Prima di allora non ci avevo mai pensato per così tanto tempo, cercando di reprimere quei ricordi piuttosto che cercarli: la lettere era arrivata il pomeriggio prima e da allora avevo chiedo ogni contatto con il mondo esterno, rinchiudendomi in casa.

 

Non rinnego assolutamente tutto ciò che mi è successo nel "William McKinley High School"... In fondo ho trovato il coraggio di essere ciò che sono proprio proprio in quegli anni e grazie a quelle persone.

Però ci sono ancora molte ferite aperte che riguardano in particolare alcuni dei miei ex colleghi del Glee e compagni di vita.

 

Aprendo quella busta con l'intestazione del liceo e leggendo quell'invito da parte del mitico Mr. Schue, i ricordi si erano fatti vivi più che mai e facevano male. Il professore, ancora direttore del Glee, aveva programmato una rimpatriata dell'ex club per ispirare i nuovi ragazzi che sembravano privi di passione verso la musica e poco dediti al lavoro di squadra. 

 

Quell'uomo era ancora qualcosa di misterioso e sorprendente per me: non avevo ancora capito come facesse a spuntare dal nulla e nel momento giusto per mettere insieme qualcosa che ormai sembrava rotto per sempre. Perché sì, il nostro Glee club era ormai giunto allo sfascio dopo tre anni durante i quali nessuno si era più fatto vivo.

 

Nell'anno immediatamente seguente al diploma della maggior parte del club, ci eravamo visti spesso tutto quanti, ritrovandoci persino a scuola nel giorno del diploma dei nostri compagni più piccoli.

Poi tutto è caduto nella rovina più irrecuperabile, dovuta ad una serie di eventi spiacevoli che hanno alimentato sempre di più la nostra distanza.

 

Ed ora sono inchiodata a questo divano con una birra in mano ad analizzare tutti i pro e i contro di quella esperienza.

Riuscivo a pensare all'entusiasmo contagioso del mio professore che era diventato per me un punto di riferimento, all'occasione di prendere una pausa dal lavoro che mi obbligavo a fare e che mi stava stressando, all'opportunità di lasciare per un po' quella casa, in cui passavo la maggior parte del tempo da sola e di scappare da quella città che amavo ma che, in quel periodo, mi stava opprimendo con la sua freddezza e il suo grigiore.

L'idea di rivedere un posto così ben conosciuto mi metteva tranquillità.

 

Prima però voglio essere sicura di non dover affrontare tutte quelle emozioni dal tutto sola, così accendendo il cellulare, ignoro tutti i messaggi, entrò nella rubrica e digito il nome dell'unica persona che mi è, ormai, rimasta proprio da quel contesto e avvio la chiamata, sperando in una risposta.

________________________

 

Un'ora e venticinque minuti dopo, metto giù e mi guardo intorno: sono felice e ho preso una decisione.

Ora.... Santana, fai mente locale.... Hai da fare le valige, ce la puoi fare! 

 

 

 

 

 

 

 

Salve a tutti! Sono Francesca e questo è il primo tentativo dopo tanto tempo per me di pubblicare qualcosa di mio su questo sito in cui, fino ad ora, ho solo letto racconti bellissimi! Ci provo e mi metto in gioco sperando in risultati soddisfacenti! Come avrete capito è la mia amata Santana che racconta e in questo capitolo parla dell'arrivo di questo invito da parte del suo ex professore che sconvolge un po' le cose... Come lo vedremo in futuro! Vi chiedo un po' di pazienza con me nel segnalarmi eventuali orrori ortografici o di contenuto ahah non sono una scrittrice professionista ma mi diverto tanto a scrivere... Vi chiedo un ultimo favore... Se potete ditemi che ne pensate perché il continuo di questa storia dipende molto da voi e dalle vostre opinioni! Grazie mille a tutti!