Film > Sherlock Holmes
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Autore: girl_shipping_lover    27/06/2016    1 recensioni
cosa sarebbe successo se Sherlock Holmes fosse stato ritrovato alle cascate di Reichenbach? Watson, dopo aver rischiato di perderlo riuscirà a chiarire i suoi sentimenti per lui?
variazione del finale del film Sherlock Holmes Gioco di Ombre
Holmes x Watson
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sherlock Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Holmes e Watson erano alle cascate di Reichenbach,Watson era riuscito a trovare l'impostore tra tutti gli ambasciatori, anche se fu avvelenato poco dopo quindi , dopo aver constatato la morte dell'impostore, corse verso la terrazza che dava direttamente sulle cascate con l'intenzione di aiutare Holmes tuttavia non era certo preparato alla scena che si trovò davanti. Non appena spalancò la porta vide Holmes che era appoggiato sul parapetto tenendo bloccato Morialty per le braccia. Watson non ebbe nemmeno la prontezza di reagire, Holmes lo fissò per qualche secondo e il dottore potè percepire la sua paura ma anche qualcos'altro, qualcosa che non aveva mai visto nei suoi occhi, qualcosa che non sapeva neanche qualificare, dopodichè, sfruttando il peso di Morialty si buttò all'indietro perdendo l'equilibrio e cadendo tra le cascate. Watson fu totalmente scioccato da ciò che vide e ci mise qualche secondo a capire cosa fosse realmente successo ma poi la realtà lo colpì come un muro di mattoni, corse verso il parapetto sorgendosi per guardare verso il basso alla ricerca disperata di un segno dell'assurdo detective ma non ne trovò. Sentì il cuore perdere un paio di battiti e lo stomaco contorcersi dolorosamente “HOLMES!” urlò, non sapeva nemmeno lui il perchè ma sembrava che una parte di lui fosse scomparsa assieme a quell'uomo impossibile, irritante e seccante ma che sapeva sempre come si sentisse nonostante lui provasse ad affermare il contrario, sapeva sempre come e quando fare ogni cosa, non avrebbe più ascoltato quelle nenie sgraziate prodotte dal suo violino quando lo strimpellava tenendolo appoggiato al ginocchio mentre rifletteva e non avrebbe più ascoltato nemmeno le meravigliose melodie che sapeva produrre per ringraziarlo per aver ascoltato le nenie precedenti. Non avrebbe più potuto rimproverarlo per aver fatto esperimenti su Gladstone o per il suo disordine o per il fatto che gli rubava i vestiti , anche se la cosa non gli dispiaceva più di tanto dato che gli stavano abbastanza bene. Appoggiò la schiena contro il muretto e si lasciò scivolare lungo di esso fino a che non si ritrovò seduto sul pavimento freddo non curandosi minimamente delle lacrime che sentiva scivolare sul suo volto né dei singhiozzi che gli scivolavano fuori dalle labbra quando poi sentì dei passi avvicinarsi di corsa “Cos'è successo? Dov'è Sherly?” Era Mycroft che doveva aver sentito il suo urlo “Watson! Mi dica cos'è successo!” gridò “è caduto!!” gridò in risposta il dottore fissando l'uomo davanti a sé alzandosi in piedi “si è sacrificato gettandosi nelle cascate con Morialty!” Mycroft era congelato con un'espressione sorpresa e terrorizzata stampata sul volto “dobbiamo cercarlo!”disse l'uomo più vecchio voltandosi e cominciando a correre rapidamente verso la sala seguito da Watson “Mycroft è buio fuori e non abbiamo uomini come pensi di poterlo trovare?” “dobbiamo provarci! Lo so che anche tu ci tieni a mio fratello e non possiamo aspettare che arrivi la mattina!” John si sentì colpito da quelle parole anche perchè sapeva che in fondo dicevano la verità così si fiondarono all'esterno per cercare di raggiungere la base delle cascate e una volta raggiunte cominciarono a cercare Sherlock disparatamente, Watson entrò nell'acqua incurante del freddo pungente e del dolore alla sua gamba “HOLMES!” urlava a squarcia gola mentre il fratello lo cercava sulla terra ferma 'oh ti prego fai che non sia morto ti prego...' pensava il dottore ma la visibilità era molto ridotta a causa del buio e della nebbia generata dalle cascate, inoltre il freddo era insopportabile e la gamba gli mandava delle fitte assurde tanto che a malapena riusciva a muoverla ma non gli importava, anche a costo di rimanere nell'acqua tutta la notte lo avrebbe trovato. Dopo circa mezz'ora di ricerche disperate il dottore notò la sagoma di un corpo che galleggiava sull'acqua. Era Sherlock Holmes. “l'ho trovato!” gridò avvicinandosi rapidamente al corpo e , con l'aiuto del fratello maggiore, lo trascinarono fuori dall'acqua. Il volto di Sherlock era pallido e cianotico, inoltre era freddo come un pezzo di ghiaccio “oh mio Dio...” sussurrò John premendo due dita contro il collo del detective avvertendo una debole pulsazione “è vivo!” sospirò con sollievo “deve rianimarlo! Avanti faccia presto!” disse Mycroft 'non c'era bisogno che me lo dicesse...' pensò infastidito il dottore comunque si inginocchiò accanto al corpo del detective, gli mise una mano sotto la testa alzandola, poi gli chiuse il naso con due dita e avvicinò le labbra a quelle dell'altro uomo inconsapevole che le sue guance stessero assumendo una sfumatura rossa, inspirò profondamente e poi con forza soffiò facendo sollevare involontariamente il petto di Holmes poi giunse le mani sul petto dove si tovava il cuore spingendo ritmicamente cinque volte ripetendo poi l'operazione. Al terzo tentativo il petto di Holmes ebbe un fremito e l'uomo cominciò a rigettare l'acqua che aveva nei polmoni tossendo e sputando. John gli teneva la testa sollevata in modo che potesse respirare, ci volle ancora qualche minuto prima che Sherlock riuscisse a riaprire gli occhi e a capire, anche se vagamente, che cosa fosse successo era ancora troppo intorpidito e infreddolito per riuscire a pensare in modo logico, l'unica cosa che riuscì a dire “sempre... un... piacere” prima di collassare tra le bracia del medico, il detective tremava violentemente a causa del freddo e dei vestiti fradici, Watson allora armeggiò con la giacca fradicia del suo amico cercando di sfilargliela nel modo più delicato possibile in modo da non lesionare ulteriormente la spalla già lesionata “Mycroft la sua giacca! Ora! Ha bisogno di vestiti asciutti!” ordinò seccamente all'uomo alle sue spalle mentre sbottonava la camicia di Sherlock scoprendone il torso magro ma tonico e forte 'accidenti com'è bello...' si ritrovò a pensare ma si riscosse 'no! Non adesso!' si rimproverò prendendo la giacca che Mycroft gli stava porgendo fasciando il torso dell' uomo infreddolito “forza mi dia una mano!” disse reggendo Holmes dalla vita mentre Mycroft lo sorresse per la spalla buona, ci misero circa mezz'ora e i tremiti di Sherlock si fecero sempre più forti ma per fortuna continuava a rimanere cosciente. Appena arrivarono alla fortezza portarono, o meglio, trascinarono Sherlock vicino a un fuoco avvolgendolo con una coperta “io devo andare dottore, c'è molta agitazione a causa dell' attentato,non appena Sherlock starà meglio sarà liberissimo di prendere una carrozza a nome mio per tornare indietro.” disse Mycroft girandosi per uscire dalla stanza ma si fermò a pochi passi dall'uscita si voltò e disse “si prenda cura di mio fratello.” “sempre... e grazie” mormorò il dottore guardando l'uomo illuminato dalle fiamme del camino accanto a lui, Mycroft sorrise e se ne andò lasciando i due amici da soli. Passò circa mezz'ora prima che Holmes cominciasse a dare i primi segni di risveglio, il suo corpo si riscosse anche se ancora avvolto da un leggero torpore, la vista era ancora leggermente annebbiata ma in fondo stava bene. John ,appena si accorse del suo risveglio, lo visitò a fondo nonostante le deboli proteste del suo amico e dopo aver accertato le condizioni stabili della sua salute, decisero di prendere la carrozza offerta da Mycroft per cominciare ad avviarsi verso casa. La durata del viaggio sarebbe stata di circa 2 settimane per raggiungere la costa e di circa 2 o 3 giorni per raggiungere Londra, John decise quindi di non disturbare Sherlock per uno o due giorni in modo che potesse riposare. Erano ormai in viaggio da circa due giorni quando il dottore guardando il paesaggio fuori dal finestrino della carrozza gli porse la domanda che da giorni gli frullava nella testa e che gli impediva di dormire “perchè?” chiese continuando a guardare il paesaggio quando udì un sospiro da parte del detective “era la cosa giusta da...” Holmes non riuscì nemmeno a finire la frase, fu interrotto prima da un pugno di Watson alla mascella, l'altro uomo si ritrasse istintivamente sfiorando la zona colpita con le lunghe dita affusolate “NO!” urlò il dottore in collera “non l'hai fatto perchè era la cosa giusta da fare! Sei un dannato egoista! Non te ne importa mai nulla degli altri! E se fossi morto? Eh? Se tu fossi morto io...” la voce gli si spense, aveva il cuore in gola, non riusciva più a pensare né a pensare in modo lucido “tu cosa?” chiese l'altro con un sorrisetto subdolo “io... non vivrei più...” sussurrò John che ora stava fissando imbarazzato il pavimento Holmes sorrise in modo dolce, si sporse verso l'altro uomo e gli prese il mento tra due dita sollevandolo delicatamente con un sussulto di sorpresa da parte del dottore “guardami John” disse e l'uomo obbedì guardandolo in quei suoi occhi scuri, imperscrutabili, geniali e bellissimi. “l'ho fatto per proteggerti John, se non avessi fermato Morialty avrebbe ucciso te e Mary! Non avrei mai potuto sopportare che per colpa mia tu saresti finito nei guai... non c'era altro modo...” John spalancò gli occhi ricordandosi la sua espressione prima di buttarsi “oh... Sherlock... ti prego ti prego non farlo mai più...”mormorò appoggiando la mano su quella del detective che si trovava ancora sul suo mento “va bene...”sussurrò l'altro di rimando. Si fissarono negli occhi, senza parlare, in quel momento era come se esistessero solo loro due, Sherlock dopo un po sorrise e disse “non mi ero mai accorto di quanto fossero belli i tuoi occhi azzurri sai? ” John sorrise e arrossì leggermente mentre Holmes si sporse leggermente in avanti “anche i tuoi lo sono... sono così enigmatici e intelligenti, capaci di vedere e di osservare qualunque cosa” disse John sporgendosi in avanti a sua volta e questa volta fu il turno di Sherlock per arrossire,i due erano divisi solo da pochi centimetri che il detective colmò rapidamente collegando le sue labbra con quelle morbide del medico militare che si irrigidì per qualche secondo per la sorpresa ma alla fine si sciolse avvolgendo istintivamente le braccia attorno al collo di Sherlock approfondendo il bacio. Si separarono poco dopo per mancanza d'aria e si guardarono negli occhi con amore “è stato... fantastico...” sussurrò John, Sherlock ma si incupì subito dopo “cosa c'è?” chiese il dottore preoccupato “Mary” disse l'altro in risposta, John sembrò stupito ma scoppiò immediatamente in una fragorosa risata riuscendo a prendere il detective in contropiede “cosa...?” e il dottore gli diede un dolce bacio in risposta “non mi importa di Mary se ho te.” gli sussurrò sulle labbra, “ti amo” rispose Sherlock tirando il dottore in un lungo e appassionato bacio. Oh quello sarebbe stato un viaggio molto lungo.

 

   
 
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