
sogni: Mew vedeva Mewtwo che giaceva per terra senza vita, dietro di lui
un'ombra oscura che aveva qualcosa di stranamente familiare; dal canto suo,
Mewtwo vedeva Mew che piangeva disperato, e che veniva poi scaraventato
violentemente a terra da qualcuno, qualcuno con una lunga coda viola.
Mewtwo aveva paura di sapere che cosa stava per accadere, ma
decise comunque di non darci troppo peso.
Stavano dormendo. Mewtwo si svegliò per primo, e guardò Mew
che gli dormiva beatamente rannicchiato addosso.
Mew aveva in volto una strana espressione, sorrideva, ma era
come se stesse per scoppiare a piangere.
Mewtwo ormai si era abituato alla vita in quella foresta,
alle pendici del monte iride, lo stesso monte che lui vedeva sempre nei suoi
sogni.
Tra l'altro, avevano anche conosciuto altri due pokemon, un
Pikachu e suo figlio, un piccolo Pichu. Spesso i pokemon si riunivano, e Mew si
metteva a giocare allegramente con gli altri due pokemon.
Fu proprio quello che successe quel giorno: si erano dati
appuntamento in una piccola radura in mezzo alla foresta, e adesso Pichu,
Pikachu e Mew stavano saltando allegramente su delle sfere rosa che lui aveva
creato. Mew aveva annodato alla sua coda un fiocchetto giallo, che era stato
creato appositamente per lui da Mewtwo, il quale aveva voluto fargli un
regalino.
Mewtwo osserva la scena a distanza, e quando Mew lo chiamò
per chiedergli di giocare un po' anche lui, Mewtwo gli rispose: "Mi spiace
ma ho una dignità da difendere, non sono mica come te!"
Mew non ci fece troppo caso, e tornò a saltellare. Il caso
volle che proprio mentre lui, Pichu e Pikachu erano nel punto più alto del
salto (a parecchi metri dal suolo), la sfera si ruppe, e tutti e tre si
sfracellerebbero al suolo se non fosse per…Mewtwo, il quale, vedendo la scena,
in un impeto di pietà attutì il loro impatto col terreno grazie a una sfera
azzurra.
Inutile dire che Mew, affettuoso com'è, guardò Mewtwo con
uno sguardo riconoscente e gli saltò immediatamente addosso abbracciandolo. Il
povero Mewtwo fece una faccia un po' strana: "Beh, in fondo dovrei esserci
abituato ormai", pensò scuotendo la testa con rassegnazione.
Mewtwo aveva notato come Mew si fosse affezionato al fiocco
giallo che gli aveva regalato. "D'altronde," pensò," è il
primo(e unico)regalo che gli ho fatto, è normale che ci tenga così tanto."
Quella notte Mew non riusciva a prendere sonno, e decise di
andarsene a fare un giro. Arrivato sulla sommità di una piccola collina da cui
si godeva uno splendido panorama, Mew si fermò e assaporò la fresca brezza
notturna.
Improvvisamente sentì una strana presenza alle sue spalle,
si voltò pensando "Si tratterà di Mewtwo", ma girandosi scoprì che il
suo incubo stava per diventare realtà.
L'indomani, Mewtwo, svegliandosi, notò che Mew non era
assieme a lui come al solito.
"Sarà andato a fare un giro", pensò. Cercò di
mettersi in contatto con lui tramite la telepatia, ma si accorse che il
contatto era stato interrotto.
Fu proprio questo ad allarmarlo un po': "Come mai il
contatto si è interrotto? Non era mai successo prima. Si potrebbe interrompere
solo se fosse lui a volerlo, oppure se qualcuno più forte di noi l'avesse
disturbato emettendo onde di energia psichica ad alta frequenza. Ma non esiste
nessuno più forte di noi…."
I giorni passano, ed è ormai passata quasi una settimana da
quando Mew è scomparso senza lasciare traccia.
Alla fine, Mewtwo era giunto alla conclusione che Mew doveva
essersene andato per una sua scelta personale, ed aveva interrotto il contatto
per non fargli sapere dove si trovava.
Anche il Pikachu loro amico era andato a chiedere notizie,
e, dopo che Mewtwo gli ebbe spiegato la faccenda, disse(nella lingua dei
pokemon, ovviamente): "Secondo me, dovresti andare a cercarlo. In fin dei
conti, chi ti dice che se ne sia andato di sua volontà? E poi, anche se così
fosse, parlandoci di persona avrai la possibilità di chiarire la faccenda!
Pensaci bene." Se n'era andato con queste parole.
Mewtwo decise di seguire il suo consiglio, e di pensarci.
Vagando senza meta per il monte Iride, era arrivato sulla
collinetta nella quale Mew era scomparso. "Perché l'hai fatto Mew?"
Quella domanda ormai lo tormentava da un sacco di tempo, non riusciva a darsi
pace per la scomparsa del gattino psichico.
Mentre osservava il panorama, si accorse di un piccolo coso
giallo che si distingueva tra l'erba.
Mentre lo raccoglieva, ebbe un fremito, e i suoi occhi si
spalancarono: quello era il fiocco giallo di Mew, o meglio…quello che ne
rimaneva.
Era evidente che aveva combattuto, ma contro chi? E inoltre,
chi poteva essere tanto forte da interrompere il loro contatto telepatico?
Queste erano le domande che gli affollavano la mente, e
decise che l'indomani avrebbe cominciato le ricerche.
Già, facile a dirsi, ma da dove poteva cominciare visto che
non poteva contattarlo telepaticamente, e non aveva la benché minima idea di
dove cominciare a cercarlo? Poi pensò al probabile combattimento che Mew aveva
avuto. "Potrebbe anche essere morto." Pensò. Ma non ci voleva
credere, Mew non poteva essere morto. Ma se non era morto, che fine aveva
fatto? E chi era l'essere contro cui si era scontrato?
Pensando a questo, lo sguardo gli cadde sui resti del nastro
giallo che ancora teneva in mano. Percependo qualcosa di strano, lo avvicinò al
viso, e d'improvviso sentì l'odore di Mew provenire dal nastro, ma non solo il
suo, ce n'era un altro, per alcuni versi molto simile al loro, ma
contemporaneamente diverso. In quel momento, un dubbio atroce sorse nella sua
mente, un dubbio che lo assillava dal giorno in cui aveva cominciato ad avere
quell'incubo ricorrente. Temeva, infatti, che l'incubo stesse per diventare
realtà.
Intanto, una figura osservava Mew incosciente dormire dentro
una sfera isolante appositamente creata per lui. La figura sorrise:
"Verrà, Mew. Verrà presto, non ti preoccupare."
L'indomani, Mewtwo cominciò le ricerche. Mentre setacciava
la zona intorno al monte Iride, cercava disperatamente di ricongiungersi
telepaticamente a Mew, anche solo per un secondo, per avere la prova che fosse
ancora vivo.
Mew, dal canto suo, si era risvegliato dal suo stato di
torpore, e anche lui cercava di contattare Mewtwo telepaticamente. "E'
inutile che ti affanni tanto, Mew. I tuoi poteri non possono oltrepassare
quella barriera, e lo sai benissimo anche tu!"
Mew si voltò verso la figura, adirato. "Sei tu che non
capisci! Mewtwo mi troverà senz'altro!" "Ah ah ah!" La figura
ghignò: "Non capisci che è proprio quello che voglio? Io voglio che Mewtwo
venga qui da me!"
Gli occhi di Mew si spalancarono in preda al terrore, quando
finalmente capì il vero scopo dell'essere che aveva di fronte.
Proprio in quel momento, Mewtwo udì un flusso di energia
psichica attraversargli la mente. Era debolissimo, ed era durato meno di un
decimo di secondo, ma Mewtwo era sicuro che appartenesse a Mew, e si diresse
dove aveva sentito l'origine di quel richiamo.
Si accorse che il richiamo proveniva da una caverna vicino
un fiume. "E' strano", pensò, "Non avverto più l'energia di Mew.
In compenso ne sento un'altra molto forte. E' simile alla nostra, ma più
potente."
Mentre si addentrava nella caverna avvertiva sempre più
quella potente energia psichica che aveva sentito all'entrata. "Ho come
l'impressione che ci sarà da combattere qui" disse.
Si era incamminato lungo un corridoio che sembrava non avere
fine, e cominciò a rendersi conto che probabilmente la grotta stessa era stata
creata con dei poteri mentali. "Chi può aver fatto tutto questo?
Eh?!"
Proseguendo per il corridoio era entrato in una grande sala,
il cui pavimento era all'incirca una decina di metri più in basso del punto in
cui era entrato Mewtwo. E, in mezzo alla stanza, dentro ad una sfera
protettiva, c'era Mew.
"Allora è per via di quella sfera che non riuscivamo a
metterci in contatto." E intanto era sceso e si stava avvicinando alla
sfera per frantumarla, mentre Mew, da dentro, gli faceva segno di non
avvicinarsi.
Infatti, quando era a circa qualche metro dalla sfera, venne
respinto indietro, e sbatté violentemente contro il muro.
"Ma che cosa è stato?" Avvicinandosi non aveva
percepito nella di strano, e non gli capitava tanto spesso di non sentire il
pericolo.
Nella sua mente echeggiò una risata: "Ah ah ah! Ciao
Mewtwo, benvenuto nella mia dimora!"
Mewtwo si voltò e vide una creatura molto simile a lui, solo
leggermente più grande, con una lunga coda porpora come la sua e due braccia
molto allungate, che terminavano con delle zampe munite di artigli, come quelle
di un Charmeleon.
Mew cominciava a preoccuparsi seriamente, e osservava
inquieto la situazione da dentro la sua sfera.
Mewtwo si alzò, e, fronteggiando la creatura, gli chiese:
"Ma tu chi sei?" "Domanda pertinente!" Rispose questi.
"Il mio nome è Mewthree! Sono venuto su questa terra con l'intenzione di
uccidere voi due. So' benissimo di essere un vostro clone, e sono stato
programmato dai miei creatori proprio per farvi fuori. Mi hanno creato
sfruttando i vostri geni, e hanno fuso i vostri poteri per creare la più forte
creatura dell'universo, me! Ma ho deciso di dirigere la situazione…un po' a
modo mio."
"Ma perché dovresti ucciderci?" Mew chiese da
dentro la sfera.
"E' semplice. Io possiedo i vostri ricordi, e so'
benissimo quello che tu, Mewtwo, hai combinato ai tuoi creatori. In fin dei
conti, dovresti esser loro riconoscente. Se non ti avessero creato, non saresti
qui ora!"
Mewtwo cominciava ad arrabbiarsi: "Beh, forse ti interesserà
sapere che io non sono affatto pentito di quello che ho fatto!" Disse.
"Loro non ce l'hanno con Mew, ma mi hanno ordinato di
far fuori te, Mewtwo ,per vendetta. Per questo ho usato Mew come esca per
attirarti qui. Sapevo che saresti venuto, perché gli vuoi molto bene,
nonostante tu faccia di tutto per far credere il contrario. Ma, già che ci
sono, ho pensato di far fuori anche lui, tanto per rallegrare
l'atmosfera."
A quel punto, l'atmosfera era tesissima, Mewtwo era
veramente furioso, mentre Mew, ancora dentro la sfera, aveva chiuso gli occhi,
perché non voleva assistere al combattimento che, probabilmente, avrebbe
segnato la fine sua e della creatura a cui voleva più bene al mondo, Mewtwo,
suo figlio, e contemporaneamente suo fratello.
Mewtwo, dal canto suo, era già pronto a combattere.
Improvvisamente Mewthree attaccò, e Mewtwo per difendersi contrattaccò con lo
Psybeam, che investì in pieno Mewthree. In quel preciso istante, però, Mew, da
dentro la sfera, emise un urlo di dolore. Mewtwo non riusciva a capire, quando
udì la risata di Mewthree: "Ops, scusa! Mi sono dimenticato di avvertirti
che se danneggerai me danneggerai anche Mew, almeno finché resterà dentro
quella sfera!"
"Cosa?!" Mewtwo non può credere a quello che ha
appena sentito. Mewthree attacca di nuovo, mentre Mewtwo crea una barriera.
Comincia così uno strano combattimento fatto da un lato di soli attacchi,
dall'altro di sole barriere.
Mew intanto osservava la scena. A quella minima distanza il
contatto telepatico si era ripristinato, e Mew poteva vedere quello che passava
per la testa di suo "figlio". Sapeva che Mewtwo non attaccava
Mewthree per paura di far del male a lui, e questo lo faceva sentire
dannatamente in colpa. E sapeva anche che Mewtwo, data la forza degli attacchi
di Mewthree non avrebbe resistito a lungo. Doveva fare qualcosa, e in fretta.
Improvvisamente gli venne un'idea: con tutta la sua forza
scagliò uno psybeam contro la parete della sfera che lo teneva prigioniero, ma
l'attacco venne respinto, e gli ricadde addosso.
Mewthree e Mewtwo si fermarono, quest'ultimo visibilmente
stanco e provato.
"Ah ah ah ! E' inutile che ti affanni tanto Mew! Non
riuscirai mai a rompere quella sfera! Stai solo sprecando energia
inutilmente!"
Ma Mew, intanto, stava parlando telepaticamente con Mewtwo:
"Stammi a sentire: non puoi continuare solo a difenderti, devi
contrattaccare!" "Ma…" "Niente ma! Io ti dico solo che per
ogni tuo attacco andato a vuoto io non esiterò a colpirmi da solo!"
A quel punto, Mewtwo osservava Mew con uno sguardo
indescrivibile. Suo "padre" (anche se in realtà sembrerebbe più suo
fratello minore) non gli aveva mai parlato con un tono così deciso, e non si
era mai arrabbiato con lui.
Mewtwo era ancora perplesso, quando Mew gli urlò: "Che
aspetti? Sbrigati e combatti!" In quel momento, Mewthree attaccò di nuovo,
ma stavolta Mewtwo invece di difendersi si teletrasportò alle sue spalle e lo
colpì con un potentissimo attacco "fuoco psichico" a distanza
ravvicinata. Mewthree urlò per il dolore, e anche Mew. Tuttavia, Mewtwo non
mostrava tutta la sua forza, per paura di far troppo male a Mew.
Comunque, gli attacchi si susseguivano da entrambe le parti,
e nella sfera si stava accumulando una grande quantità di energia psichica ad
altissima pressione. Mew cominciava a sentirne gli effetti, e sapeva che
avrebbe perso i sensi di lì a poco.
Fortunatamente, la sfera, non potendo sopportare troppa
energia psichica tutta in una volta, si ruppe, facendo cadere un
semi-incosciente Mew per terra. Mew osservava la scena sdraiato per terra, era
davvero ridotto male, non riusciva neppure ad alzarsi.
Mewthree sapeva che se Mew e Mewtwo avessero combattuto
assieme, avrebbero potuto dargli del filo da torcere, e perciò decise di farla
finita subito: "Dopotutto" pensò "non sarà così difficile
abbatterlo ora che è così debole!"
Attaccò Mew con uno psicoraggio, ma aveva fatto male i
conti. Infatti Mewtwo, vedendo Mew in difficoltà, si frappose tra lui e
l'attacco richiamando una barriera.
Mewthree, piuttosto scocciato per l'intrusione di Mewtwo, lo
attaccò con il suo grido ultrasonico. Mewtwo sulle prime sembrò resistere al
colpo, era immobile, in piedi con gli occhi chiusi e il capo chino.
Tuttavia non riusciva più a muoversi, e Mewthree non
aspettava altro: gli si avventò addosso a gran velocità, e lo sbatté
violentemente su una parete della caverna.
Mew, che nel frattempo aveva avuto modo di curarsi e si era
quasi del tutto ripreso, vedendo Mewtwo in difficoltà si slanciò a tutta
potenza contro Mewthree, il quale riuscì a spostarsi in tempo, evitandosi una
brutta ferita.
Mentre Mew teneva occupato Mewthree, Mewtwo si curò le
ferite e tornò all'attacco. A quel punto per Mewthree le cose si fecero davvero
difficili; data la potenza dei due avversari, gli sarebbe stato praticamente
impossibile resistere ancora per molto.
"Dannazione! Non mi resta che…"
A quel punto, Mewthree cominciò ad accumulare energia. Mew e
Mewtwo, che si erano allontanati capendo quello che aveva in mente, parlavano
tra loro:
"Maledizione! Non vorrà mica autodistruggersi?"
"Temo proprio di sì, Mew." "Ma è terribile! Così tutto nel
raggio di più di un chilometro verrà distrutto!" "Già. Tu piuttosto
come ti senti? Sembri ferito gravemente." "Stavo meglio prima. Il
fatto è che non mi resta abbastanza energia per un teletrasporto in un posto
abbastanza lontano. Mewtwo, tu invece?" Mewtwo intanto si era parato di
fronte a Mew per impedirgli di venire risucchiato dall'immenso vortice di energ
ia formatosi intorno a Mewthree.
"A me è rimasta abbastanza energia per teletrasportare
me, ma tu come pensi di fare?" "Non pensare a me Mewtwo! Salvati
almeno tu!"
Intanto Mewthree che aveva finito di accumulare energia,
emise una distorsione nell'aria, e dal terreno si alzarono gigantesche nuvole
di polvere.
"Maledizione non abbiamo più tempo!" urlò Mewtwo.
Così dicendo, chiuse Mew in una sfera azzurra, prima che lui si rendesse conto
di qualcosa.
"Ma…Mewtwo! Che cavolo stai facendo?" disse Mew.
"Io senza di te non me ne vado!" Disse mentre grosse lacrime gli
sgorgavano dagli occhi. Mewtwo lo guardava con gli occhi lucidi, e sorrideva:
"Addio Mew, e scusami per tutto quello che ti ho combinato!"
Detto questo, la sfera con dentro Mew si illuminò e sparì,
ma la voce di un disperato Mew che lo chiamava raggiunse lo stesso Mewtwo.
Un'esplosione…poi, più nulla.
Mew riprese i sensi…aprì lentamente un occhio, quasi
incosciente, come se non si ricordasse nulla della tremenda battaglia vissuta
poche ore prima. Sì, ore, perché la battaglia era iniziata poco dopo
mezzogiorno, ed ormai era il tramonto. Poi, un nome guizzò nella sua mente:
"Mewtwo!" Pian piano i ricordi vennero a galla, e Mew si ricordò di
Mewthree, della sua prigionia e del disperato tentativo di Mewtwo di salvarlo,
le sue ultime parole, "scusami"… Immediatamente, quasi senza
pensarci, Mew tornò sul luogo dell'esplosione, per cercare Mewtwo. Il loro
contatto telepatico si era interrotto un'altra volta. Ma non trovò nulla, solo
una distesa di terra arida, al posto di quella che, una volta, era una foresta.
Sconfortato e disperato, tornò piangendo sul monte Iride.
Era passata ormai una settimana da quando Mewtwo era morto.
Mew non aveva fatto altro che piangere per tutto il tempo. I suoi amici,
Pikachu e Pichu, erano andati da lui cercando di consolarlo, ma era stato tutto
inutile. Continuava a rivivere in sogno tutto quello che era successo, e tutte
le volte si risvegliava di soprassalto urlando quel nome: "Mewtwo!"
Ormai sorprendeva se stesso per il fatto di avere ancora lacrime per piangere.
I giorni si susseguivano senza che lui riuscisse a viverli. Quel giorno era
morto anche lui. Che cos'era vivere senza suo "figlio", suo
"fratello", insomma, senza Mewtwo?
"Tristezza infinita"
Mew chiuse gli occhi e sospirò. D'improvviso, però, riaprì i
suoi bellissimi occhi azzurri, di scatto, e alzò la testa guardando fisso
davanti a sé. "Non…non è possibile…"
"E' ancora presto per piangere Mew!" Una fin
troppo familiare voce lo riportò alla realtà. Ancora prima che il padrone della
voce si facesse vedere, lui lo riconobbe, e lo chiamò per nome:
"Mewthree!! Che ci fai qui! Come sei sopravvissuto?" Il padrone della
voce finalmente comparve, con il suo solito ghigno stampato in faccia.
"Una domanda per volta, gattino! Il caso ha voluto che io scampassi
all'esplosione grazie ad una barriera psichica che ho creato con la poca energia
che mi era rimasta. Oh, noto con dispiacere che il tuo discendente prediletto
non è presente! Mi spiace per lui…ma in fondo, la colpa è stata soltanto sua.
Poteva scappare invece di teletrasportare via te!"
Mew stava diventando veramente furioso, un po' per il nome
con cui Mewthree l'aveva chiamato, ma la maggior parte per quello che aveva
fatto a Mewtwo.
Intanto, Mewthree continuava il suo discorso:
"Sacrificarsi per proteggere qualcuno è un gesto assolutamente
inutile."
Ma Mew non l'ascoltava più già da un pezzo, aveva iniziato a
concentrarsi; "Io ti vendicherò Mewtwo! Ti giuro sul mio nome che lo
farò!" Tremava di rabbia, teneva il capo chino e aveva gli occhi oscurati
dalle ombre. Poi, rivolgendosi a Mewthree, disse a bassa voce: "E' la
prima volta che mi capita di tremare dalla rabbia, non sono mai stato così
furioso con una persona come lo sono ora."
Mewthree spalancò gli occhi, e tentò di creare una barriera,
ma Mew concentrò al massimo tutto il suo potere, facendolo esplodere tutto in
una volta. Mewthree venne sbalzato parecchi metri più in là a causa della
violenza del colpo, e non fece in tempo a rialzarsi che Mew gli era addosso. I
suoi attacchi si susseguivano, attacchi veloci e imprevedibili, e
contraddistinti da un odio e un'ira implacabili, che si scatenarono contro
l'assassino di Mewtwo: Mew pensò a Mewtwo; non poteva farne a meno. "E'
morto per salvarmi! Avrebbe potuto sopravvivere se non ci fossi stato io! Sarei
dovuto morire io al suo posto!" A queste improvvise considerazioni, Mew si
fermò, e una certezza atroce si formò nella sua mente: "E' colpa mia se è
morto! E' stata tutta colpa mia!" Mewthree, che poteva leggere la mente di
Mew, non aspettava che questo. Ovviamente, cominciò a tormentare Mew, il quale
non dava segno di voler reagire, ma aveva ricominciato a piangere. "Già,
hai ragione! Mewtwo sarebbe ancora vivo se non ci fossi stato tu!"
"Sarebbe vivo…vivo…vivo…" Quelle parole
echeggiavano senza sosta nella mente di Mew. D'un tratto, però, riprese la foga
con cui aveva iniziato il combattimento, e si avventò su Mewthree con la chiara
intenzione di colpirlo; stranamente, però, questi non si spostò. In effetti,
Mew si fermò spalancando gli occhi, ancora in lacrime. Si accasciò al suolo
tenendosi il capo con entrambe le piccole zampine. "Ma perché? Perché non
l'ho colpito? Mi…mi è sembrato…di…ho visto Mewtwo…negli occhi…di
Mewthree…"
In effetti, il volto di Mewthree e quello di Mewtwo erano
pressoché identici, se non che Mewthree aveva gli occhi non del bel colore
viola acceso di Mewtwo, ma rosso…un rosso molto simile al colore del sangue.
Mewthree sogghignava. Non era stata l'immaginazione di Mew.
Mewthree, approfittando del momento di distrazione di Mew, aveva manipolato la
sua mente, facendo in modo che credesse di avere Mewtwo di fronte.
Stavolta fu Mewthree ad attaccare, ma Mew non dava segno di
voler reagire. "Bene bene! L'affetto che nutri per il tuo clone sarà la
tua rovina, gattino!"
Mew non reagì, ma osservò la creatura che aveva di fronte…o
meglio, quella che credeva di avere di fronte. "Mewtwo…" guardò la
creatura, che si preparava ad attaccarlo. Se non avesse reagito, ridotto
com'era, sarebbe morto senz'altro. Poi, però, gli tornarono in mente i giorni
precedenti il primo attacco di Mewthree…gli tornò in mente quel giorno in cui
stava giocando con i suoi amici… "La bolla si è rotta e Mewtwo ci evitò
una serie di ossa rotte per lo schianto al suolo." Sorrise lievemente a
quel pensiero. Una folata di vento improvvisa fece appoggiare vicino a Mew un
piccolo pezzo di stoffa. Mew girò il capo, e per un pelo non gli venne un
infarto quando capì di cosa si trattava. Allungò debolmente una zampa e afferrò
il brandello di stoff a…giallo. Sgranò gli occhi: "Non…non può essere!
Questo è…" Era il suo fiocchetto giallo. "Tieni prendi questo. Così,
anche se un giorno le nostre strade dovessero dividersi, non ti dimenticherai
di me!" Questo gli aveva detto Mewtwo quando gli aveva dato quel fiocco.
Mew improvvisamente capì tutto; strinse i denti con una forza che non si
sarebbe mai aspettato di possedere e urlò: "Mewtwo non mi avrebbe mai
fatto del male!" Così dicendo raccolse la poca forza che ancora aveva in
corpo e attaccò Mewthree, il quale fu sorpreso da quella reazione; avrebbe
giurato che ormai Mew fosse sotto il suo controllo, o perlomeno che stesse per
impazzire dal dolore. Tuttavia, l'inferiorità di Mew era evidente, e Mewthree
si stava preparando a finirlo definitivamente, quando venne sbattuto
violentemente contro un albero; terminò la sua corsa solo parecchi alberi dopo,
schiantandosi contro un macigno.
Nonostante la violenza del colpo subito, Mewthree si rialzò:
"Chi ha osato?" "E osi anche domandarlo?" "Questa
voce…" pensò Mew. Non poteva essere. "Mewtwo!" Anche Mewthree
era visibilmente sorpreso. "Che ci fai qui? Dovresti essere morto!"
"Si da il caso che guarire le ferite sia una delle cose che so fare
meglio!"
Mewtwo guardò Mew che giaceva per terra, del tutto privo di
forze. "Mewtwo…" Mew lo guardò con quei bellissimi occhi azzurri
prima di perdere i sensi.
Qualche ora dopo, quando si svegliò, osservò che si trovava
a casa sua, alle pendici del monte Iride. All'esterno poteva sembrare una
specie di caverna, ma all'interno c'era una specie di mondo parallelo creato
grazie ai poteri mentali. Un mondo pieno di prati e boschi, fiori, fiumi e
quant'altro di bello la natura aveva da offrire. In quel luogo magico lui era
nato e cresciuto, insieme agli altri della sua specie. Sospirò.
"Mewtwo?" "Qualcuno mi chiama?" "Dov'è Mewthree? L'hai
sconfitto?" "No, purtroppo io da solo non ce la faccio a tenergli
testa." "E ora dov'è andato?" "Penso che sia andato a
curarsi da qualche parte. In fondo, per noi è un bene rimandare la battaglia
decisiva a giorni migliori." "Sì, hai ragione."
Mewthree, intanto, si era rintanato dentro una grotta per
curarsi le numerose ferite che si era provocato durante l'ultimo scontro.
"Dannazione! Non sarebbe dovuta finire così! Stando a quello che io e i
miei creatori avevamo programmato, avrei dovuto ucciderli tutti e due senza
molti sforzi. Invece è già due volte che ci scontriamo e già due volte che
fallisco! Probabilmente è per colpa dell'assurdo legame che negli anni si è
instaurato tra loro…un momento!…ma certo! Se quel legame viene
spezzato…addio!"
Intanto, Mew e Mewtwo stavano discutendo: "Mi dici come
hai fatto a sopravvivere?" "Che vuol dire come ho fatto? Mi sembra di
avertelo già spiegato! Dopo l'esplosione mi sono accorto di essere
sopravvissuto, e quindi mi sono curato le ferite!" "Sì, ma…eh?"
"Salve miei cari fratellini!" "Grrr!! Come lo odio!"
"Sapessi io!" "Vi sto mandando questo messaggio tramite la
telepatia, per dirvi che ho preso la mia decisione: vi aspetto domani a
mezzogiorno preciso vicino al fiume che scorre ad est del monte Iride. A domani
e…sappiate che non avrò pietà stavolta! Ah ah ah!"
"Lo odio, lo odio, lo odio e lo riodio! Mi manda fuori
dai gangheri quel tipo! Ce l'avessi davanti ora…" "Io ti consiglierei
di risparmiare un po' della tua ira per domani, Mew." "Sì, hai
ragione." Sentenziò il piccolo pokemon psichico. "Domani o si vince o
si perde!" "O riusciremo a sconfiggerlo o moriremo entrambi."
"Che bella prospettiva!" Sospirarono entrambi. "Però,
Mewtwo…" Il pokemon si avvicinò a Mewtwo guardandolo con occhi speranzosi.
"Devi promettermi di non morire, non questa volta. Non voglio più perdere
creature a cui voglio bene!" Mewtwo sorrise. "Tenterò, stai
tranquillo."
Il giorno dopo, sulla riva del fiume…"Ma guarda! In
perfetto orario! Avete voglia di morire?" Mew e Mewtwo non replicarono, si
limitarono a guardarlo, impassibili, Mew si mise a fare capriole. "Avete
perso la lingua?" "Siamo venuti per combattere, non per altro!"
"Quanta fretta! Datti una calmata, Mewtwo!"
Detto questo, lo scontro iniziò: Mew e Mewtwo contro
Mewthree. Inizialmente, i due avevano un certo vantaggio, ma Mewthree non tardò
a riguadagnare terreno. Attaccava con una sequenza di attacchi psichici molto
veloci e ad alta frequenza, difficili da evitare. Uno di questi attacchi fu
particolarmente duro. Mewtwo, colpito in pieno dalla furia distruttrice di
Mewthree crollò a terra. Immediatamente Mew lo raggiunse, e quando gli fu al
fianco, Mewtwo gli parlò telepaticamente: "Mew, adesso ascoltami bene.
Credo di aver trovato il modo di sconfiggerlo: l'unico modo per annientarlo, o
almeno danneggiarlo gravemente, è agire come se noi due fossimo una cosa sola.
Dobbiamo unire i nostri poteri e le nostre menti, e attaccarlo congiunti. Solo
così avremo qualche possibilità di vittoria."
"D'accordo! In fondo, ormai dobbiamo tentare il tutto
per tutto, non abbiamo più nulla da perdere! Tranne la vita…"
"Facciamo così: Mew, tu stammi vicino e concentra la
tua aura al massimo. Non devi far esplodere il tuo potere, ma limitarti a farlo
scorrere dentro di te. Io farò lo stesso e poi attaccheremo."
"Ok!"
Così, Mew e Mewtwo si prepararono ad attaccare. Mewthree,
che non riusciva a capire perché i due avversari non lo attaccassero, cercò di
crearsi attorno una barriera difensiva, ma realizzò che Mewtwo gli stava
momentaneamente bloccando i poteri, impedendogli qualunque difesa. "Ora
Mew!! Attacchiamo!"
I poteri congiunti dei due si liberarono e si unirono
formando un'immensa colonna di energia che si avvolse intorno a Mewthree
riconoscendolo come obbiettivo. L'esplosione fu terribile, e tutto nel raggio
di parecchi chilometri venne distrutto. Mew e Mewtwo si erano teletrasportati
via appena in tempo. Appena l'immenso polverone si fu diradato, osservarono
che, purtroppo, neppure i poteri congiunti erano bastati. "Dannazione! Non
ce l'abbiamo fatta nemmeno con i poteri congiunti!" "Già…e ora
come…" "Mew? Ti senti bene?" Mew stava osservando un residuo del
loro potere psichico ancora congiunto, che si muoveva leggermente e cambiava
forma. "Ma che roba è?" "Lo chiedi a me?" Anche Mewthree
osservava la scena, impassibile. Dal residuo di potere psichico si formò un
nuovo, scodinzolante Mew che galleggiava nell'aria. "Chi diavolo è
quello?" Il Mew aprì gli occhi: erano di color violaceo, esattamente come
quelli di Mewtwo; anche lo sguardo era lo stesso. Il corpo era invece come
quello di Mew, solo di color azzurro chiaro e con la coda leggermente più
corta. Sorrise leggermente e disse: "Io mi chiamo Myuu, voi chi
siete?" "Ecco, io sono Mew, quello è Mewtwo e quell'altro Mewthree.
Ora noi due stavamo combattendo contro di lui, e dobbiamo…" "Sì, lo
so. Conosco la vostra lotta. Non dimenticate che sono nato dall'unione dei
vostri poteri!" "Ah, già. Mi spieghi come hai fatto?" "Non
lo so esattamen te. So solo che quando i vostri poteri si sono uniti, mi sono
formato io. Però, ho deciso che voglio aiutarvi anch'io in questa battaglia.
Sempre che voi siate d'accordo!" "Certo! In fondo, più siamo, meglio
è! Vero, Mewtwo?" "Sì…"
Intanto, Mewthree pensava ad un modo per risolvere la
situazione. "Dannazione! Ora sono in troppi! Non posso affrontarli da solo
tutti e tre. Oltretutto, quel piccoletto azzurro è molto forte. Se mi
attaccassero tutti e tre insieme, per me sarebbe davvero la fine! …un
momento…forse ho trovato l'aiutante adatto!"
Intanto, i tre…anzi quattro, si erano rimessi in posizione
d'attacco. Mewthree aveva ripreso il suo ghigno perfido. Mewtwo, Mew e Myuu non
capivano il suo comportamento; in fin dei conti, ora lui era in netto
svantaggio, entrambe le parti lo sapevano, non aveva motivo per sorridere così.
"Credete di avermi in pugno solo perché siete in tre ora? Beh, avete fatto
male i conti. Io ho ancora un asso nella manica. Non avrei voluto usarlo contro
di voi, ma mi avete costretto!" Così dicendo, fece apparire delle sfere
simili a pokeball, ma color nero pece. "Vi informo che chiunque verrà
colpito da una di queste sfere si trasformerà immediatamente in un demone mio
seguace." "Vigliacco!" Urlò Mewtwo, il quale, più che evitare le
sfere, si era co struito una barriera per proteggersi. Mew, invece, le evitava
agilmente col teletrasporto, e Myuu…le sfere non lo attaccavano, Dio solo sa il
perché. D'un tratto, una sfera piombò a gran velocità a lato di Mew, il quale,
pur avendo percepito qualche cosa, non fece in tempo a spostarsi….
Mew riaprì gli occhi, e si accorse che la sfera non aveva
colpito lui, ma Mewtwo…questi infatti, all'ultimo momento aveva frantumato la
sua barriera e si era teletrasportato di fronte a Mew, e la sfera lo aveva
colpito. "Ancora…ti sei sacrificato ancora per proteggermi, Mewtwo! Si può
sapere perché l'hai fatto?" Mew stava di nuovo piangendo. Prima di
trasformarsi del tutto, Mewtwo gli disse: "Se ti dicessi che l'ho fatto
perché non volevo che diventassi un demone cosa mi risponderesti?"
"Che sei pazzo!" Mewtwo gli sorrise, forse per l'ultima volta, e i
suoi occhi diventarono rossi. Poi si teletrasportò di fianco a Mewthree, e
quando riapparve era diventato Dark Mewtwo. Aveva il corpo completamente nero,
e due occhi rossi, ma vacui, spenti. "Ah ah ah! Ormai è diventato un mio
fedele servitore! E' diventato una perfetta macchina da guerra! Obbedirà
ciecamente ad ogni comando che gli darò!" Mew ormai era in uno stato di
panico totale, piangeva, e intanto si domandava: "Che cosa posso fare da
solo?" "Non sei solo! Ci sono io qui con te! Ce la faremo se
combattiamo insieme!" Myuu cercava di consolarlo per fargli riprendere un
po' di coraggio, e Mew annuì leggermente. Intanto, Mewthree stava parlando con
Dark Mewtwo: "Ora, Mewtwo, ascoltami bene: tu ed io ci uniremo in un solo
corpo, per formare una sola e distruttiva macchina da combattimento." Dark
Mewtwo annuì, e si unirono in un unico corpo. Fu così che nacque Evil Mew, la
più spietata creatura mai apparsa su questa Terra.
Mew non poteva credere ai suoi occhi. Evil Mew era in tutto
e per tutto uguale a Mewthree, ma indossava una specie di armatura, e aveva un
lungo corno sul muso.
Evil Mew scattò all'attacco, rivelando una furia e una
violenza senza precedenti. Ad un tratto, Myuu contattò Mew telepaticamente:
"Ascolta Mew! Ora so come possiamo vincere! Io posso spostarlo in un'altra
dimensione, poi lo terrò bloccato per un po' e tu lo assorbirai all'interno del
tuo corpo! Se non mi sbaglio, hai il potere di farlo!" "Ma io…"
"Tu cosa?" "Non posso farlo! Non ne ho il coraggio, finché c'è
Mewtwo con lui!" "Che aspetti stupido! E' l'ultima possibilità che vi
è rimasta!" "Che cosa? Ma…come…" Mew e Myuu guardarono Evil Mew,
e notarono che gli occhi della creatura lampeggiavano di rosso e viola, come se
non sapessero decidersi. "Ho capito! Anche se Mewtwo è diventato servitore
di Mewthree, una parte della coscienza di Mewtwo è ancora vigile, e ci sta
aiutando!" "Perfetto! Così mi fa sentire anche più in colpa!
Comunque, se proprio dobbiamo farlo, allora sbrighiamoci!"
Così, misero in atto il piano, che ebbe successo, ed Evil
Mew divenne parte del corpo di Mew (di conseguenza anche Mewtwo e Mewthree.)
Mew, avendo assorbito i loro poteri, aumentò la sua forza in modo smisurato, e
divenne Mega Mew, pur mantenendo il suo aspetto di gattino rosa.
Myuu e Mew tornarono alla caverna casa di Mew, il quale dire
che era distrutto è poco. "Accipicchia che bel posto!" Disse Myuu non
appena si accorse del "segreto" di quella caverna. "Tu e Mewtwo
vivevate qui?" "NON NOMINARLO, TI PREGO! E comunque tutta la mia
famiglia viveva qui." Disse il gattino psichico con una punta di tristezza
nella voce. "E dov'è la tua famiglia?" Mew sospirò. "Se mi
ascolti ti posso raccontare la storia…" "Sì, dai!"
"Dunque, queste cose accaddero molto molto tempo fa. Di
preciso non so' nemmeno io quanto ne sia passato.
Ero ancora cucciolo all'epoca, e vivevo qui, in questa caverna,
assieme a migliaia di altri miei simili. Eravamo molti all'epoca. Vivevamo
felici, felici e liberi. Sapevamo di essere i pokemon più potenti del mondo, ma
non ci davamo troppo peso. Un giorno, però, degli umani scoprirono la caverna,
e catturarono molti di noi. Finché non rimasi solo io. Ero rimasto l'unico Mew
libero in tutto il globo. Di preciso, non sapevo bene cosa fare; la prima cosa
che pensai fu di liberare i miei simili. Per prima cosa, mi diressi in un
laboratorio dove c'erano alcuni esemplari, ma cosa potevo fare io da solo? Ero
ancora così giovane e inesperto! Tentarono di catturare anche me, ma scappai.
Poi mi diressi da tutti gli allenatori che avevano un Mew, e parlai con molti
miei simili, i quali, con mia grande sorpresa, dissero: "Va via Mew! Noi
abbiamo deciso per nostra scelta di essere allenati! Non vogliamo venire con t
e!" Quella rivelazione mi lasciò di stucco: non potevo crederci! Loro
VOLEVANO essere allenati, avevano rinunciato alla loro libertà per finire nelle
mani di degli stupidi esseri umani! Solo e disperato, tornai al monte Iride.
Poco tempo dopo, scoprii che tutti i Mew tranne me erano morti. Non so' il
perché, ma erano morti. Ero l'unico Mew del mondo! Il mio nome era già una
leggenda. Da quel momento decisi che non avrei mai avuto dei cuccioli, perché
non volevo che altri Mew dopo di me dovessero soffrire quello che ho sofferto
io. Ma poi, circa tre anni fa, scoprii che degli scienziati avevano intenzione
di creare un mio clone, e vennero qui al monte Iride a cercare resti fossili.
Io decisi di stare al loro gioco, e così, due anni fa, venne alla luce mio
"figlio", Mewtwo. Avevo detto che non avrei mai avuto cuccioli, ma
lui per me era diventato la cosa più importante. Facevo dei sogni, sognavo di
ess ere in prigione, chiuso in una teca di vetro, e quando finalmente mi
liberavo, venivo rinchiuso in una nuova gabbia. Ero infuriato con gli esseri
umani che mi circondavano, perché mi avevano creato solo per essere la copia di
qualcun altro. Quando capii la ragione di questi sogni, mi resi conto che non
potevo lasciare Mewtwo da solo, e decisi di aiutarlo in qualche modo. Ormai,
era lui la mia famiglia."
Piangeva mentre diceva queste parole. "Capisco…"
Rispose Myuu.
"Sono passati ormai molti anni da quel giorno, ma Mew
non ha ancora ritrovato il sorriso spensierato che aveva sempre avuto. O
meglio, ha sempre un sorriso molto dolce, ma i suoi occhi sono perennemente
tristi. Lui è perfettamente cosciente che Mewtwo non è veramente morto, ma che
continua a vivere in lui; tuttavia, vorrebbe rivederlo. Io vorrei aiutarlo, ma
non so' che fare. Però, forse…"
"Myuu?" "Cosa c'è?" "Io non ce la
faccio più. Vorrei rivedere Mewtwo, anche solo per un secondo. Mi manca
tanto…" Myuu sorrise dicendo: "Forse possiamo fare qualcosa di
più." "In che senso?" "E' semplice! Lo facciamo uscire dal
tuo corpo!" Mew sospirò: "Ma in questo modo uscirà anche
Mewthree!" "Sbagliato! Prima che tu assorbissi Evil Mew, ho fatto in
modo che i due si separassero. Allora? Vogliamo tentare? E poi anch'io ho una certa
voglia di rivedere Mewtwo. Mi era simpatico, anche se non mi aveva mai rivolto
la parola ^^!"
Così, i due si concentrarono e il corpo di Mew, anzi, di
Mega Mew, si illuminò leggermente. Poi venne avvolto da un'energia argentata
che si divise in due; una parte tornò ad essere Mew, l'altra diventò Mewtwo.
Myuu sorrise soddisfatto.
Mew ansava dopo lo sforzo mentale che aveva fatto, e non si
era guardato intorno. Dal canto suo, Mewtwo aprì gli occhi.
"Ciao!" Salutò allegro Myuu. "Felice di
rivederti!" "Ah, tu sei quello che era nato dall'unione dei poteri
miei e di Mew!" "Mi chiamo Myuu!" "Allora molto piacere
Myuu. E' la prima volta che ci presentiamo ufficialmente!" "Il
piacere è mio, Mewtwo!"
Intanto, Mew aveva osservato la scena con uno sguardo misto
tra stupore e gioia. Myuu notò con piacere che avevano ritrovato la loro
serenità e gioia di vivere.
"Mewtwo! Sei proprio tu! Sei salvo! Sono tanto felice
di rivederti!" Così dicendo, prese la rincorsa(proprio così, la rincorsa),
e si lanciò addosso a Mewtwo, piangendo(e ti pareva ^^) e abbracciandolo come
ormai non succedeva più da tanto tempo.
FINE
Note dell'autrice: mi piacciono i finali romantici!
Ringrazio Circe per avermi suggerito il nome del secondo Mew, Myuu. Ricordo che
Pokemon e tutti i personaggi ad esso collegati sono di proprietà di Satoshi
Tajiri, Nintendo, 4Kids Productions e Game Freak. Perciò, io non ho alcun
diritto su di loro.