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Autore: Aeriin    29/06/2016    1 recensioni
Loki è scomparso e né la magia di Frigga né lo sguardo di Heimdall riescono a trovarlo. Thor e Odino si lanciano in una ricerca che coinvolge ogni mondo, ma il principe cadetto è nell'unico posto in cui nessuno guarderebbe: Loki infatti è su Midgard, insieme a Tony, Cap e a tutti gli altri, ancora impegnati a rimediare ai danni che Ultron ha causato. Ma la guerra su Alfheim continua e gli elfi che hanno rapito il secondogenito di Odino sono sulle sue tracce...
(Non tiene conto di The Civil War mentre le trame degli altri film restano invariate eccetto per il ruolo di Loki, che avendo solo sei anni non ha tradito Asgard né ha tentato di conquistare la Terra. )
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Thor, Un po' tutti
Note: Cross-over, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Uno

 

 

Thor si inginocchiò davanti al trono di Odino, guardando il padre sedere solenne su Hlidskjalf* con Gungnir** stretta in pugno, il sorriso sicuro di un principe nella propria reggia a tendergli le labbra. 

L’All-Father invece aveva l’espressione severa di un re che deve pensare al proprio regno “Su Alfheim la guerra civile si è protratta fin troppo: Frey ha chiesto l’aiuto di Asgard e non intendo negarglielo. Thor, chiama i Tre Guerrieri e Sif e parti. Frey ti aspetta per l’ultima battaglia.”

“Sì, padre.” rispose Thor battendosi un pugno sul petto “Faremo strage di nemici e finiremo la guerra.”

“Va’…”

 

 

 

“Thor, dove vai?” 

La voce di Loki lo sorprese alle spalle, ma non lo fece sobbalzare. Suo fratello aveva l’abitudine di comparire all’improvviso nei momenti e nei posti più impensabili. Vederlo nelle scuderie non era poi così strano.

“Su Alfheim.” rispose continuando a sellare il proprio cavallo.

“Per la guerra di Frey?”

Questa volta si voltò a guardarlo “Come fai a saperlo?” 

Loki alzò le spalle “Madre e Padre ne parlavano.”

Il suo fratellino era fin troppo sveglio per i suoi sei anni.

Detto quello però si immusonì e abbassò lo sguardo “Quindi non andremo a cavalcare…” mormorò triste.

Si diede dello stupido, perché se ne era completamente dimenticato, ma gli sorrise ugualmente mentre si chinava per essere alla sua stessa altezza “No, non oggi, ma appena torneremo ti prometto che ti porterò fino alla scogliera orientale al galoppo più veloce che il mio cavallo possa fare.”

Lui lo guardò sorpreso “Davvero?”

“Certo, fratellino.” gli strinse una spalla e gli scompigliò i capelli ridendo della gioia dell’altro, poi si alzò e tornò a prepararsi per partire.

Loki prese una mela dal cesto e si avvicinò a Sleipnir, il cavallo di loro padre, che nitrì contento nel divorarla mentre si lasciava accarezzare dal bambino.

L’affetto che provava per il cavallo era ampiamente ricambiato dall’animale, che si lasciava avvicinare solamente da un paio di stallieri, Odino stesso e Loki. Ogni volta che Thor tentava di farlo gli otto zoccoli di Sleipnir tentavano immancabilmente di centrarlo.

“Thor, noi siamo pronti.” Sif li raggiunse già in sella, i capelli neri che le danzavano alle spalle e lo sguardo fiero di una valchiria.

La guerriera scoccò un’occhiata gelida a Loki “Lascialo in pace, dobbiamo partire e non abbiamo tempo da perdere.” gli disse in modo che solo il piccolo principe potesse sentirla.

Thor salì in sella con agilità “Adesso andiamo.” ribatté schietto mentre si calcava l’elmo in testa. 

Loki si fece da parte, senza aggiungere altro.

I due cavalieri raggiunsero Fandral, Hogun e Volstagg, e insieme partirono al galoppo lungo il Bifrost, lasciandosi presto alle spalle il castello, le scuderie e Loki.

Nella mente del principe c’era posto solo per l’imminente battaglia. Sentiva le mani prudere per il sangue che Mjollnir avrebbe bevuto.

Fu con quel pensiero che entrò nel Bifrost.

 

 

Frigga lo trovò in biblioteca.

Loki era seduto per terra a gambe incrociate, un libro aperto davanti a sé e molti altri impilati intorno. Si accomodò sulla panca posta sotto la finestra, la stessa contro la quale il bambino teneva appoggiata la schiena e sospirò.

La donna passò poi una mano sul capo del figlio minore, che sobbalzò spaventato; si era accorta perfettamente di come il suo sguardo fosse fisso sulle parole del libro e non immerso nella lettura.

Lui alzò lo sguardo su di lei e tentò un mezzo sorriso.

“Che cosa ti preoccupa?” gli chiese dolcemente continuando ad accarezzargli i capelli. Loki si avvicinò ancora di più, strusciandosi contro di lei come un gatto in cerca di coccole, strappandole un sorriso al pensiero.

“Niente.” 

“Sei sicuro che non sia niente? Puoi dirmelo…” 

Abbassò lo sguardo “Thor è partito…”

“Sì, visto il poco tempo vostro Padre ha dovuto mandarlo da Frey il più in fretta possibile.” tentò di spiegare.

“Non mi avrebbe salutato, se non lo avessi visto nelle stalle.”

Ciò che la colpì in maniera più forte - ciò che la colpì al cuore - fu il tono con cui disse quelle parole. Con una sofferenza e una rassegnazione che non poteva permettere o accettare sulle labbra di suo figlio.

Frigga si alzò e lo sollevò, prendendolo in braccio con naturalezza, dirigendosi verso Fensalir* e i suoi giardini. Loki posò la testa contro la sua spalla e la mano destra all’altezza del suo cuore, chiudendo gli occhi. 

Non si dissero altro finché la regina non si accomodò sull’altalena di vimini e morbidi cuscini posta davanti alla piccola fontana al centro dei tralicci delle rose, sistemandosi Loki in grembo.

“Ascoltami, piccolo mio.” lo costrinse a guardarlo alzandogli con gentilezza il mento “Ognuno ha pregi e difetti: Thor può essere forte e bravo in battaglia ma è troppo irruente, sbadato e poco attento; tu non sai ancora combattere ma sei furbo, veloce e incredibilmente intelligente. Quando Thor sarà re avrà bisogno di te, perché da solo non riuscirà mai a governare Asgard. Gli servirà la lungimiranza di una mente acuta. La tua.”

“La mia?”

“Sì. Nessuno di noi è perfetto da solo. Tutti cercano di colmare le proprie mancanze, si allenano o studiano per questo, ma non sempre è possibile. Il fatto che tu non sappia ancora combattere non significa che non sarai un grande guerriero un giorno; allo stesso modo Thor potrà non essere molto… costante nel dimostrartelo ma non smettere mai di pensare che ti voglia bene.” Frigga gli sorrise “Mi credi?”

Loki annuì convinto, sorridendole di rimando. Rimasero abbracciati a lungo, fino a quando lui non le chiese “Devi andare?”

“No, oggi non ci sono impegni che possano distrarmi da te.” gli rispose prima di iniziare a baciarlo ovunque, facendolo ridere mentre tentava di sottrarlesi. Un sorriso malizioso le comparve sulle labbra quando lo lasciò scivolare a terra “Dovrai correre veloce se speri di sfuggirmi.”

Loki la guardò stupito, ma quando si alzò per mettere in atto la sua minaccia iniziò a correre con gli occhi illuminati per la gioia.

Fino all’ora di cena, quando Fulla*** venne a chiamarli, regina e principe cadetto giocarono a rincorrersi nei giardini.

 

 

*Hlidskjalf: nome del trono di Odino 

**Gungnir: nome della lancia di Odino

***Fulla (e Hlin): sono le ancelle di Frigga nella mitologia nordica.

*Fensalir: nome del palazzo di Frigga

 

 

   
 
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