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Autore: Naraku_74    18/04/2009    13 recensioni
[3X9] leggendo l’8° albo di Saiyuki Reload, mi è venuta voglia di prendere a calci quella femmina di demone che Goku ha incontrato nel villaggio in cui si sono fermati dopo l’abbandono di Sanzo, prima ancora che osasse baciarlo! è__é E quindi ho buttato giù questa, pensando: come reagirebbe Sanzo a questa notizia? E Goku, cosa ne pensa di quel bacio? Questa è la piccola shottina che ha partorito la mia mente bacata
Tutto sembrava essere rientrato nella normalità. Goku continuava a lamentarsi per la fame, Gojyo per la mancanza di belle donne, alcol e sigarette e Hakkai, dal canto suo, si prendeva cura di tutti loro come una perfetta matrigna, con quel miscuglio di dolcezza e acidità che solo lui sapeva usare. Eppure c’era qualcosa che non andava.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Genjo Sanzo Hoshi, Son Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Titolo: It was just a kiss.
Rating: Giallo
Characters: Sanzo, Goku, piccola apparizione di Hakkai e Gojyo
Pairing: 3x9 (SanzoxGoku)
Legal Disclaimer: I personaggi ovviamente non sono i miei, ma appartengono a mamma Minekura e a tutti coloro che ne detengono i diritti. Questa è solo una fan fiction fatta per puro diletto personale.
Note: leggendo l’8° albo di Saiyuki Reload, mi è venuta voglia di prendere a calci quella femmina di demone che Goku ha incontrato nel villaggio in cui si sono fermati dopo l’abbandono di Sanzo, prima ancora che osasse baciarlo! è__é E quindi ho buttato giù questa, pensando: come reagirebbe Sanzo a questa notizia? E Goku, cosa ne pensa di quel bacio? Questa è la piccola shottina che ha partorito la mia mente bacata XDD
Warnings: accenni di spoiler al 9° albo. E – come al solito – qualche parolaccia :p
Ringraziamenti: ringrazio in anticipo tutti quelli che leggeranno questa storia, e tutti quelli che avranno la bontà di lasciare un commentuccio. E, soprattutto, un bacio a Betta90, Drabble, Lain, Lav_92, Sbuff, che potrei quasi definire le mie “recensitrici” ufficiali, per aver commentato The smile on your face. Grazie ragazze, vi voglio bene! Non sapete quanto i vostri commenti mi scaldino il cuore ^///^
Dedica: al Trio del Neurone Yaoi. Per tutte le risate quotidiane su faccialibro. Ragazze, siete fantastiche!




IT WAS JUST A KISS

Tutto sembrava essere rientrato nella normalità. Sconfitto Hazel e curate le sue ferite, avevano potuto riprendere il loro viaggio verso ovest. Goku continuava a lamentarsi per la fame, Gojyo per la mancanza di belle donne, alcol e sigarette e Hakkai, dal canto suo, si prendeva cura di tutti loro come una perfetta matrigna, con quel miscuglio di dolcezza e acidità che solo lui sapeva usare.

Eppure c’era qualcosa che non andava. Lo percepiva nel sorriso vagamente orgoglioso che Hakkai rivolgeva a Goku, nel modo più rispettoso che aveva Gojyo nell’attaccare briga con lui, quasi trattandolo da suo pari; e la stessa scimmia sembrava stranamente pensierosa, soprattutto quando lo guardava credendo di non essere visto. Doveva essere successo qualcosa mentre lui era andato via

(scappato)

con Hazel e Gato. Strano che Goku non gliene avesse ancora parlato. Di solito, doveva stordirlo con l’harisen per fermare l’entusiasmo con cui lo sommergeva di chiacchiere inutili su tutto quello che faceva nell’arco della giornata, riportando minuziosamente tutti i dettagli di quello che catturava la sua attenzione.

Continuando a spiarlo di sottecchi, voltò la pagina del quotidiano che tentava di leggere, sorseggiando lentamente il sake caldo preparato da Hakkai. Se finalmente la scimmia aveva imparato a non importunarlo, avrebbe dovuto innalzare una lode al cielo e non continuare a chiedersi perché gli sembrasse così strano.

“Coraggio Goku, andiamo a divertirci un po’.” Gli propose Gojyo agganciandolo al collo con un braccio con fare cameratesco. “Ora che finalmente sei stato svezzato, è meglio se fai un po’ di pratica.”

Sanzo restò basito. Come diavolo doveva interpretare quella frase, detta da un maniaco del sesso qual era Gojyo? Ed il rossore che andò a imporporare le guance di Goku che significato aveva? “No.” Gli scappò detto prima che avesse il tempo di realizzare che la sua bocca intendeva parlare. “Scordatevelo.” Aggiunse a mo’ di spiegazione. Non c’era alcun motivo per cui dovesse essere così seccato dall’allusione di Gojyo.

“Cosa?” Chiese questi irritato. Nonostante tutto, ce l’aveva ancora con Sanzo per la sua defezione davanti al ferimento di Goku. Checché ne dicessero gli altri, non aveva alcun diritto di comportarsi come se nulla fosse successo e continuare a trattare Goku come un moccioso. Sperava che adesso Goku trovasse un’altra ragazza carina con cui approfondire le sue nuove conoscenze e capisse che non valeva la pena continuare ad essere il devoto servitore di quel bonzo.

Gli occhi di Goku si fermarono su Sanzo, ma non protestò a quell’ordine, anzi, quasi lo guardò con gratitudine. Proprio non aveva voglia di subire le frecciatine di Gojyo ogni volta che c’era una ragazza della sua età nei paraggi, quindi per lui andava benissimo rinunciare a quell’uscita.

“Domani voglio partire presto, per cui non pensate di passare la notte in giro per bettole a giocare a carte. Tornatevene in camera e cercate di approfittare dei vostri letti. Per riposare.” Precisò sapendo che quel pervertito poteva prenderlo come un invito ad andare a procacciarsi qualche divertimento da quattro soldi.

Gojyo fece per ribattere, ma Hakkai gli si avvicinò mormorandogli qualcosa all’orecchio. Decisamente c’era qualcosa che non andava. Sentì distintamente le parole ‘Sanzo’, ‘Goku’, ‘spiegazione’. E quella fastidiosa sensazione alla bocca dello stomaco si intensificò.

Attese che i due uscissero per raggiungere la loro camera, o scendere al bar della locanda se si sentivano sufficientemente spavaldi da contravvenire ad un suo ordine, prima di tornare a fissare Goku che nel frattempo si era seduto sul letto con le gambe incrociate, abbracciando il cuscino come soleva fare i primi tempi a Chang’an, quando aveva combinato qualche guaio e cercava un po’ di protezione nella morbidezza di quel misero scudo.

“Allora?” Gli chiese tentando di mantenere un tono indifferente. “Non c’è niente che mi devi dire?”

“Uh.” Quel dannato kappa. Se non si fosse lasciato scappare continue osservazioni maliziose non si sarebbe trovato in quella situazione. Avrebbe voluto dimenticare quello sgradevole incidente al più presto ed andare avanti facendo finta che non fosse successo nulla. Non voleva parlarne. Non voleva *ricordare*. “No, niente.”

Sanzo alzò gli occhi al cielo con quell’espressione che solo lui sapeva fare quando intendeva dire: ‘razza di baka saru’. “Sputa il rospo, scimmia. Lo sai che non sei capace di mentire.”

“Ecco… Sai, al villaggio di demoni in cui ci siamo fermati c’era una ragazza.” Confessò con una smorfia. Se proprio doveva farlo, allora era meglio dirgli tutto subito e farla finita. Quando Sanzo era di quell’umore avrebbe solo rischiato di prendersi un colpo di harisen in testa se si fosse rifiutato di dargli spiegazioni.

Una ragazza. Una *ragazza*. Rabbrividì inconsciamente quando si formò nella sua mente l’immagine di Goku che si strusciava su un corpo femminile.

“E… insomma… ci siamo baciati.”

Solo un bacio? Pensò tra il sollevato e l’infastidito. Si era immaginato… si era immaginato qualcosa di molto peggio. Però il fatto che qualcuno – una femmina – avesse osato mettere le mani addosso a Goku, quando lui non era presente per rimetterla al suo posto facendole notare che era ancora un ragazzino, non gli piacque per niente. E pensare a quelle labbra carnose premute contro quelle di una sconosciuta lo fece sentire ancora più a disagio.

“Tu lo sai, perché anche tu sei sempre vissuto in un tempio. Non avevo mai potuto conoscere una femmina. Hanno un odore diverso, te ne sei accorto?” Adesso che la diga era aperta, aveva bisogno di parlare, di tirare fuori tutto il malessere che sentiva dentro. E non poteva farlo che con Sanzo. Gojyo l’avrebbe preso in giro fino alla sua morte, se avesse osato dirgli come si era sentito quando quella ragazza lo aveva baciato e Hakkai avrebbe tirato fuori un sacco di spiegazioni filosofiche che non gli sarebbero servite a niente. Sanzo invece avrebbe potuto capirlo.

“Mangiavamo insieme. Dormivamo insieme. Passavamo quasi tutto il giorno insieme. Proprio come abbiamo sempre fatto io e te. Ma era diverso. Lei, era diversa. E poi… mi ha baciato.”

Di nuovo, qualcosa si ritorse nel suo petto. Probabilmente aveva bevuto troppo sake a stomaco vuoto, anche se aveva finito di cenare appena un’ora prima. Se avesse potuto impugnare la pistola e sparare a qualcosa – a qualcuno – forse si sarebbe sentito meglio. Maledetta puttana. Quel pensiero gli attraversò come un lampo la mente. Si alzò dalla sedia, avvicinandosi alla finestra e accendendosi l’ennesima sigaretta della serata, cercando di convincersi che Goku non poteva aver detto ‘Lei era diversa’.

“Le sue labbra erano calde e morbide, e quando hanno iniziato a premere sulle mie è stato abbastanza piacevole. Ma poi… poi mi ha invaso con la sua lingua. E’ stato umido. Rivoltante. Disgustoso. Mi sentivo la sua saliva in bocca. Il suo sapore era… non so… era troppo dolce, nauseante. Poi mi ha spinto via, come se anche a lei avesse fatto schifo. Mi ha fatto sentire sporco.” Sanzo continuava a dargli le spalle, così era più facile per lui confessare tutta l’amarezza e l’imbarazzo che quel ricordo gli provocava.

Quasi gli venne da ridere, una strana risata che cercava di risalirgli dalla gola, con un certo retrogusto amaro. Avrebbe voluto ribattere con qualcosa di pungente, ma quella stupida scimmia continuava a blaterare cose senza senso, impedendogli di intervenire nel flusso di parole che gli stava riversando addosso.

“Io non voglio più baciare nessuno, Sanzo. Potresti… potresti dire tu a Gojyo di smetterla di darmi il tormento cercando di buttarmi tra le braccia di tutte le ragazze che incontriamo, per favore? Non voglio ripetere quell’esperienza. Davvero, non capisco che cosa ci trovi la gente nel baciare. Sai, me lo ero chiesto spesso prima. E adesso che lo so non voglio più rifarlo, quasi mi sono pentito di averlo scoperto. Fin quando si tratta di un semplice abbraccio, va bene. Io mi sento sempre stupendamente quando ti abbraccio, anche se tu non vuoi e spesso mi respingi. Ma il pensiero… il pensiero…” Tacque imbarazzato. Non sapeva come andare avanti. Stava quasi per confessargli che una volta, prima che succedesse *quello*, si era immaginato come sarebbe stato baciarlo. Ora aveva paura di scoprire che anche con lui sarebbe stata un’esperienza ripugnante.

Ma che diavolo stava dicendo quell’idiota? Vivere insieme. Abbracciarsi. Come se sottendesse che tra di loro ci fosse un tipo di rapporto che andava al di là di quello tra un tutore ed il suo protetto. Come se il loro fosse un legame speciale. Come se *lui*, Sanzo, potesse passare la maggior parte delle sue notti insonni tormentandosi immaginando il sapore della sua bocca, la sensazione della sua pelle sotto le dita, il calore del suo corpo premuto contro il suo. Si voltò a fronteggiarlo e schioccò la lingua con disappunto. Adesso, oltre ad abbracciare il cuscino, se ne stava lì a testa bassa a fissare il pavimento. Si avvicinò a lui, afferrandogli rudemente i capelli per farlo alzare e poterlo guardare in quegli occhi dorati sbigottiti e confusi. “Stupida scimmia. Quante volte ti ho detto di non abbassare la testa?” E poi, chissà perché, si chinò su di lui.

Goku spalancò gli occhi per la sorpresa. Le labbra di Sanzo erano dure, si muovevano imperiosamente sulle sue in un bacio ruvido. Aprì la bocca per protestare, senza rendersi conto che così facendo Sanzo avrebbe potuto baciarlo più a fondo.

E Sanzo accettò quell’involontario invito. Entrò nella sua bocca, lentamente, accarezzandogli il palato, i denti, la lingua, intrecciandola con la sua e invitandolo a seguirlo. Lo sentì irrigidirsi leggermente, come se non fosse abituato a ricevere un bacio così. Avrebbe dovuto immaginare che quella femmina non avrebbe saputo baciarlo come poteva fare lui. Un mugolio soddisfatto gli sfuggì sentendo che Goku gli si stringeva contro, gemendo e spostando istintivamente la testa di lato per riuscire ad incollare meglio le labbra alle sue.

Il suo cervello andò in tilt. Il profumo pungente di sandalo che contraddistingueva Sanzo lo colpì alle narici. Il suo sapore – sake misto a tabacco – era una combinazione semplicemente perfetta. Non era dolce. Né tantomeno nauseante. Era… inebriante. Chiuse gli occhi, abbandonandosi interamente contro il torace di Sanzo, avvertendo il suo cuore pulsare velocemente attraverso i loro vestiti. Si stupì nel sentire che non poteva rimanere inerte e passivo come quando lo aveva baciato quella ragazza. Se non l’avesse ricambiato, se non fosse entrato nella sua bocca, se fosse rimasto fermo a farsi divorare, quel calore che sentiva nelle vene lo avrebbe bruciato fino alle ossa.

Non aveva avuto intenzione di baciare Goku. No. Così come non era geloso. Non scherziamo. Nemmeno cercava di cancellare

(sostituire)

il ricordo di quell’estranea dalle sue labbra. Perché avrebbe dovuto fargli capire che non bastava lo squallido assalto di una ragazzina per scoprire quanto potesse essere meraviglioso baciarsi? E neanche voleva dimostrare a quella scimmia a chi appartenesse. Niente di tutto questo. Era solo un bacio…



I said I'd give my life for just one kiss
I'd live for your smile and die for your kiss.
(Skid Row)



~OWARI~

  
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