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Autore: etc    26/06/2016    1 recensioni
«Ti ho chiamato... per dirti questo: che non è così che funziona. Che non è questo amarsi. Una storia d'amore non vive perché due persone si piacciono dal primo instante, perché incrociano gli sguardi per la prima volta e, bam, colpo di fulmine, come nei film. Quella, Eli, è attrazione. E' passione, è emozione. Chiamala pure sentimento. Ma amarsi è un'altra cosa. L'amore è una scelta. E' scegliere di svegliarsi tutti i giorni accanto a una persona, scegliere di ascoltarla, di ascoltare anche le stupidaggini che dice la mattina presto. Di perdonarla quando preme il dentifricio dal centro. Di starle accanto, e volerle bene anche quando si sbaglia e ti cucina i biscotti fatti in casa, dimenticandosi che sei allergico alle uova. E' scegliere di rinunciare a giudicare. Di impegnarsi, ogni giorno. E' di questo che ho bisogno. Ho bisogno di qualcuno che mi scelga. Che scelga di starmi accanto anche quando l'attrazione si è ormai placata.»
Eli, 19 anni, un ragazzo silenzioso, solitario, misterioso, di indole gentile, appassionato di cose belle. Sara, 16 anni, la testa fra le nuvole, lo sguardo fisso su mondi lontani, mille pensieri, poco interessata a socializzare, gentile, ma con carattere forte.
Sceglieranno di amarsi?
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Giovedì, 21 aprile 2016. Italia, parco cittadino. Tempo piovoso, pesante nebbia.

 

 

L'altalena cigolava flebilmente. Proprio quando giungeva al punto più alto dell'oscillazione, si poteva sentire quel suono pigro e lamentoso ondeggiare nell'aria.

Eli contò i cigolii uno per uno, guardandosi i piedi mentre si dondolava lentamente, ascoltandoli scandire il tempo.

2047.

Erano passati 2047 cigolii e non era ancora arrivata. Eli alzò gli occhi verso il viale e respirò l'aria umida. Forse sarebbe piovuto. La fitta nebbia non lasciava intravedere nemmeno l'ombra della speranza che una figura si avvicinasse. Eli si grattò la barba, poi fece scivolare le dita tra i capelli lunghi. Cominciò a chiedersi se sarebbe mai venuta. Non ne era più così sicuro. L'unica cosa di cui aveva la certezza era che l'altalena avrebbe continuato a cigolare fino al suo arrivo.

Passarono soltanto altri 243 cigolii prima che un'insperata figura, avvicinandosi con passi incerti e gli occhi bassi, che appariva però così maestosa, riempisse di felicità e di brividi Eli.

Gli mancò il fiato.
«E' lei.»
Questa certezza, l'unica che aveva, lo afferrò all'improvviso, e, mentre inspirava, Eli la sentì scorrere dentro di sé come pioggia.

Si sentì come rinvigorito, ripagato di tutti i cigolii, e gli parve di non aver aspettato neanche un minuto.

Si alzò il piedi di scatto, tremante, incerto, attendendo immobile il suo arrivo.

Quando fu a pochi passi da lui, Eli si sentiva i polmoni gonfi come un palloncino, e volle piangere dalla gioia.

I suoi occhi si bagnarono e scorsero avidi per tutta la sua figura, scivolando su ogni forma, ogni curva del suo viso, insaziabili.

«Sei venuta...» bisbigliò, più a se stesso che a lei.

Lei lo sentì e, a bassa voce, disse: «Oh... sì...», guardandosi i piedi. «Sono in ritardo.» disse poi lentamente, dopo un momento di incertezza, puntando i suoi occhi chiari in quelli neri di Eli.

Erano delle scuse, forse? Forse Eli l'avrebbe pensato, in un'altra occasione, ma in quel momento nella sua mente, i suoi occhi, le sue labbra, i suoi capelli lunghi - interminabili - non lasciavano spazio a divagazioni, e sussurravano un nome: Sara.

Eli lo vide, lo vide stampato nella sua mente, e se lo sentì scorrere nelle vene. Si sentì pieno, completo, sentì tutti i pezzi tornare a posto, si sentì ricomporre, senza essersi mai veramente saputo rotto.

«Quanti ne sono passati?» chiese Sara, esitando.

«2290.» le rispose lui sottovoce.

«Prima o poi si romperà quell'altalena.» disse lei passandosi una mano tra i capelli.

«E allora vediamo quanti cigolii mancano fino a che si spacca.» disse Eli, mettendosi seduto e cominciando a dondolare, aiutandosi con i piedi.

Per un momento, uno solo, Eli la vide esitante, quasi tentata da quella proposta, ma poi la sentì dire, con la sua fermezza: «No. Non sono qui per questo.»

L'altalena smise di oscillare. L'espressione di Eli si raffreddò. Rimasero così a lungo. Lui, seduto, con le spalle strette tra le catene di quell'altalena troppo piccola, gli occhi fissi sul suo viso, e lei, in piedi, i pugni chiusi, lo sguardo in basso.

La pioggia era cominciata a cadere leggera, senza fare rumore, per non disturbare il silenzio tra i due.

«Non possiamo continuare a fare finta di niente.» disse Sara lentamente. «Non funziona così.»

Eli si sentì come se gli avessero succhiato via l'ossigeno dai polmoni. Si alzò in piedi, come poté, e le si avvicinò.

Lei lo bloccò dicendo: «E' inutile che continui a negare che c'è qualcosa che non va. Rifiutare le cose non le ricaccerà via per sempre.» La voce di Sara era spezzata. Eli aggrottò le sopracciglia. «Le cose hanno cominciato a rompersi, e abbiamo cercato di riattaccarle, ma ogni volta i pezzi si fanno più piccoli, e... non stanno più insieme.»

Sara alzò gli occhi e lo guardò. Stava piangendo, innegabile. Eli assunse un'espressione confusa.

«Non fare quella faccia. So che capisci perfettamente quello che dico. E' che non vuoi accettarlo.»

«Ti ho chiamato...» riprese Sara «per dirti questo: che non è così che funziona. Che non è questo amarsi. Una storia d'amore non vive perché due persone si piacciono dal primo instante, perché incrociano gli sguardi per la prima volta e, bam, colpo di fulmine, come nei film. Quella, Eli, è attrazione. E' passione, è emozione. Chiamala pure sentimento. Ma amarsi è un'altra cosa. L'amore è una scelta. E' scegliere di svegliarsi tutti i giorni accanto a una persona, scegliere di ascoltarla, di ascoltare anche le stupidaggini che dice la mattina presto. Di perdonarla quando preme il dentifricio dal centro. Di starle accanto, e volerle bene anche quando si sbaglia e ti cucina i biscotti, dimenticandosi che sei allergico alle uova. E' costruire insieme. E' scegliere di rinunciare a giudicare. Di impegnarsi, ogni giorno, di non dare mai nulla per scontato. Io è di questo che ho bisogno. Ho bisogno di qualcuno che mi scelga. Che scelga di starmi accanto anche quando l'attrazione si è ormai placata.»

La pioggia scrosciava forte, ed Eli si sentì vuoto e incorporeo, di sabbia, rotto in pezzi finissimi. Respirava poco e lento. Il suo sguardo ara basso, spento. Il suo unico movimento era quello delle palpebre che scendevano e si sollevavano con lentezza.

Sara gli si avvicinò. Era a un respiro da lui. Gli prese le mani e cercò il suo sguardo. «Eli...» lo chiamò sottovoce.

Lui la guardò. La pioggia aveva lavato via ogni espressione del suo viso.

Sara parlò tra le lacrime, con lentezza, scandendo le parole, senza sapere di starle incidendo per sempre dentro di Eli come cicatrici.

«Eli...»

Pausa.

«Io... sto scegliendo...»

Pausa.

«... di andare via...»

Eli si sentì sbriciolare. Chiuse gli occhi per un istante, immaginando il vento portare via i suoi minuscoli pezzi, che nessuno avrebbe mai visto.

Sara gli lasciò le mani. Lo guardò per un'ultima volta, poi, come obbligandosi, si girò e sparì nella nebbia.

Pioveva fitto, senza far rumore, e chissà se avrebbe mai smesso. La nebbia era sempre più spessa.

Eli sentì le guance bagnate, e non fu sicuro che fosse la pioggia.








Precisazione (che mi sento di fare perché sì): il fatto che una dei due protagonisti si chiami come me è una coincidenza. E' semplicemente il nome più adatto a lei. Ad esempio, non avrei mai potuto chiamarla Daniela/Marta/Genoveffa, e nemmeno con uno di quei nomi fighissimi da pornostar americani, per il semplice motivo che non le si addice. Nonostante ciò, sebbene sia simile a me (ma nella misura in cui lo sono tutti i miei personaggi, inevitabilmente), ci sono alcune cose in cui siamo abbastanza diverse. No, eh, lo specifico perché poi magari qualcuno pensa che la mia megalomania stia prendendo il sopravvento. >.<
E sì, Eli è un nome da maschio.
   
 
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