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Autore: ScoSt1124    25/06/2016    5 recensioni
Seguito di "Sei Gradi Di Separazione"
Senza sei persone a dividerli, ma con un po' di chilometri.
"La settimana successiva alla decisione di provarci, Derek era ripartito per New York.
O meglio, ci aveva provato. Alla fine si era preso un’altra settimana di vacanza."
[Sterek][Parte Epistolare]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Zero Gradi Di Separazione

 
 

Capitolo uno



La settimana successiva alla decisione di provarci, Derek era ripartito per New York.
O meglio ci aveva provato. Alla fine si era preso un’altra settimana di vacanza e questo aveva creato parecchi scompigli, ma non a lavoro; più con le sue sorelle.
Ovviamente anche con Stiles. Al quale aveva fatto piacere, ma che non si era risparmiato sul fargli battute, complice con le sue sorelle.
Certo, non era il massimo della vita buttarsi in una relazione quando poi si sarebbe ripartiti presto. Obbiettivamente - però - nessuno dei due faceva le cose secondo l’ordinario; quindi no, andava tutto a meraviglia (o quasi).
Di sicuro non sarebbero diventati una di quelle coppie che si assillava perché non sapeva cosa stesse facendo l’altro, vista la lontananza. L’unica cosa che poteva succedere era che Stiles iniziasse a straparlare; e Derek - la maggior parte delle volte - lo stava a sentire. Si, a volte straparlava anche per telefono.
 
Il ritorno al college, per Stiles, non fu come si aspettava. Quello era il suo ultimo anno e poi finalmente avrebbe rivisto la luce. No, avrebbe visto la specialistica dopo la laurea. E quello era il suo vero sogno. Quindi di certo non poteva mollare prima per trasferirsi. In più era una cosa troppo avventata, anche per lui che era fin troppo impulsivo.
Il suo ritorno al college, tuttavia, non fu strano per quello ma per via del duplicato della lettera che Derek aveva mandato anche a casa sua.
 
 
 
3/08/2016
Davvero lunga!
Hai davvero capito tutto questo dalle mie lettere, o mi stai fregando e chiedi informazioni al mio assistente?
Credo che tu ci abbia preso quasi su tutto. Non avevo mai visto il mio parlare poco sotto questo punto di vista, ma forse dovrei fidarmi.
Quanto ho capito di te? Non saprei, forse non sono bravo quanto te.
Parli tanto, davvero tanto. Più di mia sorella Cora quando vuole qualcosa. Ma è comunque una tua caratteristica, quindi non posso fartene una colpa.
Non vuoi dirmi come ti chiami, ma sono sicuro che prima o poi me lo dirai. Sei malfidente, altrimenti non avresti rifatto l’esperimento della teoria solo per vedere se fosse giusto. Sei fin troppo curioso e scopri anche le cose difficilmente scopribili. Non so come tu faccia.
Ti piacciono e vuoi aiutare i bambini altrimenti non vorresti fare una specializzazione in psicologia infantile.
Anche io non scherzo per quanto riguarda la lunghezza, ovviamente per i miei standard; per i tuoi sono pari ad una lettera normale.
Buon rientro a casa.
 
Derek 
 
 
Ecco, Stiles era scoppiato a ridere. Non perché lo trovasse divertente. Semplicemente perché Derek non lo aveva informato di questo piccolo particolare. Aveva davvero scritto due lettere identiche e spedite a due indirizzi diversi. Che poi bastava che la spedisse solo a casa sua e aveva risolto ogni dubbio. Trovava comunque la cosa adorabile.
 
Era indeciso se dirglielo per telefono, oppure mandargli una lettera, mantenendo il mistero fino a che non gli fosse arrivata.
Alla fine le buone abitudini non si perdono mai, quindi, aveva scritto una lettera.
 

 
29/09/2016
Derek, così mi spaventi.
Le tue sorelle avevano detto che eri diverso, ma addirittura due lettere?
Non che mi dispiaccia la cosa, sia chiaro. Solo che è alquanto strano da parte tua. Vorrei essere a New York per vedere la tua faccia in questo momento. Ti farei vedere la mia, ma ho finito di ridere cinque secondi fa. Devo rimanere serio!
 
Stiles
 
 
 
Era talmente preso dalla lettera che non aveva scritto a Derek. Aveva anche capito perché gli avesse chiesto di fargli sapere quando sarebbe arrivato.
 
 

(16:35) Ehi, sono arrivato.
 
(19:38) Trovato nulla di strano?
 
(16:40) No, nessun cadavere di topo. Perché me lo chiedi?
 
 

E Stiles sapeva già dove Derek voleva andare a parare.
 
 

(19:41) Mh. Niente così, dopo due mesi non si sa mai.
 
(16:43) Che si dice a New York?
 
(19:45) Non sopporto il caldo e ho sempre la giacca e la cravatta.
 
(16:46) Ah... il fascino degli avvocati :)
 
(19:49) Le tue faccine invece non sono per nulla affascinanti.
 
(16:50) Sei un caso perso, Derek Hale. Buona cena.
 
(19:52) Non credo mio caro.
 
 

Mio caro... Ok, era alquanto strano. C’era un tasto per fare il riformula? Se non c’era, doveva farlo inventare a qualcuno.
 
 

- Stiles, lascia perdere Derek e sistemiamo le cose
- Scott, siamo appena arrivati! Dammi tempo e poi ho appena scoperto che Derek mi aveva mandato due lettere.
- Ah, ora capisco. Comunque non è che in questa stanza sia mai regnato l’ordine... però c’è sempre una prima volta.
- Guarda che quando al liceo sbavavi dietro a Kira, non continuavo a interromperti!
 
 
                                                                     ***
 
 
Cinque giorni dopo Derek aveva ricevuto la lettera e finché non l’aveva aperta, non ne aveva capito il motivo. Credeva avessero oltrepassato la storia delle lettere nel momento in cui avevano deciso di provarci.
Invece no. È vero che era stato lui il primo a dire che le lettere erano affascinanti, ma erano un po’ troppo distanti.
 
Poi, ovviamente, aveva capito. Era quasi certo che Stiles glielo avrebbe ricordato a vita.
Quindi, tanto valeva rispondere anche a quella lettera.
 
 

 
4/10/2016
Mi immagino già la tua faccia...
Come so che me la ricorderai a vita questa faccenda della doppia lettera. O mi sbaglio?
È stato un errore e le mie sorelle parlano sempre troppo.
 
Derek
 
 

Assolutamente si, Stiles glielo avrebbe ricordato sempre. Così avevano ripreso a scriversi lettere senza che nulla fosse. Ah, ovviamente senza tirare fuori l’argomento.
 

 
8/10/2016
Anche qualcos’altro ti ricorderò a vita... ma non ti preoccupare, sto facendo una lista solo per ricordarmi tutto. Errore... non esageriamo. Le tue sorelle sono simpatiche, non puoi prendertela con loro. Chissà cosa pensa Danny del cambiamento estivo di Derek Hale.
 
Stiles
 
 

Danny, cosa c’entrava Danny?
 

 
13/10/2016
Danny? Nulla, perché sono uguale a prima a lavoro.
Sono una persona seria, io. Derek Hale, avvocato, professionale sul luogo di lavoro, tutt’altra persona fuori dallo studio.
 
Derek
 

 
18/10/2016
Dici? Sono proprio curioso di vederti a lavoro.
Serio e professionale con una cravatta blu, con sopra le ciliegie... Faccio fatica a crederci.
E non capisco perché continuiamo a scriverci lettere senza dirci nulla, nonostante ci sentiamo tutti i giorni.
 
Stiles
 
 
 
E Derek alla provocazione della cravatta aveva ceduto.
 
 

(14:02) Ancora con la cravatta? Ero convinto fossero pallini.
 
(11:05) Derek... È prestissimo! Sono ancora a lezione!
 
(14:07) La posta è arrivata ora... pensa alla lezione.
 
(11:32) Ok, sono in pausa.
 
(11:33) Anche se fossero stati pallini rossi, non sarebbe stata seria comunque.
 
(14:35) Serissima. Le mie cravatte sono tutte serie.
 
(11:37) No, simpatica. E poi conosco solo quella.
 
(14:40) La prossima volta ti faccio conoscere le altre...
 
(11:41) *.* Non ci credo! Ultimamente fai troppe battute. Mi piace questo Derek.
 
(14:43) ... Sei serio?
 
(11:45) Non fare l’avvocato musone che eri prima! Ricomincia la lezione.
 
(14:47) Scappa, scappa.
 
 

Erano in quei momenti in cui ancora non avevano capito come gestire la lontananza. Specialmente per il fatto che quando si erano divisi, non avevano bene il concetto della loro relazione. Sembrava ancora una cosa ancora basata molto di più sull’amicizia.
Anche questo, però, presto lo avevano capito.
Derek aveva così deciso di tornare in California per capodanno. Avrebbero potuto vedersi tutte le vacanze e si sarebbero abituati uno all’altro.
 
 
 
- Padre
- Figliolo, quando dici padre mi spaventi
- Già, spavento anche me.
- Quindi, a cosa lo devo?
- Beh, diciamo che Derek è qui per capodanno...
- E?
- Lo invito a cena, così lo conosci?
- Oh, si, voglio conoscere quella persona poco sana di mente con cui ti senti.
- Papà! È sanissimo.
- Poco sano perché sta dietro a te.
- Grazie, Pa!
 
 

Stiles aveva accennato al padre il fatto che uscisse con Derek, anche perché era molto facile capire quando c’era qualcosa di diverso in lui.
Forse voleva leggermente sotterrarsi dopo averglielo chiesto. Quella cena sarebbe stata un vero disastro. Stiles aveva omesso alcuni particolari. Specialmente su come si erano conosciuti. Cioè aveva omesso praticamente tutto. L’unica cosa che aveva detto era stata “Papà, esco con un ragazzo, si chiama Derek e vive a New York”. Gli aveva dato molte spiegazioni...
Lo sceriffo aveva provato a chiedere qualcosa, più di una volta, ma Stiles trovava sempre un modo per deviare il discorso.
 
 

- Stai sfruttando le tue abilità artistiche?
 
Derek Hale e le entrate ad effetto.
Stava semplicemente guardando dei disegni sulla scrivania di Stiles. O meglio, quelli che lui riteneva disegni.
 
- Derek! Mi hai fatto venire un infarto. No, sono le leggi della Gestalt.
- Non chiedo nemmeno, altrimenti verrebbe fuori qualcosa come i nostri sei gradi di separazione. Comunque sei tu che sei distratto.
- Sei tu che sei in anticipo. E poi sono in doccia è normale che non ti abbia sentito arrivare.
- Tutta colpa del bagno comunicante...
- Ovvio comunque. Sperimento tutto.
 
 
Ecco, uno dei vizi di Stiles era quello di sperimentare. Tutto, ogni cosa che gli veniva detta. Non si fidava, era più forte di lui. Ma alla fine, andava anche bene, visto come era andata con Derek.
Forse era la prima volta che gli andava bene. Da piccolo si era fatto un taglio in fronte perché non credeva al fatto che senza rotelle la bici non era uguale a prima e dovevi imparare.
 
 
- Cioè non in quel senso, tutto ciò che mi viene detto a lezione.
- Mh. E cos’altro avresti sentito?
- Tante cose... *Ho letto che l’unione fa la forza; Derek! Vieni qua e facciamo tutto insieme.
- Ma sei sotto la doccia. Ti pare il caso?
- La sperimentazione deve partire subito!* E vorrei ricordarti che se non avessi rifatto l’esperimento di Milgram non saremmo in questa situazione e poi sei tu che hai iniziato a parlare.
- Non puoi sperimentare ogni cosa che leggi.
- Odioso, Hale.
 
 
Stiles alla fine era uscito dalla doccia e aveva salutato Derek.
 
 
- Aspetta, vuol dire che hai già parlato con mio padre?
- Certo, mi sono presentato.
- Niente cose imbarazzanti spero. Vero?
- No, si è presentato, ha sottolineato tre volte che è sceriffo e mi ha chiesto come faccio a stare dietro a suo figlio.
- Sempre gentile e poco imbarazzante.
- Tu da bravo ragazzo eri in doccia...
- Guarda che sei tu che sei in anticipo!

 














* Citazione Blu992 

Note: Alla fine ce l'ho fatta. Ci ho messo quasi un mese, ma meglio tardi che mai. La prima lettera di Derek l'ho trascitta di nuovo perchè data l'attesa, probabilmente nessuno la ricorda. Probabilmente dovranno abituarsi alla distanza. E l'ora improbabile del sabato sera.
A presto con la cena e le prime discussioni. Grazie per aver letto



 
   
 
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