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Autore: obscurjty    04/07/2016    0 recensioni
Lucy è scomparsa da quattro anni, quattro lunghi anni.
I suoi genitori hanno speso tutto lo spendibile per le ricerche.
Vi invito a leggerla.
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Lucy è scomparsa da quattro anni, dal quattro luglio 2012.
I suoi genitori hanno venduto casa, hanno preso un bilocale, e hanno speso tutto il resto in detective privati e varie ricerche.
Nulla, la loro bambina di 19 anni è svanita.
 



Mi fa male la testa, ora mi alzo, prendo un Oki e torno a letto.

Lucy aprì gli occhi, tastò le coperte.

Polvere.. perchè c'è della polvere sulle mie coperte?

Nella camera c'era polvere ovunque, alcuni mobili coperti da lenzuola bianche, i suoi libri sommersi dalla polvere.

Cosa succede? Deve essere uno scherzo, certamente! Papà ha un senso dell'umorismo troppo esagerato, chi lo capisce!

Si alzò dal letto, aprì la porta della camera e imboccò il corridoio. Scese una rampa di scale, e si ritrovò in cucina. 
Il tavolo di vetro era sotto un altro lenzuolo bianco, che lei alzò. Si alzò un polverone. Provò ad aprire la porta d'ingresso, ma era bloccata.
Andò verso il bagno, entrò. I suoi trucchi erano secchi, e l'acqua non arrivava al lavandino.

STAM

Un rumore, il cancello che si apriva. Guardò fuori dalla finestra, vide entrare un auto a lei estranea. Non erano i suoi genitori.
Non sapeva cosa fare, perchè qualcuno stava entrando dal cancello carrabile, con l'auto!
Scappò al piano interrato, in sala.
Poco dopo sentì la porta d'ingresso aprirsi, un rumore tanto lieve quanto riconoscibile. Lei era cresciuta in quella casa.

Merda merda merda, dove mi nascondo? Sotto il divano? No no non ci sto, merdaaa. Nel sottoscala ci dovrei stare!
E' pieno di ragni, ragnatele, ci mancano solo le pantegane. Dove ho messo il telefono? Quella là è una mazza? Il bastone dell'ombrellone?! Al diavolo, andrà bene!


Nel sottoscala non aveva assolutamente visibilità, poteva vedere solo un pezzo del divano crema che tanto le piaceva.

Tum tum tum.. mi batte forte il cuore, se urlassi qualcuno mi aiuterebbe?

Tac tac tac, i passi di una persona al piano superiore si potevano sentire chiaramente.

SBAM!
L'anta di un mobile in cucina sbattuta violentemente
 
<<...niente..............persa........................iuso>>

Era la voce di un uomo al telefono. Lucy non sentiva chiaramente, solo pezzi frammentati di conversazione.

Tac tac tac, chiunque ci fosse in casa stava scendendo le scale.

Non voglio morire, non voglio.

Pochi passi dopo calò il silenzio, l'uomo si era fermato sulle scale.
Si sedette, appoggio i gomiti sulle gambe e si prese la testa fra le mani, sbuffò.

Torna su, ti prego, torna su.

Qualche istante dopo Lucy sentì l'estraneo piangere. Stava piangendo. Perchè?

Prendi coraggio ragazza, ora o mai più, deve essere disarmato, un mollaccione! Gli tiri un colpo e scappi, chiami la polizia!

Lucy uscì dal suo nascondiglio, gridando <>.
Si fermò a neanche un metro dal ragazzo, lei lo conosceva.
Sembrava più maturo di come se lo ricordava, con la barba tagliata corta e i capelli pettinati.
Nei suoi occhi nocciola c'era tristezza, ma anche tanto stupore.
Era Marco, un amico, che abitava a neanche trecento metri da casa sua.
Cosa ci faceva lì? In casa sua?

Lui la vide, la sua Lucy.
Si alzò, scese quei pochi scalini che li separavano e la strinse a se. 
Il suo cuore batteva forte per l'emozione e l'incredulità, il suo cervello gridava che tutto ciò era illogico.
Non gli importava niente.

Se sto sognando, non svegliatemi, chi lo farà sarà un uomo morto.

Non credeva che l'avrebbe più rivista, per un periodo ne aveva avuto la certezza. Invece eccola lì, fra le sue braccia.


Marco odorava di menta, le sue braccia muscolose circondavano Lucy, facendola sentire al sicuro. Si sciolsero dall'abbraccio dopo svariati minuti.
Lui la guardò negli occhi, trattenendosi dal baciarla. 
In realtà lei non era mai stata sua, ma lui l'aveva sempre amata.
Aveva investito ogni risorsa per cercarla, ma dopo un anno molti avevano abbandonato le ricerche.
Kevin, il ragazzo della giovane, si era consolato dopo cinque mesi con una scandinava.

Non riuscirono a dirsi niente, ma si sedettero sul divano e si abbracciarono ancora.  Gli occhi dei due potevano comunicarsi emozioni, stati d'animo. Non servivano molte parole.
Marco si alzò dal divano, istintivamente prese Lucy per mano. Lei arrossì, e lo seguì al piano superiore.


<< Ci sono tante cose che devi spiegare, e altrettante che devi sapere, vieni, andiamo >>
<< Aspetta... >>
<< Cosa c'è? >>
<< Ho paura, questo non è uno scherzo di mio padre, vero? Stammi vicino Marco, ti prego >>
<< Non preoccuparti, ti fidi di me? >>
<< Sì, rimarrai al mio fianco? >>
<< Sempre. >>


SPAZIO AUTORE
Buonasera gente! Sono tornata, altro che scomparsa come Lucy. Stanotte ho sognato esattamente questa scena, con un mio amico, Marco appunto.
Però nel sogno io ho avuto una sorta di happy ending, la protagonista un po' meno eh.
Chiedo scusa per tutto ciò che ho scritto sopra, è la seconda volta che riscrivo il tutto. La prima volta mi ero dimenticata di salvare, mannaggi a me. A me piace, quindi boh, sono contenta :)
  
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