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Autore: Lady I H V E Byron    06/07/2016    0 recensioni
Ispirazione tratta dal film "Signori il delitto è servito", ispirato a sua volta da Cluedo, il gioco investigativo da tavolo.
E se i membri dell'OrganizzazioneXIII mandati al Castello dell'Oblio fossero stati uccisi in un altro modo?
L'atmosfera, nel Castello Che Non Esiste, sembra essere adatta per dei delitti...
Genere: Comico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Organizzazione XIII
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Note dell'autrice: in questo capitolo sarà presente la quasi celebre "rottura dell'illusione scenica".

 
Rerun



-MA GUARDA UN PO’ TE SE DOVEVA MANCARE LA LUCE PROPRIO QUANDO STAVO PER SFODERARE LA MIA MOSSA VINCENTE!- si lamentò Xaldin, continuando a girarsi nel buio.
-Beh, la fortuna mi ha assistito, allora…-
-Piantala, Luxord! Piuttosto, dove siete tutti?-
Il rumore di una caduta, succeduto da una testata sotto il tavolo diede la conferma.
-Ahu!-
-Demyx è lì.- ridacchiò Xigbar.
Le urla di membri sopravvissuti dell’OrganizzazioneXIII riecheggiarono per tutto il castello.
-Lord Xemnas! Dove ti trovi?- esclamò Saix, nei piani inferiori.
Prima del black out, erano diretti nuovamente verso l’Area Grigia. Non erano riusciti a raggiungerla in tempo.
-Sono qui!- esclamò il giovane dai capelli grigi –Sto cercando di raggiungere il quadro elettrico!-
-Non dovrebbe essere compito di Larxene?-
-Dovrebbe, ma è ancora tutto buio.-
-Continua a parlare, così scopro dove ti trovi!-
-Ma come fai ad orientarti nel buio?-
-Uso l’udito. Ah, ecco! Una porta! Sto arrivando, Lord Xemnas!-
Nel buio, Saix aveva toccato qualcosa, qualcosa che assomigliava ad una maniglia. Credendo fosse una porta, la girò, ma, improvvisamente, si ritrovò tutto bagnato. Era entrato nei bagni e la maniglia che aveva girato era quella di una delle docce.
Nel buio, Axel aveva fatto un incantesimo del fuoco sul pollice, così lui e Roxas potevano vedere eventuali danni alla consolle, essendo ancora convinti che il black out fosse stato causato da essa.
-No, sembra essere tutto a posto…- osservò Roxas, serio –Piuttosto…- annusò un odore strano –Axel, stai fondendo il televisore!-
Il giovane alzò lo sguardo: infatti la fiamma era proprio sotto il televisore ed esso stava cominciando a gocciolare.
Dopo un piccolo urlo di sorpresa, spense la fiamma con un soffio.
Xemnas, in quel momento, era riuscito ad accedere alla stanza del quadro elettrico. Alzò l’interruttore principale e la luce tornò nel Castello Che Non Esiste.
E con la Luce, i danni causati dall’Oscurità si rivelarono.
Il Superiore ebbe una sincope, appena ottenne la sua risposta sul ritardo del ripristino della corrente.
Saix uscì dai bagni, mentre si asciugava il volto e i capelli con il suo asciugamano.
-Dove sei, Lord Xemnas?-
-A-alla stanza del quadro elettrico del castello!-
Udirono tutti la voce di Xemnas e si diressero tutti dove aveva detto.
-Ehi, Saix, perché sei tutto bagnato?- domandò Xigbar.
-Lascia perdere…- fu la risposta, con un grugno di imbarazzo.
Ciò che aveva scoperto Xemnas sconvolse anche il gruppo dei sopravvissuti: Larxene giaceva, prona, priva di coscienza, sul pavimento, solo con il suo soprabito nero indosso. La calzamaglia era stata tolta, così come gli stivali e l’intimo. C’erano delle tracce di sperma sia sulle sue cosce, sia sul pavimento.
-Un altro omicidio…- mormorò Roxas, terrorizzato.
-Ma cosa le sarà successo…?- domandò Demyx, preoccupato.
–Lei non è tipa da lasciarsi aggredire…- aggiunse Luxord.
Xigbar sorrise in modo malizioso.
-La giro io.- si offrì, ma fu fermato da Saix.
-No, lascia fare a me! Sappiamo tutti come andrà a finire se lo fai tu…-
L’uomo abbassò gli angoli della bocca, facendo spallucce.
La ragazza fu girata verso l’alto con uno stivale.
Axel, senza indugi, coprì gli occhi di Roxas.
-Roxas, non guardare!-
-Che cos’erano quelle?!-
Anche il seno di Larxene era scoperto. Gli occhi guardavano il vuoto. Ma non c’erano tracce di sangue su di lei.
Saix la osservava con sguardo indifferente. Trovò subito segni di violenza, appena verificò le pulsazioni del collo.
-Guardate.- indicò –Ha dei segni qui sul collo, come se fosse stata strangolata.-
-Oh, sì… proprio dei segni sul collo…- mormorò Xigbar, guardando in altri luoghi del corpo di Larxene, meno che il punto indicato dal collega.
Xaldin lo colpì leggermente sotto il mento.
-Guarda in alto, idiota!-
Xigbar si massaggiò la parte lesa.
-Beh, almeno ce la siamo goduta tutti…-
-XIGBAR!- esclamarono tutti, in coro (eccetto Xemnas e Roxas, ancora con gli occhi coperti da Axel).
-Ed è stata anche abusata…- osservò Xemnas, serio, notando le tracce di sperma –Forse dopo essere stata uccisa.-
Demyx si guardò intorno.
-E che fine hanno fatto Marluxia e Xion?- domandò.
A sentire la parola “Xion”, Roxas si allarmò.
-E’ vero!- esclamò, togliendo la mano di Axel dai suoi occhi, senza osservare il corpo di Larxene –Devo andare subito a cercarla!-
-No, Roxas!- intimò Saix, prendendolo per un braccio –Meglio se ci muoviamo in gruppo, per evitare che un altro di noi venga ucciso.-
Non fu difficile trovare Marluxia: sapevano che era nella serra.
Ciò che non sapevano era che anche lui fosse morto: era stato ucciso come Zexion e Vexen.
I suoi capelli rosa erano macchiati di rosso e l’arma del delitto era vicino a lui.
Xigbar esaminò la pala con aria seria.
-Non è stato lo sparo…- mormorò.
-Uno sparo?- domandò il numero IX.
-In effetti, anch’io ho sentito uno sparo.- aggiunse Xaldin.
Roxas divenne pallido, anche Axel.
-Oh, no! Xion!- esclamò il primo.
Luxord assunse uno sguardo curioso.
-Come? Non era con voi?-
-Lo credevamo, ma con il black out è come sparita!- fu la risposta del ragazzo biondo.
Xemnas accennò ai presenti, con lo sguardo, di calmarsi.
-Dividiamoci in gruppi di due e cerchiamola! Saix con me, andremo nei piani alti; Xigbar e Xaldin, Luxord e Demyx, e Axel e Roxas, voi setacciate i piani sottostanti. Se la trovate, avvertiteci.-
Nessuno aveva un’idea su dove fosse la ragazza. Poteva anche essere scappata, approfittando del black out.
Ma così avrebbe comunicato che era lei l’assassina.
Furono proprio Axel e Roxas a trovarla, morta, nella sala Computer, quasi sdraiata, prona, sulla tastiera.
Su di lei non c’erano segni di violenza sessuale. Solo una ferita profonda che partiva dal polmone destro e usciva sullo stomaco.
-XION!- urlò Roxas, prendendo l’amica tra le braccia.
Lei teneva gli occhi chiusi, come se stesse dormendo. Ma non respirava.
Axel urlò, nel corridoio: -L’ABBIAMO TROVATA! NELLA SALA COMPUTER!-
Si diressero tutti nella stanza.
-E con lei fanno sei omicidi…- mormorò Luxord, in posa riflessiva.
Xemnas fece un lungo respiro con il naso, dopodiché uscì dalla stanza, per poi rivolgersi ai suoi sottoposti:
-Signori, io so chi è l’assassino.-
I sopravvissuti furono stupiti dalla sua frase.
-LO SAI?!-
-Sì, e posso anche raccontarvi come sono successe le cose. Prego, seguitemi.-
Tornarono di nuovo nell’Area Grigia. Il mobile era ancora spostato e i tre cadaveri erano ancora sul divano.
-Per aiutarvi a capire quello che è successo…- spiegò Xemnas, dando le spalle alle finestre –Ripercorreremo i fatti di oggi, passo dopo passo. E questo è diretto anche a voi, lettori, quindi state bene attenti. Siete liberi di consultare i capitoli, se volete, anche se alcuni passi non vi saranno chiari. L’autrice deve riprendere un po’ di allenamento sui gialli, specie quelli ispirati dai film... Stamattina, Larxene si è svegliata prima di tutti noi, ed è entrata qui, mentre cercava il suo kunai e Marluxia, entrato dopo di lei, si offre di aiutarla. Poi entrano Vexen, Xaldin, Saix, Xigbar…-
-D’ACCORDO, E ALLORA?- tuonarono gli altri, in coro.
-Insomma, poco a poco, entriamo tutti quanti, meno che Lexaeus, ancora in cucina, e Xion, che si è svegliata tardi.- continuò il Superiore, prima di indicare vari punti dell’Area Grigia -Xigbar sedeva lì. Demyx qui. Lì Axel, lì Roxas, lì Luxord, qui Marluxia, Larxene…-
-ARRIVA AL DUNQUE!-
-Ci sto arrivando! Zexion ammira Kingdom Hearts e io faccio il mio solito discorsetto per incitarvi a completare Kingdom Hearts. Vexen ribatte al mio discorso, con il suo latte in mano, mettendo in dubbio le mie parole.-
A quel punto si avvicinò all’interruttore della stanza.
-Vexen spegne la luce e oscura le finestre.-
La stanza tornò buia.
-Ahh!! Di nuovo!- esclamò Demyx.
-E smettila, idiota!- rimproverò Xigbar –Piuttosto, qualcuno faccia luce.-
-Ci penso io.-
Appena Luxord riaccese le luci, Xemnas giaceva, prono, sul pavimento.
-Guardate!- indicò Saix, credendo che il Superiore fosse morto.
Ma Xemnas si mise subito in ginocchio e tornò a parlare.
-Un attimo dopo aver udito uno sparo e delle urla, Zexion va ad accendere la luce. Vexen giace a terra, apparentemente defunto…-
-Era morto davvero! L’ho esaminato io!- tagliò corto Xigbar.
-E allora perché tre minuti dopo è stato colpito in testa con un candelabro, se era già morto?-
-D’accordo!- tuonò l’uomo con la benda, agitando le braccia, come se stesse scacciando qualcosa –Posso essermi sbagliato!-
-Bene.- continuò Xemnas, alzandosi –Ma se è così, allora perché Vexen ha fatto finta di essere morto? L’unica spiegazione è che aveva capito che il suo piano per uccidermi era fallito e sapeva che il colpo di pistola era diretto a lui e non a me!-
Dopodiché, si avvicinò a Vexen e fece inclinare la sua testa verso destra.
-Vedete? Il colpo gli ha sfiorato l’orecchio. La sua unica speranza di salvezza era farci credere che uno di noi lo avesse ucciso.-
-Quindi chi mi ha portato via la pistola nel buio voleva uccidere Vexen.-
-Esatto, Xigbar, ma ora esaminiamo cosa è successo dopo.- riprese il Superiore, avvicinandosi all’entrata dell’Area Grigia, facendo finta di tenere qualcosa per mano –Demyx beve il latte di Vexen. Xigbar, intento ad esaminare il corpo di Vexen, dice: “Forse è stato avvelenato!” e Demyx urla.-
Imitò l’urlo di Demyx, con il gesto di far cadere qualcosa. Poi, sempre urlando, spinse il ragazzo dai capelli color sabbia (che si mise ad urlare, come aveva fatto qualche ora prima) verso un divanetto.
-E Axel lo aiuta e poi...-
Gli diede uno schiaffo, esattamente come quello di Axel.
-“Ho dovuto farlo, non voleva smettere.”- disse Xemnas, imitando il numero 8. Poi, tornò a parlare con la sua voce normale –Mentre cerchiamo di capire se il latte era avvelenato o meno, si sente nuovamente urlare: è Xion. Quindi corriamo tutti verso il corridoio.-
Si diressero, quasi correndo, nel corridoio.
-Ma quando arriviamo, non ci siamo tutti.- dichiarò Xemnas, mettendosi nello stesso punto in cui avevano trovato Xion che piangeva.
-No?!- esclamarono gli altri, in coro.
-No. Forse uno di noi sta uccidendo Lexaeus. Chi non era con noi, in corridoio?-
Rimasero tutti in silenzio, guardando in basso.
-Tu lo sai, Lord Xemnas?- domandò Saix.
-Esattamente. Mentre noi stavamo qui a calmare la povera Xion…- continuò il Superiore, dirigendosi verso la cucina –L’assassino, già entrato in possesso di uno dei pugnali di Larxene… potrebbe aver attraversato i corridoi… e accoltellato Lexaeus.-
Con un coltello della cucina, aveva simulato l’uccisione del numero V con della carne dentro il secondo freezer, dove era stato trovato l’omone.
-Perché rischiare?- domandò Xaldin, riprendendo fiato dalla corsa fatta per andare in cucina –Qualcuno di noi poteva accorgersene, se aveva attraversato il corridoio.-
-Non se aveva fatto uso del passaggio segreto.- rivelò Xemnas, aprendo il passaggio segreto dentro il freezer, con stupore dei presenti –Ucciso Lexaeus, l’assassino usa di nuovo il passaggio segreto per tornare nell’Area Grigia. Seguitemi.-
-Il passaggio sbuca lì?- domandò Roxas, inseguendo il numero I.
-Esatto. Guardate!-
Tornati nell’Area Grigia, il ragazzo ottenne la sua risposta.
-Come facevi a sapere che…?-
-Ragazzo… sono il padrone di questo castello. Devo conoscere tutto.-
Saix accennò una risata.
-Tutto? Ma se appena lo avevamo scoperto non sapevi nemmeno della sua esistenza e avevi scaricato le colpe su Lexaeus…-
Xaldin si incuriosì.
-Quindi solo voi due conoscevate questo passaggio segreto…- mormorò, sospettoso –Potrebbe essere uno di voi l’assassino.-
-Ah… Xaldin… ti credevo più intelligente…- sospirò Xemnas, scuotendo la testa –Se veramente fossimo noi gli assassini, credi ti riveleremo tutti i trucchi che abbiamo usato?-
Sguardi indiscreti, quasi derisori, erano puntati sull’omone, che serrò le labbra, per coprire l’imbarazzo.
-E’ stata una mattinata stressante! Non ragiono più, con tutti questi omicidi!- si difese, quasi urlando.
-E anche se lo fossimo stati, non era possibile, perché eravamo entrambi nel corridoio, quando abbiamo trovato Xion.- aggiunse Xemnas.
Roxas era ancora sospettoso.
-Quello che non capisco è il perché dell’assassinio di Lexaeus…- mormorò, pensieroso –Perché uccidere Lexaeus? Ammetto che era un po’ ingombrante, mi faceva paura e ogni volta che si arrabbiava era persino in grado di spaccare una montagna con la sua testa…-
-E questi motivi non ti sembrano validi per uccidere Lexaeus?- bisbigliò Xigbar, ironico, prima di ricevere l’ennesimo scapaccione da Xaldin.
-No, non c’entrano niente. I moventi possono essere tanti, come abbiamo enumerato poco fa, ma la verità può anche celarsi in un complotto. Ammetto che il modo in cui governo l’Organizzazione non piaccia a tutti voi. Una delle tante verità può celarsi in un complotto, un ammutinamento, probabilmente da parte di Vexen. Avete sentito, no, il suo discorso in cui metteva in dubbio il completamento di Kingdom Hearts e i miei obiettivi. Ma un ammutinamento non può aver luogo se c’è solo una persona, quindi Vexen ha dovuto rivolgersi alle uniche tre persone cui si fidava veramente.-
-E chi?- chiesero i presenti, in coro.
-Zexion, Lexaeus e Xion.- rivelò Xemnas, serio.
-Anche Xion?!- si stupì Roxas.
–Esatto. Xion era una delle creazioni di Vexen, quindi era suo dovere rispondere agli ordini del suo creatore, e Zexion e Lexaeus erano gli unici, secondo lui, ad avere un po’ di cervello e buonsenso. Insieme stavano pensando di trovare un modo per smascherarmi da un ipotetico inganno cui vi stavo esponendo. Vexen e Zexion erano la mente, Lexaeus il braccio… pesante, oserei dire, e Xion era la riserva, ovvero avrebbe continuato il progetto, in caso di decesso di tutti loro.-
-Quindi…- rifletté Luxord –Chi ha ucciso Vexen, Lexaeus, Zexion e poi Xion era probabilmente a conoscenza del loro piano di ammutinamento contro l’Organizzazione.-
-E’ molto probabile, Luxord, nonché l’unica ipotesi plausibile.- complimentò Xemnas, prima che l’uomo biondo facesse un sorriso soddisfatto.
-Quello che non è chiaro…- aggiunse Axel –E’ come e quando è stato ucciso Vexen.-
-Non ci sei ancora arrivato?- spiegò Xemnas, prima di prendere Demyx per il soprabito e gettarlo sul pavimento, facendo finta che fosse Vexen -Torniamo nell’Area Grigia con Xion, e Vexen è ancora lì per terra che finge di essere morto. Ma uno di noi sa che è vivo. Io vi faccio il mio discorso sul perché ho voluto creare sia il nostro Kingdom Hearts sia fondare l’OrganizzazioneXIII e poi, insieme, ci ricordiamo che manca un’altra persona.-
-Lexaeus!- risposero il resto dell’Organizzazione, in coro.
Si diressero tutti nuovamente in cucina, ma Xemnas non li seguì.
Demyx si fermò nello stesso punto in cui si era posizionato prima che il cadavere di Lexaeus cadesse sulle sue braccia. Si voltò, per parlare con il Superiore, ma si accorse che lui non era con loro.
-Allora? Dov’è andato?- domandò, prima che lo sportello del secondo freezer si aprisse di nuovo.
Roxas fece un urlo di avvertimento: Xemnas, apparentemente svenuto, cadde tra le braccia di Demyx, esattamente come era successo con Lexaeus. Per fortuna, il Superiore era molto più leggero dell’omone, ma il ragazzo non se la sentiva di sostenerlo, quindi lo lasciò cadere.
-Demyx!- brontolò Saix, avvicinandosi a lui –Come hai osato lasciar cadere Lord Xemnas?!-
-Non mi andava di fare di nuovo la figura dell’idiota!-
-Beh, tanto le fai lo stesso, puntaspilli!-
-E tu non puoi fare a meno di fare il lecchino di Xemnas, eh faccia da X?-
-Senti, tu…!-
-Ora basta!- tagliò corto Xemnas, prima di alzarsi e tornando al suo discorso –Lexaeus lo troviamo morto. Lo mettiamo giù con la schiena rivolta al frigorifero. Scopriamo che l’arma usata era un coltello di Larxene. Nel frattempo, l’assassino si infila nel passaggio segreto.-
-Ancora?!- domandò Xaldin.
-Sì. Torniamo nell’Area Grigia.-
Ripresero a correre nei corridoi del castello. Sembrava quasi stessero facendo una maratona.
Il Superiore indicò nuovamente il passaggio segreto.
-L’assassino esce dal passaggio segreto… e, nel frattempo, Vexen è ancora qui per terra.- spiegò, prima di far cadere nuovamente Demyx, fingendo fosse Vexen, prima di farlo rialzare –Ad un tratto si alza e…-
Improvvisamente, storse la bocca, come se qualcosa non gli tornasse.
-No. Demyx, torna giù!- disse, spingendo il ragazzo verso il basso, prima di avvicinarsi nuovamente al passaggio segreto –L’assassino esce dal passaggio segreto e prende il candelabro che era qui.-
Fece finta di prendere qualcosa e rise in modo strano, come fosse l’assassino. Demyx, spaventato, si alzò e uscì dalla stanza, inseguito da Xemnas.
-Vexen esce dall’Area Grigia, l’assassino si avvicina a lui furtivamente alle spalle e lo colpisce sulla testa!- continuò il numero I colpendo, per finta, la testa di Demyx, che cadde.
Si rialzò, quasi furioso.
-Xemnas! La vuoi smettere?!-
-No!- fu la risposta, mentre venne preso per il soprabito e trascinato verso il bagno più vicino, in cui venne spinto –Poi, nasconde il cadavere nella toilette e ritorna in cucina in meno di un minuto, senza che nessuno si accorgesse di niente!-
-E chi non è stato in cucina con noi per tutto quel tempo?- domandò Xigbar, avvicinandosi a Xemnas.
-Chiunque sia, è l’assassino, ovvio, no?-
Seguì il rumore di uno sciacquone e la porta della toilette si aprì, mentre Demyx si asciugava le mani con della carta assorbente che diede a Xigbar, che a sua volta gettò sul pavimento.
-Xion si dirige nella toilette, trova Vexen ormai morto e tutti noi lo portiamo nell’Area Grigia, insieme a Lexaeus.- continuò Xemnas, dirigendosi nuovamente verso l’Area Grigia –Discutiamo tutti quanti su possibili moventi, Zexion lascia il gruppo per rinchiudersi in biblioteca e Xaldin propone a tutti noi di dividerci in piccoli gruppi per evitare che un altro di noi venisse ucciso.-
-Ma con Zexion non è servito a molto…- mormorò Demyx, sottovoce.
-Infatti. Mentre noi eravamo divisi in piccoli gruppi, l’assassino, usando il passaggio segreto che collega la serra alla biblioteca, uccide Zexion con il fermacarte.-
-Sì, il passaggio segreto scoperto da Marluxia e Larxene…- si ricordò Axel –E se l’assassino di Zexion fosse stato uno di loro?-
-E c’è un’altra cosa che non mi è chiara, Xemnas…- aggiunse Luxord, serio –Quando abbiamo scoperto che il cadavere di Vexen non era più nell’Area Grigia, abbiamo trovato quei negativi su Marluxia e Larxene. Avete notato la reazione di Marluxia, no? Perché voleva quei negativi?-
-Non ci siete arrivati?- chiarì Xemnas –Marluxia e Larxene avevano una storia insieme.-
Si stupirono tutti.
-Dài… e io che credevo che Marluxia fosse gay…- commentò Xigbar.
-Vexen non era l’unico a complottare contro di me.- spiegò il Superiore, mentre prendeva la busta di carta in cui erano conservati i negativi –Anche Marluxia e Larxene stavano pianificando di ribellarsi all’OrganizzazioneXIII, per poi prenderne il controllo. Quei negativi non rappresentano solo la loro relazione, ma anche i loro piani di cospirazione.-
-E credi che fossero coinvolti nello stesso piano di Vexen?- domandò Saix.
-No. Vexen non ambiva a comandare l’Organizzazione. Voleva solo “smascherarmi” da un possibile inganno cui credeva stessi trascinando tutti voi, oltre ad essere curioso di sapere cosa ci avrebbe atteso una volta completato Kingdom Hearts. Sapete tutti che Marluxia e Larxene erano stati scelti come membri da inviare al Castello dell’Oblio, no? Una struttura lontana dai miei occhi era il luogo ideale per organizzare un complotto e una volta completato il loro obiettivo, avrebbero distrutto i negativi. Distruggerli prima non avrebbe fatto altro che incrementare i sospetti sui loro movimenti.–
-Credi che per caso anche Marluxia sospettasse qualcosa nei tuoi confronti come Vexen?-
-Probabile, Saix, anche se credo che il caso di Marluxia sia solo pura e semplice ambizione. Ma torniamo ai delitti.- disse, prima di dirigersi verso la biblioteca –Marluxia e Larxene scoprono il passaggio segreto che collega la serra alla biblioteca, trovano Zexion morto e cominciano ad urlare. Tutti noi accorriamo e cerchiamo di sfondare la porta. Roxas e Xion riescono ad aprire la biblioteca, ma nel tentativo di farlo colpiscono anche il led che cade poco dopo. Poi torniamo nell’Area Grigia e ci mettiamo a riflettere su altri moventi, dopodiché ci dividiamo di nuovo.-
Corse di nuovo, seguito dai suoi sottoposti, verso il quadro elettrico.
-Saix ed io scopriamo il passaggio segreto che collega l’Area Grigia dalla cucina. L’assassino ne approfitta per staccare la corrente.-
Staccò la corrente, per simulare il black out avvenuto di recente.
-Oddio, no!-
-Ahhh! E’ buio!-
-Xemnas, riattacca subito la corrente!-
-Un’altra volta!?-
Le luci si riaccesero.
-Scusate, non volevo spaventarvi.- si scusò il Superiore.
-ORMAI LO HAI FATTO, XEMNAS!- si lamentò Xaldin –Quanto lo odio quando fa così…-
Xemnas riprese il discorso, una volta schiaritasi la voce.
-A questo punto sono avvenuti altri tre omicidi.-
-CHI E’ L’ASSASSINO!?- tagliarono corto gli altri, in coro.
-Ci sto arrivando, un attimo! Marluxia e Larxene sono di nuovo nella serra, salta la corrente e lei, come elettricista del Castello, è venuta qui per controllare il quadro elettrico. Mai si sarebbe aspettata che l’assassino fosse proprio alle sue spalle.-
-Quindi chi ha fatto saltare la corrente è anche l’assassino di Larxene, giusto?- domandò Demyx.
-Oh, complimenti, Demyx… Nessuno di noi ci sarebbe mai arrivato…- commentò Xigbar, sarcastico.
Il ragazzo fece una risata di diniego.
-Ma come avrà fatto l’assassino ad uccidere Larxene? Per difendersi ricorre sempre alle sue scosse elettriche e poi lei è praticamente coriacea...-
-Tutte le cose hanno un punto debole, Demyx…- spiegò Xemnas –E il punto debole dell’elettricità è l’acqua. Questi segni non sono solo da strangolatura, ma anche da bruciatura dovuta al contatto con l’acqua fredda. Sapete tutti che Larxene doveva sempre farsi la doccia con l’acqua calda, altrimenti andava in corto circuito. Guardate questo cavo. E’ bagnato con l’acqua fredda. Quindi ecco trovata l’arma del delitto.-
Una piccola parte era asciutta (probabilmente la zona in cui la ragazza era stata strangolata), ma stava ancora gocciolando dell’acqua dal cavo.
-L’assassino si è preparato in tempo per un agguato del genere…- osservò Luxord –Forse si era anche attrezzato per difendersi dalle scosse elettriche di Larxene.-
-Sì, molto probabile. In quello stesso momento, anche Marluxia viene ucciso, con un colpo di vanga sulla testa, esattamente nello stesso punto in cui sono stati colpiti sia Vexen che Zexion.-
-Quella vanga era davvero pesante…- si ricordò Axel –Solo uno veramente forte poteva sollevarla per colpirlo in quel modo...-
-Pensi che l’assassino lo abbia ucciso perché aveva scoperto il suo complotto contro l’Organizzazione, Xemnas?-
-Altroché, Xigbar. E ora passiamo a Xion.-
Si diressero nella Sala Computer.
-Era con voi due, giusto?- domandò Xemnas, indicando Axel e Roxas.
Roxas annuì.
-Sì.-
-E tu, Demyx, no, vero?-
-No, era con noi a giocare a poker, per quanto sia strano…- rispose Xigbar.
-Approfittando del black out…- riprese il Superiore –Xion entra qui dentro, per completare il progetto di Vexen. Anzi, questo era proprio il suo ruolo: cercare delle prove per incastrarmi.-
-Prove? Che prove?- domandò Roxas.
-Le prove che avrebbero dimostrato i dubbi di Vexen nei miei confronti e su Kingdom Hearts.-
Osservarono tutti lo schermo.
-Come fai ad esserne sicuro?- domandò Xaldin, serio -E se così fosse, dove sono le informazioni che ha cercato?-
-Perdute. Forse persino cancellate da lei o l’assassino, per non destare sospetti.-
Accese il computer: le sue deduzioni erano corrette. Dei dati erano stati recentemente cancellati.
-Visto? Proprio come dicevo. I pezzi combaciano alla perfezione.-
-CHI E’ IL COLPEVOLE?- tagliarono corto gli altri.
Xemnas si fece più serio.
-Ora analizzerò con voi questi sei omicidi, uno ad uno!-

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Note finali: appuntamento all'ultimo capitolo! Mi raccomando, non mancate!
   
 
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