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Autore: Giuliasd    26/06/2016    2 recensioni
Questa one-shot è ispirata a delle frasi dette in Dawson's Creek riguardo a cosa sia l'anima gemella. E' ovviamente una Sterek.
"L'anima gemella è come un migliore amico, ma molto di più"
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Scott, what's a soulmate?
 
 
Erano un po' brilli, avevano deciso di andare nel bosco ad ubriacarsi come facevano da adolescenti, quando ancora la loro vita non era stata stravolta dal mondo sovrannaturale ed erano dei quattordicenni sfigati.
Erano in vacanza dal loro ultimo anno di college, o meglio come lo definiva Stiles "l'ultimo anno di svago prima di diventare degli adulti noiosi e responsabili". Quella sera avevano deciso di passare una serata da soli, senza gli altri del branco, così tanto per ricordarsi i vecchi tempi bevendo una bottiglia di vodka.

Scott inciampicò su una radice cadendo a terra, Stiles dietro di lui incominciò a ridere senza guardare dove andare cadendo rovinosamente a terra anche lui, proprio accanto al suo migliore amico. Risero insieme, poi Stiles si fece improvvisamente serio guardando dritto davanti a sé.
"Certo che ne sono cambiate di cose in questi anni amico!" Disse Stiles un po' nostalgico.
"Già, siamo passati da sfigati che passavano le giornate a giocare ai videogames, a super eroi che salvano il mondo!"
".. e non ti scordare il fatto che prima non avevamo neanche come prospettiva che qualche ragazza ci filasse, ora invece siamo entrambi felicemente fidanzati! Anche se effettivamente la mia prospettiva con le ragazze continua ad essere nulla, visto che sono fidanzato con un uomo!" Scott rise alla battuta dell'amico e disse "e quale uomo poi!" facendo ridere di gusto anche Stiles.

Dopo qualche minuto di silenzio, stesi ancora a terra e persi nei propri pensieri, Stiles rivolse una domanda all'amico "Scott, cos'è l'anima gemella?"

"Cosa?" disse Scott guardando l'amico.

"Si bè.. se ne parla tanto no? però nessuno da mai una definizione esatta a cosa sia.. cioè come faccio io a capire che la persona che ho davanti sia la mia anima gemella?"
"Amico dai sono tutte stronzate.."
"Quindi tu non credi all'anima gemella?"
"Si che ci credo.. cioè credo che Kira sia la mia anima gemella, ma non c'è una definizione.. credo, credo sia una cosa che.. cioè non lo so..credo una cosa che si sente dall'interno.."

"Si ok.. ma se dovessi dare una definizione quale sarebbe?" Disse Stiles agitando le mani.

"bè.. io credo che l'animia gemella sia.. come.. come un migliore amico, ma molto, molto di più"
 
 

Stiles stava guardando la TV quando ad un certo punto sentì dei rumori al piano di sopra. Si allarmò all'istante, da quando Scott era stato morso, aveva sempre la sensazione che qualcuno stesse per ucciderli.

Salì piano le scale e trovò la porta della sua camera socchiusa ed entrò aprendola piano. Quando vide Derek appoggiato alla sua scrivania tirò subito un sospiro di sollievo.
"Cosa pensavi fossi, un wendingo?" domandò Derek con un sorrisetto strafottente. Anche Stiles rispose con un sorrisetto furbo "Bè ormai non mi sorprende più nulla.. Stavo guardando un film vuoi venire di sotto?"
"Ok"

Non era raro ormai che il lupo si presentasse a casa di Stiles quando lo sceriffo non era in casa. Se prima il loro rapporto era formato da minacce e botta e risposta di frasi acide e sarcastiche, da quando Stiles gli aveva salvato più volte la vita e si era dimostrato un membro fondamentale per il branco, Derek aveva cominciato a nutrire un profondo rispetto per quel ragazzino e non disdegnava la sua compagnia. Per questo quando si annoiava o gli altri del branco non uscivano, entrava dalla finestra della camera del ragazzo, e  Stiles gli aveva sempre fatto capire che apprezzava il nuovo rapporto che si era instaurato tra di loro.

"Odio questi film!" disse Derek quando il film cominciò.
"Ehi, non insultare i film della Marvel! E poi casa mia, regole mie!" Disse Stiles puntandogli il dito contro. Derek sbuffò, ma decise di non ribattere.

La serata finì, come al solito, con Stiles che non arrivò a vedere neanche metà del film, poichè si addormentò appoggiando il capo sulla spalla del lupo. Derek decise di rimanere in quella posizione, anche quando ormai i titoli di coda erano finiti, perchè avere la sensazione del ragazzino spalmato addosso a lui gli metteva tranquillità e gli piaceva. Si alzò e tornò al suo loft, solo quando sentì in lontananza l'auto dello sceriffo che stava per arrivare.
 


"l'anima gemella, è la persona che in questo mondo ti capisce meglio di chiunque altro e che ti ispira ad essere una persona migliore"
 


Stiles sorrideva. Stiles sorrideva in quel modo, nel modo che faceva venire il nervoso a Derek. Odiava quel sorriso finto che stava rivolgendo a tutti da un mese ormai.
Tutti avevano avuto un momento di sfogo e di rabbia, dopo tutto quello che era successo in quel periodo e si stavano riprendendo lentamente. Tutti, tranne Stiles.


Stiles sfoggiava sempre quelle labbra tirate in modo innaturale, e appariva sempre tranquillo. Tutto questo per far star meglio Scott, che aveva perso Allison. Per far star meglio Lydia, che aveva perso la sua migliore amica. Lo sapeva che lo faceva per gli altri.

Ma Stiles.. lui aveva perso la sua innocenza. Doveva portare il peso nell'anima della morte di una persona cara, anche se non era colpa sua. Il peso di aver ingannato i suoi amici, di aver giocato con i loro sentimenti, anche se non era colpa sua. Il nogitsune si era impossessato del suo corpo, facendogli fare cose orribili.

Era Stiles che aveva perso di più. E Stiles sorrideva, Derek non avrebbe sopportato questo ancora a lungo.

Derek era appena entrato dalla finestra del ragazzino , quando sentì qualcuno singhiozzare,nel letto c'era Stiles che gli dava le spalle, rannicchiato su se stesso che piangeva.
"Ehi Stiles.." Derek si sedette sul letto e gli mise una mano sulla spalla accarezzandogliela leggermente con il pollice, cercando di tranquillizzarlo.
"E'-E'  tut-tutta colpa mia.." la voce di Stiles risultò un po' ovattata alle orecchie del lupo poichè il ragazzo continuava a dargli le spalle e a tenere le mani a coprire il viso per non farsi vedere.
"Stiles va tutto bene, non è colpa tua" Derek si stese vicino a Stiles abbracciandolo da dietro, inglobando il corpo del più piccolo con il suo e dandogli dei piccoli baci sulla nuca.

Qualche minuto dopo l'umano sembrò tranquillizzarsi e si girò verso il lupo rimanendo stretto tra le sue braccia. A Derek, la visione di quello Stiles dagli occhi gonfi e rossi fece stringere il cuore ed andò ad accarezzare con il pollice gli zigomi spigolosi e umidi del ragazzino.
"Stiles.. so che credi sia colpa tua, anch'io ho passato la mia vita credendo di aver causato io la morte della mia famiglia e questa convinzione nel profondo credo me la porterò sempre dietro. Ma.. solo ora, con te, con quello che ti è successo.. ho capito che non siamo noi i cattivi, noi siamo solo vittime Stiles, vittime della cattiveria degli altri e se ora credi che non sia così.. io rimarrò sempre qui al tuo fianco a convincerti del contrario, hai capito?"
Stiles lo guardava con quegli occhi enormi e sorpresi del suo discorso, "Si" gli disse stringendosi maggiormente a lui.  Derek gli fece appoggiare la testa sul suo petto e lo avvolse con le sua braccia, accarezzandogli i capelli e la schiena aspettando che si addormentasse.
 


"E' quella persona che.. anche quando siete lontane, ti porti con te in ogni momento"
 


Stiles si svegliò di colpo sentendo la vibrazione e rispose al telefono alla cieca.

"Pronto, chi è?" disse con la voce impastata dal sonno e ancora gli occhi chiusi.
"Ehi ragazzino, in una settimana già mi hai dimenticato per sempre?" Disse ridendo la voce dall'altra parte.
"Derek!!" Stiles si ridestò di colpo "E' successo qualcosa?!"
"Deve essere per forza successo qualcosa per chiamare il mio ragazzo?"

Ormai lui e Derek facevano coppia fissa da parecchio, ma solo qualche mese prima che l'umano partisse per Stanford avevano deciso di dirlo al branco. Ovviamente tutti lo sapevano già, addirittura fu Liam, quello arrivato da poco, ad esclamare 'Era ora!'.


"Bè.. se mi chiami alle tre di notte, un po' di preoccupazione ce la dovrei avere no?"
"Considerala una piccola vendetta per non esserti fatto sentire in questi giorni"
"Hai ragione scusa, ma sono stato impegnato.. sai per organizzare i corsi, ambientarmi.. mi dispiace sono un pessimo fidanzato!"
"Si lo sei!" disse il più grande sorridendo.
Anche Stiles sorrise "Mi manchi molto sai? Vorrei essere a Bacon Hills con te e gli altri.. ora siamo tutti sparpagliati e chissà quando ci rivedremo.."
"A natale saremo di nuovo tutti insieme tranquillo.." disse Derek con voce bassa, anche lui credeva di non farcela a non rivedere il viso di Stiles per così tanto tempo.
"Lo so ma sembra ancora così lontano.. mi manca mio padre, gli altri.. mi manchi tu"
"Vedrai che passerà presto" disse Derek cercando di consolare sia il ragazzino che se stesso.

Parlarono fino a che Derek non sentì un leggero russare dall'altra parte della linea, segno che il più giovane si era addormentato.
 
 

"E' quella persona che ti conosce, ti accetta ed è la prima che crede in te, anche quando nessun altro lo fa o lo vuole fare.."
 


Non voleva uccidere Donovan intensionalmente.. Era successo. Era stata legittima difesa.
Non sapeva chi chiamare, con chi sfogarsi.. Forse se l'avesse detto a Scott, l'amico non l'avrebbe accettato visto il suo motto "le persone vanno salvate non uccise".

Stiles era in camera, davanti alla sua lavagnetta piena di fili rossi, cercando di formulare qualcosa, qualche piano, qualsiasi cosa.. Era sul punto di piangere e di urlare come un disperato.
Non si sentiva in colpa per aver ucciso quel ragazzo.. non lo aveva fatto apposta e se non fosse successo quell'incidente, l'altro avrebbe ucciso lui. Ma era comunque un'altra morte da portare sul peso della propria coscienza.

Gli venne in mente solo una persona da chiamare in quel momento, era partito per due settimane per risolvere delle questioni con i Calavera, non voleva disturbarlo, ma non sapeva chi altri chiamare.

"Ehi Stiles!"
"Derek.." disse Stiles sull'orlo di una crisi di pianto.
"Stiles tutto bene? Cosa è successo?" la voce di Derek cominciava a sembrare preoccupata.
"L'ho ucciso Derek! L'ho ucciso! Scott non mi perdonerà mai!" disse Stiles questa volta piangendo sul serio.

"Cosa? Che significa??"
 
"Significa che ho ucciso una persona Derek! un ragazzo come me!" Stiles stava per avere una crisi di panico ed in  quel momento gli risultava difficile respirare.

"Calmati Stiles.. respira con me ok? piano.." disse Derek inspirando ed espirando facendo capire a Stiles di fare come lui, e il più piccolo lo imitò.

"Sei più tranquillo ora?" Disse Derek dopo qualche minuto. "Si" rispose semplicemente Stiles.
"Ora puoi dirmi cosa è successo? Chi ti ha aggredito?"
"Come?" disse Stiles sorpreso "Come fai a sapere che mi hanno aggredito?"
"Se sei arrivato ad uccidere, significa che in qualche modo ti sei dovuto difendere.. allora mi dici cosa è successo?"
Stiles scoppiò di nuovo in lacrime, ma questa volta era un pianto liberatorio, perchè Derek gli credeva senza che lui gli avesse spiegato niente.
"Domani mattina sono di nuovo a Bacon Hills" gli disse semplicemente Derek chiudendo la chiamata.
 


"bè.. ecco si, credo che l'anima gemella sia questo fondamentalmente e credo di averla trovata" disse Scott guardando la luna per poi guardare Stiles.
Quest'ultimo sorrise volgendo lo sguardo verso l'amico "Si lo credo anchio".
   
 
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