"Non sono rotto, sono me stesso, non ho bisogno di essere aggiustato" è ciò che avrebbe voluto ripetere all'infinito, a chiunque. In realtà fu solo Mickey ad essere colpito e ferito da quelle parole. Gli altri Gallagher, invece, avrebbero continuato a sostenere le loro idee, anche con il discorso più convincente del mondo: conoscendo i problemi che Monica aveva causato, sia agli altri che e a se stessa, niente avrebbe impedito Fiona, Debbie, Lip, Carl e chissà, forse anche Liam di costringere Ian a prendere le medicine. Mickey rimase comunque la persona che si preoccupava di più, dedicava ogni minuto del giorno a sperare che Ian stesse bene, cercava di fargli capire che aveva bisogno di medicine e di aiuto, gli ripeteva che "amore" significa prendersi cura a vicenda e che quindi l'avrebbe aiutato ad uscirne fuori. Ian, però, era convinto di aver bisogno di una persona che lo capisse, non di qualcuno che lo trattasse come un pazzo e lo imbottisse di medicine. Era sicuro di non volere al suo fianco una persona che gli ricordasse che tutto stava precipitando, Mickey avrebbe continuato a farlo sentire diverso, è per questo che lo allontanò con quelle parole. "Non puoi cambiarmi, non puoi aggiustarmi, non sono rotto". Erano delle parole affilate e velenose: tutti si erano accorti che qualcosa nella testa di Ian stesse andando nel verso sbagliato, tranne Caleb. Era l'unico che non si era mai lamentato della diagnosi, l'unico che vedeva Ian come un ragazzo normale e non come "il bipolare", forse perché non aveva mai assistito ai suoi deliri, seguiti dai suoi episodi di depressione, ciò che Ian chiamava "stronzate da pazzo". Quando si sentiva oppresso dai suoi fratelli, Ian correva a casa di Caleb e tutto sembrava andare meglio, fino a quando non decise di trasferirsi da lui. Qualche volta Caleb nominava Mickey per scherzare, ad esempio quando preparava un buon piatto di carne, quando stirava le robe di Ian o quando, durante l'orario di lavoro, gli stampava dei baci improvvisi sulle labbra, chiedendo ogni volta "Mickey questo lo faceva?". Non era particolarmente geloso del passato di Ian, ma ricordandosi delle cento volte in cui il rosso aveva nominato Milkovich, voleva essere migliore di "un ragazzo che è bravo solo a fare a botte e che, per dimostrare i suoi sentimenti, ti ricopre di insulti". È così che Ian lo descriveva, facendo riferimento solo ai primi tempi della loro relazione, e non accennando neanche un briciolo a ciò che Mickey aveva fatto per lui. Chi conosceva davvero Mickey, e chi sapeva come fossero andate le cose, tipo Mandy, non riusciva a spiegarsi questo rancore che Ian nutriva nei suoi confronti. Anzi, quella volta in cui la Milkovich chiamò il rosso in cerca di aiuto, giurò di aver sentito un "mi manca Mickey" uscire dalle labbra del suo amico. Anche a Mandy mancava molto suo fratello, così come le mancavano i pomeriggi passati a cazzeggiare con il suo migliore amico/finto fidanzato. Ormai i tempi erano cambiati, gli anni e la preoccupazione per il ragazzo avevano trasformato la loro amicizia, facendola diventare un nostalgico ricordo.