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Autore: ribo_chan    26/06/2016    0 recensioni
YerIm è una ragazza di 18 anni con un figlio di 4, tutti hanno una versione diversa della sua storia, ma nessuno conosce quella della diretta interessata. Bobby è invece il suo nuovo vicino di casa, sembra un ragazzo estroverso e senza troppi problemi, ma in realtà nasconde qualcosa di ben più scuro. Questi due si incontreranno e insieme capiranno che i pregiudizi possono essere sbagliati e che dietro ad una persona c'è molto più che un semplice nome.
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jiwon, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Capitolo 2: Lasciami entrare nella tua vita

 

Erano passate alcune settimane da quando Bobby aveva conosciuto YerIm e per quanto provasse a parlare con lei, questa trovava sempre un modo per evitarlo e scappava. Quel giorno però finalmente era riuscito ad incrociarla nell’ascensore del condominio senza nessuno che potesse interromperli.

-Senti…- provò a dire.

-Io ti ringrazio per tutto quello che stai facendo per Jay, ti ringrazio per non aver fatto commenti crudeli in sua, anzi in nostra presenza, per tutte le facce buffe che gli fai di nascosto, ma nel tempo ho smesso di fidarmi delle persone. Sono abituata a tutti gli sguardi taglienti e non posso permettere di far passare anche a te tutto questo…- lo interruppe lei senza però guardarlo negli occhi.

-Perchè dovrebbero guardarmi male?- le chiese senza capire.

-Perchè tu hai la mia età e potrebbero pensare che tu sia il padre e non voglio che tu debba sopportare tutto questo solo per essere mio amico-

-Ma se io volessi fregarmene di tutto questo e provare ad esserti amico lo stesso?-

-Come se potessi essere una persona di particolare interesse, i miei argomenti sarebbero pannolini, notti insonne, e le corse che mi faccio per poter studiare e lavorare. Sono io che non voglio trascinarti nella mia vita incasinata, ci sono tante persone molto più interessanti di me a scuola, fai conoscenza con loro- provò a scappare YerIm non appena le porte dell’ascensore si furono aperte.

-Forse a me interessi tu- la afferrò Bobby per un braccio. Per qualche minuto rimase a fissarsi negli occhi, poi il piccolo Jay corse fuori dall’appartamento per accogliere la madre.

-Mami! Bentornata, non ti sei stancata troppo vero?- le tirò una manica per poterla abbracciare.

-Anche se lo fossi il solo vederti mi fa sentire subito riposata- lo prese in braccio.

-Oh! Bobby hyung! Come stai?-

-Bene, e tu campione?- gli scompigliò i capelli sorridendo a 32 denti.

-Un po’ di raffreddore, ma non male. Mamma può venire a giocare con noi?- guardò la madre speranzoso.

-Prego? Ma tesoro ho paura tu possa prendere un’ influenza se sudi troppo…-

-Non lo farò sudare troppo- la guardò dolce anche Bobby.

-Cos…- si ritrovò davanti suo figlio con gli occhioni dolci che la facevano scogliere sempre e un ragazzo che sembrava più bambino lui di Jay e le venne da ridere. -Come posso dirvi di no…-

-Si!!- Bobby prese in braccio Jay e corse in casa di YerIm.

-Si, si entra pure… come se fossi a casa tua- disse ironica YerIm che non riusciva a smettere di sorridere.

 

Quando entrò anche lei in casa sua trovò Jay che illustrava i suoi pochi giocattoli al ragazzo che rispondeva in maniera dolcissima al bambino senza sembrare ne esagerato ne infastidito. YerIm si trovò a pensare che Bobby sarebbe potuto essere un perfetto padre per Jay, ma quando si rese conto di ciò a cui stava pensando si schiaffeggiò mentalmente.

 

-Ma hyung, tu sei in classe con la mia mamma?-

-Sì-

-Perchè non ti ho mai visto prima?-

-Mi sono trasferito qui da poco-

-Puoi per favore essere amico della mia mamma? È sempre sola e triste, ho paura che si ammali e vorrei che avesse qualche amico. Tu sembri gentile, non lasciarla sola-

Bobby si stupì che il bambino fosse riuscito a capire così bene la situazione della madre e che si preoccupasse per lei.

-Sei proprio un bravo bambino, se tu aiuterai la tua mamma ti prometto che non vi lascerò mai soli- gli porse il mignolo che Jay afferrò felicissimo.

-Una promessa non si rompe mai-

-Certo- Bobby gli fece un occhiolino.

-Sei proprio bravo con i bambini- li interruppe YerIm.

-Se ti piace tanto allora mamma potrebbe diventare il mio papà e potreste farmi un altro fratellino!- li sorprese Jay.

-Cosa?- esclamò Bobby.

-Jay il tuo hyung è così popolare a scuola che la mamma non potrebbe dormire tranquilla la notte per paura di essere tradita- si mise a ridere scompigliando i capelli al figlio.

Bobby la guardò incredulo, quella ragazza non era la stessa che lui vedeva tutti i giorni a scuola. Era così dolce e disinvolta che Bobby non poteva credere ai suoi occhi, voleva tanto mostrare questa YerIm a coloro che la descrivevano come un’associale antipatica e insensibile.

-Perchè non puoi essere così anche a scuola?- disse senza pensare a quello che stava dicendo.

-Ci ho provato, ma resterò sempre solo una poco di buono per loro- sorrise triste.

-Mami, non ti preoccupare, ci siamo noi- la abbracciò Jay-

-Voi chi?- chiese YerIm sorridendo.

-Io, il nonno e Bobby hyung-

-Omo il mio piccolo protettore- gli pizzicò le guance.

In quel momento suonò il campanello.

-Jay rimani qui non ti muovere, gioca un po’ con il tuo hyung, ma non ti devi muovere assolutamente- disse preoccupata YerIm.

 

Si alzò e si diresse verso la porta. Fece un respiro profondo ed aprì la porta.

-Signor amministratore…-

-Signorina Lee, questa è l’ultima volta che la avviso deve pagare le bollette! Non ne posso più di lei e del pelandrone di suo padre, sapete solo far confusione e dare fastidio agli altri coinquilini. per non parlare di quel marmocchio rumoroso, ma quando arriva il momento di pagare non siete mai puntuali-

-Non si permetta di parlare così di mio figlio sa! Lei meglio di tutti dovrebbe capire che mandare avanti una famiglia è difficile, ci stiamo facendo in quattro per essere onesti e pagare tutte le rate dell’affitto, non è di certo colpa mia se i soldi sono quelli che sono!-

-La prossima volta invece che andare a divertirsi e mettere al mondo un figlio che non riesce a gestire si metta a studiare e pensi ad un futuro stabile-

-Non dovrebbe permettersi di parlare così, soprattutto perché come le ho ripetuto molte volte, Jay non è il frutto di una serata in cui ero troppo ubriaca. E prima di giudicare me pensi a non tradire sua moglie con la donna delle pulizie- disse YerIm atona.

-Ma stia zitta che nessuno crede alle storielle che va a raccontare in giro per mascherare il suo errore! E si faccia gli affari suoi! Prima di diffamare me pensi a darmi i soldi… gioventù bruciata!-

 

Non era la prima volta che YerIm litigava con l’amministratore condominiale ed era nota per le sue risposte taglienti tra i coinquilini. Però per Bobby era qualcosa di insolito, in una sola giornata aveva visto ben due lati diversi di quella ragazza che a scuola cercava di farsi vedere il meno possibile.

-Cosa è successo?- le chiese preoccupato.

-L’amministratore del condominio non perde occasione per diffamarci… non ne posso più- confessò con voce tremante -riesce a vederci solo come ci dipingono gli altri senza andare oltre ai pregiudizi, però rende tutto più pesante-

-Tu lo sai che non devi ascoltarlo, tu vali molto di più di quanto questa gente dica- provò a rassicurarla Bobby.

-È quello di cui provo a convincermi anch'io ma da un po' di tempo ormai non riesco più- YerIm ormai sentiva gli occhi bruciarle.
-Ti prego lasciami entrare nella tua vita e ti prometto che ti proteggerò senza mai permettermi di giudicarti. Non puoi continuare così- Bobby aveva un tono talmente dolce che avrebbe potuto convincere YerIm se questa non avesse smesso di credere nelle persone e nella loro sincerità.
-Scusa non riesco a fidarmi... è ora che tu vada... è quasi cena e devo cominciare a preparare qualcosa per poter cenare prima di andare al lavoro...-

-Resterai sola se continui a scacciare le persone che provano ad esserti amiche-

-Non sempre sono sincere… a volte ti prendono in giro e lo fanno solo per farti stare ancora peggio… adesso vai… saluta Jay e poi vattene e cerca di vivere al meglio senza farti rovinare la vita da noi-

 

Bobby non poteva arrendersi così facilmente e decise che non poteva lasciar andare YerIm al lavoro da sola con quel buio e che, a costo di aspettarla tutta la serata, sarebbe rimasto fuori dal suo appartamento per tutta la serata. Verso le nove e mezza sentì la serratura della porta di fronte alla sua scattare, seguita da una YerIm in uniforme con una coda disordinata e di fretta. Ma la sua espressione cambiò non appena si accorse del ragazzo che la stava aspettando.

-Cosa ci fai qui?- chiese stupita.

-Non posso permettere che una ragazza giri da sola con questo buio, ti accompagno al lavoro- le sorrise dolce.

-Tu sei un pazzo, un pazzo ostinato. È inutile, per quanto ti mandi via tu torni sempre… se proprio ci tieni ad accompagnarmi-

-Quand’è che finisci il turno?-

-Perchè, hai intenzione di stare fuori dal locale fino alle tre di notte per aspettarmi?- chiese scettica avviandosi verso l’ascensore.

-Lavori fino a quell’ora? Ma come fai con la scuola?-

-Già, ultimamente mio padre lavora troppo poco e devo aiutarlo con le spese per la casa e con il cibo, quindi devo adeguarmi e fare il possibile-

-Ma con lo studio?-

-Tra un tavolo e l’altro, oppure mentre seguo Jay trovo le occasioni per studiare-

-Dovrebbero quello che fai per andare avanti e poi non si permetterebbero più di giudicarti…- disse Bobby ammirato.

-Penso che non gliene importerebbe molto- rispose affrettando il passo -Non hai risposto alla mia domanda, mi aspetterai fino alle tre oppure no?-

-Oggi non sono preparato, ma dalla prossima volta non mancherò all’appuntamento-

-Wow, ci sarà addirittura una prossima volta- YerIm scosse la testa divertita.

Arrivati davanti al locale YerIm salutò velocemente Bobby e corse dentro passando per la porta di servizio e gli raccomandò di andare a letto presto.

 

Erano le quattro di notte passate e Bobby era a letto da parecchie ore ormai. Dopo un po’ di sensi di colpa per non aver aspettato YerIm per riaccompagnarla si era addormentato. Però ora il campanello di casa lo aveva svegliato. Il ragazzo non voleva andare ad aprire perché non si fidava di qualcuno che suonasse a quell’ora, ma questa persona suonava insistentemente e non gli permetteva di riaddormentarsi. All’improvviso fu colto dal dubbio che potesse essere qualcosa di grave, scatto in piedi dal letto, accese la luce e, quando gli occhi si furono abituati, corse ad aprire.

 

Quando aprì la porta trovò YerIm ancora in divisa da lavoro con una faccia pallida e gli occhi pieni di terrore. Aveva il fiatone e non riusciva a dire delle frasi di senso compito.

-Cosa è successo?- chiese Bobby preoccupato.

-Jay… lui...io- YerIm si accasciò a terra dal momento che le gambe non la reggevano più.

-Adesso ti devi calmare e se mi dici cosa ti è successo sarò ben felice di aiutarti-

-Ti prego devi aiutarmi, Quando sono tornata a casa ho trovato Jay sul pavimento del salotto svenuto ricoperto di sudore e con la febbre altissima. Ho fatto il possibile, ma non riesco a fargliela scendere. Dobbiamo portarlo in ospedale!- YerIm era scoppiata in lacrime e teneva stretta la maglietta del pigiama di Bobby.

-Dobbiamo andare all’ospedale al più presto, veni!-


Buona sera, nel capitolo scorso non mi sono presentata. Questa è la mia seconda fanfiction che, come la prima, è nata da un sogno che ho fatto, anche se mi sono ispirata ad una fanfiction inglese She is back, perchè mi piaceva troppo l'idea di una giovane madre che si trova a dover accudire un figlio (mi rendo perfettamente conto che non sia una bella cosa nella vita reale lol) però lì non c'era di mezzo uno stupro. Spero di essermi spiegata bene visto che non vorrei passare per una persona strana...(anche se sotto sotto lo sono XD ma in senso buono (?)) Spero che vi sia piaciuto questo capitelo, se volete potete seguirmi su snapchat e we heart it (mi chiamo weirdosu) o lascirmi una recensione e, perchè no, provare a leggere l'atra fanfiction sui Bigbang, anche se compaiono altri cantanti di altre band, che si chiama My love from Seoul. E niente buona settimana <3

 

   
 
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