Libri > Percy Jackson
Ricorda la storia  |      
Autore: AlexisVictorie    27/06/2016    3 recensioni
TeenWolf!AU
Nico è un semplice Omega che vive una vita da lupo solitario quando si ritrova per errore coinvolto in una guerra fra branchi.
Viene accolto da Will, un Alpha che non sembra avere niente del classico atteggiamento da capobranco.
Quasi inevitabilmente si affeziona al ragazzo e ai suoi compagni di mille avventure.
Ma affezionarsi a qualcuno in tempi di guerra non è mai consigliabile e Nico lo scoprirà a sue spese.
Riusciranno a sconfiggere Crono, vincendo dove i loro padri avevano fallito?
E quali sono davvero i piani del nemico? Che nasconda delle intenzioni più losche di quelle che mostra?
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Nico/Will, Quasi tutti, Will Solace
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

A Gea che, pur non conoscendo bene questo fandom,

asseconda sempre ogni mia scelta e mi segue

in ogni mia nuova opera.

E a Roxy che ha dimostrato un entusiasmo

non indifferente, e preteso spoiler a tutte le ore

del giorno e della notte.

(è stato un piacere sentire i tuoi scleri. Grazie)

 

 

 

Breve parentesi sulle creature che appariranno in questa storia:

Wendigo: creatura cannibale. Non ha esattamente un ruolo rilevante quindi non mi dilungo. Semplicemente, è una persona che sembra umana ma in realtà è cannibale.

 

Kitsune: una kitsune è una persona generalmente donna (ma non si escludono Kitsune maschi) che ha in sé lo spirito di una volpe e di solito manifesta sempre poteri speciali. Nella sotira Leo è una Kitsune del Fuoco quindi avrà sempre il dono di Efesto come nei libri.

 

Banshee: sono quasi certa che le Banshee siano esclusivamente donne.

Sono creature che avvertono la morte e sono essenzialmente presagio di morte (come il Gramo di Harry Potter per intenderci).

Sono capaci di emettere grida disumane e con un po' d'impegno riescono ad incanalare il grido contro un nemico ferendo esclusivamente quello e non tutti quelli che la sentono. (non so se si è capito).

Nella storia la Banshee è Calypso perchè strillava sempre con Leo quindi ho scelto lei e...niente. Ho scelto lei e basta.

 

Lupo Mannaro: i licantropi di sta storia si dividono in Alpha, Beta e Omega.

Gli Alpha sono i capobranchi, quando si trasformano (non in veri e propri lupi: prendono solo artigli, zanne e fattezze lupesche) i loro occhi diventano rossi e per diventare un Alpha bisogna uccidere l'Alpha del proprio stesso branco.

In realtà esiste una categoria, quella dei “Veri Alpha” ovvero dei Beta che diventano Alpha semplicemente grazie alla loro incredibile tempra morale, senza quindi uccidere nessuno. Ma ne capita uno ogni cento anni e a noi non interessa perchè questa storia non ha veri Alpha.

 

I Beta sono la classe più numerosa immagino visto che con gli Omega ho avuto poca esperienza nel corso dei miei studi su Teen Wolf e il sovrannaturale.

I loro occhi sono dorati quando avviene la trasformazione e sono generalmente meno potenti dei propri Alpha (ovvio perchè se fossero più potenti potrebbero assumere loro il comando del branco).

 

Gli Omega sono la classe inferiore e vengono definiti ”le puttane del gruppo”.

In un branco più selvaggio sarebbero praticamente gli ultimi ad avere il permesso di nutrirsi e quindi quelli a cui vanno gli scarti e le parti non commestibili che nessuno vuole.

Sono i più deboli o magari i più malati.

I loro occhi diventano blu con la trasformazione.

Nella storia Nico è un Omega che ha deciso di vivere come un lupo solitario, quindi non ha un branco e se la cava da solo.

L'altro Omega della storia è Hazel (non so perchè ho scelto i due figli di Ade per questo ruolo infame ma ce li dobbiamo tenere così) e vedrete come la sua parola ha davvero poca importanza proprio per il suo essere Omega.

 

Cacciatori: sono persone normali, esseri umani qualunque, che però, si allenano per imparare a cacciare le creature sovrannaturali. I lupi soprattutto.

In realtà non fanno razzie come se niente fosse e senza fare distinzioni.

Si limitano a sopprimere i lupi che creano problemi e non si fanno scrupoli ad uccidere persone innocenti.

Di fatto nella mia storia Piper e il padre Tristan (che viene solo accennato in realtà) sono cacciatori ma alleati con alcuni branchi di licantropi in quanto non pericolosi per la società (ah giusto, la città in cui vivono si chiama Beacon Hills. A titolo informativo).

 

 

 

 

 

 

Nico non aveva scelto di essere un licantropo, non era esattamente la sua massima ambizione nella vita e talvolta aveva sentito la sua nuova identità incredibilmente stretta.

Era un Omega ed era stato chiaro fin da subito, in quanto lupo solitario d'eccellenza; sempre isolato dagli altri, sempre poco interessato alle dinamiche adolescenziali.

Quando era stato morso, il suo Alpha aveva tentato di arruorarlo; ci aveva provato anche con Bianca ma lei non era sopravvissuta alla trasformazione e Nico non poteva sottomettersi al mostro che l'aveva condannata.

Aveva accettato, seppur con fatica, la sua natura di Omega ed era riuscito a crearsi uno stile di vita che funzionasse.

Aveva viaggiato a lungo, cercando conforto nella caccia per nutrirsi, vivendo come un reietto, stando alla larga dai branchi che incrociava, o almeno ci aveva provato.

Di certo il suo arrivo durante una faida fra licantropi stravolse un po' le cose.

 

 

 

 

 

 

 

Austin spiccò un salto e cercò di azzannare l'Omega che sfuggì rapido alle sue grinfie.

-Bob! Sta scappando!-

Un altro licantropo apparve nella boscaglia, più avanti con gli anni e quindi con molta più esperienza del primo, il biondino con l'aria svampita.

Una ragazza atterrò leggiadra, cadendo in picchiata da una quercia e rotolò parandoglisi di fronte.

Nico ringhiò mentre la giovane mulinava i capelli viola, un pugno nell'occhio per chiunque.

L'ultimo Beta del gruppo scelse quel momento per affiancare l'amica e l'Omega si ritrovò circondato.

-Non voglio problemi, se questo è il vostro territorio me ne vado a cacciare altrove. Non c'è bisogno di allarmarsi tanto per un Omega.- cercò di persuaderli a lasciarlo.

Per quanto allenato, quattro lupi, seppure Beta, erano troppi anche per lui.

-Ti porteremo dal nostro Alpha, sarà lui a decidere cosa fare di te: non vogliamo le spie di Crono nella nostra zona; non sarebbe la prima volta che recluta gli Omega.- replicò il più anziano, Bob ricordò Nico.

-Non vengo da nessuna parte con voi.-

-Oh sì, sono sembrati altrettanto innocenti anche gli altri...sette?- chiese la ragazza.

-Otto, Lou- la corresse il biondo svampito.

Suddetta Lou annuì -Oh sì c'è stato quello che abbiamo ammazzato mentre tentava di scappare. Sembravano tutti non conoscere Crono, ragazzino, e abbiamo tagliato loro la testa-

-Un po' obsoleta come tecnica- li stuzzicò Nico.

Non sapeva chi fosse Crono e perchè spiasse quei mannari ma contava su un pizzico di ragionevolezza dal sopracitato Alpha.

-Riderà di meno quando incontrerà Will.- fece divertito l'ultimo dei Beta.

-Non ci giurerei, per quanto severo, Will è troppo buono. Gli darà anche modo di difendersi e dire la sua e lo sappiamo bene, Cecil- lo corresse Bob.

-Se serve farà la cosa giusta. Sarà troppo buono ma Will non è stupido- lo difese il biondino.

-Non dico sia stupido, Austin- replicò il maggiore -Will è un figlio per me-

-Meglio non trattare quell'argomento Bob- lo ammonì Lou.

Nico ringhiò chiedendosi se fosse quello il momento di fare conversazione.

Attirò immediatamente l'attenzione dei lupi e Bob si affrettò a caricarselo in spalla portandolo a divincolarsi.

Austin si posizionò nella sua visuale e lo squadrò con curiosità, come una bestia nello zoo.

Nico cercò di artigliarlo, ottenendo un pugno da Bob che lo stava trattenendo.

Sentiva i battibecchi di Lou e Cecil: lei stava mettendo il broncio e lui aveva le braccia incrociate; discutevano di qualcosa e la ragazza si torturava una ciocca sgargiante di capelli.

Bob gridava loro di ammutolire e Austin continuava a piagnucolare che senza Will non riuscivano mai a restare tranquilli.

Nico sopportò in silenzio quella banda di pazzi, cercando di immaginare il fantomatico Will.

Avevano detto che era un tipo gentile, come un figlio per Bob, che non saltava mai subito alle conclusioni e che ti permetteva di difendere la tua integrità.

Forse Nico poteva sperare nella salvezza se l'Alpha era così rilassato.

Quando raggiunsero una villetta nascosta nella boscaglia, l'Omega provò a tornare coi piedi per terra ma una voce improvvisa lo bloccò.

-Ragazzi! Non mi dite che avete trovato un'altra spia? Lou Ellen?-

-Si dichiara innocente e ignaro della faida, William- rispose pronta la tinta.

Nico cercò di classificare la calda voce dell'Alpha, decisa, potente ma rassicurante.

Sembrava la voce di chi ti avrebbe difeso a spada tratta, un porto sicuro per chi guadagnava la sua fiducia e il suo affetto.

Venne sbalzato a terra da Bob e si ritrovò sotto lo scrutinio di due azzurrissimi occhi grandi.

Will sembrava un surfista australiano: l'abbronzatura dorata, la chioma bionda, ricciuta e ribelle e svariate lentiggini a ricoprirgli le guance.

Non sembrava affatto l'Alpha spietato che aveva fatto fuori otto spie Omega.

-Allora? Posso sapere con chi ho il piacere di parlare?-

-Nico Di Angelo, Omega da tre anni.-

-Ti hanno morso dunque? Quanti anni hai? Non ne dimostri molti.- lo incalzò Will.

-Anche io voglio delle informazioni! Prima cosa: con chi ho avuto il piacere di avere a che fare?-

Nico li scrutò uno ad uno e Austin gli indirizzò una smorfia, come se quella domanda lo infastidisse.

-Io sono Will Solace, ho ventun anni, Alpha da cinque. Bob è il mio secondo, quello con più esperienza fra tutti.-

Il lupo anziano sorrise e lanciò un coltello al suolo, trafiggendo una lucertola.

Nico fissò sbigottito l'ultimo spasmo del rettile.

-Austin Solace, mio fratello minore.-

Il biondino svampito sbuffò -Sono solo tre anni.-

Nico sorrise piano: gli costava ammetterlo ma Austin sembrava una versione più allegra del se stesso bambino, quando Bianca diceva di dover comandare perché più grande e forte.

-Quella è Lou Ellen, l'unica donna del branco. Ti consiglio di tenerla d'occhio perché le vengono istinti omicidi due volte al mese per periodi imprecisi.- continuò Will, indicando con un ampio gesto la ragazza dai capelli viola.

Lou Ellen sorrise con aria enigmatica.

-Ha origini magiche in quanto ci sono state numerose streghe nella sua famiglia e non ti conviene davvero sfidarla, ribadisco. L'altro è Cecil, l'ultimo dei nostri ad essersi aggregato.-

Cecil aveva gli occhi azzurro-grigiastri e dei terribilmente scombinati capelli color cenere che sembravano piuttosto banali se accostati al biondo luminoso di Will e Austin.

Era anche molto più pallido dei due fratelli Solace.

Nico si ritrovò a riflettere anche sulla mancata somiglianza fra il viso di Will e quello del fratellino.

Il maggiore aveva una mascella marcata, il naso che sembrava scolpito e gli occhi piuttosto grandi.

Austin aveva ancora i tratti leggermente bambineschi, il naso a patata e il taglio allungato dello sguardo simile a quello degli orientali.

-E tu, Nico? Qual è la tua storia?-

-Ho diciotto anni, viaggio da quando sono stato trasformato, non so chi sia Crono e non collaboro né mi rapporto con i branchi perché non sono interessato a farlo.- riepilogò l'Omega.

-Ha detto la verità- decretò sconvolto Austin e Cecil sbuffò.

-Beh il problema rimane comunque. Il ragazzo non può allontanarsi senza venire attaccato da Crono, controlla il perimetro troppo scrupolosamente per lasciarsi sfuggire un Omega estremamente brillante e forte.-

Nico decise di non sentirsi lusingato per i complimenti.

-Sei forte?- gli chiese direttamente Will e Bob rispose per lui - Direi, ci è sfuggito per circa un'ora prima che riuscissimo a raggiungerlo e accerchiarlo.-

Uno scintillio di entusiasmo e orgoglio brillò nello sguardo di Will e stavolta Nico si sentì fiero di quella luce negli occhi dell'Alpha.

-Spiego io la situazione a Nico, ragazzi. Voi tornate a fare la ronda- ordinò il ragazzo e Austin provò a contestare ottenendo un sopracciglio alzato dal fratello.

Aveva l'aria così seria e decisa che l'Omega vide per la prima volta l'Alpha in quel ragazzo apparentemente rilassato e docile.

Ci fu un sospiro generale di rassegnazione e Nico fissò i quattro Beta andarsene in fila indiana.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Will si stese su un'amaca all'interno della villetta e sorrise gentile.

-La questione è più seria di quel che tu possa pensare, Nico Di Angelo.- fece, calcando, con un vivace accento del Sud, il nome italiano dell'Omega.

-Tutto è iniziato dalla faida fra il branco di Crono e quello di mio padre Apollo, un gran casino solo per un territorio a Nord di qui. La cosa scatenò una vera e propria guerra con numerose sconfitte da ambo le parti e mia madre morì proprio in battaglia. Mio padre ne uscì completamente sconvolto e furioso, la sua sete di vendetta crebbe a dismisura: qualunque fossero state le cause iniziali dello scontro vennero rimpiazzate dall'odio e brama di uccidere Crono.-

-So di cosa parli: ira e rancore logorano l'animo delle persone. Credimi ci sono passato anche io.-

-E come l'hai superato? Perché mio padre è morto mentre tu mi sembri in gran forma.- rispose con amarezza il biondo.

-Con l'aiuto di persone che tenevano a mia sorella- sorrise Nico malinconico.

-Tua sorella?- si incuriosì Will, agitandosi sull'amaca.

-Tu raccontami della faida e forse dopo ricambierò il favore.-lo bloccò in anticipo il moro.

Will lo squadrò per un lungo istante, cercando tracce di bugia sul volto impassibile dell'Omega.

Strinse forte le labbra e annuì contrariato.

-Il branco di Crono era spaventoso. Giapeto "il Perforatore", Oceano "il Divino", Ceo Polus, Helios Iperione e infine Crio "Il Grande".*Non puoi immaginare quanto fossero forti all'epoca. Molti vennero uccisi nel tentativo di sconfiggerli. Probabilmente saremmo stati annientati se non fosse stato per Bob, anche detto Giapeto il Perforatore sebbene quel nome non gli piaccia più così tanto.-

-Bob era un Beta del branco di Crono?- Nico cercò di accostare la gentile figura dell'anziano Beta con i licantropi feroci che aveva immaginato al cospetto dell'Alpha Crono.

Eppure continuava a rivedere, nella sua mente, Bob che sorrideva affermando che Will era come un figlio.

-Giapeto si pentì di essersi schierato con Crono quando questi lo costrinse a sposarsi con una giovane umana. Climene non aveva la minima idea di chi frequentasse e amava follemente Bob. Anche lui tentò di convincersi che avesse agito bene, sposandola ma, quando la donna rimase incinta, non poté sopportarlo. Gli umani non sopravvivono al parto di un licantropo. Il loro corpo è troppo fragile per un essere piccolo ma già troppo forte. Climene morì e Giapeto, sconvolto dalle sue colpe, lasciò il bimbo fuori la villa di Crono e scappò da noi. A suo tempo, mamma era ancora viva quindi papà fu ragionevole e ascoltò le sue spiegazioni-

-E venne accolto a braccia aperte? Poteva essere anche peggio di un cavallo di Troia- commentò scettico Nico.

-Infatti non si fidò. Poi durante una successiva battaglia Crio venne quasi ucciso da Giapeto. Crono tentò a sua volta di vendicare le ferite del suo Beta e Bob quasi ci lasciò il pelo nel tentativo di sopravvivere. Papà e Zeus lo aiutarono.- spiegò Will, torturandosi un ricciolo perfetto.

-Zeus?- lo interrogò Nico, non volendo ammettere di essere affascinato da quel racconto e dalla tranquillità con cui l'Alpha comunicava con lui.

-Zeus era il capobranco di un gruppo alleato di mio padre. Anche lui aveva avuto non pochi problemi con Crono e si era schierato con noi nella speranza di sconfiggerlo definitivamente. Purtroppo morì nella battaglia finale e il ruolo di Alpha passò alla più grande fra i cuccioli del suo branco, Reyna. Assunse il comando quando divenne abbastanza grande da detenerlo.-

-Una donna Alpha. Suona estremamente minaccioso- ironizzò Nico.

-Bene. Perchè i due branchi miei alleati hanno effettivamente delle donne al potere. E credimi, io sono uno zuccherino a confronto.-

-Ecco questo punto mi crea parecchi interrogativi: come sei diventato Alpha? Hai l'aria di una persona che non farebbe male ad una mosca. Non sembri un vero duro anche se riesci a farti rispettare, come prima con Austin- commentò Nico, riflettendo sul velo di paura che il più piccolo dei Solace aveva provato quando Will gli si era rivolto contro.

-Tu mi sottovaluti troppo, raggio di sole: posso essere molto più pericoloso di quel che sembro. Il fatto che non mi piaccia lasciarmi andare ad emozioni come la rabbia e la cattiveria non significa che io non sia un buon Alpha. Non sono queste, le caratteristiche che ci contraddistinguono.- contestò Will e i suoi occchi azzurri erano così limpidi che Nico pensò di poter leggere i suoi pensieri.

-Beh, sono le caratteristiche a cui sono abituato io- rispose a tono l'Omega.

-Sei stato abituato male principessa.- gli sorrise Will e Nico non trattenne il ringhio spontaneo.

Will mise su un ghigno sfacciato e la luce dalle finestre fece brillare i suoi di un luccichio malizioso e divertito.

Nico si ritrasse, quasi a volersi nascondere dalla vista dell'Alpha e i suoi occhi incolori si assottigliarono diffidenti.

Will fece una mezza piroetta per recuperare due bibite dal frigo e ne porse una all'Omega che fissò la lattina come se potesse esplodere da un momento all'altro.

-No sul serio- fece Will scettico, accomodandosi con leggerezza sull'amaca -mai sentito parlare di Coca Cola?-

-Non me la sono mai potuta permettere- fu la tetra risposta e Will mise su una chiara espressione di disagio, agitandosi e facendo inevitabilmente dondolare l'amaca.

-In ogni caso, volevi sapere come sono diventato un Alpha, giusto?-

-Sì, in un certo senso, questa parte della storia mi incuriosisce.-

-Beh...la risposta risulterà scioccante e scontata allo stesso tempo: ho ucciso mio padre-

Nico lo fissò per un attimo, credendolo impazzito probabilmente.

-Tu? Tu hai ucciso tuo padre? Se tu uccidi tuo padre, io dovrei aver già sradicato il mio albero genealogico.- strepitò l'Omega e Will rise con una nota malinconica di fondo.

-Non pensare che l'abbia fatto per sete di potere, per rancore o qualunque altro brutto sentimento possa venirti in mente: non è niente di tutto questo, in effetti, avrei preferito uno di quei motivi.-

-Non ci ho nemmeno pensato. Non...sembri quel tipo di persona- borbottò Nico, arrossandosi in zona orecchie.

Will mise su un grande sorriso e cercò di afferrare una delle guance di Nico che gli schiaffeggiò una mano senza neanche badarci troppo.

-Mio padre impazzì dopo la fine della guerra e la ritirata di Crono. All'inizio ero ancora abbastanza piccolo quindi non coglievo i segni del suo squilibrio. Tentò di violentarmi a sedici anni perchè ero identico alla mamma: persi il controllo della mia natura di lupo e lo uccisi quasi senza che lui potesse reagire. Divenni così instabile, ci volle tutto l'aiuto di Bob per mantenermi calmo. Ancora oggi mi chiedo perchè non pensò di prendere il comando e diventare Alpha uccidendo un semplice sedicenne complessato; ma a Bob non è mai importato il potere. Inoltre era sempre stato un tipo abbastanza pacifico se non stuzzicato. Comunque molti Beta di mio padre non mi accettarono come nuovo capo. Lasciarono il branco e se ne andarono in cerca di qualcosa di meglio. Qualcuno di meglio. Avevo solo Bob e Austin.-

-Quando hai trovato Cecil e Lou Ellen?-

-Ti sembrerà strano...ma è stata Lou Ellen a trovare me. Come ti ho detto, è discendente di potenti streghe e alcune cose le sente, semplicemente. Cecil era il mio migliore amico dall'asilo. Andavamo a scuola assieme da quando avevamo entrambi il pannolino. Un giorno si è ostinato ad entrare in casa mia durante la luna piena mentre io ancora non riuscivo a controllare i miei poteri di Alpha. Quando mi ripresi qualche ora dopo, Cecil era quasi dissanguato per il morso. Mi sono odiato Nico, ho odiato me stesso e mi odierei ancora se Cecil non fosse sopravvissuto. Si riprese solo la mattina dopo e mi trovò a piangere sul suo petto come un bambino spaventato dai temporali. Tu non immagini quanto io mi sia sentito felice quando ho capito che era sopravvissuto al morso. Certo mi lanciò anche un tavolino addosso pensando avessi bisogno di un manicomio quando provai a dirgli della licantropia ma quella fase l'abbiamo superata.-

Nico sorrise divertito, le labbra tirate in una linea sghemba e fece per dire qualcosa quando un ruggito dall'esterno li mise in posizione di difesa.

Will corse alla finestra e gridò quando un lupo mannaro dal pelo biondiccio tentò di entrare in casa, artigliando in direzione del suo viso.

Will reagì di scatto spingendolo via e Nico lo sentì benissimo gridare qualcosa tipo “Iperione”.

L'Alpha afferrò il moro e lo strattonò con forza.

Gli occhi rossi di Will terrorizzarono l'Omega.

-Ascoltami bene, Nico, perchè non abbiamo tempo: dirigiti a Nord di qui finchè non arrivi nel territorio di un altro branco. Prendi questa- qui si strappò una collana d'argento con un piccolo sole -e mostrala ai lupi che ti avvicineranno. Devi dire loro che ti mando io, ti crederanno. Chiedi di Reyna. Dille che sono stato attaccato, che cercherò di prendere tempo con Crono a costo di farmi torturare da quel bastardo e non permettergli di toccare i miei Beta. Sei la mia unica speranza Nico, non sanno della tua esistenza e solo tu mi puoi salvare. Trova Reyna.-

L'Omega cercò di ribattere ma Will aprì una delle finestre sul retro della casa e lo defenestrò, spingendolo con forza.

-Will!- gridò Nico, cercando di non cadere o rimanere bloccato nella finestra.

La porta di ingresso volò via, completamente scardinata e gli occhi dell'Alpha implorarono l'Omega di scappare.

-Oh Willyyy!- cantilenò Iperione, avanzando con sicurezza nel salotto di casa Solace -Vieni caro Willly...voglio solo mandarti da tuo padre: sarebbe una splendida riunione di famiglia!-

Il biondo ringhiò e si allontanò dalla finestra chiudendola con le tende, sperando che nessuno notasse il fuggitivo.

Poi spiccò un balzo e si mostrò a Iperione che cercò subito di azzannarlo.

Will lo schivò e corse fuori per capire cosa stesse accadendo al suo branco.

Bob si rotolava nel terreno con Ceo e il ragazzo lo vide assestare un pugno all'avversario, la cui mascella scricchiolò sinistramente mentre i due lupi si risollevavano.

Lou Ellen se la vedeva con Oceano e lampi di magia aggredivano il licantropo cercando di depistarlo e ferirlo.

Ciò che lo terrorizzò fu vedere Austin, il suo piccolo e amato Austin, affrontare Crio che era piò o meno il triplo del suo fratellino.

Cecil cercò di mettersi in mezzo e Will corse verso il più piccolo.

-Austin scappa. Adesso. L'ultima cosa che voglio è vederti in questa battaglia. Non posso perdere anche te.-

Will fu costretto a interrompere il discorso per la rimonta di Iperione.

Cercando di trattenere l'energumeno, si voltò verso il fratello e -Annabeth! Va da lei!-

Austin spalancò i suoi grandi occhi da Beta e si voltò, iniziando a correre come mai il maggiore l'aveva visto fare.

Crio cercò di corrergli dietro ma Cecil gli saltò addosso e gli afferrò la cute, tirandola con forza, quasi a volergli strappare tutti i capelli.

Willl ruggì.

I suoi occhi si accesero e per un attimo ci fu il più totale silenzio, ogni scontro interrotto.

Poi qualcuno prese ad applaudire, quasi pigramente.

Will impallidì e si voltò di scatto.

Crono era seduto sul tetto di casa Solace, le gambe penzoloni e un sorriso sfacciato, in faccia la consapevolezza di aver vinto.

L'Alpha non potè che sperare che Nico e Austin riuscissero ad avvisare le altre due capobranco.

 

 

 

 

 

Nico sentiva i muscoli implorare pietà, il fiato mancare e la vista sempre più annebbiata ma semplicemente non poteva fermarsi.

Doveva trovare quella Reyna a tutti costi.

Cercò di resistere ma vedeva nero davanti agli occhi e cadde semplicemente al suolo.

Sentì delle voci, una più sicura delle altre, che si avvicinavano e qualcuno gli rinfrescò il viso con dell'acqua, cercando di farlo bere senza soffocamenti indesiderati.

Quando finalmente, riuscì ad aprire gli occhi, desiderò non averlo fatto, considerando la confusione che gli offuscava la vista.

Poi, però, riuscì a riconoscere una chioma bionda e per un attimo sperò fosse Will.

Ma il taglio era corto e la chioma non era ricciuta come quella dell'Alpha cui doveva la vita perciò combattè il desiderio di toccare quei capelli.

Non è Will.

Due glaciali occhi blu elettrico lo scrutavano a fondo, resi ancor più penetranti da un sottile paio di occhiali.

-Ciao ragazzino. Sono Jason Grace, Primo Beta del branco Ramirez-Avellano. Se te la senti vorrei sapere che cosa ti ha ridotto così.-

-Ho corso per cinque chilometri in un'ora.- fu la stentata risposta di Nico.

-Perchè? E qual è il tuo nome? Che sei un Omega è evidente-

-Mi chiamo Nico. Sono qui per conto di Will: è nei guai. Devo parlare con Reyna-

-Nessuno si avvicina al capo- scosse la testa Jason Grace diffidente.

-Will mi ha dato questa.- fece Nico con voce rauca mostrando la collana -Ha detto che era un lasciapassare-

Jason Grace lo scrutò con i suoi occhi di ghiaccio, e si alzò cercando di sostenere anche Nico.

-Andiamo. Devi essere davvero speciale se il nostro Will ti ha dato quel gioiello.-

-O forse era solo disperato- replicò Nico, la voce colma di angoscia.

-Preferisco la mia ipotesi, ragazzino.- fu l'asciutta risposta.

L'Omega si aggrappò ad un braccio del Beta, lasciando che quello lo trascinasse.

Jason gli diede qualche schiaffetto cercando di tenerlo sveglio.

-C'è un condominio dove vive il mio branco. Reyna si è stabilita sull'attico. Si trova al limitare del bosco, non ci vorrà molto se collabori.-

-Al momento preferirei gettarmi da un burrone piuttosto che camminare.-

Jason sbuffò e si caricò il moro a mo' di sacco di patate.

Nico era così stanco che chiuse gli occhi senza nemmeno riuscire ad obbiettare.

 

 

 

 

 

 

 

Austin correva.

Sentiva i ruggiti in lontananza, la rabbia che si diffondeva dalla battaglia e non riusciva a credere che un attimo di distrazione avesse portato a quello.

Si arrampicò velocemente su un albero e cercò di individuare i confini del territorio di Will dall'alto.

Sorrise quando in lontananza vide il pino di Talia, un albero millenario che aveva praticamente formato l'intera foresta.

Scese velocemente dalla pianta e riprese a correre, spinto dalla necessità di avvisare Annabeth del pericolo che correva suo fratello.

Quando finalmente superò i confini venne praticamente atterrato da Percy.

Gridò, cercando di liberarsi dalla presa del ragazzo che lo mollò appena lo riconobbe, fissandolo sgomento.

Probabilmente Austin non doveva avere un aspetto magnifico visti i tagli lungo il corpo, i vestiti strappati e numerose foglie incastrate fra i capelli.

Inoltre la sua immacolata maglietta era sporca del sangue di Crio quindi decisamente non era un granchè come spettacolo, eppure Austin non ebbe modo di parlare.

Si sentì la voce di Annabeth in lontananza e il minore dei Solace la vide arrivare con il branco al seguito.

Annabeth Chase era indubbiamente pericolosa e spaventosa: aveva due occhi grigi in grado di scavare negli animi più oscuri, trovando ogni singola debolezza in ciascuno e nonostante la riccia chioma bionda e la pelle abbronzata non aveva niente della rilassata aria californiana che si portava in giro Will, spesso ritenuto fratello della ragazza.

Alle sue spalle, Piper si sporse per osservare Austin.

La McLean era probabilmente la cacciatrice più affascinante della storia.

Magra e sottile, capelli castani tagliati da qualcuno senza il minimo senso dell'ordine e grandi occhi caleidoscopici che virarono al blu quando il sole li illuminò.

I pantaloncini di jeans che indossava mettevano in risalto le gambe abbronzate e aveva una maglietta arancione con il simbolo del branco di Annabeth: un pegaso nero e la sigla CHB.

Anche l'altro ragazzo, Leo Valdez, aveva quella maglia solo che la sua era bruciata in più punti e il giovane non era certo visto come il più affascinante del quartiere.

I capelli ricci erano arruffati e sporchi, come se il ragazzo avesse passato tutto il tempo in officina (cosa probabilmente vera) e il suo viso abbronzato riportava macchie di unto, così come le callose mani da ingegnere.

La sua ragazza, Calypso, non sembrava avere problemi ad abbracciarlo e in effetti anche lei aveva i vestiti sporchi di terra e numerose foglie fra i capelli cannella.

Probabilmente stava coltivando il suo giardino quando Annabeth li aveva richiamati.

Percy affiancò subito la bionda Alpha e Austin gli diede un'occhiata veloce.

Era sicuramente il ragazzo più simpatico e ironico che avesse mai conosciuto.

Riusciva a far sorridere tutti, anche nei momenti peggiori e incantava milioni di ragazze con i suoi occhi verde mare e la chioma corvina, combinazione rara da trovare in effetti.

Non a caso persino la fredda Annabeth aveva ceduto al suo fascino.

Austin li fissò tutti uno ad uno e scoppiò in lacrime.

-Cos'è successo?- si allarmò Annabeth -Austin cos'è successo?!-

-Li ha presi tutti, Annabeth. Crono li ha presi tutti.-

Per una volta neanche Percy ebbe parole.

 

 

 

 

 

-E così tu saresti un Omega? Non ne ho mai visti molti ma sembravano più deboli e insicuri di quanto non lo sia tu- fece Reyna, sollevando un sopracciglio.

Nico sorrise amaro.

-Sono un lupo solitario non un lupo debole.- fu la risposta poco gentile del moro.

-Dicono che hai un gioiello importantissimo, un cimelio dei Solace che Crono ha sempre voluto accaparrarsi. Dicono la verità?-

-Non so se il ciondolo che mi ha dato Will sia davvero così importante. Nella fretta di farmi scappare non ci siamo fermati a prendere il tè parlando delle numerose leggende sui licantropi e i loro gingilli. Sai com'è...ci stavano leggermente attaccando.- ribattè sarcastico Nico, cercando di non ricordare gli occhi disperati di Will mentre lo defenestrava nel tentativo di allontanarlo.

-Mostramelo e io deciderò se crederti.-

Nico si sfilò il ciondolo dal collo e lo porse a Reyna, che si chinò ad osservarlo.

L'omega aveva imparato praticamente tutti i dettagli di quel piccolo ciondolo arrivando anche a capire che era in oro bianco e non argento e aveva notato la piccola incisione dietro quel sole praticamente perfetto.

Fai sorridere chi conta davvero.

Sembrava terribilmente veritiera come frase, se asssociata a Will, che lo aveva accolto, gli aveva permesso di difendersi da ogni accusa e gli aveva praticamente affidato la sua vita.

-Ha fatto bene a dartelo. Se Crono non trova il ciondolo, li terrà in vita solo per scoprire dove l'hanno nascosto. Non riesco ancora a credere che quel ragazzo sia così geniale.- commentò Reya con un sorriso di tristezza.

-Sembrava assolutamente una persona rilassata sai? Non l'avrei mai detto che fosse un leader e invece quando ha rimproverato Austin ho capito fino a che punto potesse cambiare atteggiamento e dimostrarsi un vero Alpha.-

-Vero Alpha non è proprio il termine giusto. Quella definizione si applica ad un altro tipo di capobranco.- lo corresse Reyna, senza però spiegarsi ulteriormente.

Nico la fissò ebete per un attimo poi sbuffò decidendo di sorvolare -Allora lo aiuterai?-

-Non nego che la situazione è complicata e praticamente potrebbero già essere quasi tutti morti e...- Reyna si nterruppe per lo squillo del suo cellulare.

L'Alpha si mosse velocemente per rispondere alla chiamata.

-Annabeth? Dimmi....Capisco...Austin sta bene? Arriviamo. Annabeth? Puoi chiedere ad Austin se conosce un certo Nico? Ah si? Va bene-

-Andiamo Nico Di Angelo. Pare che Austin sia sopravvissuto. Will è riuscito a farlo scappare. Dobbiamo raggiungere immediatamente Annabeth.-

 

 

 

 

Annabeth incuteva timore.

Nico lo decretò appena la vide e non ebbe il minimo dubbio su che Alpha severa fosse.

Alle sue spalle spuntò il piccolo Austin che, non appena vide Nico, corse ad abbracciarlo, irrigidendo l'Omega che si costrinse a rispondere alla stretta

-Se io non fossi riuscito a salvarmi, Will avrebbe avuto una sola speranza: te. Grazie per non averci abbandonato alla prima occasione.- gli sussurrò il ragazzo all'orecchio e Nico quasi sorrise sinceramente.

-Non sono così senza cuore, Austin. Ho visto gli occhi di Will quando ha capito che eravate nei guai:era così preoccupato per voi, per i suoi amati Beta, che non ho avuto dubbi sul volervi aiutare.-

Lo sguardo grato che gli rivolse il giovane Solace lo mise decisamente in imbarazzo.

Si voltò verso Reyna e la trovò a discutere animatamente con Annabeth.

Sembravano il sole e la luna: Annabeth con la chioma bionda e gli occhi chiari e Reyna con la treccia cioccolato e lo sguardo caramello.

Eppure più Nico le osservava, più pensava fossero assolutamente il tipo di Alpha che preferiva: severe ma giuste e incredibilmente intelligenti.

Anche se fino a pochi giorni prima avrebbe detto che gli Alpha erano tutti dei merdosi lupi da portare all'estinzione.

Il moro che aveva individuato come Beta di Annabeth si volse verso il suo capo e le lanciò un'occhiata curiosa, quasi come a chiedersi che le passasse per la testa.

Come se non stessero tutti ascoltando la conversazione fra Reyna e la bionda.

-Siamo arrivate ad un compromesso- annunciò quest'ultima.

-Dobbiamo puntare sulla startegia se vogliamo salvare Will e tutto il suo branco.- continuò Reyna.

-Avete mai sentito parlare di attacco alle spalle e di “Tallone d'Achille”?-

La mora ghignò malefica e Annabeth le battè il pugno con una luce altrettanto inquietante nello sguardo.

Nico ebbe paura, ma al tempo stesso, sentì di nuovo la speranza fluirgli nel corpo e alzò lo sguardo al cielo cercando il blu degli occhi di Will.

 

 

 

 

 

 

Le gocce continuavano a cadere, un costante ticchettio che ipnotizzava e fotteva il cervello.

Wil fissava quella falla nel tetto, desiderando di potersi muovere per poter bere anche solo una di quelle gocce.

Will aveva sempre avuto problemi con l'acqua.

Aveva il costante bisogno di reidratare il suo copro e non sopportava più di quattro ore senza bere.

Probabilmente questo sua necessità era dovuta alla disidratazione continua cui l'aveva costretto Apollo prima che Will riuscisse a liberarsi dall'oppressione che il padre gli aveva imposto.

Cercò di raccogliere qualche goccia ma la colonna a cui era stato praticamente attaccato era terribilmente lontana da quell'unica fonte d'acqua.

Si sporse disperato e crollò in avanti cercando di non graffiarsi con le catene che lo bloccavano.

Rialzò lo sguardo e ascoltò i rantolii di dolore che Cecil emetteva a momenti alterni, tenendosi la gamba con l'unica mano libera.

-Cecil- lo chiamò -Riesci a venire qui? Non sei lontano e forse le tue catene sono abbastanza lunghe da arrivare a me-

Per un attimo l'amico lo fissò spaventato, quasi temesse di andare incontro alla morte.

Quella reazione era inspiegabile per Will, ma del resto non era il tipo che si poneva molte domande esistenziali quindi sorvolò.

Cecil lo affiancò a fatica, strisciando e tirando la gamba ferita, emettendo lamenti di dolore che rendevano Lou Ellen sempre più pallida.

La ragazza aveva le mani completamente bloccate in quanto Crono era a conoscenza delle sue arti magiche.

Will allungò un piede verso Cecil e cercò di concentrarsi come meglio era possibile.

Sentì il dolore del suo Beta scorrergli nelle vene e fu una tortura per lui ma bloccò l'amico con un piede per impedirgli di ritrarsi.

Cecil non voleva che il suo Alpha assorbisse il suo dolore, non era corretto viste le condizioni in cui versavano tutti ma la sensazione di benessere che ne derivò era così piacevole che chiuse gli occhi e si rilassò sotto quel tocco.

Will rantolò sofferente e tossì in difficoltà e Bob cercò di alzarsi per aiutarlo.

Il vecchio licantropo fissò con malcelata sofferenza Will assorbire il dolore dell'amico.

Il suo figliolo si sacrificava per gli altri, cercava di mantenerli in forze ma si stava uccidendo.

La porta del seminterrato dove erano stati gettati si aprì rivelando il ticchettio di una scarpa elegante.

Crono era impeccabile in smoking e Will lo detestò ancora di più.

-Vi state divertendo vedo. Will ti ho portato l'acqua: mi servi vivo se voglio trovare il ciondolo e Apollo è sempre stato bravo a traumatizzare le persone, o sto sbagliando?-

Will ringhiò furioso – Stronzo, non è altro che colpa tua se è successo quello che è successo. Non sarei un maledetto Alpha se mio padre non fosse impazzito per causa tua.-

Crono alzò gli occhi al cielo e costrinse il biondo a bere.

Appena i due Alpha si sfiorarono, il maggiore ritirò subito il braccio.

-Hai parecchia sofferenza dentro di te, Willy. Ti sta logorando, povero caro. Non avresti mai dovuto assorbire il dolore del tuo amichetto. Non hai fatto altro che accellerare la tua morte.-

-Meglio morto che in mano tua-

-Mi aspettavo questa risposta...Giapeto! Quale gioia! Come va? Hai fatto i capelli grigi eh? Lo stress lo so.-

Crono tirò fuori un paio di forbici e Cecil si sollevò per cercare di mettersi fra i due.

L'Alpha afferrò una minuscola ciocca dei capelli di Bob e la tagliò infilandola in una busta di plastica.

-Lasciatemelo dire, è stato un vero piacere-

E se ne andò sotto gli occhi attoniti di tutti.

 

 

 

 

-C'è una cosa che Crono vuole ma che abbiamo noi: il ciondolo dei Solace. Usiamolo come esca senza però permettere che finisca in mano sua. - spiegò concitatamente Annabeth.

-Mossa azzardata, sicura di voler rischiare così tanto?- obbiettò il suo prima Beta, Percy Jackson, ottenendo un'occhiataccia dalla ragazza.

-Stai suggerendo di abbandonarlo, Testa d'Alghe?- ringhiò in risposta l'Alpha e il moro impalludì.

-Mai detto questo. Will ed io non siamo migliori amici, ma non abbandonerei mai qualcuno in difficoltà. Ma se ci fosse un piano meno rischioso...-

-Siamo più di loro- intervenne Jason -E abbiamo delle potenzialità maggiori. Non capita tutti giorni di avere una cacciatrice esperta come collaboratrice.-

Piper arrossì a quell'affermazione e scoccò un sorriso al fidanzato giocherellando con il suo pugnale di bronzo, legato alla cintura.

-Sperando che anche Tristan voglia aiutarci. Temo lui sia molto più esperto della nostra Miss Mondo- ribattè Leo, senza staccare gli occhi dal suo progetto, una catapulta in miniatura.

Infilò una mano nella cintura degli attrezzi e frugò nella tasca con fare esperto, estraendo un bullone e un cacciavite con i quali prese ad armeggiare.

Piper gli rivolse un'occhiata infastidita mentre Calypso sbuffava e incrociava le braccia al petto.

-Cal...riesci a sentire se uno dei ragazzi è morto?- la interrogò esitante Hazel e l'altra ragazza sospirò ottenendo l'attenzione di Leo che abbandonò il progetto per rivolgere il suo sguardo alla fidanzata.

-Non è morto nessuno. Ma Will...credo stia assorbendo tutto il dolore degli altri perchè lo sento sempre più debole.-

Annabeth ringhiò a quella affermazione.

-Tipico di Will: sacrificarsi per i suoi Beta; dovrebbe imparare ad essere un po' più egoista, quell'idiota.-

Nico sentì una fitta al petto e si mantenne il capo, cercando di ignorare la sua emicrania.

Improvvisamente sentì puzza di fumo e riaprì gli occhi notando come Leo cercasse di spegnersi il naso, che era praticamente in fiamme.

L'Omega fissò sconvolto il ragazzo che cercava pigramente un fazzoletto, quasi come se fosse normale prendere fuoco.

-Quando Leo smetterà di emozionarsi in presenza di Calypso noi smetteremo di avere acqua sempre a portata di mano.- sbuffò Percy, gettando il contenuto della aua bottiglietta sul volto del ragazzo in fiamme.

Frank, un ragazzone grande e grosso che rimaneva prevalentemente in silenzio ma che incuteva un leggero velo di timore per la sua stazza e per i perforanti occhi talmente scuri da sembrare neri, allungati in un taglio orientale, si mosse a disagio sulla sedia e si schiarì la voce.

Tutti ammutolirono e lo fissarono sorpresi.

Era l'unico che sembrava totalmente umano, senza sfumature più o meno evidenti.

-Chiaramente, se Will si sta davvero sacrificando dobbiamo agire il prima possibile perchè non ci vorrà molto prima che il suo corpo ceda. Non è immortale, per quanto Alpha.-

Aveva una voce profonda e un espressione così pacata che infuse un po' di pace anche nel cuore tormentato di Nico.

La ragazza al suo fianco sorrise e fece per parlare venendo però fissata quasi con scherno da Reyna.

Per un attimo Nico non capì quella reazione verso Hazel ma non fu difficile collegare le cose, del resto c'era passato anche lui.

La ragazza era un'Omega proprio come lui.

La fissò con malcelata dolcezza, perchè sapeva cosa si provava ad essere l'ultimo gradino della scala sociale e si sentì quasi come se avesse trovato una sorella, qualcuno che lo appoggiasse nella lunga tragedia qual era la sua vita.

-Cosa stavi dicendo, Hazel? Vorrei la tua opinione.-

La ragazza spalancò i grandi occhi dorati e mise su un sorriso grato.

Reyna si mosse a disagio e Jason tossicchiò in imbarazzo.

-Io credo- la voce della ragazza era musicale e un po' graffiata, come se non fosse abituata a poter intervenire -che dovremmo tendere un attacco senza però basarci esclusivamente sulla superiorità numerica. Studiamo ciò che sappiamo sulla strategia dei nostri avversari e troviamo il modo per batterli. Capiamo quali sono i loro obbiettivi, confondiamoli e portiamoli a credere di potercela fare per poi mostrare come la realtà sia invece fatta di così tanti strati da confondere chi tenta di districarsi fra la verità e l'immaginazione.-

Era stata così delicata nel dirlo che in un primo momento nessuno fiatò.

Annabeth sorrise strabiliata e si alzò per battere il cinque alla ragazza, che arrossì fino alla punta delle orecchie, sebbene fosse difficile notarlo vista la carnagione scura.

-Mi piace tantissimo la tua idea. Far credere all'avversario che le cose stanno andando esattamente come vuole ma al contempo avere una strategia segreta. Sembra fantastico.-

-Mi sono esercitata con la signora Ecate, la mamma di Lou Ellen per ottenere un effetto simile. Ora sono abbastanza brava ma in realtà dovremo fare in modo che anche voi convinciate gli avversari di una loro vittoria assicurata.-

-Si può davvero ottenere una cosa del genere con la magia?- si interessò Percy, sporgendo il busto in avanti sul tavolo.

Jason sbuffò annoiato, come se la questione non lo riguardasse, e lanciò un coltello dall'altro lato della stanza, incastrandolo fra due assi di legno.

-Si direbbe un buon piano ma è attuabile in breve tempo?-

-Assolutamente sì.- annuì entusiasta Hazel -Su venite-

 

 

 

 

 

 

 

 

Solo caos.

Will sollevò debolmente la testa, cercando di capire cosa stesse effettivamente accadendo e ritrovandosi a fissare una ragazza mai vista prima.

Aveva gli occhi marroni e i capelli chiaramente tinti di rosso sulle punte e lo scrutava come una madre con il proprio cucciolo affamato.

-Bevi. Fai piano altrimenti il tuo stomaco non regge: è bella fredda- fece porgendogli una bottiglietta d'acqua.

Will tese le mani disperatamente e la giovane sentì un nodo allo stomaco quando le mani dell'Alpha tremarono tanto da non riuscire ad aprire la bottiglia.

La aprì lei stessa e lo aiutò a bere, cercando di non esagerare per evitare che si strozzasse.

Cecil si alzò e si avvicinò all'Alpha, afferrandogli con forza la mano,

Le sue vene si scurirono e il Beta gemette ma assorbì il dolore di Will senza protestare.

Will registrò il gesto e si sottrasse con rabbia -Cecil tu devi sopravvivere! Tutti voi dovete! Non provarci mai più!- e i suoi occhi si scurirono diventando rossi prima che un attacco di tosse lo sconvolgesse.

La ragazza lo sostenne e assorbì lei stessa parte del dolore del biondo.

-Mi chiamo Gea. Faccio parte del branco di Crono da quando lui ha morso me e la mia migliore amica. Lei è stata allontanata quando si è capito che era un'Omega. Crono non li vuole, troppo deboli secondo lui. Il cielo sa quanto vorrei essere anche io un'Omega così lui non mi vorrebbe in questo fottuto branco. Purtroppo certe cose le si hanno sotto pelle e non si possono cambiare. Dovete fare qualcosa, voi avete le (scusate il francesismo) palle per prendere in mano la situazione e rovesciarla. I vostri amici sono qui: raggiungeteli, scappate di qui, diventate più forti, stringete alleanze, annientate Crono e ridatemi la mia migliore amica, mia sorella.-

Gea spinse con forza Will fuori dalla cella e liberò dalle catene gli altri Beta.

Lou Ellen creò subito una sfera di luce e la tese verso l'alto illuminando la sporca prigione nella quale avevano soggiornato.

Bob raccolse Will da terra e l'Alpha aprì piano gli occhi, fissando Gea.

-Perchè sei così sicura che riusciremo a batterli?-

-Perchè tu sei diverso. La gente parla di Veri Alpha sai? Persone divenute Alpha senza uccidere nessuno.-

-Io ho ucciso mio padre.-

-Vero. Ma saresti diventato lo stesso un Alpha, credimi. Te l'ho già detto: a volte è semplicemente una cosa che hai nel sangue, sottopelle e che aspetta solo di emergere. Ti vedo qui, debole e affaticato dopo aver sacrificato te stesso per i tuoi Beta e vedo come nessuno di loro ha minimamente pensato di approfittare della tua debolezza e ucciderti per sostituirti.-

-Sono miei amici!- protestò il biondo stancamente e Gea sorrise.

-Questo è il punto, Will Solace. Loro sono tuoi amici. Questo ti rende straordinariamente migliore di qualunque altro Alpha in circolazione. Loro ti rispettano perchè sei fottutamente magnifico come amico, confidente e capobranco. Apprezza quello che ti sto dicendo: un vero Alpha non è quello che incute timore revenziale e paura nei suoi beta ma quello che li ascolta, li appoggia, li incoraggia. Come fai tu.-

Uscirono velocemente dalla cella e Gea si pose a capo del gruppo per condurli fuori.

Erano quasi all'esterno quando apparve Nico.

Il moro arrivò correndo, le pupille dilatate al massimo e la pelle ricoperta di graffi.

Gli occhi blu di Omega scintillarono di panico vedendo Will accasciato fra le braccia di Bob ma l'Alpha ci mise poco a rimettersi in piedi.

-Nico, che diavolo ci fai qui?! Dovevi rimanere al sicuro! Tu dovevi restarne fuori! Non posso permettere ti accada qualcosa! Lo capisci?!-

Will lo scrollò per le spalle e Nico lo fissò sconvolto.

L'Omega afferrò il viso dell'Alpha e lo inchiodò con lo sguardo.

-Adesso calmati. Io sto bene, non vedi?-

-Sei ferito- lo riprese Will e Nico sbuffò.

-Solo qualche graffio. Non sarei mai rimasto in disparte, okay? Tu mi hai salvato, non pensare che me ne dimenticherò tanto presto. Questa adesso è anche la mia guerra, Will.-

L'Alpha fissò i lineamenti lupeschi del moro e sospirò.

-Avrei dovuto tenerti al sicuro fin da quando sei arrivato a casa. Me lo sentivo che saresti stato diverso.-

-Smettila di trattarmi come se fossi debole. Omega non è paragone di fragilità. Vado a chiamare gli altri.-

-Ci penso io.-

Will ruggì con forza e Nico impallidì aggrappandosi al suo braccio, combattendo il bisogno che gli Omega avevano di sottomersi agli Alpha.

Annabeth e Reyna che combattevano poco lontano si irrigidirono e ruggirono in risposta, comunicando la ritirata.

Ci fu un fuggi fuggi generale e Gea si affrettò ad afferrare Will e prenderlo da parte.

-Dà questo alla mia amica. Ci ho scritto anche come rintracciarla. Dille che le voglio bene.-

-Vieni con noi, Gea.-

-Non ho possibilità di scelta, Wil. A volte qualcuno deve prendere le decisioni sbagliate. Ma ricorda: il mondo non è diviso in brava gente e lupi cattivi**-

Gea sorrise e fece il saluto militare, affrettandosi a spingerlo via.

Will si voltò e corse finchè non fu abbastanza lontano da quella maledetta casa.

Quando si voltò per un'ultima volta, Gea non c'era più.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Alessia Vittoria Watson

16 anni

Sagittario

11/12/99

 

Quelle poche ma vitali informazioni sull'amica di Gea erano le uniche cose cui Will si era interessato da quando erano fuggiti da Crono.

Nico non era più tornato a trovarlo.

Lo aveva messo a letto, attaccato ad una flebo, gli aveva stretto una mano fra le sue pallide e l'aveva baciata.

Poi era scomparso.

Lou diceva che era ancora a Beacon Hills ma nessuno lo aveva trovato e Will aveva deciso di dare la precedenza ad Alessia Watson.

Eppure per quanto avessero cercato, la ragazza sembrava quasi non esistere.

Passò più di una settimana prima che Nico tornasse portando con sé la giovane Omega che tanto avevano cercato.

Alessia non aveva niente di apparentemente speciale.

Quella energia vibrante che circondava Gea sembrava assente nella giovane tanto che Will pensò che Nico avesse sbagliato persona.

Alessia aveva gli occhi e i capelli di un intenso marrone, le pupille che quasi non si distinguevano dall'iride e la pelle talmente chiara che il reticolo delle vene era perfettamente visibile attorno agli occhi e ai polsi.

Will si era da pochi giorni alzato dal letto quindi quando Nico gli si presentò alla porta quasi ebbe un mancamento nelle ginocchia.

-L'ho trovata Will. Ce l'ho fatta alla fine.-

L'Omega lo disse con un'espressione così orgogliosa che il biondo non ebbe proprio la forza per urlargli contro che lui non voleva che trovasse Alessia ma che rimanesse al suo fianco mentre era convalescente.

Rimase in silenzio, spostandosi di lato per fare entrare entrambi gli Omega.

Alessia e Will si accomodarono su uno dei divanetti e l'Apha tese la lettera che Gea gli aveva affidato per la ragazza,

La bruna lesse silenziosamente, venendo scossa da singhiozzi deboli durante la lettura.

Quando rialzò gli occhi, la luce brillava di nuovo nel suo sguardo e per la prima volta non parve lo spettro di quella che doveva essere stata una splendida giovane.

-Grazie. Non ho più sentito Gea dopo essere stata allontanata da Crono. Vorrei vi avesse seguito, fosse tornata indietro. Probabilmente pensa che sia meglio per tutti se lei rimane dov'è. Fa sempre la cosa giusta, anche se può risultare cattiva o egoista, starà sempre facendo la cosa giusta perchè lei è così. Fuma tantissimo, non ha un minimo di controllo, a volte è una teppista e non si fa scrupoli a trattare male qualcuno che le sta sulle palle ma non la cambierei per niente al mondo. Magari se smettesse di fumare l'amerei un po' di più visto quanto detesto le sigarette ma temo di non poter avere tutto dalla vita, no?-

Lo disse con così tanto affetto che Will seppe che fra uccidersi e uccidere Gea, Alessia avrebbe sempre scelto all'istante la prima risposta.

Nonostante l'affermazione in merito al fumo, si capiva che l'amore verso la migliore amica era sconfinato in ogni caso e Will quello poteva capirlo.

-Ti abbiamo cercato ovunque.-

-Non mi sono fatta trovare in effetti. Non mi fido di nessuno-fu la risposta immediata.

-Allora come ha fatto Nico a beccarti?- incalzò l'Alpha.

-Lui è un Omega: mi fido dei miei simili e non dei miei superiori; senza offesa per te ma il primo branco che ho conosciuto era composto da assassini che hanno portato via la mia migliore amica. Non biasimarmi se sono diffidente.-

-Will è diverso: è bravo, si sacrifica per i suoi Beta, ero un sospettato ma mi ha permesso di difendermi dalle accuse che mi aveva rivolto, mi ha affidato una cosa davvero preziosa senza davvero esitare un secondo e potrei continuare all'infinito anche se lo conosco da poco più di una settimana e l'ho visto per due soli giorni. Fidati di me se non ti vuoi proprio fidare di lui-

Nico aveva gli occhi quasi trasparenti, chiari e incolori ed era così sicuro mentre elogiava l'Alpha che nessuno parlò per un po'.

Alessia parve quasi assaporare il silenzio.

I riccioli appena accennati della ragazza ondeggiarono mentre lei si strofinava un occhio e sorrideva quasi rassegnata.

-Cosa volete da me?-

-Informazioni. Tutto quello che sai e che ti è stato detto su Crono. Gea ha detto che tu ascolti, memorizzi, presti attenzione ad ogni particolare. Se è vero, ci deve essere qualcosa che hai sentito, qualcosa che hai notato e che hai tenuto per te. Perchè se davvero c'è qualcosa, noi dobbiamo saperlo. Adesso o mai più.-

Alessia sembrava sul punto di piangere, gli occhi lucidi, il labbro tremante e l'aria di chi sta per crollare.

-Non è vero che sono stata cacciata perchè sono una Omega. Quella è la scusa inventata da Crono per allontanarmi, per impedire che la verità venisse a galla. Ho tenuto il segreto così a lungo che confessarlo mi sembra quasi peccato.-

Will e Nico erano col fiato sospeso, entrambi sporti in avanti come pronti a spiccare il volo.

-Crono cercava un modo per diventare immortale e contava di farlo assorbendo tutte le energie vitali che mantengono in vita gli esseri sovrannaturali di Beacon Hills. C'è un rituale che richiede degli oggetti, il quale spiega perchè Crono dovrebbe volere il tuo ciondolo. Probabilmente potrebbe rivelarsi utile per il rituale, o almeno questa è la mia opinione-

-Con creature sovrannaturali di Beacon Hills intendi...-

-Qualunque essere fuori dal comune abbia mai varcato il confine della città. Non importa se sono in Australia o al Polo Sud, se sono passati per Beacon Hills sono automaticamente morti.-

-Ma...anche i suoi Beta sono di Beacon Hills: Iperione, Crio, Ceo...anche loro diventeranno immortali?- chiese ingenuamente Will ricevendo un'occhiata di genuino affetto da Alessia.

-No, moriranno come tutti gli altri. Per questo sono stata allontanata: temeva potessi dirlo a qualcuno del suo branco e scatenassi una ribellione. Non mi sono mai preoccupata perchè non era mai davvero quasi riuscito a prendere il ciondolo dei Solace sebbene io non abbia idea di quali siano gli altri oggetti. Ma quando vi ha catturato ho contattato subito Gea e lei si è adoperata per salvarvi le chiappe.-

L'Alpha fissò i due Omega: Alessia che torturava uno dei suoi ricci, gli occhi spaventati e la pelle pallida di un cadavere e Nico con le braccia e le mani ricoperte di ferite, gli occhi pieni di determinazione e la zazzera nera piena di nodi poi Will abbracciò con forza e delicatezza la prima che rimase sconvolta ed esitò prima di stringere a sua volta il biondo.

Quest'ultimo si voltò poi verso Nico e si accomodò al suo fianco, racattando un pettine dal mobiletto di fianco il divano e iniziando a scogliere i nodi nella sua chioma.

Nico si appoggiò allo schienale e si rilassò, cercando di non sospirare per quelle attenzoni così delicate e piacevoli.

Alessia li fissò entrambi, poi semplicemente si voltò e se ne andò, silenziosa com'era arrivata.

 

 

 

 

 

 

 

 

Annabeth chiuse gli occhi stressata, cercando di non risultare troppo esausta agli occhi dei suoi Beta.

Reyna si stava massaggiando le tempie ed era chiaramente frustrata mentre ascoltava il resoconto di Will.

Calypso si strinse nelle spalle e fissò a disagio Leo, che ricambiò con un'occhiata preoccupata.

-Quindi? Cosa facciamo?Aspettiamo semplicemente che completi questo rituale e stermini tutti noi? La cosa è rassicurante.- fece sarcastico Jason, ricevendo una gomitata da Piper.

-Potrei parlare con papà. Lui ha sempre studiato questo tipo di argomenti magari sa qualcosa di più sul rituale e capiamo meglio come impedire che Crono lo completi. Ovviamente se riuscissimo ad ucciderlo sarebbe molto meglio ma dubito ci riusciremo in tempi brevi quindi...-

Piper si morse un labbro con fare esitante e si torturò un labbro, stringendo Katopris, il suo pugnale da caccia. Apparteneva alla sua famiglia da generazioni, e molte cacciatrici lo avevano impugnato prima di lei.

-Sarebbe un'idea, ma se Tristan potesse venire qui sarebbe molto meglio: parlarne faccia a faccia risulta sempre più comodo.- intervenne Reyna, rivolgendo un'occhiata fredda alla cacciatrice.

Reyna e Jason avevano avuto una breve relazione prima che lui si andasse a incasinare la vita con una relazione con una cacciatrice di lupi mannari.

Percy sbuffò, rispondendo velocemente al telefono.

-Mamma, no ehi...che significa ferita? Manderò qualcuno. Non sono io a decidere queste cose! No mamma, te l'ho già spiegato. Ma non ci tengo a fare l'Alpha! Sì...torta blu? Più tardi, va bene?-

Attaccò velocemente e si voltò con un sorriso incerto.

-Ho una buona e una cattiva notizia.- preannunciò e tutti sbuffarono di sconforto.

-Prima la buona, Testa d'Alghe- lo esortò Annabeth.

-Mamma ha cucinato la torta blu al cioccolato-

-E la cattiva?- incalzò Frank.

-Alessia è stata trovata per strada, quasi dissanguata e in fin di vita, con chiari segni di morsi di lupo su tutto il corpo.-

-Cazzo- si alzò Nico con tutta la finezza del mondo e Will si sollevò a sua volta per trattenere l'Omega.

-Neeks ora mandiamo qualcuno all'ospedale a controllare la situazione. I medici la salveranno okay? Se è sopravvissuta allora è molto più forte di quel che abbiamo visto noi.-

L'Omega annuì riluttante e prese di nuovo posto.

-Leo, tu ed Hazel potete andare a controllare la situazione? Fateci sapere in che condizioni si trova e tu, Haz, prova ad assorbire un po' del suo dolore, va bene?-

I due si alzarono sotto lo sguardo riluttante di Frank e Leo si premurò di baciare Calypso e sussurrarle un “ Torno presto, Raggio di Sole” che fece arrossire la Banshee.

I due si allontanarono borbottando qualcosa sottovoce e l'attenzione generale fu per Calypso.

La ragazza li bloccò tutti subito.

-Non sento ancora la morte di nessuno ma non scommetteteci troppo-

-Cazzo- imprecò Nico di nuovo, cercando di allontanarsi e venendo trattenuto da Will.

-Non perdiamo le staffe e non ci allarmiamo inutilmente. Alessia è pur sempre un lupo mannaro. Voglio credere che ce la farà. L'abbiamo incontrata Neeks: tu stesso hai visto quanto è forte.-

-Sono i più forti che vengono spezzati per primi, Will: sono quelli da annientare, quelli che sanno troppo, che hanno capacità straordinarie, che non seguono la massa, non sono ordinari e comuni e identici a tutti gli altri.-

-Come te?- lo interruppe Will ricevendo un'occhiata sorpresa da Reyna e una indagatrice da Annabeth.

-No, come te.- ribattè l'Omega.

-Sei assolutamente diverso da qualunque altro Alpha al mondo e non sarei sorpreso se saltasse fuori che sei l'ostacolo principale che impedisce a Crono di regnare.-

-Io sarei diverso? Ti sei visto? Sei l'Omega meno Omega che io abbia mai visto! Non sei debole, non sei indifeso, non sei la “puttana” di nessuno e neanche permetti a qualcuno di trattarti così senza ritrovarsi in precarie condizioni di salute. Se io sono diverso, tu cosa sei?-

-Credo che nessuno in questo gruppo possa definirsi nei canoni del normale, sapete?- comentò Calypso con un sorriso delicato.

-Insomma, Annabeth e Reyna sono delle donne Alpha, rarissime perchè poche licantrope riescono davvero a raggiungere un traguardo del genere e mantenerlo. Jason e Percy sono entrambi Beta, eppure è evidente che hanno entrambi la stoffa per diventare Alpha. Ma a differenza di tutti gli altri Beta al mondo non è questo che desiderano: non ambiscono al potere. Frank è umano: fragile e facilissimo da strappare alla vita eppure non esita se si tratta di rischiare per uno qualunque di questo gruppo. Leo è una Kitsune maschio del fuoco e già questo la dice tutta perchè le Kitsune sono prevalentemente femminili, il che la dice lunga su quanto controcorrente vada Leo. Hazel è un'Omega, dovrebbe ripudiare il suo così basso rango sociale e odiare voi che non la considerate minimamente eppure vi ama con tutta se stessa e non esiterebbe a lanciarsi nelle fiamme per chiunque di voi. Piper è una cacciatrice di licantropi che collabora con i licantropi! Dove si era mai sentita una cosa del genere?-

-E tu sei una Banshee, sei pericolosa, potente e avverti la morte delle persone eppure fai tutto ciò che è possibile per salvare i tuoi amici, nonostante la tua condizione in primis sia complicata.- aggiunse Annabeth con un sorriso riconoscente verso Calypso che arrossì a disagio e abbassò lo sguardo.

Will rimasto in silenzio fino a quel momento, decise di non aggiungere altro però si alzò in piedi e offrì una mano a Nico, invitandolo ad imitare il suo esempio.

L'Omega afferrò la mano riluttante e si sollevò venendo trascinato via dall'Alpha sotto gli sguardi divertiti di tutti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Hazel osservò i vari cavi collegati al corpo inerme di Alessia e sentì una stretta al cuore.

Nonostante ci fosse un legame generale fra i licantropi, inevitabilmente gli Omega erano quelli più legati fra le varie gerarchie, in quanto sottovalutati dalle classi superiori.

In effetti Nico era l'unica eccezione che conoscesse a quella regola sociale non scritta ma ben diffusa.

Lei si definiva un'Omega fortunata perchè Reyna l'aveva sempre aiutata nonostante non la considerasse degna di molta considerazione.

La trattava come ultima del branco ma non permetteva che qualcuno le facesse del male.

Hazel si sentiva quasi in dovere di aiutare il suo branco anche se probabilmente il sentimento non era reciproco; del resto lei ci aveva fatto l'abitudine a considerarsi sempre meno importante o essenziale nel branco.

Del resto, a volte persino il suo fidanzato Frank sembrava avere più diritto di lei ad essere ascoltato e lui era umano.

Ma Hazel di certo non avrebbe fatto pesare a nessuno quella situazione.

Solo Leo le prestava sempre attenzione.

Il vecchio bisnonno di Leo, ormai passato a miglior vita, quando era più piccola e giocava ancora con le bambole le diceva sempre che lei un giorno avrebbe avuto un ruolo più importante di quanto lei stessa non immaginasse e che avrebbe dovuto proteggere non solo Leo ma anche tutto un intero branco.

Hazle ricordava di avergli chiesto di che tipo di branco parlasse e il vecchio Sammy Valdez aveva riso, invitandola sulle sue gambe.

-Lo scoprirai piccola Hazel. Nel frattempo bada al mio Leo e allontana tutte le ragazze da lui, a meno che non sappiano strillare egregiamente chiaro?-

Adesso, ripensandoci, Hazel non poteva non chiedersi come Sammy potesse sapere già allora di Calypso e dei suoi acuti da Banshee e del suo futuro come lupo mannaro.

Non sapeva ancora cosa intendesse con la questione del ruolo importante che avrebbe salvato il branco ma amava cullarsi nell'idea che un girono anche lei avrebbe avuto la sua importanza e avrebbe addirittura salvato i suoi amici.

Portava nel cuore il ricordo di Sammy, che era stato il nonno che lei non aveva mai avuto, la guida nel suo futuro.

Pensandoci, parlando con la madre di Leo, Esperanza, si scoprì facilmente che la moglie di Sammy era una Kitsune del Tempo che prima di lasciare il marito appuntò tutte le predizioni che era riuscita a fare negli anni su un taccuino, lasciato poi a Sammy che aveva interpretato le visioni che la moglie aveva avuto.

In effetti tutta la famiglia di Leo aveva una serie di volpi in famiglia ma lui era la prima Kitsune uomo da millenni, in quanto molto rari.

Esperanza era una Kitsune del fulmine e ancora prima la nonna di Leo aveva avuto il potere dell'Oceano.

Sammy lo sapeva e aveva scoperto anche qualcosa riguardo Hazel avvisandola, quindi, prima del tempo.

Per questo, quando un Leo spaventato le aveva detto che era innamorato follemente di Calypso, dopo aver scoperto la sua natura di Banshee, Hazel aveva collegato le cose al discorso di Sammy e aveva rassicurato l'amico dicendogli che aveva trovato quella giusta, finalmente.

L'Omega non avrebbe sopportato un altro danno verso Leo, non come con Chione, che si era divertita ad usarlo come una pezza per pulirsi le scarpe.

All'epoca decise che Leo era abbastanza maturo da saper giudicare le persone e il ragazzo era rimasto inevitabilmente ferito.

Hazel era felice ci fosse Calypso a sostenerlo.

Invece, a sostenere Alessia non c'era nessuno.

Non ne avevano denunciato la scomparsa e l'avevano trovata dopo due giorni che era rimasta semimorente in una strada isolata.

Nessuno aveva chiesto di lei, nessun parente che la cercasse, nessun amico disperato a piangere al suo capezzale.

Quella ragazza non solo era un'Omega ma era anche sola, senza nessuno al mondo che si preoccupasse per lei.

Forse Gea, ma le due ragazze si erano allontanate troppo per cause di forze maggiori quindi Hazel dubitava di veder spuntare la Beta da qualche parte.

Si avvicinò ad Alessia, cercando di non fare troppo rumore e le prese una mano.

Le vene si scurirono ed emersero sulla pelle scura e Leo la sostenne mentre assorbiva il dolore della ragazza, stringendo i denti in difficoltà.

Il cuore di Alessia prese a battere con più regolarità, scandito dalle apparecchiature che lo controllavano e la ragazza si mosse nel sonno, chiamando Gea, la sua migliore amica nonostante tutto.

Hazel sentì gli occhi riempirsi di lacrime per quella ragazza sfortunata che aveva tutta uan vita davanti e troppa sfortuna a intraciarle il cammino.

Un'infermiera spalancò la porta e li fissò entrambi, sorpresa.

-Non mi avevano detto che c'erano visite. Pensavo che questa povera ragazza sarebbe rimasta sola durante la sua permanenza, ma sono felice di essermi sbagliata. Voi chi siete?-

-Amici, circa. Abbiamo saputo dell'incidente e siamo venuti a controllare. Io sono Hazel Leavesque e lui è Leo.-

-Ma io so chi siete! Gli amici strambi di mio figlio, Percy! Sono Sally Jackson e finalmente conosco qualcuno della combriccola-

-Branco- corresse automaticamente Hazel, scusandosi l'attimo dopo.

-Nessun problema. Ho aiutato Percy con la licantropia abbastamza a lungo da saper riconoscere i lupi mannari abbastanza facilmente. Avevo intuito che Alessia non fosse esattamente umana ma speravo di avere finalmente trovato un paziente normale che non tentasse la strada del suicidio-

-No infatti temiamo sia la vittima di un gruppo di licantropi che l'hanno rifiutata dopo la trasformazione- sintetizzò Leo, gesticolando animatamente,

-Prima la mordono e poi la abbandonano? Una logica di ferro voi cosi pulciosi, eh?-

-Guardi che suo figlio è uno di noi- osservò piccata Hazel e Sally la fissò con un sopracciglio inarcato.

-Mai detto che mio figlio non avesse le pulci. Ho il terrore a lavare la sua roba, la sera per paura che ne esca qualche insetto a dir poco ripugnante che inizierà a zampettare per casa. Con quale coraggio, Annabeth lo spoglia ogni sera?-

Hazel si strozzò con la saliva e Leo parve su punto di prendere di nuovo fuoco tanto era rosso.

Sally Jackson li fissò come se fossero stati pazzi.

-Guardate che si era capito che non giocano a pinnacolo quando Percy va a dormire da lei, sapete?-

Hazel mise su un'aria imbarazzata e Leo tossicchiò a disagio.

-E a lei non dà fastidio?- fece esitante l'omega ottenendo un'occhiata quasi di biasimo da Sally.

-Non finchè i preservativi continuano a finrie-

A quel punto Leo scoppiò in una risata isterica e se ne andò troppo sconvolto per dire qualsiasi cosa sensata.

Hazel si portò le mani alle tempie frustrata, accarezzò lievemente il capo di Alexis e assorbì il suo dolore piegandosi in avanti e mantenendosi lo stomaco per non rimettere a causa della sofferenza trasmessa dall'altra Omega.

Si staccò in fretta e col respiro affannato, il petto che si alzava e abbassava troppo velocemente per poter stare davvero bene.

-Mi dispiace se non sono riuscita ad assorbire tutto il tuo dolore, ma non ce la faccio proprio. Sono solo un'Omega, troppo debole per poterti aiutare concretamente. Non capisco proprio come tu possa sopportare tutto questo.-

Per un attimo gli occhi marroni di Alessia si spalancarono e la ragazza afferrò con forza il braccio di Hazel, strattonandola.

-Tu sei importante. Non solo un'Omega. Hai anche il tuo ruolo nella storia, sorella. Perciò sta attenta, okay?-

Alessia la fissò un ultima volta mentre il suo sguardo si colorava del blu degli Omega e dopo un attimo ricadde sul letto mentre l'apparecchio che regolava il suo cuore impazziva e degli infermieri entravano di corsa per controllare la situazione, cacciando via Hazel, ancora troppo soconvolta per poter protestare.

Leo, seduto su una delle sedie in corridoio, la fissò preoccupato e Hazel trattenne un singhiozzo.

-Andiamo Valdez. Abbiamo delle cose da raccontare-

 

 

 

 

 

 

-Trovato niente?- gridò Will, facendo rieccheggiare la sua voce fra i vari scaffali della libreria e beccandosi uno scappellotto dalla bibliotecaria.

Nico lanciò con violenza via il libro “Dannare il dannato: quando il sovrannaturale comanda”sbuffando infastidito dalla montagna di scioccheze che quel volume andava dicendo.

Mai vista una conoscenza dei lupi mannari così infima.

-Tutto bene, Neeks?-

-Certo..devo solo subire un libro secondo cui gli Omega sono mostri inferiori condannati a dover soddisfare ogni voglia sessuale dei loro Alpha. Io non ce l'ho un Alpha ma comunque sceglierei io con chi avere rapporti sessuali grazie tante- ribattè il moro sull'orlo di una crisi di nervi.

Madama Pince, la bibliotecaria, fissò oltraggiata l'Omega, avendo sentito l'argomento generale del discorso e il ragazzo rispose con una linguaccia.

-Signora le consiglio di allontanare questo libro prima che il mio amico lo bruci- fece Will pallido, porgendo alla donna il volume rilegato.

La donna li fissò entrambi sospettosa prima di voltare i tacchi e sparire.

-Neeks...ehi, è tutto okay. Non devi dar peso a quel che dice un libro scritto da qualche umano decisamente poco informato. Sappiamo entrambi che su queste cose è impossibile prendersela. Dovremmo infuriarci anche per Twilight e la faccenda imprinting ma nessuno le dà davvero peso perchè in fin dei conti non ce ne frega più di tanto. Neanche a te deve importare okay?-

-Avrei voluto che il mio primo Alpha fosse come te, Will.- sussurrò piano Nico, eppure il biondo lo sentì lo stesso.

-Cos'ha fatto di male per ricevere così tanto rancore da parte tua?-

-Te lo racconterò un'altra volta. Continuamo a cercare.- sorvolò aNico, quasi pentito di aver aperto quel discorso.

Will sospirò deluso e amareggiato e si diresse verso la finestra per cercare un po' di campo, affinchè potesse chiamare Percy.

Il telefono squillò tre volte a vuoto, prima che l'altro ragazzo si decidesse a rispondere.

-Perseus, finalmente!-

-Non chiamarmi in quella maniera orribile!- fu la protesta di Percy dall'altro capo del telefono mentre in lontananza si sentiva Jason dire qualcosa come “Ti chiami davvero Perseus?” in preda a delle crisi di risa davvero eccessive.

-Sta zitto Giasone.- fu la risposta secca del moro che ammutolì definitivamente l'altro Beta.

-Sempre gentile tu...-

-Trovato qualcosa?- li interruppe infastidito Will, cercando di evitare uno degli scontri tra Titani di Jason e Percy.

Quei due erano Alpha mancati con poca propensione alla logica.

-No, solo qualcosa sulla rinascita con l'aiuto di alcuni oggetti simbolo, ma sull'immortalità zero. Prova a chiedere alla bibliotecaria.-

-Odia Neeks. Dice che è brutto e cattivo e il sentimento è reciproco in quanto Nico è convinto che la bibliotecaria ci provi con me. Ha cinquanta anni, miei dei, e lui racconta di occhi dolci fatti da dietro le pagine di Orgoglio e Pregiudizio.-

-Geloso anche della bibliotecaria...non lo facevo un tipo possessivo- ridacchiò Percy e Will sentì un “Infatti Bro!” in lontananza.

-Ragazzi..io e Nico non stiamo assieme.- fece incerto e uno sbuffo gli arrivò dall'altro capo del cellulare.

-Amico e perchè ci state mettendo così tanto?- fece Jason evidentemente rubando il telefono dalle mani del moro.

-Ragazzi vorrei ricordarvi che Nico odia quasi tutta la razza degli Alpha e che ci estinguerebbe volentieri?-.

-Ma con te non è così. Non si fida di Annabeth o Reyna ma con te si lascia andare in una maniera incredibile e non sembra nemmeno più lo stesso omega diffidente e odioso che ci ha descritto Cecil.-

-Cecil parla male di Nico?- si infiammò subito Will e Jason si affrettò a bloccare l'irritazione.

-Che scherzi? Nessuno lo offenderebbe nemmeno volendo visto quanto ci tieni. Sei fissato amico. Ti piace e se n'è accorto anche Percy quindi ti prego bacialo, diventa fottutamente esplicito nei suoi confronti o qualunque altra cosa ti venga in mente perchè qui la situazione è insostenibile e noi sappiamo che lui ricambia. Eccome se ricambia.-

-...Tornate a lavorare immediatamente. Vi farò sapere se trovo qualcosa- tagliò corto Will.

-Ma...-

-Lavorate- fece sgarbatamente l'Alpha prima di chiudere la comunicazione.

-Chi era?- lo richiamò Nico e Will sobbalzò spaventato.

-Jason e Percy ma non ci sono novità, temo. Non posso proprio sedurre la bibliotecaria per avere informazioni?-

Nico lo fissò come se volesse trucidarlo ma annuì.

Certe volte era più criptico di una donna e lui aveva sempre più paura.

-Madame...- la richiamò l'Alpha cercando di ignorare lo sgaurdo bruciante dell'Omega su di lui.

Madama Pince si affacciò da una scaffaleria e sorrise deliziata alla vista di Will con la sua migliore espressione da cucciolo sperduto e abbandonato sul ciglio della strada.

-Dimmi pure caro- fece leziosa la bibliotecaria e Will sentì un rivolo di sudore scorrergli lungo la tempia.

-Sto scrivendo un libro. Ed è un fantasy un po' horror. Perciò sto cercando informazioni su riti magici, circa, che includono l'utilizzo di oggetti simbolici. Pensa ci sia qualcosa di questo tipo?-

Madama Pince lo fissò esitante per un attimo, come se improvvisamente non si fidasse più così tanto, ma annuì e lo condusse in una zona più isolata della biblioteca, al punto che Will temette un attentato alle sue virtù.

Cioè, vergine non lo era da un po' ma non ci teneva davvero ad avere un incontro ravvicinato con una donna di cinquanta anni.

-Di solito lo tengo lontano dagli altri libri perchè è un tema inusuale da affrontare. Questo libro è in questa biblioteca da generazioni e ci sono affezionata quindi trattalo bene, okay?-

Will osservò la copertina, chiedendosi internamente perchè non ci fosse un titolo o altro.

Era un semplice libro con la copertina dorata.

-Madame, lei è certa mi possa aiuatre con la, ehm, storia?-

-Certo! Non badare alla copertina anonima...dentro dice tutto il necessario.-

Will annuì mettendo su un sorriso poco convincente e si lasciò guidare all'entrata per registrare il ritiro del libro.

Nico comparve dal nulla, quasi apparso dalle ombre, e ottenne un'occhiata carica di antipatia dalla bibliotecaria alla quale in risposta alzò un soppracciglio con aria decisamente da sassy queen che divertì Will.

La donna cercò di sostenere lo sguardo dell'Omega ma abbassò quasi subito gli occhi rendendolo ridicolmente orgoglioso.

-Bene..- commentò Will appena furono usciti -...Vediamo che dice questo benedetto libro.-

 

 

 

 

 

 

Fra i vari riti che sono stati inventati per le più svariate ragioni, (esiste effettivamente un procedimento anche per la crescita di un terzo occhio che abbiamo preferito non approfondire) c'è un rituale che viene considerato il più pericoloso che ci sia e di cui avremmo preferito ignorare l'esistenza.

Eppure, se sto scrivendo questo libro, è soprattutto per istruire le nuove generazioni semmai un giorno sarà necessario fermare un pazzo che pensa di poter mettere un freno alla morte.

Nessuno vince la morte, nemmeno il più potente rituale.

Caro lettore, se ti aspettavi da me una enciclopedia assolutamente frigida e con paroloni complicati e al limite dell'astrattismo beh...cambia libro grazie tante.

Per questo rito in particolare, quello del'Immortalità, servono alcuni oggetti precisi che andranno a rappresentare gli anni della tua vita mortale.

Il primo oggetto è un po' macabro.

Parliamo di ottenere qualcosa che contenga il gene di una persona che ti ha tradito o abbandonato.

Molti pazzi uccidono questi poveri prescelti e accumulano quanto più sangue possibile come se non bastasse una stupida ciocca di capelli.

Il secondo oggetto forse è più...simbolico.

Il cimelio di una famiglia che ha influenzato molto la tua vita per più di una generazione.

Il terzo oggetto è..strano suppongo.

Studiando e ricercando i vari riti ho acquisito degli standard di stranezza molto leevati e ormai non mi sorprende più niente.

Bisogna togliere ad una creatura che ha fiducia in te, qualcosa che simboleggia il suo vero essere ma non deve essere della tua stessa specie.

Attenzione in questo caso parliamo anche di persone comuni che si fidano di voi e che potreste usare come sacrifcio, anche se per gli umani bisogna prendere il cuore ed è molto più brutto che per le creature sovrannaturali in quanto non c'è possibilità di sopravvivere.

Mentre se tagli un artiglio ad un lupo gli hai solo rovinato la manicure, praticamente.

Quindi se sei una Banshee corri a cercare una Kitsune o un Lupo mannaro o qualunque altra razza diversa dalla tua che gira dalle tue parti, per intenderci.

Mischiare tutto con la pozione a pagina 35, il “Distillato della Morte Vivente”(sì sembra un controsenso usare una pozione del genere ma credetemi funziona).

 

 

Adesso viene la parte migliore della spiegazione.

Come si blocca un rito del genere?

Beh è sorprendente da credere ma in realtà ci sno vari modi per riuscirci.

Il più semplice, ma neanche tanto, è impedire che i tre oggetti vengano riuniti.

Il più facile da proteggere suppongo sia il cimelio di famiglia perchè non è un oggetto che si è abituati a gettare al vento, o almeno non funziona così dalle mie parti poi non so voi quanto disagiati siete.

Il secondo metodo è rovinare la pozione ma non è efficace in quanto la si può rifare tranquillamente se necessario.

Il terzo metodo è uccidere questa persona prima che possa portare a termine il rito.

So che alcune persone hanno un cuore e non vorrebbero mai dover uccidere qualcuno ma qui si parla di necessità ragazzi.

Soprattutto se siete creature sovrannaturali.

Gli immortali vanno contro ogni legge della natura quindi fermate il rito con ogni mezzo che avete, rimandatelo in eterno finchè sto pazzo non crepa perchè è ancora mortale.

Insomma ci siamo capiti, spero.

Non sfidate mai la morte perchè lei ve la farà pagare cara.

 

Will alzò lo sguardo dal libro con aria smarrita.

-Quindi o uccidiamo Crono o non risolviamo la situazione? Non possiamo tenere il ciondolo dei Solace al sicuro finchè quello non muore. Non è fattibile come cosa.- commentò Nico preoccupato e Percy si grattò un sopracciglio con aria pensosa.

Bob era impallidito e qualcosa lo stava tormentando, era evidente.

-Amico che hai?- fece preoccupato Cecil e il Beta fissò Will spaventato.

-Mentre eravamo nelle mani di Crono, lui tagliò una mia ciocca di capelli. E il libro dice di ottenere qualcosa che abbia il DNA di qualcuno che ti ha tradito o abbandonato. Io ho fatto entrambe le cose. Adesso siamo sicuri che abbia uno degli elementi su tre.-

-Tagliare i capelli è molto da Pozione Polisucco ma okay.- commentò Leo e tutti lo fissarono confusi tranne Nico che alzò i pollici con entusiasmo, cogliendo il riferimento a Harry Potter.

-Beh la cosa è preoccupante. Adesso dobbiamo stilare una lista di tutte le creature sovrannaturali che non siano lupi mannari e vedere fra queste la possibile vittima. Qualcuno che si fida di Crono e che farà una brutta fine.- osservò Reyna afferrando una pergamena.

-Ma il libro dice che anche un umano andrebbe bene. Dovremmo controllare quali persone hanno un rapporto di fiducia con quel mostro.- osservò Annabeth facendo aggrottare le sopracciglia di Calypso.

-Così allunghiamo di troppo la lista, però- si lamentò Percy, ottenendo un'occhiata di rimprovero da Jason.

-Non faremo morire qualcuno perchè non abbiamo preso in considerazione gli umani. Non siamo quel genere di persone o non avremmo Frank nel gruppo- sbottò Hazel, arrossendo subito dopo e abbassando lo sguardo a disagio.

Reyna per un attimo parve irritata dall'intervento della Omega ma Will si intromise sorridendo alla più piccola del branco.

-Hai ragione Haz. Noi non siamo così. Anche il meno considerato degli esseri che abitano su questa terra ha un valore e un perchè. Ognuno di noi è al mondo per un motivo ben preciso, nessuno escluso. Lou Ellen, tu e qualcun altro dei branchi delle ragazze raccogliete quante più informazioni possibili sulle conoscenze di Crono, esclusi i lupi ovvio.- istruì col suo tono caldo, la voce gentile anche mentre dava ordini.

Nico se ne innamorò davvero in quel momento, anche se non lo ammise a se stesso, non ancora comunque.

-Jason va' con Lou- scelse Reyna mentre Annabeth cercava di convincere Leo ad abbandonare il suo mini aereo per aiutare gli altri due.

I tre si allontanarono borbottando, Lou con una pergamena fra le mani, Jason torturando una penna e Leo armeggiando con la cintura degli attrezzi.

-Spero di riuscire a fermarlo. Non mi sento per niente sicuro, se devo essere sincero.-

sospirò Will, coprendosi il volto con le mani.

Quando si alzò, Nico notò per la prima volta le occhiaie scure sotto i suoi occhi azzurri, il tremore delle mani che sembrava non riuscire proprio a controllare e gli occhi iniettati di sangue.

Si alzò anche lui, allora e afferrò Will trascinandolo via.

-Fateci sapere se ci sono cambiamenti- richiese prima di chiudersi la porta alle spalle.

L'Alpha era così esausto che non oppose nemmeno resistenza, pur chiedendosi dove diavolo stessero andando.

 

 

 

 

 

 

Nico raggiunse velocemente Villa Solace, avendo ormai imparato la geografia della zona quasi a memoria.

Entrò usando la chiave che si trovava sotto il portaombrelli vicino l'ingresso, nascondiglio che gli aveva confessato lo stesso Will qualche giorno prima.

-Andiamo Sunny-Boy-

-Neeks non mi hai ancora spiegato perchè siamo venuti a casa. Dovremmo essere in riunione con gli altri a discutere il da farsi- obbiettò debolmente Will, le palpebre stanche e uno sbadiglio imminente.

-Sei così stupido- sorrise di nascosto Nico trascinandolo sull'amaca e costringendolo a stendersi.

Recuperò un lenzuolo e un cuscino da una camera da letto, anche se non sapeva di chi fossero e li fornì a Will, coprendolo come meglio riusciva.

Fu mentre se ne stava andando che sentì una presa salda sul suo braccio e venne tirato all'indietro finendo mezzo steso sull'amaca e, ovviamente, su Will.

Si dimenò a disagio ma l'Alpha strinse maggiormente la presa e lo costrinse a sistemarsi affianco a lui, avvolgendolo poi nella stretta delle sue braccia.

Nico sbuffò e Will gli soffiò in un orecchio -Così sono sicuro di dormire tranquillo. A volte sogno ancora mio padre.-

A quel punto l'Omega non riuscì proprio a rialzarsi, come invece avrebbe dovuto, e chiuse gli occhi poggiando il capo sul petto di Will.

Per la prima volta dalla morte di sua sorella, Nico riuscì a dormire senza che un incubo lo tormentasse come da tre anni a quella parte.

 

 

 

 

 

 

Crono scrutò la bimba che lo fissava spaventata.

-Signore...ho perso la mia mamma. Voglio la mia mamma.- singhiozzava come una disperata e non sembrava intenzionata a calmarsi.

L'Alpha la fissò come se volesse seriamente picchiarla ma Febe si mise in mezzo velocemente.

Crono fissò irritato sua sorella che carezzava i capelli di quella bimba piagnucolona e la consolava.

-Come si chiama la tua mamma, tesoro?- chiese dolcemente Febe.

-Demetra.- rispose la piccola

-Ti ci porto io dalla mamma, okay? Non ti preoccupare.-

Messe vicine, Febe e la piccola erano molto simili entrambe biondissime anche se Febe era molto più abbronzata e avesse gli occhi dorati e non azzurri come la piccola.

-Io mi chiamo Persefone, comunque- annunciò con un piccolo sorriso la bimba e Febe annuì afferrandola in braccio e stringendola a sé.

Crono osservò la sorella allontanarsi e si girò verso Ceo, che giocava con la figlia Latona.

Sentì la rabbia montare perchè lui non aveva più una famiglia da quando Rea era morta poco prima della guerra.

-Signore! Ho fatto il prima possibile. Mi volevate?-

Crono fissò con un ghigno crudele il ragazzo che gli si era parato di fronte e annuì con sollecitazione.

-Eccoti qua, Briareo! Vieni ti devo parlare.-

Briareo era un Wendigo, un essere cannibale che si fidava completamente di lui e mirava a seguire le sue orme.

Si fidava ciecamente di qualunque cosa egli dicesse quindi era assolutamente l'esemplare perfetto per quel rito.

-La questione è semplice, Briareo. So che è da molto che ambisci un posto nel mio branco e io sono disposto a concedertelo a patto che tu faccia un sacrificio per me.-

-Un sacrificio?-

-Un dente. Voglio solo che tu strappi via uno dei tuoi denti da cannibale. Se lo farai, sarai ammesso nelle mie file.-

Per un secondo, Briareo non parve poi così desideroso di servire Crono in tutto e per tutto ma annuì e fece per lasciare la stanza.

-Ve lo porto domani. Ho un, ehm, dentista di fiducia, un lupo anche lui, che acconsentirà ad estrarne uno.-

Briareo parve voler sprofondare per il disagio ma era comunque disposto a fare quella miuscola cosa per l'Alpha, seppur inconsapevole dei problemi che ne sarebbero scaturiti.

Crono annuì cercando di non sbuffare irritato.

Se tutto andava secondo i piani, mancava solo il ciondolo dei Solace.

 

 

 

 

 

 

-Ci sono così tante creature in una cittadina così piccola che probabilmente metà della popolazione è composta da gente sovrannaturale.- ringhiò di frustazione Lou Ellen gettando via i fogli e risultando piuttosto irritata.

Leo era stato avvertito da Cecil di non stressarla troppo perchè era in quel periodo del mese e poteva trasformali in porcellini d'India se le fosse sembrata una buona idea.

Inutile dire che quando Leo l'aveva riferito a Jason, il ragazzo aveva cercato di fuggire, finendo per indispettire Lou che era stanca di quell'immenso carico di lavoro e non avrebbe permesso a nessuno di loro di scamparsela così facilmente.

Perciò a quelle parole, i due ragazzi cercarono qualcosa dietro cui rifugiarsi in caso di istinti omicidi in arrivo.

Prima che chiunque dei tre potesse fare un passo, la porta si spalancò e Percy caracollò all'interno.

-Houston, abbiamo un problema.- fece con aria grave.

Dopo una tazzona di cioccolata calda rigorosamente blu, Percy parve finalmente recuperare la calma.

-Un amico di mio fratello Tyson, il Wendigo Briareo pare si sia strappato un dente per donarlo a Crono, e in cambio ora fa parte del suo branco. E rifletteteci, i Wendigo sono cannibali essenzialmente: strappano le viscere con i denti quindi ha perfettamente senso utilizzare un dente di Wendigo per il rituale perchè racchiude l'essenza di queste creature. E il ragazzo è stato così stupido da riporre la sua piena fiducia in Crono e strapparsi un dente- raccontò con aria spiritata.

-Sono venuto ad avvisarvi così potevate fermarvi con le ricerche.-

Lou Ellen abbracciò Percy come se le avesse appena annunciato che “Tarocchi e incantesimi” avesse messo una svendita del 50% su tutti i prodotti in vendita.

-Adesso vado ad avvertire Will. Annabeth si sta già occupando del branco di Reyna.- concluse Percy cercando di riprendere un minimo di forze.

-Chiamalo, no?- suggerì Jason ma Percy scosse la testa.

-Non risponde e l'ultima cosa che voglio è scoprire che Crono ha ottenuto il ciondolo dei Solace. Preferisco controllare di persona-

-Facci sapere quando lo trovi- pretese Leo e l'altro annuì nella sua direzione, senza neanche degnarlo di un'occhiata, troppo preso a ricomporre il numero di Will per la centesima volta.

-Non sia mai che risponda quell'Alpha scellerato.- si lamentò ancora il moro, prima di girare i tacchi e andarsene.

-Secondo voi è successo qualcosa a Will?- fece Jason con un cipiglio preoccupato.

-Bah, è più probabile che stia dormendo, conoscendolo- sbuffò Lou Ellen senza darsi troppa pena -Credetemi, di solito quando avviene qualcosa di grave, Will sta dormendo due volte su tre-

 

 

 

 

 

Percy cacciò il suo strillo pià acuto quel giorno.

Will aprì gli occhi di scatto e tentò di muoversi ma riuscì solo ad infastidire il Nico dormiente affianco a lui e l'Omega si strinse ancora di più al petto del biondo, probabilmente scambiandolo per un cuscino.

Mugugnò affondando il naso nell'incavo del collo dell'Alpha e sospirò facendo rizzare i peli delle braccia di Will.

L'Alpha fece delle smorfie in direzione di Percy, cercando di mandarlo via ma il ragazzo alzò un sopracciglio con aria assolutamente perplessa e Will sibilò irritato, muovendo come poteva la mano per intimargli di andarsene.

Il Beta scosse il capo con un'espressione assolutamente maliziosa che portò le guance di Will ad altissime gradazioni di rosso.

Nico sbadigliò e strusciò il naso contro la clavicola di Will per poi aprire di scatto gli occhi e fissare con aria inebetita la pelle abbronzata dell'Alpha, che si intravedeva dalla maglietta.

Si risollevò con aria allucinata e fissò prima Will e poi Percy.

Sembrava assolutamente sperduto e l'Alpha represse l'istinto di abbracciarlo.

-Ehm...ho per caso interrotto qualcosa?- chiese perplesso Percy, ricevendo uno sguardo di ammonimento da Will, bellamente ignorato per dedicare tutta l'attenzione a Nico, che aveva ancora l'espressione da rincoglionito che appena sveglio non ha ancora preso il caffè.

-Che cosa ci faccio qui?-

...Appunto.

-Neeks...mi ci hai portato tu, ricordi?- fece esitante Will, muovendosi a disagio sull'amaca e finendo per crollare in parte sullo stesso Nico, che però parve riprendersi perchè mise su un ghigno divertito e annuì.

-Ah si, lo stratagemma per farti riposare. Non era previsto che dovessi dormire anche io ma tanto meglio, mi sono riposato.- fece con completa nochalance e Percy alzò un sopracciglio con aria terribilmente scettica ma non osò commentare.

Will sbadigliò, portando una mano a coprire la bocca e Nico copiò il gesto, contagiato, mettendo su anche un'aria scocciata.

-In ogni caso come mai sei qui, Percy?- chiese curioso Will e il Beta si ricordò solo in quel momento le vere ragioni che lo avevano portato dal biondo.

-Un Wendigo si è fidato tanto di Crono da farsi strappare un dente per donarlo a lui. Crono ha quasi completato l'opera, capisci? Manca solo il tuo fottuto ciondolo. Azzardati anche solo a lasciarglielo prendere e verrò a cercarti personalmente, Will, non mi interessa se sei un'Alpha.- ringhiò disperato Percy, scuotendolo per le spalle.

Nico li fissò entrambi preoccupato.

-Ora calmati, Percy. Will non è stupido, sa che deve proteggere quella collana ad ogni costo. Me l'ha affidata proprio perchè Crono non sa niente di me e del mio ruolo in questa storia.-

-Siamo tutti spaventati, Nico, non biasimarmi se sono così severo con Will.- fu la risposta di Percy che sospirò subito dopo, li salutò con un sorriso triste e se ne andò cercando di non incurvare troppo le spalle.

Nico sbuffò e si girò a cercare il biondo.

-Will? Non ascoltare Percy: sconfiggeremo Crono e gli dimostreremo che magnifico Alpha tu sia. Okay?-

L'altro ragazzo lo fissò con gli occhi lucidi e aprì le braccia, in una muta richiesta di un abbraccio.

Nico si irrigidì a disagio ma si avvicinò riluttante al biondo e avvolse leggermente le braccia intorno al busto di Will che subito lo arpionò a sé.

L'Omega tossicchiò a disagio e l'Alpha sbuffò divertito.

-Abbiamo appena finito di dormire vicini e stretti e ti vergogni di un semplice abbraccio?- lo canzonò sorridendo, ricevendo un pugno nello stomaco che fece più male a Nico in quanto si scontrò con gli addominali del biondo.

-Non mi sto vergognando! Non sono molto espansivo, ecco tutto- ribattè il moro affondando il viso nell'incavo del collo dell'altro.

Will si staccò e afferrò un frutto dal tavolo da pranzo, lanciandoglielo con un sorriso strafottente.

Nico lo afferrò d'istinto, i riflessi da lupo troppo radicati in lui per poter fallire una presa così elementare e riconobbe il guscio già un po' spaccato di una melagrana.

-Lo sai il mito di Ade e Persefone?- chiese il biondo, assumendo l'aria di qualcuno sul punto di iniziare un discorso filosofico.

-Certo, Ade la rapì e le fece mangiare una melagrana con l'inganno, così la dea fu costretta a rimanere negli Inferi per tre mesi all'anno che divennero poi la stagione fredda degli antichi Greci.-

-Corretto. Vedila così: quel melograno è la mia offerta per te-

-Di che si tratta?-

-Ti sto chiedendo di rimanere. Ma non solo tre mesi. Ti voglio qui con me per sempre-

 

 

 

 

-Un Omega? Che diavolo se ne fa, Will Solace, di un Omega?- ringhiò Crono lanciando un vaso contro il muro.

-Pensa di poterlo usare contro di me? Ho sconfitto Alpha più potenti di quel ragazzino e ora lui recluta un infimo Omega di terz'ordine- sbuffò furibondo in direzione di Briareo che lo fissò spaventato.

-Altro da dirmi su questo tipo, Briareo?- chiese al Wendigo che si affrettò ad annuire.

-Si chiama Nico Di Angelo e persino Reyna e Annabeth lo rispettano. Si vocifera fra i vari branchi che a Will, il ragazzo potrebbe piacere, al punto che gli ha affidato il ciondolo della famiglia Solace.-

Crono sobbalzò come scottato e si voltò di nuovo con interesse verso Briareo.

-Ma davvero? E dimmi...com'è di aspetto questo Nico Di Angelo?-

-Davvero nulla di speciale, mio signore. Moro, occhi quasi trasparenti, pelle cadaverica ed è almeno una ventina di centimetri più basso di Will.-

-Tipico degli Omega. Piccoli, deboli e smunti. Non so come facciano a piacere a certa gente- commentò sprezzante l'Alpha e l'oro dei suoi occhi divenne improvvisamente glaciale.

-Pare che questo non sia affatto debole, signore. Fu grazie a lui se Will e il suo branco vennero salvati. I branchi delle ragazze furono avvertiti del vostro attacco proprio da lui, su richiesta di Will. Pare che sia stato l'Alpha, in un gesto disperato a lasciare la sua vita nelle mani di questo Nico.- informò Briareo, tutto d'un fiato.

-Allora avverti i miei Beta che organizzeremo un nuovo attacco. Abbiamo un Omega da catturare-

 

 

 

 

Reyna non era il tipo di persona che si spaventava facilmente, anzi era molto poco impressionabile.

Ma mentre Percy raccontava di come Nico e Will avevano dormito abbracciati, anche lei era rimasta leggermente basita.

Aveva intuito che i due fossero l'uno molto affezionato all'altro ma non era proprio il tipo di persona che si interessava a quelle dinamiche amorose, insomma si era sempre fatta gli affari suoi e non si sarebbe certo impicciata nelle questioni di Will.

Perciò bloccò il racconto di Percy con una mano e lo fissò scocciata.

-Non hai di meglio da fare che spettegolare su quei due poveri martiri?-

Jason la fissò oltraggiata e Hazel la pregò con lo sguardo e l'Alpha li fissò entrambi senza capire che diavolo volessero.

-Noi vogliamo sapere!- esclamarono entrambi e Percy annuì con fare di supporto.

La porta saltò in aria bloccando sul nascere la risposta di Reyna e Iperione fece il suo ingresso trionfale nella sede del branco della ragazza.

Percy e Jason si rizzarono a sedere mentre Hazel si rannicchiava in posizione di attacco e Reyna attuava la trasformazione in lupo.

-Che carini- fece il primo Beta di Crono fissandoli uno ad uno -Peccato che io voglia un certo...Nico Di Angelo, già-

-Non sappiamo di chi tu stia parlando.- ringhiò Jason.

-Oh per piacere, abbiamo anche noi i nostri informatori, non siamo stupidi. Dov'è l'Omega?-

-Se vuoi Nico dovrai passare sui nostri cadaveri, brutto stronzo- rispose Hazel agitando le mani, mentre una fitta nebbia li investiva tutti.

Reyna si strinse a Jason e Percy cercando di vederci qualcosa e riconobbe la piccola mano di Hazel trascinarli attraverso la fitta Foschia.

-Non so quanto lo tratterrà ma noi dobbiamo prendere tempo. Percy raggiungi Annabeth, probabilmente vogliono attaccarci quando i branchi sono divisi e potrebbe avere problemi senza il suo Beta. Io chiamo Frank e lo mando da Will.- ordinò con sicurezza Hazel, mettendoli tutti in riga e continuando a correre come una forsennata, armeggiando freneticamente con il cellulare.

Iperione ringhiò e balzò fuori dalla casa e Reyna si riscosse dando l'ordine di scappare.

Percy si era già dileguato, alla ricerca della sua ragazza mentre Jason afferrò di scatto Hazel fra le braccia e corse cercando di tenere al riparo l'Omega che voleva tornare da Reyna per aiutarla nella battaglia.

-Jason lasciami! Dobbiamo aiutarla!-

-Hazel, noi adesso dobbiamo occuparci di Nico e Will, intesi? Reyna è una delle ragazze più cazzute che io conosca. Ho piena fiducia nelle sue capacità.-

L'Omega annuì e rispose al messaggio di Frank che aveva trovato i ragazzi.

Scese dalle braccia di Jason e prese a correre, sentendo nelle orecchie il ticchettio frenetico di un orologio che le ricordava che non avevano tempo.

Nel frattempo Reyna non se la stava esattamente cavando bene.

L'Alpha ringhiò di frustazione, scartando a lato per evitare l'impatto con il Beta.

Era terribilmente spaventata perchè aveva sempre potuto contare sul suo branco mentre sentiva come se da sola non fosse poi così pericolosa come voleva credere.

-E voi vi definite Alpha? Mai visto niente di più debole.- la schernì Iperione, sbattendola contro il muro per poi lasciarla a terra senza fiato.

-Sei così terribilmente minuscola. La prossima volta che scegli di diventare un lupo mannaro, ricorda che voi donne non potrete mai e poi mai essere Alpha. Siete solo delle stupide se pensate che una donna possa mai farsi rispettare ed essere all'altezza di un simile ruolo.-

Iperione alzò il coltello recuperato dalla cintura e Reyna indietreggiò cercando di scappare.

Chiuse gli occhi aspettando il colpo ma sentì solo uno sfrigolio che di certo non proveniva da lei.

Osservò Iperione agonizzare, una freccia piantata nel cuore e dell'elettricità che lo avvolgeva e che gli causava spasmi, costringendolo a terra.

Piper saltò con eleganza da un albero e si sistemò l'arco e la faretra sulle spalle.

-Un po' troppo maschilista per i miei gusti.- sorrise dolcemente verso l'Alpha che sentì gli occhi diventare lucidi alla vista della cacciatrice.

-Reyna? Sei grandiosa. Non credere neanche per un secondo alle stronzate che ha detto questo bastardo- la rincuorò Piper, colpendo con la punta degli stivali il cadavere di Iperione.

-Sei davvero riuscita a beccare il cuore da quella distanza?-

-Sappi che ho una mira invidiabile. Mi sono allenata con il lancio di coltelli e il tiro con l'arco risulta facile quasi.- la informò Piper cercando di estrarre la freccia dalla ferita insanguinata.

Reyna schiacciò il volto di Iperione con violenza sotto la suola delle scarpe e sorrise soddisfatta.

-Raggiungiamo gli altri?- chiese poi in direzione di Piper che annuì con aria preoccupata.

-Spero per quegli idioti che non abbiano toccato Jason e Leo, o vedranno chi è il più debole qui- ringhiò minacciosa Piper.

 

 

 

 

-Poi vengono a dirmi: sii sempre gentile e un po' meno irritante Leo, ti porterà lontano. Non vado da nessuna parte se mi uccidono oggi- si lamentò la Kitsune lanciando qualche sfera di fuoco in direzione di Ceo e Crio.

Calypso incanalò un grido verso il primo dei sopracitati che venne sbalzato via.

Percy apparve dal nulla con aria sconvolta e si ritrovò un Ceo volante a pochi centimetri.

Per un attimo il Beta fissò sconvolto i suoi compagni che combattevano ma si riscosse velocemente cercando Annabeth con lo sguardo.

-Dov'è Piper?- gridò al vuoto e Jason apparve dalla boscaglia quasi avesse avvertito il nome della fidanzata.

-Non è qui?- gridò sconvolto, schivando elegantemente un pugno di Crio.

-L'avevo mandata da voi, per avvisarvi dell'attacco.- informò Annabeth mentre Biareo crollava svenuto al suolo.

Jason sbarrò gli occhi e per un secondo le sue orbite parvero sul punto di esplodere.

-Non puoi essere seria, cazzo! L'hai mandata dritta dritta fra le grinfie di Iperione!-

Gli occhi di Jason divennero lucidi e il ragazzo si girò di scatto per tornare da Reyna quando la sua ragazza e il suo Alpha apparvero dalla boscaglia entrambe indenne.

Il biondo sospirò di sollievo e si voltò in tempo per bloccare un pugno di Ceo che lo ribaltò a terra.

-Ehi tu! Lascia stare il mio ragazzo, brutto bastardo!- gridò Piper furiosa lanciando un coltello dritto nella spalla del licantropo che guaì e si allontanò dal corpo disteso a terra di Jason.

Percy balzò sulle spalle di Ceo, e iniziò a colpirlo come possibile, sentendosi un torero in groppa ad un selvaggio toro furioso.

Faticò per mantenere l'equilibrio aggrappandosi alla faccia stessa del lupo che ululò furioso mentre Reyna accorreva in aiuto di Annabeth e Calypso, Leo e Jason torturavano Ceo, ancora mezzo cieco a causa delle mani di Percy.

Piper puntò con una freccia Crio che ancora cercava di opporsi agli attacchi delle due Alpha e della Banshee e scoccò cercando di essere precisa ma colpendo solo la gamba del Beta che si contorse a terra ma si rialzò quasi subito.

-Iperione è morto- gridò la cacciatrice cercando di farsi sentire e i due licantropi di Crono la fissarono sconvolti.

-L'ho ucciso io. Quindi muovetevi a dire qual è il piano di Crono o farete la sua stessa fine- minacciò puntando due frecce elettriche contro i due lupi.

-Pensi di spaventarci, ragazzina? Hai avuto solo fortuna con Iperione, ecco tutto.-

-Fortuna. O forse strategia.- rise la ragazza e Crio si voltò di scatto verso Ceo che agonizzava a terra mentre Annabeth estraeva i suoi artigli dal petto del Beta.

-Forse l'ho infilzato come uno spiedino- fece mettendo su la sua migliore espressione innocente.

Crio cercò di reagire ma Piper fece partire la freccia mentre Leo dava fuoco al corpo morto di Ceo, per passare subito all'altro licantropo.

-Bene...e ora che ce ne facciamo di lui?- fece Calypso sollevando Briareo, ancora svenuto, da terra.

 

 

 

 

 

 

-Okay, okay. Parlerò! Parlerò ho detto!-

Briareo li fissò spaventato mentre Piper metteva di nuovo al loro posto i coltelli da lancio.

-Crono vuole il ragazzo, quel Nico. Probabile che abbia qualcosa che interessa a Crono, in quanto ha deciso di mettere in mezzo la sua più giovane recluta, cui finora non è stato permesso mostrarsi. Era l'arma segreta, sapete. Un certo Atlante, se non erro. Pare sia il figlio di un vecchio Beta che abbandonò Crono lasciandogli il bambino.-

Annabeth e Reyna trattennero il fiato, intuendo subito che questo fantomatico Atlante era il figlio di Bob che lui aveva abbandonato alla morte della compagna.

Assurdo come Crono ne avesse fatto della sua arma segreta.

-Quindi? La conclusione è...?-

-Crono e Atlante attaccheranno il branco di Will per arrivare a Nico. Sanno che c'è qualcosa fra i due quindi è scontato che l'Omega sia con Will.-

-Sei stato utilissimo, davvero. Ti liberiamo...quando ci ricorderemo. Ora abbiamo un amico da salvare.- fece Calypso con urgenza e Briareo li fissò sconvolto.

-Sei un suo alleato. Non possiamo fidarci. Lo capisci, vero? Ti liberiamo quando sarà tutto finito, tranquillo.- lo rassicurò Jason e il Wendigo annuì frustato.

-Bene...adesso ci tocca solo andare da Nico e Will e uccidere Crono. Una passeggiata no?- ironizzò Leo e ci fu un sospiro generale.

-Aspettate un momento...Jason dove cazzo hai lasciato Hazel?- esclamò Reyna.

 

 

 

 

 

 

-Non riesco a credere che tu l'abbia fatto davvero- rise Will.

-Era un commesso fastidioso e avevo già i miei problemi all'epoca.- ribattè Nico non sembrando affatto pentito.

-Ti credo sulla parola- fece Will, mettendo su una smorfia assolutamente adorabile che provocò un minuscolo sorriso anche in Nico.

-Siete semplicemente adorabili, sapete?-

I due si bloccarono, Will riconoscendo la voce, Nico per riflesso del biondo.

-Crono? Come...?-

-Diciamo che se anche tu chiamassi i tuoi amici, loro sarebbero abbastanza impegnati già con i miei Beta per soccorrervi.-

-Se hai fatto loro del male, Crono, giuro che...-

-Tieniti le minacce, Solace. Sembri tuo padre e abbiamo visto come è andata a finire con lui. Una persona adorabile vero? Ho sentito che ti trattava una meraviglia.- ironizzò Crono malefico.

-Non nominare mio padre, brutto stronzo. Nonostante i suoi errori sarà sempre meglio di te su tutti i fronti.-

-Beh...io però ho saputo allevare il mio figliastro meglio di come lui non fece con te.-

-Figliastro?- intervenne Nico perplesso.

-Già...un licantropo adorabile lasciatomi da un mio vecchio compare, sai.- spiegò Crono, iniziando a mostrare le sue vere armi.

-Il figlio di Bob- sussultò Will a disagio.

-Già...sai Giapeto, come si chiamava ai miei tempi, aveva in realtà il nome di un essere mitologico greco, un titano per la precisione. Un po' come me in effetti. E sai come si chiamava uno dei figli di Giapeto nella mitologia, Will?-

-Atlante, il titano che fu incatenato e costretto a reggere il peso del cielo.- rispose il bondo atono.

-Esattamente...l'ho chiamato così sai? Ed è proprio qui. La mia arma contro tutti voi, stupidi sciocchi.-

La porta si aprì e Bob venne spinto all'interno, sanguinante e sul punto di svenire.

Alle sue spalle, un giovane che aveva circa l'età di Nico, ma l'aria più pericolosa e crudele.

Il viso aveva tratti identici a quelli di Bob: la mascella marcata, il naso un po' ammaccato, la forma degli occhi.

Il colore di questi ultimi, un ocra chiarissimo doveva essere stato ereditato dalla madre Climene, così come le labbra piene e gli zigomi in quanto non avevano nulla in comune con Bob.

-Giapeto! Ci rivediamo, amico mio. Hai visto com'è forte tuo figlio? E tu che l'hai abbandonato...che errore il tuo. Non vedi quanto è forte ora? Non gli servi più- lo schernì Crono con aria cattiva e Bob tentò inutilmente di sollevarsi da terra, per fronteggiare quello che un tempo chiamava amico.

-Dici di essere migliore di Apollo ma non ci credo- s'intromise Will.

-Ma davvero? Sentiamo le tue ragioni, allora- pretese Crono.

-Dici di essere stato un padre per Atlante. Ma a me non sembrate padre e figlio...piuttosto burattinaio e marionetta. Non è un tuo alleato, alla tua pari...è il tuo soldatino, il tuo burattino. Almeno mio padre mi amava, un tempo. Non lo condanno per essere impazzito di dolore alla morte della mamma- rispose Will con freddezza, spingendo Nico alle sue spalle per proteggerlo ulteriormente.

L'Omega si aggrappò alle sue spalle, sporgendosi verso Bob per aiutarlo.

-Quindi questo è il famoso Nico? L'unico al mondo ad aver colpito il tuo cuore, eh Will? Immaginavo qualcosa di meno...gracile-

-Nico è perfetto così. Ora sei pregato di non guardarlo nemmeno grazie.-

Crono scoppiò in una fragorosa risata mentre il moro stringeva con forza il ciondolo dei Solace, che doveva custodire a costo della vita.

Un tonfo e un rumore di cocci infranti annunciarono l'entrata in scena di Hazel che fissò la scena con aria sconvolta e sorrise chiaramente a disagio.

-Ma salve! E io che pensavo di essere stata veloce.-

-Un'altra Omega! Non ne fai proprio a meno, eh?- ironizzò Crono.

-Non è dei miei, anche se mi dispiace ammetterlo- rispose Will, facendo arrossire Hazel, nonostante la pelle scura mascherasse il rossore.

-Sei così fottutamente buono, Will. Non sarai mai un vero Alpha.-

-Tu non hai idea di com'è un vero Alpha. Hazel vieni qui, santo cielo. Non posso permettere vi accada qualcosa.-

Hazel si strinse a Nico preoccupata e lui la confortò piano, cercando di calmarla.

-Sono qui per un oggetto ben preciso, Will, e scommetto che sai di cosa parlo-

-Spiacente, Crono: non avevo il ciondolo di famiglia quando mi hai catturato tempo fa e non ce l'ho nemmeno ora.-

-Oh, ma io so perchè non ce l'hai. Vero, Nico?-

Will sussultò sconvolto mentre il moro fissò corrucciato Crono.

-Non ho la minima idea di quel che dici- negò il moro.

-Da quanto conosci Will, Nico? Due settimane? E sei già disposto a morire per lui? Voi Omega siete davvero più stupidi di quel che pensassi- rise Crono prima di voltarsi verso Atlante e -Prendilo.-

Il figlio di Bob scavalcò con eleganza il corpo del padre e avanzò minaccioso verso i tre licantropi.

Will cercò subito di schermare Nico e Hazel ma Crono lo attaccò costringendolo a lasciarli senza alcuna protezione

La porta si spalancò di nuovo e Frank irruppe assieme a Cecil e Lou Ellen.

Il cino-canadese corse subito in aiuto di Hazel e Nico, pur essendo un semplice umano, seguito a ruota da Lou mentre Cecil si diresse spedito verso i due Alpha per aiutare Will.

Crono sbattè via il Beta come se fosse stato un pupazzetto.

Lou gridò di rabbia e corse verso il suo ragazzo mentre gli occhi rossi di Will brillavano furiosi.

Un grido lo riscosse quasi subito.

Riuscì a registrare Frank a terra sanguinante, Hazel in lacrime e Atlante che sovrastava Nico prima che Crono lo strattonasse a terra, impedendogli di muoversi.

Lou Ellen cercò di interporsi fra i due lupi ma Atlante la spinse di lato, tirando su Nico da terra.

Will trattenne il fiato alla vista del labbro maciullato e dell'occhio nero dell'Omega.

-NICO!- gridò a pieni polmoni, cercando di liberarsi dalla presa di Crono.

-Andrà tutto bene- gli sussurrò l'Omega senza ribellarsi alla stretta di Atlante, lasciando che lo trascinassero via.

-NICO! NO! NICO! Io...io ti amo- sussurrò alla fine Will mentre Crono lo colpiva con forza, facendolo crollare svenuto.

 

 

 

 

 

-Will...Tesoro svegliati-

L'Alpha spalancò gli occhi e incontrò quelli caldi di Calypso.

-Stai bene?- gli chiese esitante e il biondo ricordò velocemente cos'era accaduto.

-NICO! Dov'è, Calypso? Cosa gli hanno fatto?-

-Non lo sappiamo. Lui se lo aspettava Will. Sapeva che lo avrebbero preso perchè custodiva il ciondolo perciò quando è arrivata Hazel ad aiutarvi, lui...ha dato il gioiello a lei, senza farsi notare da nessuno. Ha messo la nostra incolumità prima di se stesso e ha pensato solo a difendere noi e tutte le creature sovrannaturali di Beacon Hills. Ci ha salvati tutti.-

L'Alpha singhiozzò disperato e alzò gli occhi verso l'amica.

-Cal...senza Nico non sono niente. Dobbiamo salvarlo. Non posso...non posso lasciarlo in mano a Crono. Dovete aiutarmi! Dove sono gli altri? Come stanno? Frank e Bob erano feriti...-

-Bob sta avendo problemi con la ripresa e le sue condizioni sono critiche ma non è in pericolo di vita. Frank è stato solo graffiato da Atlante ed è anche un taglio abbastanza superficiale quindi dovrebbe guarire velocemente. Ha cercato di difendere Nico, ed è rimasto lui stesso ferito. Reyna riporta delle ferite dallo scontro con Iperione ma nulla di grave per un'Alpha come lei. Percy ha un braccio rotto ma le ossa si sono quasi riaggiustate tutte. Cecil è solo un po' ammaccacto e Lou già è guarita da un brutto taglio in fronte che non nego poteva avere gravi danni al cervello se solo fosse stato più profondo. In linea di massima stiamo tutti bene e abbiamo ucciso i vari Beta di Crono, persino Iperione. Lui e Atlante sono gli ultimi rimasti.-

-Grazie Calypso. Io che danni ho riportato?-

-Beh...hai subito una gran bella botta in testa che mi ha davvero spaventata, causa possibili danni celebrali. Ma hai una testaccia dura quindi stai da Dio. Sei ancora un po' sconvolto probabilmente perchè è stata un'esperienza abbastanza traumatizzante e l'adrenalina è in circolo, del resto sei svenuto davvero per poco.-

-Quanto è passato?-

-Solo mezz'ora. I migliori dei nostri lupi stanno già cercando tracce di Nico e Crono.

Purtroppo le tracce si perdono al fiume ma abbiamo un'idea della zona da perlustrare.-

-Grazie Cal. Vado da Frank a controllare come sta. Non vorrei che l'unico umano che ci è rimasto possa subire trasformazioni indesiderate.- ironizzò amaro Will e la Banshee si affrettò a lasciarlo passare.

-Will, non ti sei ancora ripre...-

Calypso scrutò l'andatura zoppicante dell'Alpha che si dirigeva verso Frank, seduto in giardino affianco ad Hazel che controllava le condizioni della ferita.

-Will!- esclamò la ragazza e il biondo si affrettò ad abbracciarla.

-Stai bene, Haz?-

-Mi dispiace tanto. Avrei dovuto fare di più. Dovevo impedire che te lo portassero via.- rispose la ragazza con occhi lucidi.

L'Alpha osservò con un sorriso amaro il ciondolo dei Solace che l'Omega portava legato al collo.

-Ho sentito che te l'ha dato Nico.- accennò in direzione del pendente e la ragazza annuì a disagio.

-Non poteva scegliere persona migliore- assicurò il biondo prima di chinarsi verso Frank.

-Ehi ragazzone. Stai bene?-

-Era solo un taglio superficiale, smettetela di preoccuparvi per me.-

-Ci serve un umano ad equilibrare il gruppo, amico. Se diventi anche tu un lupaccio poi dobbiamo trovarci qualcun altro e non saprei proprio dove pescare qualcuno con abbastanza fegato da affrontare tutto questo senza poteri aggiuntivi. Non è da tutti, ricordatelo-

Frank sorrise di rimando e si voltò in direzione del bosco appena apparvero in lontananza gli altri lupi.

Percy fu il primo a raggiungere Will seguito a ruota da Jason.

-Niente da fare. Crono è maledettamente bravo a far perdere le sue tracce e non c'è nessuna fragranza che riconduca a lui o a Nico- sbuffò irritata Annabeth, stringendo una spalla di Will a mo' di conforto.

-Non che mi aspettassi qualcosa di diverso da lui. Ma grazie lo stesso, ragazzi.-

Il biondo si allontanò sotto lo sguardo preoccupato di tutti.

-Non avete idea di com'è diventato quando Atlante ha afferrato Nico. Faceva paura. Ha iniziato a gridare il suo nome a squarciagola, a dimenarsi, piangeva e sembrava sul punto di impazzire dal dolore e dalla rabbia. Ho avuto paura, così tanta che non riesco ad esprimerla a parole. Quando è crollato al suolo, poco prima dello svenimento ha detto di amare Nico e credetemi aveva perso ogni forza. Per non parlare di Nico stesso: le ultime parole che gli abbiamo sentito dire erano per rassicurare Will. Gli ha detto che sarebbe andato tutto bene riferendosi al problema del rituale ma in quel momento a Will non fregava un cazzo del rito, stava pensando solo a Nico nelle mani di quei mostri. Voi non riuscite a capire quanto è stato spaventoso e ho temuto impazzisse come Apollo prima di lui. Avevamo sottovalutato i sentimenti di Will, riducendoli ad una cotta ma credetemi se vi dico che la sua non è una cotta.- raccontò Hazel rivivendo quei momenti terrificanti.

Se chiudeva gli occhi, dietro le palpebre aveva ancora impresse la disperazione di Will e le lacrime di Nico e non riusciva a sopportarlo.

-Cosa facciamo, adesso?-

-Continuamo a cercare-

 

 

 

 

 

 

 

 

-DOVE CAZZO HAI MESSO QUELLO STRAMALEDETTO CIONDOLO?-

La voce di Crono eccheggiò rendendolo ancor più minaccioso e Nico si ritrasse dalla presa dell'Alpha, cercando di non sottomettersi a quel rango superiore nella gerarchia dei lupi.

-Pensavi davvero che non lo avessi nascosto? Che lo portassi sempre con me? Non sono così stupido, grazie tante.-

L'Omega si maledì mentalmente perchè effettivamente era stato un colpo di fortuna se era riuscito a mettere in salvo il ciondolo prima di venire catturato, in qaunto lui era davvero stato così stupido da non nascondere il ciondolo in un luogo più sicuro.

Aveva dato per scontato che Crono non sapesse della sua esistenza ma le voci giravano e anche i muri possedevano orecchie: non poteva dirsi sorpreso se l'Alpha aveva scoperto la sua importanza nella riuscita del rituale.

Sapeva che c'era ancora occasione di restare in vota finchè Crono pensava che Nico fosse l'unico a conoscere il nascondiglio della collana.

Ma del resto doveva sforzarsi molto per impedire che i suoi battiti cardiaci lo tradissero, permettendo a Crono di arrivare a scoprire la verità nella maniera peggiore: torturandolo.

-Sì l'avevo dato per scontato perchè tu eri la loro ama segreta come Atlante per me. Nessuno avrebbe dovuto sapere della tua esistenza quindi perchè preoccuparsi di nascondere una cosa quando è la persona stessa che la custodisce ad essere invisibile agli occhi del nemico. Non sono stupido ragazzino e l'età non mi ha rincoglionito: tu avevi la collana. Dimmi dove l'hai messa.-

-Fammi pensare...sai che non ricordo?-

-Quindi è così eh? Va bene, se preferisci morirai con la consapevolezza di non aver tradito i tuoi amici ma dimmi ne sarà valsa la pena.-

-Per Will? Per lui ne varrà sempre la pena- rispose Nico senza esitare neanche un attimo e facendo ringhiare di rabbia Crono.

-E poi uccidermi non è consigliabile. Fra i due sono io quello che sa dove si trova il ciondolo e tenermi in vita è la tua unica chance.- lo rimbeccò con sicurezza l'Omega portando Crono alla furia cieca.

-Sappi ragazzino di merda che ti concederò tre giorni per tradire la fiducia dei tuoi amici o non avrò problemi ad ucciderti e a trovare un altro gingillo di famiglia da utilozzare. Su una cosa devo ammetterlo però: avevano ragione quando dicevano che eri un tipo incredibilmente forte per essere un Omega; hai le qualità di un Alpha ma ti manca cose fondamentalei la rabbia, l'attitudine a comandare e soprattuto il cuore di ghiaccio, perchè gli Alpha sono esseri incapaci di amare mentre tu, d'altro canto, non ci hai messo niente ad innamorarti di Will, talmente tanto che sei tranquillamente disposto a morire per lui. Ricordati Di Angelo che gli Alpha non hanno sentimenti e che il tuo amatissimo Will probabilmente non ti sta neanche cercando, in questo momento, mentre tu ti struggi per lui.-

L'Omega ringhiò furioso, dimenandosi per liberarsi dalla presa delle catene, gli occhi

diventati blu, il colore tipico della sua classe fra i lupi.

-HO ABBASTANZA RABBIA DA UCCIDERTI PERSONALMENTE, CRONO, PER TUTTO IL MALE CHE HAI DIFFUSO IN QUESTO MONDO-

Nico si accasciò a terra singhiozzando.

Nell'impatto col suolo, qualcosa gli cadde dalla tasca, rotolando appena e attirando l'immediata attenzione del moro.

Quando riconobbe la melagrana che Will gli aveva offerto solo qualche ora prima, fu istintivo allungarsi per recuperarla.

Non l'aveva mangiata, dicendo al biondo di aver bisogno di tempo per riflettere sull'offerta ma in quel momento sapeva cosa avrebbe dovuto fare fin da subito.

Aprì la melagrana facendo pressione sulle spaccature nel guscio e mangiò avidamente i semi all'interno finendo velocemente quasi metà frutto.

Conservò l'altra metà per consumarla in seguito, quando la fame si sarebbe fatta di nuovo sentire.

Chiuse gli occhi cercando di prendere sonno e sorrise quando la sua mente proiettò l'immagine di un Will sorridente che lo abbracciava e gli prometteva di non abbandonarlo più.

 

 

 

 

 

 

 

 

La soluzione arrivò inaspettata e portava il nome di Gea.

La Beta di Crono era di nuovo intervenuta a salvare la situazione esattamente come aveva fatto quando era Will, quello nei guai.

Arrivò semplicemente senza che nessuno l'avesse chiamata e si presentò ad una loro riunione senza essere invitata.

Ma fu indubbiamente benvoluta.

-Ho avuto una lunga chiacchierata con Alessia, che tra parentesi si sta riprendendo, vi manda tutto il suo affetto e chiede di unirsi al branco di Will se questa faccenda finisce bene. Ma sorvoliamo perchè al momento non è rilevante come cosa. So dove tengono Nico ma entrare nella sede principale di Crono non è esattamente come bere un bicchiere d'acqua, questo è ovvio. Servirà una strategia infallibile anche se qualcosa mi dice di tener pronto un piano B.- arricciò il naso Gea.

-Pensi che ce la faremo?- fece preoccupata Reyna e la ragazza mise su la sua migliore espressione rassicurante.

-Abbiamo più alleati di quanti si pensi, fra le truppe di Crono.- li informò con un sorriso furbo.

-Davvero?-

-Le sorelle di Crono. Hanno vissuto sotto la dittatura del fratello troppo a lungo, costrette a sposare i suoi Beta e ad avere quanti più figli maschi riuscivano a concepire. Dovete vedere come ha trattato Febe quando ad entrambi i parti è nata una bambina e non un maschio- Gea rabbrividì solo al ricordo ma si riscosse velocemente.

-Comunque le sue sorelle sono esauste di vivere sotto il suo controllo e parlando con loro sono più che disposte a ribellarsi dopo tanti anni.-

-Non ci portano rancore per la morte dei mariti?- chiese scettico Leo.

-Erano state costrette a sposarli: adesso possono liberare i loro figli dal fardello di uno zio come Crono.-

Calypso si morse un labbro preoccupata.

-Cal...senti qualcosa?- si allarmò subito Annabeth, che aveva imparato ad accorgersi di ogni stato d'animo della Banshee.

-Ho un brutto presentimento.- annuì la ragazza preoccupata, afferrando la mano che Leo le tese come conforto.

-Però è anche l'ultima occasione che abbiamo per uccidere Crono una volta per tutte. Se falliamo ancora è un'occasione in più per lui di completare il rito e non possiamo permetterlo- intervenne Jason giocando con la treccia di Piper, la quale gli schiaffeggiò una mano con poca convinzione.

-Mi duole ammetterlo, ma Jaz ha ragione. Quando ci ricapita un'occasione come questa? Avere dalla nostra persone di cui Crono, bene o male, si fida. Non è una fortuna che capita una seconda volta.- spronò Percy, sporgendosi in avanti su tavolo per il trasporto nella sua voce.

-Organizziamo un piano, misuriamo le nostre risorse, attacchiamo, uccidiamo Crono e salviamo Neeks.- ricapitolò Will, facendo sorridere tutti per il nomignolo spontaneo.

-La vedo dura- si accasciò Reyna sulla sua sedia e con un sospiro generale iniziarono ad attuare un piano.

 

 

 

 

 

Will ruppe con violenza un braccio di Atlante e lo tempestò di pugni, gli occhi rossi pieni di rabbia.

Il Beta si dimenò e il biondo fece scontrare la schiena contro il muro più vicino, tenendolo sollevato per il colletto.

-Me lo dici ora dov'è Nico?-

-Te lo direi, ma sai forse è già morto-

Will ruppe l'osso della caviglia senza mostrare il minimo di pietà e Atlante si dimenò gridando.

-Se anche fosse morto, andrei a cercare comunque il suo corpo per dargli una degna sepoltura ma considerando che non ti credo neanche se me lo giuri sullo Stige dimmi immediatamente dove cazzo avete messo il mio Nico.-

Il Beta strattonò la presa e Will la rafforzò.

-Sto aspettando, stronzo.-

-Sotterranei: è dove teniamo le celle-

Will lasciò immediatamente la presa mentre Reyna si sostituiva al biondo e strattonava Atlante fuori dalla villa.

L'Alpha biondo corse in direzione delle uniche scale che scendevano e non salivano in quella cazzo di villa, gli occhi di nuovo blu e rassicuranti.

Scorreva ogni cella velocemente cercando il suo amato Nico e per la fretta quasi superò la prigione del moro.

Will si lanciò contro la porta sfondandola e il moro alzò lo sguardo con aria fiera prima di riconoscere l'Alpha e gettarsi fra le sue braccia.

Singhiozzò disperatamente, stringendo la maglia sgualcita del biondo che lo rassicurava schioccando baci fra i suoi capelli, in quanto il volto era ancora infossato nella sua maglia.

-Ehi, va tutto bene. Sono venuto a prenderti, non ti avrei mai lasciato in mano sua.-

-Continuava a dire che non saresti venuto perchè non ti importava niente di me e che ero un idiota se speravo che tu mi avresti salvato e mi sono sentito così male, Will, così male che tu non puoi neanche immaginare- raccontò fra i singhiozzi Nico, la voce che gli mancava per il tremendo groppo in gola.

-Non ti avrei lasciato in mano sua, okay? Mai. Sei troppo importante per me, pensavo l'avessi capito.-

Nico si staccò appena e cacciò dalla tasca i resti del guscio della melagrana ora priva di tutti i suoi semi.

Will si aprì in un sorriso mozzafiato e Nico sentì le campane, i fuochi d'artificio e le farfalle tutte in una volta esplodere nel suo petto quando finalmente l'Alpha lo baciò.

-Resti con me, allora?-

-Oh Will...ti amo stupido-

 

 

 

 

 

Febe ruggì mentre il suo volto assumeva tratti lupeschi e la Beta attaccava con rabbia il fratello che la scaraventò via.

Temi e Teti la afferrarono prima che potesse farsi male.

Percy apparve dal nulla ma sembrò un guerriero venuto dal cielo, con gli occhi verdemare e la chioma corvina.

Jason si contrappose a lui e i due Beta si sorrisero complici, i rancori da parte e ogni litigio dimenticato.

Leo arrivò in perfetto stile Valdez: con un'esplosione degna di questo nome e Calypso apparve alle sue spalle e lo sorpassò di volata gridando in direzione di Crono che venne sbalzato via dalla voce della Banshee.

Reyna e Annabeth avanzorono una affianco l'altra, due angeli agli opposti pronte a far giustizia.

Gli occhi di entrambe erano diventati di un rosso brillante, mentre gli artigli e le zanne iniziavano a mostrarsi.

Piper fece roteare i suoi amati coltelli in bronzo e argento, mentre lo sguardo passava dal blu al verde al marrone.

Hazel scosse con eleganza la riccia e folta chioma, camminando con grazia, il mento alto e la consapevolezza di essere parte di qualcosa.

Adesso sapeva che il suo ruolo principale l'aveva fatto, salvando il ciondolo dei Solace dalle grinfie di Crono ma ciò non voleva dire rinunciare alla battaglia vera e propria.

Frank brandiva una mazza da baseball ma la sua stazza incuteva comunque un certo timore a primo impatto, pur non avendo alcun potere.

Bob seppur dolorante affiancò le sorelle di Crono che lo accolsero fra le loro file con sorrisi rassicuranti perchè, del resto, Giapeto era e rimaneva comunque una parte importante della storia del branco di Crono.

Lou Ellen e Cecil arrivarono circondati da una fitta Foschia mentre Austin trotterellava loro dietro apparendo più come un cucciolo che come un reale pericolo.

Crono li fissò tutti forse valutando la loro forza e il numero così nettamente superiore.

Cercò di scappare ma la porta venne bloccata proprio prima che potesse anche solo muoversi in quella direzione.

Will e Nico occuparono il passaggio entrando mano nella mano, così diversi ma con lo stesso obbiettivo negli occhi

Al collo dell'Omega luccicava il ciondolo dei Solace, tornato subito fra le sue mani.

Quando lo vide Crono si lanciò in quella direzione ma i tre Alpha nella stanza si frapposero immediatamente.

Annabeth lo afferrò trattenendolo per le spalle mentre Reyna gli bloccava gli arti e Will lo tempestava di pugni.

Lo lanciarono contro la parete più vicina ma si rialzò velocemente e si lanciò contro Nico senza che nessuno potesse prevederlo.

L'impatto fu terribile e due grida eccheggiarono all'unisono mentre gli artigli di Crono squarciavano il corpo che crollava a terra.

Nico fissò Alessia accasciarsi a terra, il ventre squarciato e sanguinante, gli occhi vitrei fissi su di lui, il corpo tremante e sanguinante.

Le lacrime scorrevano lungo il viso sofferente della ragazza che faceva saettare gli occhi come alla ricerca di qualcuno.

Un grido di disperazione rimbombò mentre Gea crollava a terra in lacrime e si trascinava verso l'amica che parve riprendersi appena la vide.

-Va tutto bene, Ale. Adesso guarisci, okay? Starai meglio, te lo prometto.-

Alessia sorrise e portò una mano a stringere quella di Gea che singhiozzava piano cercando di rassicurare inutilmente l'amica morente.

Persino Crono era rimasto fermo a fissare, turbato dalla scena.

-Non riesco...non riesco ad assorbire il tuo dolore- singhiozzò Gea e l'altra sorrise fra le lacrime.

-Perchè non sento dolore. Sono fra le braccia della mia sorellina. La mia unica e vera amica: non sentirò mai dolore finchè rimani al mio fianco-

-Non ti lascio. Sono qui, non ti lascio-

-Ti voglio bene, Gea.-

Il corpo di Alessia si accasciò fra le braccia della vecchia Beta di Crono che si rialzò furibonda e iniziò a tempestare l'Alpha di pugni e calci.

Nico fissò l'Omega a terra morta e sentì qualcosa spezzarsi nel suo cuore.

Alessia si era sacrificata per lui, per salvare lui.

Fu un attimo.

Piper scoccò la sua freccia, Leo attaccò col fuoco e Calypso gridò.

I tre attacchi impattarono su Crono mentre Gea artigliava il suo petto con la furia negli occhi.

Crono rovesciò gli occhi all'indietro e ricadde a terra, con lo sguardo vitreo e nessuno al suo fianco a piangerlo.

 

 

 

 

Tre anni dopo

 

 

Alessia Vittoria Watson

11/12/99 27/06/16

Noi gente pazza, ragioniamo col cuore

 

Gea si asciugò le lacrime e si sporse per accarezzare la foto sulla tomba.

-Vado avanti sai? Tu non vorresti che io mi abbattessi. Quindi continuo a vivere. A volte è strano, sai? Avere la consapevolezza che non potrò mai più raccontarti ogni singola cazzata che mi succede. Eri la mia migliore amica, la mia sorella maggiore ma solo all'anagrafe perchè sono sempre stata io quella che si divertiva a fare la grande. A te piaceva vivere in un mondo tutto tuo, ti rifugiavi nei libri e nelle serie TV e nonostante la licantropia hai sempre cercato di vivere nella maniera più normale possibile. Non riesco ancora a realizzare che non sei più qui. Mi sono ripromessa di non piangere ma è così difficile non farlo. Dovevamo arrivare ad ottanta anni e stare assieme di fronte ad un caminetto a leggere Harry Potteri. Ce lo eravamo promesso- Gea non parlò per un po', mettendo su un'espressione fintamente serena.

Poi appoggiò una corona di gigli sulla tomba bianca e si voltò per lasciare il cimitero.

Si infilò nella macchina che Will le aveva regalato per il suo compleanno e si immise nel traffico solito dell'ora di punta.

Arrivò a Villa Solace con un legggero ritardo ma Nico la abbracciò lo stesso e sorvolò tranquilllamente.

Era risaputo che Gea andasse al cimitero ogni Domenica quindi non era sorpreso che il giorno di Pasqua non facesse eccezione.

Will li raggiunse subito, il viso sporco di sugo e un sorriso luminoso che metteva in mostra tutti i denti.

Baciò di sfuggita Nico e abbracciò Gea che sorrise dolcemente e ricambiò.

Un bimbo si infilò fra le gambe del biondo e tormentò i suoi pantaloni.

Gea abbassò subito lo sguardo e si affrettò a prendere in braccio Luke il bimbo di Percy e Annabeth, un adorabile marmocchio con i capelli biondi e gli occhi azzurri (un misto fra il verde e il grigio dei due).

Subito dietro di lui gattonò anche Talia, figlia di Piper e Jason, di un anno più piccola di Luke, il quale la difendeva come se ne andasse della sua vita.

Il bimbo vole subito scendere dalle braccia di Gea per afferrare Talia, la quale aveva gli occhi blu elettrico del padre e una chioma ancor più scura della madre.

La bimba gorgogliò contenta e -Uke!- battè le mani felice.

Will mise su un'espressione di puro amore verso i bambini e Nico lo fissò preoccupato mentre Gea assisteva passivamente alla scena.

Entrarono tutti in sala da pranzo e Piper si sbrigò ad afferrare la bimba per mettersela sulle ginocchia.

Luke le corse dietro e si accomodò al posto di Jason lasciandolo senza una sedia.

Annabeth fece per intervenire ma Lou Ellen fece apparire una poltroncina e il biondo si affrettò a prendere posto.

Percy continuava a inserire colorante blu in pgni portata che gli veniva servita mentre Leo al suo fianco aveva dato fuoco alle sue stesse mani per cuocere meglio la bistecca a detta sua “troppo al sangue”.

Calypso, al suo fianco, stava discutendo con Hazel su quali luoghi era meglio coltivare e quali invece potevano celare un ricco sottosuolo.

Reyna mangiava compostamente mentre Frank era in un'accesa conversazione con Cecil su quale fosse l'animale migliore di terra e quale il migliore acquatico.

Frank continuava a decantare l'esistenza dei pesci rossi giganti ma l'altro non era esattamente convinto.

Bob sorrise a Gea e la invitò a prendere posto affianco a lui, facendo sorridere la giovane.

I due avevano legato molto in quanto ex-membri del branco di Crono.

Nico si accomodò a destra del capotavola (Will) e sorrise al suo ragazzo che gli strinse una mano da sotto il tavolo.

-Sei felice, Nico Di Angelo?-

-Sarei più felice se ti decidessi a cacciare l'anello di fidanzamento dal cassetto dell'intimo.-

 

 

 

 

 

 

*Volendo dare un soprannome ad ognuno dei cinque titani fratelli di Crono, ho usato Giapeto il Perforatore come lo chiama anche zio Rick.

Oceano era chiamato "l'origine degli dei" ma Oceano l'Originario era un soprannome di merda quindi è diventato Oceano Il Divino.

Ceo sembra non avere soprannomi. Zero. Nada. Nothing. Perciò ho usato come soprannome il suo nome in versione latina (Polus).

Iperione veniva anche chiamato Helios Iperione quindi ho inserito quello e basta.

Crio era invece chiamato "Grande Signore" diventato semplicemente Crio "Il Grande"

Queste divinità avevano dei nomi proprio cagati, santo Apollo.

Mi sentivo triste per loro mentre scrivo.

Solo Giapeto rende l'idea (perchè Bob spacca i culi, gente).

 

** il mondo non è diviso in brava gente e lupi cattivi è una rivisitazione della frase di Sirius Black “Il mondo non è diviso in brava gente e mangiamorte” da Harry Potter e l'Ordine della Femice.

 

 

 

Angolo Autrice: mi sto rendendo conto di quanto la mia carriera da “scrittrice” (se così vogliamo definirmi) non ha senso perchè nessuno fa l'angolo autrice prima di aver effettivamente finito il racconto.

Del resto che io sia pazza è una cosa risaputa.

Stranamente questa storia non è tanto male da meritare il cestino della spazzatura come le altre che ho scritto.

O dei, probabilmente non è un capolavoro ma comunque ci ho lavorato abbastanza da sapere che non è una schifezza sorta dal nulla anche perchè una quarantina di pagine non si scrivono in due ore a meno che non sei Cassandra Clare che sforna libri come i conigli sfornano figli.

Chi ha letto la saga di Shadowhunters avrà capito.

Di nuovo grazie a Gea perchè è semplicemente fantastica (a proposito qualcuno si sarà chiesto perchè diavolo un personaggio buono si chiami proprio Gea e beh...è ispirato ad una mia amica che si chiama così non ha niente a che fare con la Gea signora della Terra che troviamo nella saga “Eroi dell'Olimpo” e che è cattiva).

Oh e grazie di nuovo a Roxy perchè sei stata la prima “fan” di questa storia.

Okay la smetto e torno a scrivere il finale.

Per quanto riguarda Nico non gli ho dato una vera e propria storia passata, ho solo parlato della morte di Bianca in quanto qualunque scenario apocalittico nel suo passato non renderà mai bene questo personaggio.

Devo ancora capire perchè mi è venuta questa cosa di fare prima l'angolo autrice e poi completare la storia.

Per favore ditemi se a volte i personaggi vi sono sembrati OOC.

E la cosa che mi preoccupa di più.

Grazie ai One Direction e ai 5 Seconds of summer che con le loro canzoni mi hanno accompagnata in questo lungo percorso di scrittura.

Un bacio a chi anche solo leggerà.

Alexis

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: AlexisVictorie