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Autore: callistas    18/04/2009    15 recensioni
Ciao ciao ancora a tutte. Spero non alziate gli occhi al cielo per la mia continua, assillante presenza su questo sito. Bene. Vi presento la mia ultima creazione. E' sulla mia coppia preferita, Inuyasha e Kagome. Non mancherà di certo Kikyo a rompere le uova nel paniere (e altro...). Allora, Kagome si ritrova a piedi con il lavoro e va a lavorare da, niente popò di meno, Inuyasha. Scatta la scintilla, ma ci sono degli ostacoli. Riusciranno a superarli? Vi lascio alla lettura e spero, a qualche commentino ino ino o. Besitos, callistas.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo, Koga, Naraku
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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11 - Non mi farai cambiare idea! Dunque…le mie prime due storie si sono fermate a commenti totali sotto la centinaia. Questa storia ha raggiunto, fino ad ora, quota 121. A volte vado sul sito solo per leggere quel numero *me patetica, lo so…* ma che ci volete fare? Vedere che una storia è così apprezzata fa felice chi la legge ma in primis, chi la scrive. Giuro che non ero tanto convinta dell’idea che mi era balzata in mente, ma ho voluto provare a darle uno sviluppo. Magari avessi avuto questo cervellino quando andavo a scuola…sapete la sfilza di 5 che mi risparmiavo?
Comunque…dopo questo piccolo sfogo personale, atto a ringraziarvi per i commenti appassionati che le dedicate, io proporrei di proseguire con la storia.
Dunque…mi sono volutamente, nonché bastardamente fermata al punto in cui Kikyo e Kagome si sono chiarite e Inuyasha e Naraku hanno parlato tra di loro da soli. Non ho voluto specificarlo, ma premetto che Naraku ha chiesto a Inuyasha di cederle Kikyo. E ora…ora che tutti sono tornati a casa, Kagome ha premura di sapere la fatidica decisione, nonché Kikyo.
Ma permettetemi di ringraziare più approfonditamente ognuna di voi, che con somma pazienza avete seguito questa storia come un parto:

Inukag4ever: ti ringrazio per il complimento. Sai, lo so che è difficile immaginare Kikyo e Kagome in vesti che non siano quelle di nemiche acerrime, ma ho voluto solamente concedermi un piccolo sfizio personale e vedere come poteva risultare la cosa.
Per la figura che ha fatto Kagome in mezzo alla gente mi è venuta proprio spontanea. Dare del lumacone al proprio fidanzato e passarla liscia non era proprio corretto. Diciamo che Inu si è vendicato...anche a te piacciono Kikyo e Naraku insieme? Bene! Perchè hai proprio ragione...così ci togliamo la mummia dai gioielli di famiglia...no dai, scherzo pure io (mah...ù.ù).
Comunque grazie mille per tutti questi complimenti e spero che questo capitolo ti soddisfi come i precedenti!
Un bacione alla mia bedda!

krikka86: ciao bedda! Meno male…sono contenta che le battutine porcelline ti siano piaciute. Mi sono divertita soprattutto a scrivere quella in cui Inuyasha “rimprovera” Kagome per non averlo fatto riposare la notte…hihihi…che mente malata che ho…non è che ho uno zio monaco, per caso?... Mi fa davvero piacere che l’amicizia tra Kagome e Kikyo ti sia piaciuta, anche se mi faceva strano buttare giù quelle parole. Comunque per sapere come si evolverà la faccenda del trasferimento, leggi questo capitolo e fammi sapere se ti piace.
Un bacionissimo!

anjhela_kaggy_inuchan91: ciao bedda!!!!!!!! Io sto bene, grazie!
Mi fa piacere rivederti e sono contenta lo sviluppo tra Kagome e Kikyo ti sia piaciuto. Comunque non saresti in grado di picchiare il MIO Inuyasha, anche perché non potrei permetterlo…(mille puntini di sospensione…)
Ad ogni modo troverai la risposta in questo capitolo, ma attenzione…sarà una risposta “sofferta”…
Un bacio e alla prossima!
Nel frattempo, AGGIORNA!!!!!!

Bellatrix_Indomita: bedda…lo so che è corto, ma quello che non sai è che ho dovuto tagliarmi le mani per non farlo più lungo di così. Mi sono imposta di troncarlo lì per lasciarvi a bocca aperta e mi sembra di esserci riuscita. Ma non ti preoccupare…presto la tua curiosità verrà soddisfatta e sarà allora che pioveranno le sassate!
Per quanto riguarda l’amicizia tra Kagome e Kikyo l’ho ritenuta necessaria, ma permettimi che mi spiego meglio. Allora…partiamo dall’inizio: arrivo in un nuovo posto di lavoro, la mia collega di scrivania è una stronza con la “S” maiuscola, mi mette i bastoni in mezzo alle ruote e vuole farmi fare sempre figure di m…a di fronte al mio capo. Ingoio una, due, tre volte, ma alla quarta ti spedisco in orbita. Inizia così il calvario sul lavoro, nel senso che non sono libera di fare niente senza che questo non venga analizzato al microscopio da questa collega acida come il limone andato a male. Però…durante una certa festa, ho la possibilità di dialogare con lei (dialogare per modo di dire…) e le sbatto in faccia tutto quello che lei è, facendola in questo modo ragionare. Lei ci pensa e “casulamente” arriva la sua felicità (Naraku). Capisce di aver sbagliato tutto quanto e giustamente deve chiedere scusa a Kagome. Kagome accetta e inizia un’amicizia. Spero di non essere stata troppo lunga, ma come di dicevo, l’ho ritenuta necessaria. Spero non ti dispiaccia, ma mi permetto di pensare che forse la cosa ti piace *me modesta*. Ti dico solo che questo è il penultimo capitolo e che sarà per me fonte di enormi dispiaceri.
Per quello che riguarda la recensione, io ti giuro che non so più cosa fare. Per l’amor di Dio…le accetto tutte, dalla prima all’ultima. Le due precedenti mi sono apparse stimolanti e le ho bene accettate, ma questa…giuro che non sono stata in grado di accettarla. Magari la ragazza non intendeva offendere e io le voglio credere, ma anche se tutte e tre hanno detto sostanzialmente la stessa cosa, a volte la forma aiuta a recepire meglio il messaggio. E io ho recepito un bel “ritirati”.
E invece no…non mi ritiro.
Sì, forse sono stata un po’ attiva nella risposta e adesso un po’ mi dispiace, ma ti giuro che mi sono anche trattenuta.
Ma mi fa piacere sapere che se devi rispondere a qualcuno tu pensi a me *callistas fa la sborona*. Io adesso ti lascio alla lettura di questo capitolo, sperando che ti piaccia l’evolversi della situazione.
Un bacione e grazie ancora tanto per il tuo sostegno!!

PazzaXinu: ciao, sono contenta di vedere una tua risposta a quello che ti ho scritto, davvero. Dunque lascia che ti dica una cosa. Ti chiedo scusa se anch’io ti sono sembrata una che non accetta le critiche, però da come me l’avevi messa giù mi dava tanto l’impressione di un “ritirati, che è meglio”. Quindi, come prima cosa ti chiedo scusa. Seconda cosa: nel tuo precedente commento mi avevi detto che “La trama è al quanto banalotta. Penso che te l'abbiano già detto e quindi non mi dilungo oltre” e allora ho dato per scontato che avessi letto qualcosa delle altre ragazze che avevano commentato la storia.
Io ringrazio te per aver lasciato una tua opinione, di cui terrò sicuramente conto quando sarò pronta per scrivere qualcosa di realistico. Nel frattempo, lascia svagare la mente con queste storie che, secondo me, servono appunto per dar modo a voi lettori/scrittori di leggere qualcos’altro di realistico.
Grazie ancora e, eventualmente, alla prossima! :- )

Mikamey: viziando? Addirittura? Guarda che semmai è il contrario! Siete voi che state viziando me con tutti questi commenti! A furia di gongolare il mio ego è cresciuto di otto chili come minimo…comunque, mi fa un immenso piacere che il cappy ti sia piaciuto. Per quello che riguarda il discorso trasferimento, è giusto che ti spieghi una cosetta etta etta…non lavorando in un ufficio di avvocati, mi sono limitata a immaginare come potesse essere la vita della segretaria di un avvocato. So che quando Kikyo ha spiegato a Kagome il tipo di lavoro che lei fa è sembrato più che altro un lavoro da impiegata qualsiasi, ma purtroppo il mio mezzo neurone marcio ha saputo partorire solamente questa idea…ti basti il sudoku per capire a che punto sono… -.- Diciamo che ho pensato che tenere l’agenda di un avvocato fosse un impiego alquanto impegnativo e oneroso e che comunque la mummia, visto i suoi eccellenti voti, fosse un buon supporto per lo studio di Inuyasha.
So che con Naraku potrebbe essere felice, anzi…togliamo il potrebbe e mettiamoci un bel sarà…però con queste premesse…
Bedda? Grazie mille per il tuo commento e scusami ancora se non sono stata regolare con quelli della tua storia. Mi perdoni?
Bacioni e ti aspetto in fondo a cappy!

Monik: la mia sensei preferita! Io però preferirei che respirassi a pieni polmoni, sai…non vorrei che rischiassi un’embolia…comunque lascia che ti dica che questo è il penultimo capitolo, che spero ovviamente ti piaccia.
Io ti ringrazio per tutti questi commenti, esagerati, ma con gioia accettati e spero di vedere un tuo commento sul prossimo!
Un bacionissimo e a presto!

Achaori: so che son bastarda e so anche che Kikyo e Kagome amiche fa uno strano effetto, molto strano…sono contenta che tu abbia una ficcy pronta che commenterò appena la leggerò.
Aspetto con impazienza la tua storia, mi raccomando! Bacioni grossi!

Fmi89: perché sono bastarda, non s’era capito? Anch’io vorrei che Inuyasha la lasciasse partire, ma non so se mi andrà di farlo…
Bene! Dopo averti lasciato a bocca aperta ti aspetto in fondo al capitolo, ringraziandoti mille e più volte per tutti questi complimenti!
Un bacione grosso e forte!

Le_montagnine: guarda…mi sembra di sì, ho questo vago ricordo…CIAO BEDDE! Sono contenta di rivedervi su questi schermi! Mi sembra di capire che vi vogliate una montagnina di bene, o sbaglio? ù.ù. Alura…immaginavo che ti chiedessi se il cuore era un optional o se c’era ma non funzionava correttamente, bene! Ecco la risposta. Spero ti sia piaciuta!
Ma non ti preoccupare…prima del 4 Maggio avrò bello che finito questa storia. Comunque sì…quando Inuyasha e Naraku sono rimasti da soli, hanno parlato del trasferimento di Kikyo e Inuyasha ha detto che…tu e tua sorella dovrete leggere questo capitolo per saperlo.
Grazie mille per questo commento, davvero! Mi ha fatto un enorme piacere e, se ne hai voglia…salutami la isa!

Vale728: beh, no dai…^//^ se mi fai i complimenti è perché vuoi, non perché devi…ma mi fa veramente piacere che tu mi abbia detto questo!! In fondo, Kikyo aveva solo bisogno di potersi fidare veramente di qualcuno e di parlarci insieme. A volte serve andarci giù pesante con le parole per far aprire gli occhi ad una persona e Kagome glieli ha spalancati. Ora Kikyo deve solo cominciare ad essere un po’ più solare.
Per sapere se Inu la lascerà partire, leggiti questo capitolo e fammi sapere se ti è piaciuto.
Un kizzuolo enorme!

Kagome19: sono contenta che questa Kikyo ti sia piaciuta! Ora dovrà solo saper cogliere al volo le occasioni che le riserverà il futuro. Il futuro, già…accanto a Naraku o sempre a Tokyo con Inuyasha?
Leggere per scoprire!
Un bacionissimo anche a te!


IO E IL MIO CAPO        NON MI FARAI CAMBIARE IDEA!




Una volta arrivata a casa, Kagome iniziò ad assillare Inuyasha per sapere se aveva deciso di concedere il trasferimento a Kikyo.
“Allora? Le permetterai di andare a Londra?”
“La verità?” – chiese lui.
“No, una balla stratosferica…certo che la verità!” – esclamò lei.
“No.”
Kagome rimase interdetta.
“No?” – ripetè lei, pensando di aver capito male.
“No.” – confermò lui.
“Perché?!?” – chiese lei allibita, dopo un attimo di silenzio.
“Perché nonostante tutto quello che può essere, Kikyo rimane sempre e comunque un valido supporto e non mi va di privarmene.”
“Posso sapere che vi siete detti? No perché mi sembra alquanto impossibile una cosa del genere…” – disse lei, che si stava un po’ arrabbiando.
“Naraku mi ha chiesto di portare Kikyo con sé e io gli ho detto che la preferivo qui. Tutto qua.”
Kagome lo guardò con aria di sfida.
“Beh? Perché mi guardi così?”
“Perché sei…sei…un…ah! Lasciamo perdere!” – disse Kagome andando in camera per cambiarsi.
Inuyasha la seguì, speranzoso in un’approfondimento della loro storia. Kagome si stava togliendo i vestiti con la forza, quasi volesse strapparseli di dosso. Inuyasha sorrise sornione, perché pensava che avrebbe potuto godere della sua compagnia ancora per un po’. Stava iniziando a togliersi la giacca con fare sensuale quando…
“Scusa…che stai facendo?” – chiese lei allibita.
Inuyasha, pensando che lo stesse prendendo in giro, le resse il gioco.
“Nulla, perché?” – chiese lui ingenuamente.
“Cioè…se pensi che io e te adesso ci rotoleremo nel letto fino allo sfinimento, credo che tu abbia fatto male i tuoi conti.”
Il mezzo demone iniziò a tremare dalla paura.
“Co-cosa? Ma…perché?” – chiese, abbassando le orecchiette canine come se fosse stato rimproverato.
Kagome sorrise, sapeva di avere il coltello dalla parte del manico.
“Queste…” – disse, strizzandosi il seno e facendo sbavare Inuyasha (che le voleva toccare lui) – “…puoi iniziare a registrarle nei ricordi perché finchè non concederai il trasferimento a Kikyo ti renderò la vita un inferno!”
Inuyasha era basito.
“Non puoi farlo!”
Kagome lo guardò stupita.
“Perché? Il corpo è il mio e me lo gestisco io, se permetti!”
Inuyasha era stravolto.
“Non puoi farmi questo!”
“Sì che posso!” – ribattè Kagome più seria che mai. – “E per precisare…quando ho detto che ti avrei reso la vita un inferno, intendevo esattamente quello.”
“Perché devo concedere il trasferimento a Kikyo?”
“Ma…Naraku non ti ha detto niente?” – chiese Kagome, ora lei quella stupita.
“No!”
“Kikyo e Naraku stanno insieme.” – spiegò Kagome ad un Inuyasha alquanto allibito.
“Da quando?”
“Dalla tua festa di ieri sera. Non andrebbe mica a lavorare per altri studi! Dato che va a Londra sarebbe logico pensare che Naraku la voglia con sé. Conosce bene Kikyo e la ragazza sta iniziando a capire i propri sentimenti.” – Kagome si diresse in bagno, dove mollò l’acqua per farsi una doccia.
“C-cosa stai facendo?” – chiese stupidamente il mezzo demone.
La ragazza rise. Certo che quando voleva fare la bastarda la cosa le riusciva parecchio bene, eh?
“Ti ho detto che ti avrei fatto passare le pene dell’inferno…” – e come se niente fosse iniziò a togliersi la maglietta, mostrando il suo seno sodo.
Inuyasha chiuse gli occhi, mentre sentiva l’eccitazione crescere a livelli esponenziali. Quando li riaprì, vide Kagome togliersi i pantaloni e lo slip. Il mezzo demone si appoggiò allo stipite della porta, battendoci la testa varie volte per cercare di calmarsi. Sentì le porte della doccia chiudersi e quando guardò in quella direzione, vide Kagome mentre si passava le mani sul corpo. A causa del vetro zigrinato, Inuyasha non vedeva nitidamente la figura di Kagome e questo lo stava mandando in orbita. Furente con sé stesso, per non essere stato in grado di resistere a quel diavolo tentatore, iniziò a spogliarsi, togliendosi i vestiti in malo modo, e gettandoli per terra. Aprì le porte della doccia e Kagome non si degnò nemmeno di girarsi.
La ragazza, sentendo le porte aprirsi, sorrise. Avrebbe aiutato Kikyo in qualsiasi maniera. Si voltò solamente perché Inuyasha l’aveva fatta voltare con rabbia.
“E va bene…” – disse lui infine.
Kagome sorrise, vittoriosa.
“Va bene cosa?” – precisò lei.
“Concederò il trasferimento a Kikyo, contenta?”
Kagome si avvicinò a lui e lo baciò. Inuyasha sentiva le sue forme premere contro il suo torace e sorrise. La ragazza iniziò a baciargli il collo, mentre i due corpi venivano bagnati dall’acqua della doccia. Inuyasha la prese per le gambe e la fece sua dentro il box, per poi continuare nella stanza da letto.




“Allora? Che ti ha detto?” – chiese Kikyo titubante. Aveva visto la faccia di Naraku e non prometteva nulla di buono.
“Non concederà il tuo trasferimento.” – disse lui tutto d’un fiato.
La ragazza ci rimase malissimo.
“A-ah…capisco…beh…vorrà dire che ci sentiremo per telefono, no?”
Naraku l’attirò verso di sé e di nuovo fecero l’amore con disperazione.

Erano sdraiati sul letto della camera d’albergo di Naraku e si misero a parlare.
“Le ho provate tutte…” – disse Naraku. – “…ma non ha voluto sentire ragioni…”
Kikyo era abbracciata a lui, con il viso poggiato sul suo possente torace. Non sapeva cosa dire; tutte le parole di questo mondo le sembravano così insignificanti e prive di senso che il solo fatto di aprire la bocca per darvi aria era classificato come gesto inutile. Iniziò a piangere in silenzio, com’era abituata a fare fin da piccola. “Le lacrime sono segno di debolezza…” le ripeteva sempre il padre, per questo aveva imparato a piangere in silenzio, così le sembrava di non essere debole. Naraku si voltò verso di lei solo perché sentì freddo sul torace.
“Ehi…non piangere…” – disse lui abbracciandola forte. – “…troveremo una soluzione. Te lo prometto.”
Kikyo annuì, prima di perdersi per la seconda volta nel suo profumo.




Era arrivata anche la domenica e Inuyasha e Kagome erano stesi sul letto. Si stavano baciando fino a consumarsi le labbra.
“Dovremmo…alzarci…” – disse Kagome tra un bacio e l’altro.
“Dopo…” – disse lui, zittendola con un altro bacio.
“Inuyasha…” – Inuyasha non la smetteva di baciarla e toccarla. Quella minaccia di astinenza lo aveva davvero spaventato, ma quello che lo aveva spaventato di più era il fattore certezza. Kagome avrebbe mantenuto la sua parola se lui non avesse concesso il trasferimento alla sua dipendente. Ma forse, non era un male che Kikyo andasse a stare a Londra. Avrebbe potuto gestire la sede con Naraku e, conoscendola, farsi degli amici. Il mattino successivo avrebbe iniziato a firmare le carte per il suo trasferimento definitivo.
“Ti amo…” – disse Inuyasha, fermandosi a contemplare il volto di Kagome.
“Ti amo anch’io…” – disse la ragazza, zittita da un altro bacio.
Si alzarono dopo un’ora verso le una. Kagome, con addosso il lenzuolo, si era avviata in cucina per preparare qualcosa da mettere sotto i denti. Inuyasha si stava facendo una doccia e si era rivestito con i jeans del giorno prima. Quando entrò in cucina e vide Kagome trafficare per prendere una pentole gli venne da ridere. Con una mano cercava di raggiungere il recipiente, mentre con l’altra si teneva il lenzuolo perché non le scivolasse.
“Intendi fare la giraffa ancora per molto?”
Kagome si girò con un bel sorriso.
“No, se mi aiuti…”
Inuyasha si avvicinò e l’aiutò a prendere la padella e gliela consegnò, pagando per penitenza con un bacio.
“…ma guarda che mi tocca fare per vivere…” – disse lei, baciandolo con passione.
Pranzarono dopo circa una mezz’oretta e Kagome per il pomeriggio si era portata a casa il lavoro sulla HC.

“Posso aiutarti?” – chiese Inuyasha.
“Sì…quella è la relazione che ho scritto. Dacci un’occhiata mentre vado a farmi la doccia.”
“Ok!” – disse Inuyasha con il naso infilato nei fogli che Kagome gli aveva dato. Lesse tutto con avidità, trovandola molto buona. Parole semplici, ma di grande effetto. Kagome tornò con una tuta da ginnastica e si sedette al tavolo con Inuyasha.
“Allora?” – chiese lei.
“Molto buona. Adesso che conti di fare?”
“Pensavo di chiedere agli Hizumo se potevano verificare se oltre alle coppie che c’erano l’ultima volta ce ne fossero delle altre, in modo tale da avvisare anche loro. Penso che troveremo delle belle sorprese…” – disse lei amara. Lavorarono per tutto il pomeriggio e anche alla sera, sbocconcellando una pizza che si erano fatti portare a casa. Avevano portato avanti di un bel po’ il lavoro. Verso le undici, per Inuyasha venne il momento di tornarsene a casa, con evidente delusione di Kagome.
“Ci vediamo domani, allora.”
“D’accordo…ciao piccola. Ti amo…”
“Ti amo anch’io…” – Kagome s’infilò a letto e, dopo mezz’ora, anche Inuyasha.




Al lavoro, tutti erano in fibrillazione.
La voce di Kikyo abbracciata a Naraku aveva fatto il giro dell’ufficio e adesso tutti ci stavano ricamando sopra. Appena la ragazza in questione entrò in ufficio, tutti si zittirono, facendola sentire a disagio, come se avesse combinato un guaio. Proseguì a testa alta verso la sua postazione, ma si sentiva gli occhi di tutti addosso.
=Adesso capisco come poteva sentirsi Kagome…non posso fare altro che stare zitta e ingoiare…= pensò Kikyo, mentre accendeva il computer. A poco a poco, le voci ripresero e in quel mentre entrò Kagome, assalita fin da subito dai suoi colleghi per informarla della novità Kikyo-Naraku. La ragazza annuiva e sorrideva, anche se avrebbe voluto sbranarli tutti. Si sedette al suo posto e vide Kikyo trafficare con dei fazzoletti.
“Ehi…tutto bene?” – chiese Kagome, mettendole una mano sulla spalla.
Kikyo si girò con gli occhi lucidi.
“S-sì, tranquilla…”
“Dai…dimmi che è successo?”
“E’ che…solo adesso mi rendo conto di come ti potevi essere sentita tu quando avevi iniziato la tua storia con Inuyasha… mi dispiace tanto…”
“Ma dai…non preoccuparti…senti, credo che Inuyasha voglia parlarti del tuo trasferimento. Va da lui.”
Kikyo negò con la testa.
“Naraku mi ha detto tutto…preferisco sentirmelo dire solo una volta che due…”
“Va da lui.” – disse Kagome, non molto pazientemente.
“Ti prego Kagome…non farmi questo…”
Kagome la guardò con uno sguardo di fuoco.
“Va da lui!” – ordinò.
Kikyo, si alzò di scatto e andò da Inuyasha.

“Avanti…” – disse il mezzo demone, dal suo ufficio.
“Posso?” – chiese timidamente Kikyo.
“Buon giorno Kikyo…senti, per il tuo trasferimento…”
“Naraku mi ha già detto tutto, non ti preoccupare…” – disse la ragazza con un evidente sorriso sforzato.
Inuyasha la guardò, sgridandola con lo sguardo per averlo interrotto.
“…questa è la documentazione che ti servirà per entrare nello studio di Londra. Non perderla.”
Kikyo prese le carte e solo dopo capì la frase di Inuyasha.
“Co-come?” – chiese allibita la ragazza.
“Ti mando a Londra, ma bada bene…che se vengo a sapere che lavori per un altro studio vengo lì e ti riporto indietro!” – tuonò il principale.
Kikyo non resistette e gli saltò in collo per la felicità.
“Grazie! Grazie! Grazie! Grazie mille! Anche se forse dovrei dire grazie a Kagome…” – Inuyasha divenne bordeaux.
“Ma…”
“Cose da donne…” – disse lei saccente. – “Naraku lo sa?”
“No, pensavo volessi dirglielo tu al tuo fidanzato.” – stavolta fu il turno di Kikyo di arrossire.
“G-grazie…”
“Dovrai aspettare però…”
“Perché?
“Va da Kagome…te lo spiegherà lei.” – disse Inuyasha, mentre sistemava alcune carte.
Kikyo uscì, non prima di aver ringraziato Inuyasha per l’ennesima volta.

La ragazza arrivò tutta trafelata dalla collega, nonché amica e le si buttò letteralmente al collo, ridendo come una pazza per quello che aveva fatto per lei, sotto lo sguardo allibito dei suoi colleghi, che pensavano di essere stati catapultati all’improvviso in un universo parallelo.
“Grazie! Grazie! Grazie! Grazie!”
“Dai calmati…hai visto? Secondo me sei tu quella che non conosce bene Inuyasha…”
Kikyo rise per aver solo immaginato cos’avesse fatto la sua amica per farle ottenere il trasferimento.
“Inuyasha però mi ha detto che devo aspettare a partire e di venire da te per chiedere spiegazioni.”
Kagome annuì e tirò fuori dalla sua borsa un tomo e la relazione sulla HC.
“Conosci la Hakudoshi’s Company?”
Kikyo annuì.
“E chi non la conosce? Anche se nessuno è mai riuscito a trovare le prove, è sospettata di non aver isolato il cromo esavalente per la tipologia di lavoro che svolgono.”
“Perfetto, almeno mi risparmi la fatica. Inuyasha mi ha affidato questo incarico, solo che non credo di farcela da sola. Ho bisogno di aiuto.”
“Di me?” – chiese Kikyo allibita.
“Sì…questo è quello che ho raccolto fino ad ora. Dacci un’occhiata e dimmi se manca qualcosa.”
Kikyo si mise subito all’opera e dopo un paio d’ore aveva già finito tutto. Kagome nel frattempo era al telefono con gli Hizumo per indire una nuova riunione.

“Allora…non manca nulla. L’unica cosa necessaria per inchiodare la sede di New York è necessario…”
“La sede di New York? Che centra?” – chiese Kagome non capendo.
“Vedi…lo stabilimento di Ichigawa è solo una sede staccata che, come la maggior parte delle filiali, necessita l’approvazione della sede centrale per ogni decisione. Quindi è logico pensare che la sede di New York fosse a conoscenza della cosa.”
“Ma certo che lo sapeva!” – esclamò Kagome.
“Dammi il documento che lo prova.” – disse semplicemente Kikyo, tirando fuori il suo lato sicuro.
Kagome abbassò lo sguardo, avvilita.
“Quindi non lo sapeva e finchè non avremo in mano quel documento le nostre ricerche saranno vane. Le prove sono inconfutabili e c’è una buona probabilità di successo, ma senza quel documento non riusciremo a far ottenere ai clienti il giusto risarcimento.”
“Che dobbiamo fare?” – chiese Kagome.
“Allora…ho sentito che devi andare ad una riunione.”
“Sì, oggi pomeriggio.”
“Perfetto. Verrò con te, in modo che tutto risulti chiaro ai clienti. Dovremmo indire anche una specie di riunione dove tutti possano esporre i propri problemi e preoccupazioni. Finito questo lavoro, chiameremo a giudizio la HC.”
“Iniziamo subito allora.” – Kagome e Kikyo si alzarono dalle loro postazioni, suscitando la perplessità di molti. Andarono da Inuyasha per chiedergli il permesso di assentarsi dal lavoro per risolvere il caso della HC.




“…vedete, la HC non corre alcun pericolo al momento anche perché, stando a quanto mi ha detto il signor Hizumo, stanno solo acquistando del terreno e con i suoi clienti non avrebbe alcun problema…” – spiegò Kikyo, il più esaurientemente possibile. – “…ma se li citiamo per negligenza sarà necessario che ognuno di voi si presenti davanti al giudice, esponendo i vari problemi che ha avuto. Essendo questa una causa un po’ particolare, alla fine ci dovremmo attenere alla decisione del giudice.”
“Ma se giudicherà innocente la HC? Come faremo?”
“Se dovesse accadere, putroppo non ci sarà nulla da fare, ma presumo sia quasi impossibile. Le prove che abbiamo raccolto sono troppo ben dettagliate e comprovate da una fornitissima documentazione, quindi è impossibile determinare già da adesso l’innocenza della HC.”
“E come verrà distribuita la somma destinata? A chi va cosa e quanto?” – chiese uno dei presenti.
“In questo caso verrà stanzionata una cifra e divisa equamente tra tutte le famiglie che hanno subito danni dalla HC.”
Molti dissensi partirono dai vari presenti, che non erano d’accordo con quel modo di procedere.
“Ci batteremo per farvi avere il giusto riconoscimento.” – disse Kagome. – “Sarebbe utile che tutte le famiglie interessate partecipassero alla riunione che pensavamo di tenere tra tre settimane nel parco giochi qui vicino. Rilasceremo depliant e opuscoli informativi. Chiunque avesse informazioni relative al caso ce le può comunicare allora.”
La riunione finì e Kikyo e Kagome poterono tornare in ufficio.

Occuparono un’intera sala riunioni, saltando sia il pranzo che la cena. Lavoravano ininterrottamente, scoprendo di avere molte affinità anche sul lavoro.
Il loro operato, però, stava iniziando ad infastidire le alti classi diringenziali della HC, che aveva indotto una riunione con lo studio di Inuyasha per cercare di sedare la cosa magari con qualche compromesso. Kagome e Kikyo furono invitate a partecipare alla riunione anche perché parte del lavoro lo avevano fatto loro due. Occuparono una sala riunioni e quando entrarono, Kagome provò subito un senso di nausea verso quelle persone che si vedeva lontano un chilometro fossero colpevoli.




“Buon giorno…” – disse l’avvocato Kinsei della parte offesa.
“Buon giorno…” – salutarono Inuyasha, Kagome, Kikyo e altri collaboratori più anziani, pronti a intervenire in caso di necessità. Tra gli avvocati della contro parte, c’era anche una donna, che all’apparenza era molto sicura di sé. Depositarono a terra le loro ventiquattrore e poi squadrarono gli “avversari” uno per uno.
Fu la donna a prendere parola, l’avvocato Kagura Wings.
“Diciamoci la verità…” – esordì lei, come se quello che stava per dire doveva essere preso per legge.
Kagome e Kikyo già la odiavano. Assottigliarono gli occhi contemporaneamente, pronta per incenerirla.
“Sei milioni di dollari è una bella somma per i vostri clienti…” – Kagura stava per proseguire, ma fu interrotta da Kagome, irritata da tutta quell’arroganza.
“Ecco…già mi fa incazzare…”
Tutti i presenti si girarono verso la ragazza allibiti.
“Kagome…” – cercò di ammonirla Inuyasha, ma la ragazza non intendeva fermarsi finchè non aveva detto tutto quello che aveva da dire.
“…queste persone non sognano minimamente di arricchirsi. Vogliono solamente vedere i loro figli crescere senza temere che si ammalino di cancro addirittura all’età di sette anni, come Myia Hizumo, una nostra cliente, o che gli si polverizzi la spina dorsale come a Kiosuke Dekkai, un altro nostro cliente.”
I colleghi di Kagome si sprofondarono compiaciuti nelle loro sedie per le giuste parole della loro collega. Loro non sarebbero stati in grado di rendere meglio l’idea.
“Ora voglio che rifletta su quanto può valere la sua spina dorsale, avvocato Jersey…” – disse Kagome guardando l’avvocato che accompagnava la donna. – “…o quanto si aspetti che paghino per il suo utero, avvocato Wings…” – disse Kagome guardando Kagura. – “…prendete quel numero e moltiplicatelo per cento. Qualsiasi cifra al di sotto di quel numero è una perdita di tempo.” – ci fu un momento di silenzio, momento in cui Kagome vide l’avvocato Wings prendere il bicchiere d’acqua messole a disposizione dall’ufficio di Inuyasha. Ma prima che Kagura potesse bere l’acqua, Kagome la fermò. – “Abbiamo fatto portare quell’acqua apposta per voi, signori. Proviene da un pozzo di Ichigawa.”
Kagura guardò leggermente intimorita quel bicchiere, per poi posarlo con nonchallance.
La riunione era già terminata.
“Bene…” – disse Kagura. – “…credo che la riunione sia finita.”
“Eccome se è finita…” – esclamò Inuyasha, orgoglioso di Kagome. Gli avvocati furono scortati fino all’uscita e l’equipe di Inuyasha ebbe modo di discutere di quell’incontro.

“Sei milioni di dollari…” – disse Kikyo allucinata per la sfrontatezza della proposta.
“Almeno hanno fatto un’offerta…” – disse Kagome.
“Cento milioni di dollari era un’offerta!” – tuonò Inuyasha.
Discussero per un quarto d’ora su come comportarsi da lì in avanti, finchè non venne ora di pranzo. Per una volta Kikyo e Kagome decisero di uscire con i loro fidanzati a pranzo. Naraku aveva deciso di trattenersi finchè il caso non fosse stato risolto e partire così insieme a Kikyo. Parlarono di tutto fuor chè del lavoro, divertendosi.
Tornati in ufficio, ognuno tornò alle proprie mansioni. Kagome doveva andare da Inuyasha per discutere con lui di un approccio al pubblico che secondo lei poteva funzionare ma, quando entrò, fece tutto tranne che parlare.

“Inuyasha, no…non sul lavoro…” – ma Inuyasha non la stava a sentire. L’aveva già fatta sedere sulla sua scrivania, baciandola ininterrottamente.
“Non ce la faccio più…” – ammise lui con il tono di voce di un bambino che aveva davanti la sua caramella preferita, ma non poteva mangiarla.
Kagome rise, sentendo quel tono di voce e si abbandonò alle carezze di Inuyasha. Uscì dal suo ufficio dopo mezz’ora di fuoco, tutta scombussolata.
“Ti odio quando fai così…” – disse lei, fintamente arrabbiata.
Kagome tornò da Kikyo e la trovò nelle sue stesse condizioni. Si misero a ridere e poi tornarono al lavoro.









Dunque…la fermezza di Inuyasha nelle sue decisioni passerà alla storia come proverbiale.
Allora...Inuyasha non voleva lasciar andare Kikyo. Nonostante la sua indole bellicosa iniziale, avrete notato come si è saputa destreggiare con Kagome nell’organizzazione della riunione. Ecco, bene. Ma per fortuna la Provvidenza, in questa storia ha il nome di Kagome, ha saputo mettere a posto ogni cosa.
Chissà adesso cosa succederà? In primis dovrà essere sistemata la causa della HC e poi…
Vi aspetto con ansia al prossimo capitolo che, purtroppo, sarà l’ultimo.
Prima di lasciarvi definitivamente, ci tenevo a precisare che alcune battute, specie quelle della riunione con gli avvocati della HC e la riunione dagli Hizumo sono stati interamente presi dal film. Li ho voluti mettere perchè erano il fulcro di tutto il malessere che la ditta stava causando e poi perchè quando ho visto quella scena del film, mi sono adoperata per realizzare un tempio votivo a chi l'ha scritta. Parole più giuste e di grande effetto non ne potevano esistere. Questo era solo per specificare che non era e non è mia intenzione usare il lavoro altrui e farlo mio. Ringrazio però l'autore di quelle celebri frasi.
Un bacione a tutte voi, callistas.
  
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