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Autore: AdharaSlyth    04/07/2016    5 recensioni
AU - Bellarke
Bellamy non riesce proprio a capire cosa ci trovino di divertente sua sorella e le sue amiche nel guardare per la millesima volta lo stesso film da bambini.
Sa solo che mentre sua sorella, Raven e Harper si mangiano con gli occhi il protagonista maschile del cartone animato, lui non riesce a staccarli da Clarke, che però non considera ne lui, ne quel montato di Flynn Rider!
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Note:

Guess who’s back? Me!!

Eh sì! Una nuova piccola Bellarke per allietare il triste periodo degli esami!

Sono stata letteralmente folgorata dall’ispirazione l’altro giorno, quando ho visto una fan-art troppo carina sul gruppo di The 100 Italia (se qualcuno sà chi l’ha disegnata, tra l’altro, me lo scriva che vorrei mettere i credit.), e quindi ho DOVUTO scrivere questa ff. Spero che vi piaccia e vi diverta almeno un pochino.

Mi scuso in anticipo per i potenziali piccoli errori, ma non ho molta testa in questi giorni, sommersa dallo studio come sono.

Aspetto i vostri commenti!

 

AdharaSlyth

 

 

 

 

 

 

 

Tangled:

Quando una sorella gioca sporco.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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"Non capisco cosa ci troviate di così meraviglioso in questo film. E' solo un cartone!" commentò Bellamy appoggiato allo stipite della porta del salotto mentre osservava sua sorella e le sue tre amiche, già in pigiama e con i pop corn in mano, guardare per la ventesima volta Tangled.

"Flynn Rider!" esclamarono come se fosse ovvio Octavia, Raven e Harper prima di scoppiare a ridere.

Solo Clarke rannicchiata su una poltrona lì a fianco scorreva con disinteresse le notizie sul telefono.

"E tu principessa?" le chiese portandosi alle sue spalle, appoggiando le mani sullo schienale della poltrona e abbassando il volto vicino a quello di lei "Sei anche tu innamorata di questo Finn?"

"Credo che sia Flynn." rispose senza prestargli la minima attenzione "E no. Anzi, a dirla tutta ritengo che sia uno sbruffone sgarbato, pieno di sè, a metà tra un dongiovanni e un finto scemo. E ti ho detto mille volte di non chiamarmi in quel modo.”

"Strano!" commentò Octavia girandosi momentaneamente a guardarli "Non è quello che dici sempre di Bell?"

"Infatti." rispose sardonica Clarke alzandosi per andare in cucina.

Bellamy avrebbe onestamente voluto dire qualcosa, qualsiasi cosa che potesse difendere il suo onore di fronte alle parole della bionda.

Ma il respiro gli si mozzò in gola nel vedere le lunghe gambe di Clarke, lasciate libere dai corti pantaloni di tuta e la vita stretta fasciata dalla cannottiera.

Non ebbe neanche il coraggio di pensare come doveva strale sul davanti mentre la seguiva in cucina e la fissava alzarsi sulle punte per prendere un bicchiere.

Si stampò in volto il suo sorriso sghembo da conquista e le si avvicinò di nuovo raggiungendo il bicchiere per lei ma rimanendo alle sue spalle.

"Così pensi che io sia un dongiovanni..." le sussurrò.

"Non lo penso. Lo sò!" rispose girandosi e rivolgendogli un sorriso altrettanto saccente.

Per un tempo che gli parve infinito continuarono a squadrarsi, in attesa di vedere chi dei due si sarebbe avvicinato o allontanato per primo, finchè la voce di O. non richiamò Clarke in salotto.

"Ti stai perdendo la parte migliore Clarke!"

La ragazza puntò di nuovo lo sguardo in quello di Bellamy sorridendo sicura.

"Allora ciao. Ribelle" sussurrò allontanandosi.

“Ciao. Principessa.”

 

 

Il compleanno di Octavia era nemmeno un mese dopo, e avendo visto tornare la sua ossessione per i film Disney, Bellamy non si era affatto stupito quando la sorella aveva annunciato che proprio quello sarebbe stato il tema della sua festa.

Non si aspettava però che avrebbe costretto anche lui a vestirsi da idiota.

“Pensavo che avessimo trovato un accordo anni fa O.! Io ti lascio fare le mega feste e tu mi lasci scegliere di non travestirmi!” ringhiò piano oltre la porta chiusa della sua stanza.

“Questa volta no! Faccio vent’anni, e per il festeggiamento della seconda decina voglio che sia tutto perfetto.” rispose la sorella che lo attendeva fuori dalla sua stanza.

“Sembro un imbecille con questo vestito da Finn Roger!” gridò spalancando la porta e uscendo a passi di marcia verso al sorella che se ne stava mollemente appoggiata al muro opposto del corridoio.

“Innanzi tutto è Flynn Rider!” precisò la ragazza aggiustandogli il collo della giacca “Dopo di che, festa mia regole mie!”.

Bellamy sbuffò, tentato di aspettare il primo momento di disattenzione d Octavia per tornare in casa e cambiarsi.

“E non pensare nemmeno per un secondo di tornare a cambiarti! Fammi solo il piacere di andare giù a tirare fuori la roba dal frigo che io sono in ritardassimo!”.

 

 

La festa era venuta molto meglio di quanto chiunque avesse preventivato.

Evidentemente era cosa comunque quella di ritornare bambini quando si raggiungeva la soglia dei vent’anni, perché sembrava che tutti i loro amici si fossero messi particolarmente di impegno per esaudire i desideri della festeggiata.

Tra il marasma di persone Bellamy era stato in grado di riconoscere anche qualche faccia conosciuta. 

Raven, vestita come Meg di Hercules che chiacchierava con Miller e il suo nuovo ragazzo, rispettivamente Naveen e Eric.

Jasper e Monty, vestiti da Capellaio Matto e Leprotto Marzolino continuavano a servire alla gente il loro famoso intruglio alcolico dall’ingrediente segreto in adorabili tazzine da tè, che Bellamy sperava ardentemente si fossero portati da casa.

Riuscì anche a vedere sua sorella e Lincoln, vestiti coordinati da Pocahontas e Kokum parlare con una graziosa ragazza bionda, con i capelli raccolti in una treccia lunga e piena di fiori che era certo aver già visto da qualche parte.

“E tu cosa dovresti essere?” gli chiese Murphy arrivandogli alle spalle e distogliendo la sua attenzione dalla ragazza.

“Non ne sono sicuro. Il tipo di quel cartone che guarda sempre Tavvy, Tangled.”

“Flynn Rider? Allora è la tua serata amico, continuo a vedere in giro una ragazza vestita da Rapunzel con cui dovresti fare amicizia.”
Bellamy non sapeva se concentrarsi sul fatto che il suo migliore amico conoscesse effettivamente i personaggi del film del momento o che finalmente aveva rievocato dove aveva già visto la ragazza con la treccia con i fiori.

Mollò Murphy da solo per girarsi di nuovo verso dove aveva intravisto Lei parlare con sua sorella, ma a fianco a buffet erano rimasti solo Lincoln e Octavia.

Si aggirò tra la sala e l’ingresso, avevo costantemente l’impressione di vedere dei capelli biondi o un vestito lilla sfuggirgli tra la folla fino a condurlo in cucina, un po’ distante dal caos.

Alla fine la ragazza era lì, che si alzava sulle punte dei piedi stranamente scalzi cercando di prendere un bicchiere dalla credenza. 

Le si avvicinò silenziosamente finendo con l’afferrare il bicchiere con una mano e cingerle la vita con l’altra.

“Credo che non ci abbiano presentato. Flynn Rider.” le disse all’orecchio con più gentilezza di quella che avrebbe usato di solito.

La ragazza, che inizialmente si era leggermente irrigidita si rilassò tra le sue braccia permettendogli di allentare la presa per permettersi di girarsi.

“Clarke?!”

“Tu!” gridò la ragazza battendogli un pugno sul petto “Cosa ci fai vestito così?!” 

“Octavia mi ha obbligata! Tu invece? Pensavo non ti piacesse nemmeno quel film!” 

“Infatti non mi piace! Tua sorella e Raven mi hanno praticamente costretta!”.

Bellamy osservò il viso di lei, le sopracciglia abbassate e le labbra arricciate di indignazione in una smorfia che si ritrovò, contro ogni previsione, a definire adorabile.

“Bhè, già che siamo qui…” le bisbigliò, traendo vantaggio dal fatto che le circondava ancora la vita con e braccia per chiamarsi con il viso più vicino a lei.

Si sentì colpito sul braccio da qualcosa di duro che gli fece immediatamente mollare la presa sulla ragazza.

“Ma che diavolo credi di fare?!” gli urlò contro Clarke stringendo una padella ancora sporca di sapone estratta dall’acquaio.

“Eddai principessa! Siamo ad una festa!” cercò di ammansirla per avvicinarsi di nuovo. 

“Non. Provare. Ad avvicinarti!” lo minacciò puntando la padella contro di lui “E per la millesima volta: Non chiamarmi principessa!” urlò pestando il piede e uscendo a passo di carica da la stanza.

Bellamy rimase indietro, senza poter fare a meno di ridere nel vedere oltre la porta Octavia che, vedendo Clarke con in mano l’oggetto tipico del suo personaggio, cominciava a saltellare intorno.

“Ok. Principessa.”

 

 

 

   
 
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