CAPITOLO 1 : “Basta solo una piccola spinta”
 
Shadow the hedgehog si era sempre chiesto quando sarebbe finita. Quando sarebbe arrivata la fine di quella battaglia contro il male? Quando lui e i suoi compagni avrebbero potuto avere finalmente sogni tranquilli, senza doversi preoccupare di megalomani come Eggman o Snively? Lui non conosceva la risposta, ma stava di fatto che adesso era ricapitato: un megalomane era evaso dal proprio buco di fogna e aveva seminato il panico in città.
Non si trattava del classico criminale intento a conquistare il mondo o roba simile. No.
Si trattava di un orripilante mostro, una creatura folle quanto potente e che negli anni aveva dato a lui e ai suoi amici non poco filo da torcere.
Scrouge.
Chi non lo conosceva? Uno dei più accaniti nemici dei combattenti per la libertà, avversario di Sonic e portatore di Caos.
Era evaso quella notte, e nella sua fuga aveva cominciato a massacrare poliziotti e soldati dell’esercito, che erano intervenuti per fermarlo, ovviamente fallendo.
Dopo diversi attentati svolti in varie parti del paese, adesso finalmente era nelle sue mani: trovato il suo rifugi, Shadow vi si era infiltrato e l’aveva battuto, anche se ciò aveva richiesto uno sforzo enorme.
Adesso era davanti a lui : il riccio verdastro aveva rimediato diverse ferite dal  combattimento: il suo braccio e la lancia erano coperte di cicatrici, la sua faccia coperta di sangue, i suoi occhiali da sole rossi erano rotti e lontani da lui, mentre il suo inconfondibile giubbotto di pelle nera era stracciato e con qualche macchiolina di sangue.
Malgrado il suo aspetto mal ridotto, il riccio, seduto per terra e con la propria schiena poggiata al muro, fissava il suo avversario con un ampio sorriso, che mostrava i denti affilati.
“ Tu” disse il riccio verde mentre con una mano si ripuliva il sangue . “Tu non riesci proprio a lasciarmi andare, non è così?” continuò mentre cercava di alzarsi, lasciandosi scappare qualche risata mentre lo faceva. “Tu non mi uccidi perché hai un malriposto senso di … superiorità … e io non ucciderò ne te ne nessuno dei tuoi amici … perché siete troppo divertenti !!!! Sai temo proprio che noi … siamo destinati a batterci per sempre!!!” disse mentre rideva, beccandosi però un pugno in faccia da parte del suo avversario, che poi lo attirò a se prendendolo per la giacca di pelle.
“TU MERITERESTI Dì RESTARE IN  UNA CELLA IMBOTTITA PER SEMPRE!!!!!” gli urlò il riccio rosso- nero, ormai privo del suo normale autocontrollo. Come risposta però ottenne un orribile risata da parte del riccio verde.
“Potremo dividerne una!!! Le raddoppieranno, data la velocità con cui impazziscono gli abitanti di Mobius …” gli rifaccio Scrouge con gli occhi spalancati e uno sguardo che avrebbe fatto rabbrividire chiunque.
“Questo pianeta …” cominciò Shadow mentre riprendeva fiato a causa dell’urlo di prima.
“Questo pianeta ti ha  dimostrato più volte che esistono persone pronte a credere nel bene!!!!” gli rinfacciò, lanciando Scrouge contro il muro dove era prima e formando anche una piccola crepa per la forza dell’impatto.
“Finché non perderanno completamente la speranza” disse il riccio verde, fissando l’altro negli occhi, per poi alzarsi e camminare verso di lui.
“Finché non guarderanno in faccia il VERO Tails Power!!! E quando lo vedranno, le gesta eroiche da lui compiute non significheranno assolutamente nulla per gli altri, perché sarà considerato un mostro!!!” disse, ormai vicino quanto prima al riccio e con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia.
Shadow inorridì: Tails, il miglior amico che qualcuno avrebbe potuto avere, nonché uno dei più grandi amici di Sonic, era stato ricoverato in seguito allo Shock dovuto alla morte di Cosmo, il suo primo amore in assoluto, e da allora non se ne era saputo più nulla, anche se non pensava che  stesse tanto bene, in quanto Sonic, ogni volta che andava a visitarlo, tornava a casa con le lacrime agli occhi.
“Che cosa hai fatto?” chiese con un fil di voce il riccio, per la prima volta visibilmente spaventato.
Per parlare, Scrouge dovette sputare una macchia di sangue dalla bocca, per poi tornare sul proprio avversario.
“ Ho preso uno degli eroi di Mobius … e … l’ho fatto abbassare al nostro livello … non è stato facile convincere quel bonaccione d’una volpe”
E qui il riccio mise una mano nella propria giacca di pelle, cercando di estrarvi qualcosa.
“Ma la follia … è … come la gravità …” e qui il riccio estrasse qualcosa : all’inizio Shadow non capiva che cosa fosse, ma ad un certo punto capì di cosa si trattava.
Una pistola.
Scrouge la puntò alla propria tempia, continuando a fissare il suo avversario, che nel frattempo rimase paralizzato dalla paura.
“… basta solo una piccola spinta”.
Lo sparo si sarebbe potuto udire a kilometri di distanza tanta che era la sua forza.
Il sangue riempì il pavimento, mentre l’arma che Scrouge aveva usato per togliersi la vita era ben distante da lui: con le sue ultime forze, il riccio verde l’aveva lanciata lontano, verso Shadow.
Proprio quest’ultimo si impressionò non poco nel sentire le porte delle camere in basso aprirsi e alcuni elicotteri del GUN che cominciavano a “ronzare” attorno all’edificio.
Qui capì tutto: Scrouge aveva lanciato contro di lui la pistola in modo che, se fosse stato visto, sarebbe stato ritenuto colpevole di omicidio.
“FERMO!!!!” sentì , e si voltò di scatto : un gruppo di soldati GUN mascherati e pesantemente armati era entrato nella stanza, con il mirino puntato verso di lui e che, oramai, avevano assistito alla scena.
Non poteva fare più nulla: era stato incastrato da Scrouge e adesso sarebbe stato arrestato.
Si voltò brevemente verso il cadavere del nemico.
“Figlio di puttana” pensò, e poi, ad una velocità sorprendente, una nube rossa lo avvolse, la nuvola formata dal Chaos Control.
Mentre si teletrasportava, ripensava alle parole dette da Scrouge : cosa era successo a Tails? Cosa gli aveva fatto l’oramai defunto riccio verde?
Ora era suo obiettivo scoprirlo.