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Autore: PersephoneAm    05/07/2016    0 recensioni
' -Mi fai incazzare!-urlai,-Buonanotte!-.
Mi girai per andarmene, ma lui mi afferrò il polso e lo strinse saldamente.
-Ma quale buonanotte! Tu rimani qui!-. '
PS. Primi tre capitoli in revisione(:
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Erano passate le vacanze natalizie, ormai. Tutti avevano ripreso il ritmo stressante della scuola o del lavoro. Io mi ero trovata a dover passare, da un giorno all'altro, dallo studio intenso per quattro verifiche e due interrogazioni in una sola settimana di scuola, alla sfilata di moda per la madre di Tony.

Anche Tommy era partito per il suo ritiro, due giorni prima rispetto al mio viaggio per la capitale. Il suo mister aveva anticipato il tutto per permettere ai suoi calciatori del tempo per studiare, dato che in molti erano quelli che frequentavano ancora le scuole superiori o l'Università, come mio fratello o Tommy stesso.

«Ci sentiremo la sera, magari.»mi aveva detto Thomas, prima di salire sul bus della squadra insieme a mio fratello. «Spero che 'sti tre mesi passino in fretta.»

«Pensa a passarli bene e, soprattutto, pensa a far vedere a quei quattro deficienti quanto sei bravo.»avevo replicato io, abbracciandolo. «Tanto quattro mesi passeranno senza che nemmeno tu te ne accorga.»

Lui mi aveva baciata per l'ennesima volta, poi il suo mister l'aveva chiamato ed era dovuto salire sul pullman. I suoi compagni di squadra avevano fischiato da dentro il bus e si erano affacciati a guardare dai finestrini.

Ero scoppiata a ridere, mentre Thomas faceva loro il dito medio, salendo poi a bordo del mezzo. Mi ero poi avvicinata a Teo e a Stefano, che avevano concordato con Tommy di non lasciarmi sola un istante, a Milano. Quando avevo saputo che mi aveva messo alle calcagna quei due poveracci, per poco non avevo preso a schiaffi il mio ragazzo.

«Ma ti pare normale mettermi dietro i baby-sitters?»avevo urlato, guardandolo male. «Avranno mille altre cose da fare e tu gli dici di starmi vicini?»

«Guarda che ho detto loro che potevano rifiutarsi.»aveva sbruffato lui, annoiato.

«E, secondo te, si sarebbero mai rifiutati?»

«Dai, Alice! Smettila. Se sei nervosa so io come...»

«No!»lo avevo fermato, alzando il dito indice, come fossi una maestrina. «Non puoi distrarmi così.»

Lui era scoppiato a ridere e, ovviamente, lui mi aveva distratta in maniera molto convincente.

La vibrazione del telefono mi riportò al presente. Guardai il display e ci vidi scritto "Tommy". Sorrisi e accettai la chiamata.

«Pronto?»

«Buongiorno, splendore!»mi rispose Thomas. Lo immaginai sorridente e questo fece sorridere anche me. «Come va il viaggio?»

«Tutto bene. Siamo... boh, da qualche parte.»

«Da qualche parte?»ripetè lui. «Come "da qualche parte"?»

«Eh, Tommy... non lo so dove siamo.»

Scoppiò a ridere. «Sei sempre la solita, Alice. Cerca di non scendere alla fermata sbagliata, piuttosto.»

«Non sono scema, sai? Basta che vedo il cartello "Roma Termini" e sono apposto.»

«Hai chiamato Tony per farti venire a prendere?»mi chiese.

«Si, mi ha detto che appena arriverò alla stazione prima, devo fargli uno squillo.»gli dissi. «Sei più apprensivo di tua madre.»

«Non sono apprensivo. Sei la mia ragazza. E' normale che io sia preoccupato di sapere dove tu sia o cosa tu stia facendo.»mi spiegò. «E non osare mai più dire che assomiglio a mia madre.»

Ridacchiai. «Cosa stai facendo?»

«Mi sono appena svegliato. Tra poco dobbiamo andare al campo per l'allenamento.»

«Non stancarti troppo.»

«Assolutamente no.»mormorò. «Preferisco conservare un po' di energie e sprecarle con te.»

«Meglio, no?»

«Sicuro!»esclamò.

Sentii qualcuno entrare nella sua stanza. «Tommy, stai parlando con mia sorella?»

«Si, ma esci dalla mia stanza.»lo riprese.

«No. Fammi parlare con mia sorella.»

«Chiamala tu dopo!»si lamentò Tommy.

«Mettimi in vivavoce.»dissi io, ridendo.

Tommy sbuffò. «Fatto.»

«Sorellina!»urlò Alex, facendomi alzare gli occhi al cielo. «Come stai? Dove sei?»

«Sto bene e sono da qualche parte in Toscana.»gli risposi. «E tu? Tutto bene?»

«Certo! Anche se, la notte, il tuo ragazzo russa talmente forte che non mi fa dormire.»

«Non è vero! Non russa!»ridacchiai, sentendo Tommy tirare un ceffone a mio fratello.

«Ma sta zitto, idiota!»borbottò Thomas. «Ali, adesso devo prepararmi. Appena arrivi scrivi o, va bene?»

«Sissignore, capo!»lo presi in giro. «A presto.»

«Ciao, Ali.»

Tommy chiuse la chiamata ed io sospirai, sorridendo: poteva rendermi così felice anche solo la sua voce? Oh, cavolo. Ero proprio fregata con quel ragazzo! E già mi mancava abbracciarlo.

Mezz'ora più tardi, dopo aver avvisato Tony, arrivai a Roma Termini.

«Come è andato il viaggio?»mi sorrise Tony, dopo avermi abbracciata e baciata sulle gguance «Ti sei riposata?»

«No, purtroppo.»risposi. «Non riesco a dormire sui treni, quando sono sola.»

«Mi spiace.»mormorò, facendomi segno di seguirlo verso una mercedes nera. «Allora ti porto a casa mia, così potrai stenderti su un letto e riposare.»

«Grazie mille, Tony. Visto che ci siamo... a che ora devo farmi trovare pronta, domani?»

«Alle cinque mia madre ed io andremo al locale dove si terrà la sfilata.»mi spiegò, sedendosi al mio fianco nell'auto. «Penso che tu possa venire con noi già a quell'ora.»

«Perfetto!»esclamai. «E stasera dove mi porti?»

«Vuoi uscire?»mi chiese, inarcando sorpreso un sopracciglio.

«Certo!»risi.

«Allora usciremo!»

Qualche minuto dopo entrammo nell'attico di proprietà della sua famiglia e Tony mi mostrò quale sarebbe stata la mia stanza, durante il mio soggiorno a Roma. Appena mi lasciò sistemare, mi gettai a capofitto sul letto e mi addormentai pesantemente.

.

Aprii gli occhi e notai che non mi trovavo in camera mia. Mi ci volle qualche secondo per connettere tutto.

Roma. Sfilata. Tony. Casa sua. Camera per me.

Perfetto, ora avevo rimesso a posto tutti i pezzi del mio puzzle mentale, non mi restava che alzarmi e fare un bel bagno. Pregai che Tony avesse una vasca da bagno e, quando vidi che l'aveva, tirai un sospiro di sollievo. Presi dalla mia valigia un cambio, il mio accappatoio e una asciugamano e mi chiusi nella stanza, riempiendo la vasca con acqua tiepida. Mi immersi al suo interno e sospirai nuovamente. Quello si che era un bel riposino rilassante.

Mi insaponai i capelli, dopodiché li risciacquai e stappai la vasca, lasciando scorrere l'acqua. Mi asciugai il corpo e andai in camera da letto per vestirmi, quando qualcuno bussò alla porta e la aprì.

«No, no. Aspetta!»urlai, ma Tony era già entrato nella stanza.

A poco servì il fatto che lui si coprisse gli occhi: mi aveva vista nuda, ormai.

«Cazzo, Ali! Scusami! Scusami davvero!»esclamò, girandosi verso il muro. «Solitamente questa è la stanza di mio cugino ed entro quando voglio qui, ma ora...»

Risi. «Tranquillo. Siamo grandi, ormai. Sappiamo come siamo fatti. L'importante è che tu non l'abbia fatto apposta.»

«Ti giuro di no.»mormorò lui.

«Allora non c'è alcun problema. Dimentica tutto e amici come prima.»

«Dio, che figuraccia!»si lamentò, mentre indossavo un paio di jeans molto semplici e una maglietta nera con le maniche lunghe.

«Non c'è problema, Tony. Tranquillo!»gli ripetei, sorridente.

«Per farmi perdonare, credo ti porterò a fare un tour della città?»

«Compreso il Colosseo?»gli chiesi, sgranando gli occhi per l'aspettativa.

«Compreso il Colosseo.»annuì.

«Sei appena diventato il mio migliore amico forever xdxd!»scoppiai a ridere, abbracciandolo e afferrando la mia borsa. «Non farmi perdere tempo: andiamo dai!»





Ecchime! Finalmente, dopo questo strazio di pomeriggi passati a studiare, posso finalmente continuare ad aggiornare la storia. Questa matura mi ha fatto un po' di paura tanto per fare la rima. Comunque, si come ho scritto questo capitolo di getto, oggi, volevo chiedervi: se trovate degli errori grammaticali, ditemelo, per favore, perché sono così stanca che non riesco a notarli. Ahahahah ora vi lascio, perché sono stanchissima . Alla prossima pupe ❤ Stef.
   
 
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