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Autore: Defteros_Milo    28/06/2016    3 recensioni
Salve a tutti! Questa storia è il nostro primo esperimento di scrittura di coppia. Per chi non ci conoscesse già siamo albalau e Ale_2608 unite solo e unicamente per.....pigliare in giro i poveri goldini e company!
Milo, giovane studente, incontra per caso un piccolo scorpione. Fin lì niente di strano, a parte che il piccolo animaletto non solo parla, ma dona dei poteri bizzarri al nostro biondino con una missione. Trovare i compagni perduti e salvare il mondo.
Riuscirà Milo nell'impresa?
Troverà i compagni perduti?
I pinguini resisteranno al surriscaldamento globale? (per ulteriori informazioni sull'ultima domanda, vi lascio alla lettura)
Genere: Comico, Demenziale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gold Saints, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Era stata un lunga giornata. Il sole calava dietro agli edifici in cemento.

Un ragazzo si trascinava stanco per le strade di Nara, sfinito sia fisicamente che psicologicamente. Ed era tanto che in quel momento nessun cervo stesse passando per le strade, avrebbe potuto farne la sua cena per le prossime due settimane.

Gli esami erano ormai alle porte e i professori avevano aumentato i compiti, ricerche e quant'altro, e chi se non ai più secchioni della scuola potevano giocare tale scherzo?

Entrò nel parco che lo aveva visto praticamente crescere, dato che per tornare a casa doveva fare quella strada e parecchie volte si fermava a ricordare i bei momenti. Momenti spensierati e felici. Si sedette su una panchina e lanciò la borsa accanto a se, per poi gridare a pieni polmoni:

-Perché non sono nato stupido?!-

Eh sì, il ragazzo, per sua sfortuna, era intelligente e stava letteralmente morendo per la quantità a dir poco abnorme dei compiti. Già prima non aveva una vita sociale piuttosto movimentata, in quel momento non sarebbe riuscito nemmeno a parlare con una formica!

Qualcosa si mosse da sotto la sabbia ai suoi piedi, ma lui era troppo impegnato ad autocommiserarsi e progettare un possibile, molto possibile, suicidio con la matita decisamente poco appuntita per accorgersene. Alzò lo sguardo attirato da leggero fruscio giunto alle sue orecchie per un secondo, ma un secondino, giusto il tempo di vedere una...cosa (?) nera zampettare lentamente verso di lui. Non riusceva a capire precisamente che cosa fosse, ma quel poco che intravide fu abbastanza convincente per farlo gridare di spavento, spingendolo a saltare sulla panchina, ovviamente seguita da una caduta decisamente poco virile con tanto di strisciata di faccia sul terreno di sassolini.

Seconda novità a cui nessuno importerà, lui era aracnofobico dichiarato e stradichiarato. Infatti, appena riuscì a rialzare lo sguardo capì cos'era quella cosa nera e zampettante.

Un viscido, schifono, abominevole....scorpione!

E poi non bisognava chiedersi perché fosse proprio lo Scorpione il suo segno zodiacale. Su certe cose era meglio non indagare...

Alzò nuovamente il viso, per poi guardarsi intorno per appurare l'esatta ubicazione di quella “cosa” per escogitare una rapida contromossa ( non si poteva mai sapere...), ma dovette riabbassarlo, dando ripetute testate al pavimento, giusto per procurarsi un bel trauma cranico e evitare gli esami. Già, l'essere corazzato era scomparso, come se non fosse mai esistito, facendo sorgere nel ragazzo non pochi dubbi. Si alzò e afferrò la borsa, borbottando un:

-Adesso ho pure le allucinazioni, lo sapevo che mi servivano degli occhiali- e s'incamminò verso casa propria. Per tutto il tragitto, però, continuava a sentire uno strano pizzicore al dorso della mano sinistra e lui, da bravo ragazzo molto intelligente qual'era, continuava a grattarsi, sicuro che non era ancora stagione di zanzare; insomma, era solo marzo! Ma non si poteva mai sapere, dato che quell'anno la primavera sembrava avesse deciso di sbocciare in anticipo. Insomma era chiaro che la colpa era del surriscaldamento globale...

Entrò in casa e dopo i vari saluti e i "Com'è andata a scuola?"(della mamma), le minaccie di morte per chi avesse anche solo pensato di interrompere il proprio sonno (il nonno) e con un "E' finita la carta igentica, la vai a comprare?"( il papà) molto strategici e ancora altro e altro ancora, il giovane riuscì a rintanarsi nella sua stanza. Lanciò di nuovo la borsa in qualche angolo della camera, si mise il pigiama ed s'addormentò senza neanche badare troppo a una porta ormai sulla via del macero da come venne aperta per tipo, dieci volte? E ancora in casa si domandavano per quale motivo partivano stipendi a gogò per tali oggetti...


 


 

Era avvolto da lingue di fuoco. Lambivano il suo corpo quasi soffocandolo e sentiva, avvertiva nitidamente il loro calore, neanche fosse stato dentro il monte Fuji. Vedeva luci dai colori caldi volteggiare un'po a destra e un'po a sinistra, il tutto accompagnato da visioni che non si riuscì ad associare ad una parola o ad un luogo. Eppure, nonostante stesse “bruciando”, il fuoco non lo consumava, quasi che ci fosse una forza opposta che lo proteggeva.

Subito dopo sentì freddo, manco fosse al Polo Sud in mutande. Vedeva, questa volta, pinguini volare a destra e a sinistra, il tutto accompagnato da un dolore al dorso della mano colpita. Poi si chiese 'Ma i pinguini volano?', domanda che fu ovviamente negata dallo stesso ragazzo per motivi strettamente pinguineschi di cui non aveva la possibilità di elencare.

Si svegliò di soprassalto, rendendosi conto che erano le due di mattina belle che fatte da un quarto d'ora. Il suo sguardo vagò dalla scrivania alla finestra, per poi soffermarsi sui piedi del letto, dove ORRORE! la stessa cosa del pomeriggio era appoggiata. Poté appurare chiaramente che fosse uno scorpione...a Nara...in Giappone...

Portò una mano alla fronte, scuotendo la testa. Sì, la colpa era sempre del surriscaldamento globare, doveva ricordarlo.

Ma non aveva fatto i conti con la sua fobia, dacché in meno di un secondo si ritrovò appeso al lampadario, urlando con una vocetta acuta che ben poco aveva a che fare col genere maschile.

-Cacchio, allora ho seriamente le visioni! Ma se non le ho....ODDIO!!! AIUTO!!!-

Lo scorpione sul letto alzò le chele, quasi avesse capito cosa avesse detto, per poi rispondere:

-Uno così cretino dovevano lasciarmi?- la domanda, ovviamente retorica, non ebbe risposta e il ragazzo non fiatò per qualche secondo, traumatizzato.

Ok, facciamo minuto. Anzi, facciamo un quarto d'ora.

-Ehi bell'addormentato! Non dirmi che dormi così, perché se no sei veramente messo male!-

E l'altro si riprese riuscendo a dire un:

-Sono aracnofobico e mi trovo uno scorpione nel letto, che mi sta pure parlando e insultando...scusa tanto sai? Ma veramente, gli esami mettono così tanto sottopressione? Se l'avessi saputo prima sarei emigrato in qualche paese nordico, intrapendendo la carriera di mendicante!-

Lo scorpione si battè con fare teatrale una chela sul muso, cominciando già a perdere la pazienza:

-Senti, ciccio, ho poco tempo e tante cose da spiegarti, quindi datti una calmata! Per prima cosa, scendi dal soffitto, non sei mica Spider-man e dimmi come ti chiami coso-ciccio?-

Beh, dato che è un sogno, tanto vale assecondarlo.

E sì, il povero ragazzo era certo, o meglio, sperava che fosse così....

-Mi chiamo Milo, coso e non Peter Parker. Tu invece chi diavolo sei?- chiese ormai sempre più sorpreso di quello che la mente umana riusciva ad elaborare nel sonno. Va bene tutto, ma non aveva mai sentito di qualcuno che faceva conversazione con uno scorpione alle due e mezza di notte. Decise di appuntarsela come storia da raccontare ai suoi figli e ai suoi nipoti.

-Io sono Kardia, cosoMilo.- rispose quasi scocciato, incrociando le chele al petto (?).

E Milo, memore delle lezioni di greco antico, uscì con una delle sue uscite, dicendo:

-Perciò soffri di qualche malattia cardiaca?- altra chelaface per lo scorpione, che rispose con un:

-No...cioè sì, anzi no...aspetta, forse sì, probabile, non mi ricordo...anzi no...anzi sì- insomma, questo teatrino andò avanti per due minuti, il tempo di affermare che no, lui non soffriva di cuore, ma soffriva anche di cuore...

Insomma, non finiva più.

-Ho capito Kardiacoso. Un'altra domanda essenziale.... perché sei qui?-

-Semplice, tu sei destinato a radunare tutti i segni d'acqua dello zodiaco, per poi--

Milo lo interruppe di colpo.

-Segni d'acqua? Zodiaco? Che sono?-

-Ma, santo cielo, lo leggi l'oroscopo?-

-Certo che sì, ma cosa vuoi che ci capisca. Ti sembro un astrologo?- rispose imbronciato.

-Lasciamo perdere che è meglio. Comunque ho capito, dobbiamo partire dall'inizio, cioè le basi. Tu, sotto quale segno zodiacale sei nato?-

-Scorpione!- rispose orgoglioso il ragazzo

-Bene, bravo. E lo scorpione è un segno...-

-Un segno di novembre- si assistì per la prima volta nella storia a un tentativo di suicidio da parte di uno scorpione. Cosa strana.

Colpa del surriscaldamento globale.

-No, è un segno d'acqua- a quel punto Milo si sentì un'po confuso, leggermente un'po.

-Ma se sei uno scorpione e lo scorpione vive nel deserto, cosa cappero centra con l'acqua?- altra chelaface, seconda nel giro di pochi minuti. Perché diamine gli avevano rifilato un coso come lui?! Non poteva rimanere dove stava?! Era chiedere troppo?! Nella sua oasi sperduta, tra palme e fonti d'acqua...

-Ma che lo chiedi a me?! Dillo a quelli che inventarono le costellazioni e quelle cacchiate varie!- il biondo, nella sua vita, ne aveva viste di tutte i colori, ad eccezione di uno scorpione che perdeva le staffe e non era di certo un bello spettacolo. A tutto c'è sempre un limite, o no?

-Comunque ti dicevo, devi trovare gli altri segni d'acqua che sono Cancro e Pesci, per poi cercare i segni di terra e...non lo so, me lo diranno man mano-

-Molto informato devo dire. Poi osi farmi la predica sul perché non sapessi che fossi un animale d'acqua. E sentiamo, come dovrei trovarli? Uno ha un granchio sulla spalla alla Ash e Pikachu e l'altro gira con una trota in mano?- non che l'idea dispiacesse Kardia, anzi, ma dovette accantonarla per qualche secondo, dicendo:

-Non proprio. No, cioè, spero...Lasciamo perdere. Grazie a questo diadema, li troverai più facilmente- gli disse facendo apparire in uno scintillio di luci l'oggetto in questione tra le sue chele.

Invece di esserne entuasiasta Milo, che era reduce da mattinate trascorse a guardare anime shojo su anime shojo con la cugina, rimase traumatizzato. Era l'unica cosa che sarebbe riuscito a traumatizzarlo in quel momento.

-Milocoso, indossando questo diadema riuscirai a trovare i tuoi compagni di sventu-- cioè, di avventura per sconfiggere il male che dilaga senza sosta in questo mondo!- il tono dell'animaletto era a dir poco entusiasta, neanche dovesse lui andare a cercare quei due tipi che neanche conosceva e che, tecnicamente, non vorrebbe mai.

-No, Kardiacoso, scusa tanto, ma io con quello non ci vado in giro, mi dispiace. E' made in China!- neanche il tempo di dirlo, che il diadema di trasformò in un semplice braccialetto.

-Questo lo hai comprato dai vucumpra, vero?- chiese scettico

-E il diadema no! E il braccialetto neppure! Senti Milo/coso non ho tempo da perdere con le tue battute. Chiaro? Ora pigliati questo braccialetto e falla finita!-

Il biondo, costretto a suo malgrado alla resa, annuì. Meglio non tirare troppo a corda...Quel Kardia o come diavolo si chiamava stava sembrava abbastanza incavolato.

-Bene, ci siamo finalmente intesi. Perciò mettitelo al polso, pronuncia "Potere dello Scorpione vieni a me!", trasformati e poi possiamo tornare a dormire tranquillamente- la frase sembrò al quanto...da eroine? Paladine della giustizia? Ah boh. Comunque, Milo si rifiutò categoricamente di pronunciare una frase del genere.

-Scusa tanto, ma ti sembro Sailor Moon? E se poi mi ritrovo conciato come quelle e vestito con una gonnellina con tanto di fiocco? No sai, io alla mia reputazione ci tengo!-

Dopo minaccie su minaccie,avvertimenti, schivamenti di chele, che a un'aracnofobico equivalevano alla morte, Kardia riuscì a strapparli il tanto atteso "Ok, ok lo faccio".

Milo, al limite della decenza possibile, sospirò pesantemente e disse, tenendo un tono di voce medio-alto:

-Potere dello Scorpione, vieni a me!-

Il greco, sì perché il povero sfigato era pure di origine ellenica, venne circondato da una luce rossastra. Il pigiama svanì magicamente, lasciando posto a un paio di pantaloni più-attilati-di-così-si-muore neri, anfibi di ugual colore, una corta tunica azzurra in stile greco antico (tanto per restare in tema....) e un mantello bianco più lungo dei rotoloni Regina. Sul retro di quest'ultimo vi era disegnato uno scorpione.

La fantasia...

Infine, a contornare il tutto, vi era una specie di elmo che gli copriva la fronte e che scendeva in una lunga coda simile a quella di uno scorpione.

-Ma che figata! Ho il mantello! sono Superman!- urlò talmente entusiasta da sembrare fuori di se. Aveva fatto bene a cedere. Era assolutamente uno schianto!

-Abbassa il pungiglione, Milocoso! Sei Superman delle mie chele! Basta giocare e concentriamoci sulla missione!- Milo lo guardò stranito, per poi aggiungere:

-Ma...come mi chiamo??? Ogni supereroe ha un nome figo! Lo voglio pure io!-

Terza chelaface della nottata...questo tizio si stava comportando come un bambino di cinque anni.

-Sei Super Scorpio-

E Milo storse leggermente la bocca alzando un sopracciglio..

-Dimmi, ti hanno ingaggiato quelli della Disney per il nome?-

Il povero Kardia scosse la testa e decise di sorvolare, tanto ragionare con quell'essere era inutile.

-Il nome è questo e te lo tieni senza discutere. Adesso non rompere e ascoltami. Il diad--braccialetto non solo ti aiuterà a ritrovare i compagni perduti, ma anche a sconfiggere i nemici che ti ritroverai davanti in tale missione-

Milo alzò gli occhi al cielo: trovare quello scorpione non gli era sembrata una gran fortuna, no, era Kardia che aveva trovato lui, o lui che aveva trovato Kardia...Lasciamo perdere.

Colpa del surriscaldamento globale, come sempre.

-Va bene va bene, ho capito, devo trovare i miei compagni, i nemici, sconfiggere il capo e salvare la donzella. Dimmi, posso andare a dormire? Domani ho una verifica e se non la supero a pieni voti, i miei mi tagliano i viveri. Alias la paghetta settimanale-

Lo scorpione ebbe compassione per lui...più che altro per se stesso e decise di accettare la proposta.

-Va bene Milo, accetto la proposta. A domani mattina, buonanotte-

-No aspetta! Questa roba come me la tolgo di dosso?!-

Kardia gli rispose:

-Pampulupimpuluparimpampum-

-EH?!!!!-

-Buonanotte-


 

E questo fu l'inizio della loro avventura...

Ce la farà Super Scorpio a trovare i suoi compagni perduti?

Ce la farà Milo a salvare la sua paghetta?

Riuscirà Kardia a sopravvivere alla coabitazione con tale individuo?

Ma soprattutto...

I poli riusciranno a resistere al surriscaldamento globale???

   
 
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