Anime & Manga > Durarara!!
Ricorda la storia  |      
Autore: Amberle_Dubhe    04/07/2016    2 recensioni
"Invece, rotola su un lato, sposta la sua attenzione dal soffitto sulla piega pallida delle spalle di Izaya, e quando allunga una mano è per toccare il livido violaceo di un morso più che per bloccare Izaya sulle lenzuola." Shizuo e Izaya si prendono un attimo di calma per confrontare i lividi
[Terza parte della serie Immediate] [college!AU] [POV: Shizuo]
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izaya Orihara, Shizuo Heiwajima | Coppie: Izaya/Shizuo
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Immediate '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Tradotta dall’originale Bites di tastewithouttalent. Qui la serie originale completa.

 

Terza parte di Immediate. Potete comprendere senza aver letto At First Sight? Sì, ma personalmente consiglio di leggere la serie per intero <3



 


BITES


 

 

“Ow” dice Izaya rivolto al soffitto della camera da letto. “Stavi cercando di rompermi il polso, questa volta?”

“Stai zitto” dice Shizuo, anche lui senza distogliere lo sguardo dalla piatta e bianca superficie sopra le loro teste. Il suo interno corpo sta ancora formicolando con sufficiente, piacevole calore per svuotare le parole da ogni grammo di aggressività che avrebbe potuto radunare. “Non ti stavi lamentando, cinque minuti fa.”

“Non sono sicuro che avrei potuto dire il mio nome, cinque minuti fa” ammette Izaya. “Chi è che ti ha dato l’impressione che il sesso dovesse svolgersi in una zona di guerra?”

Shizuo trova l’irritazione per girare la testa di lato, per assottigliare gli occhi davanti al sorrisetto dipinto sul viso di Izaya che dice che conosce già la risposta. “Chi lo sa” dice impassibile, le parole come schegge, e Izaya gli lancia un’occhiata, il sorriso ampio abbastanza da scoprire le bianche punte dei denti.

In altre circostanze Shizuo avrebbe sibilato di rabbia per quello, magari si sarebbe chinato più vicino per inscenare un’invasione dello spazio personale di Izaya e mettere le dita, la bocca, i denti sulla curva della sua gola o il broncio sulla sua bocca o sul polso delicato. Izaya avrebbe finito per graffiarlo, o tirargli i capelli, e sarebbero finiti contro il muro o sul pavimento o forse sullo schienale del divano. Ma hanno appena finito il secondo round nel giro di un’ora, e Shizuo è davvero troppo rilassato per trovare quella scintilla per dare inizio ad una zuffa. Invece, rotola su un lato, sposta la sua attenzione dal soffitto sulla piega pallida delle spalle di Izaya, e quando allunga una mano è per toccare il livido violaceo di un morso più che per bloccare Izaya sulle lenzuola.

“Quello è di ieri” offre Izaya. Quando Shizuo solleva lo sguardo ci sono occhi cremisi fissi sui suoi lineamenti, un sorriso che stira l’angolo della bocca di Izaya. “Contro il bancone della cucina.”

Shizuo lo ricorda: i polpastrelli affondati nei suoi fianchi, la schiena inarcata di Izaya quando lo aveva piegato sulla superficie ingombra, la resa della pelle sotto i suoi denti prima che la teiera fischiasse e interrompesse quello che altrimenti sarebbe potuto andare oltre un’aggressiva pomiciata accanto al lavabo. Si solleva sul gomito, guadagnando un vantaggio in altezza che Izaya non  cerca di eguagliare, e lascia scivolare i polpastrelli lungo il petto che di alza e si abbassa per i respiri di Izaya fino a delle impronte di dita su un fianco stretto, la loro forma che combacia con la sua mano.

“Sei tremendo, Shizu-chan” osserva Izaya. Shizuo alza di nuovo lo sguardo, guarda il suo sorriso allargarsi un po’ di più mentre Shizuo distende le dita sopra ai lividi. “Da quando sono venuto a vivere con te sono tutto nero e blu.” Solleva un braccio sopra la testa, si stiracchia in un lungo, sinuoso movimento che butta di lato le lenzuola e gli scopre una gamba sottile e gli mostra il segno rosso che gli ha lasciato Shizuo quando lo ha bloccato per il polso sul materasso pochi minuti prima.

“Stai zitto” dice Shizuo, suonando rilassato e pigro esattamente come si sente Izaya. “Non è che ti importa qualcosa.”

“Come lo sai?” Chiede Izaya, la bocca che si curva in un sorriso che è già una risposta da quanto intenso è. “Non ti sei mai preoccupato di chiedere.” Shizuo lo guarda accigliato, la frustrazione che gli increspa la fronte, e Izaya ride, lascia cadere le braccia e la allarga sul letto.

“Non mi importa” dice, lento e con le parole che grondano condiscendenza. “E’ tutto ciò che mi posso aspettare da un animale quasi addomesticato, dopotutto.”

“Vaffanculo” ringhia Shizuo, stringe la presa contro i lividi sul fianco di Izaya. Questo lo ripaga con un’altra risata, senza fiato e sibilante per la fitta di dolore, ma non c’è nessun commento mordace a seguire; Shizuo non è il solo stanco per un litigio, apparentemente. Lascia andare la presa, lascia riprendere fiato a Izaya mentre traccia un percorso verso l’alto, lungo la forma troppo evidente delle costole sotto la pelle pallida e il graffio che Shizuo gli ha lasciato attraverso la maglietta un paio di giorni prima fino all’insieme di lividi sulla spalla dell’altro, viole e rosso e verde chiaro che si sovrappongono in uno strano e asimmetrico disegno.

“Hai visto la cicatrice?”  Chiese Izaya all’improvviso. Quando Shizuo ritorna a guardarlo Izaya ha gli occhi puntati sulla sua faccia, la bocca stirata in un sorrisetto che combacia con l’inclinazione sbilenca delle sue spalle. Izaya solleva una mano, con una fluidità tale che Shizuo si ritrae dal colpo che si aspetta, ma in risposta ottiene solo un’alzata di sopracciglia e dita che scivolano lungo la presa sulla pelle dell’altro, Izaya che tasta alla ricerca di una particolare sporgenza sulla propria spalla.

“Qui” dice, mantiene la mano in quella posizione abbastanza perché Shizuo possa individuare il punto prima di sollevare le dita. C’è un segno, lì, una mezzaluna bianca sotto la pelle martoriata tutta intorno; Shizuo riconosce la forma dei denti chiaramente come ricorda il sapore del sangue, è sicuro senza dover controllare che quella curva combacia con la sua bocca così come le impronte digitali coincidono con il suo palmo. “Mordi troppo forte, Shizu-chan.”

“Uh.” Shizuo delinea il contorno con il pollice; ne sente la lieve consistenza, la percezione di una traccia sotto le dita quando preme. Izaya sibila per la forza applicata sulla pelle piena di lividi ma Shizuo non toglie la mano. “Questa è l’unica?”

“Perché?” chiede Izaya, come fusa. “Ti piace l’idea di lasciare qualcosa di permanente sulla mia pelle?” Sta sorridendo di nuovo, allungando una mano per avvolgere il retro del collo di Shizuo con le dita; Shizuo non sobbalza all’indietro, questa volta, nemmeno quando il pollice dei Izaya affonda dolorosamente in quello che deve essere un livido che ha lasciato lungo la clavicola di Shizuo. “Se è quello che vuoi possiamo farci un tatuaggio di coppia, sai.”

“Stai zitto” dice Shizuo.

“Aww, non essere cattivo” lo prende in giro Izaya, affonda il pollice più forte finché Shizuo non sibila e si  curva per diminuire la pressione. “Il mio nome starebbe bene su di te.”*

“Stai zitto, cazzo” ringhia Shizuo, lo spinge per inchiodare Izaya sul letto mentre l’altro perde il controllo della propria risata e comincia a ridacchiare, l’acuto, ansimante suono che lo fa sembrare più che leggermente squilibrato. “Non mi farò un cazzo di tatuaggio col tuo nome.”

“Bastano le cicatrici, allora” dice Izaya, e la sua voce all’improvviso è piatta, spogliata di ogni traccia di divertimento presente un momento prima. Quando Shizuo sbatte le palpebre Izaya lo sta guardando, la bocca una linea sincera e gli occhi così scurì che sembrano quasi neri.

“Non è così importante” dichiara Izaya, fa scivolare il pollice lungo la clavicola di Shizuo e di nuovo lo spinge nella fossetta, la pressione dolorosa a livello dell’osso quanto il tuo tocco centra il livido che ha lasciato prima. “Il significato è lo stesso, giusto?”

Giusto, è quello che Shizuo sa ma che non dice. Invece, stringe la presa sulla spalla di Izaya, affonda i polpastrelli nei bordi sporgenti della cicatrice, e quando abbassa la testa verso la bocca di Izaya è pronto per il morso che riceve al posto del bacio.

Il significato è comunque lo stesso.






 

*QUESTO mi riposta alla mente una bellissima soulmates!AU Shizaya che, per farla breve, si basa sull’idea che le persone nascano con un nome su ciascun polso: la tua anima gemella e il tuo arcinemico; tu non sai chi sia chi, finché ovviamente non lo incontro. E cosa succede quando ti ritrovi lo stesso nome tatuato su entrambi i polsi?

(SUCCEDE CHE IO  COMINCIO A PIANGERE E ROTOLARMI PER TERRA PER LA BELLEZZA ESTREMA DI QUESTA FIC)

*fine dell’angolo dei suggerimenti assolutamente non richiesti*

 

NOTE

Oh, c’è poco da fare, per me questa OS si intitola “Scars”, non so quante volte ho dovuto correggere il nome dei vari documenti su cui l’ho salvata. Spero di non cannare adesso, sono troppo stordita.

Si dia il via al “”””fluff””””! No, dai, sono carini. La prossima OS (che in realtà è divisa in due capitoletti) è ancora più pucciosa, promesso.

Spero vi sia piaciuta, fatemi sapere! :D

Amberle

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Durarara!! / Vai alla pagina dell'autore: Amberle_Dubhe