Anime & Manga > Fairy Tail
Ricorda la storia  |      
Autore: _unknown_    06/07/2016    1 recensioni
Il mio piccolo contributo alla NaLu Week di quest'anno.
una raccolta in un unico capitolo di sette flash/ shottine, indipendenti tra loro, ognuna delle quali incentrate su uno dei sette prompt della settimana:
1 longing
2 reunion
3 admiration
4 secret
5 struggle
6 climax
7 the end
______________________________________________________________________________________________________
Attenzione: le flash 4, 6 e 7 possono contenere spoiler per chi ha visto solo l'anime e/o sconosce l'alvarez arc... in quel caso via libera con le altre :)
hope you enjoy it
buona lettura!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Natsu/Lucy
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Burning stars
 
 
   
 
NaLu Week 2016
 
1.Longing

Aveva accettato quella missione senza pensarci due volte. Le era sembrata semplice e ben retribuita. L’ideale per lei e Natsu. Aveva trascurato però un piccolo particolare. Tanto piccolo quanto di vitale importanza. Per svolgere quell’incarico sarebbero dovuti andare praticamente dall’altra parte del continente.
E questo significava solo una cosa: un lungo viaggio in treno
Lucy non ci aveva pensato per niente; quel dettaglio non le era nemmeno passato per la testa quando aveva afferrato quel foglio sulla bacheca, preso per la collottola un perplesso Natsu  e comunicato a Mirajane la loro partenza.
E adesso se ne stava seduta su quel maledettissimo treno a guardare annoiata i paesaggi tutti uguali che si susseguivano sotto ai suoi occhi e a udire i lamenti del proprio compagno di gilda in preda a una chinetosi che non lasciava scampo.
Si costrinse ad ammetterlo: era stata una pessima idea.
E si sentì palesemente in colpa: Natsu stava malissimo…se solo avesse fatto più attenzione!
Gli fece poggiare la testa sulle proprie gambe e prese a spostargli i capelli dalla fronte imperlata di sudore, pregando tutti i Kami che non gli vomitasse addosso.
Natsu mugugnò qualcosa di incomprensibile – probabilmente riguardante il suo pessimo stato di salute – ma lei lo zittì, cominciando distrattamente  a lasciare carezze gentili sul suo volto madido.
“Cerca di dormire, Natsu, ti prego” disse, conscia che il viaggio sarebbe ancora durato parecchio.
Fortunatamente, non fu ancora lungo il tempo di agonia di Salamander.
Spossato dal malessere e confortato dalle carezze della maga non aveva impiegato molto tempo  a scivolare tra le braccia di Morfeo.
Lucy sorrise intenerita riuscendo addirittura a non dare di matto alla vista di quel rivolo di saliva che dalle labbra dischiuse di lui era colato dritto sulla sua gonna.
E, inevitabilmente, osservando la figura del giovane mago addormentato su di lei, iniziò a pensare.
Lo aveva conosciuto da qualche mese e avevano vissuto così tante avventure insieme: era stato divertente, lo ammetteva, anche se a volte indubbiamente pericoloso.
Non era passata neanche una settimana dalla sconfitta di Phantom Lord. Si era ritrovata davanti a quel passato che credeva di lasciarsi alle spalle, fuggendo. Poi però, lo aveva sconfitto.
E lo aveva fatto grazie a tutti quei ragazzi che stavano rapidamente diventando la sua famiglia. Soprattutto grazie a lui, quel ragazzo dai bollenti spiriti che si ritrovava addormentato sulle proprie gambe. A lui doveva tutto.
L’aveva salvata mentre tutti gli altri correvano in ritirata, aveva raccolto tutti i suoi pezzi e l’aveva riportata alla gilda, deciso più di tutti a non farla allontanare da lì. Poi aveva combattuto per i suoi compagni feriti, per il master, per sete di giustizia contro tutti quelli che avevano osato minacciare e distruggere la gilda.
Ricordava benissimo Lucy il modo in cui si era battuto con quel Gajeel, lo stesso che fino a poco prima si era divertito a seviziarla.
Natsu era stato una belva. Aveva voluto tutto: Lucy, la gilda, la vittoria, la vendetta. E aveva preso ogni cosa.
Se avesse potuto definirlo con una sola parola essa sarebbe stata bramosia. Voglia, istinto di ottenere tutto il possibile, forse anche qualcosa in più.
Lo guardò inevitabilmente preoccupata; e se proprio quel suo modo di essere sarebbe stata in futuro la sua rovina?
Ma poi sorrise, decisa ad eludere quel turpe pensiero.
Del resto, senza quel mago dall’animo infuocato e bramoso, solo il cielo avrebbe saputo quali sarebbero state le sue sorti.
***
2. Reunion 

Lo avrebbe riconosciuto tra mille. Già alzandosi dal letto, quella mattina, aveva sentito un’ aria di cambiamento. Ci aveva sperato con tutte le sue forze, ma quando lo aveva sentito arrivare era stata tutta un’altra cosa.
Il suo cuore aveva preso a battere forte come un tamburo nel suo petto. Era felice e a stento riusciva a credere a quello gli occhi già lucidi di lacrime le stavano mostrando.
Natsu era lì, davanti a lei, in piedi al centro dell’arena assieme al suo solito sguardo e al suo solito sorriso. Ed il suo ingresso aveva lasciato tutti senza parole. Proprio come da lui ci si aspetterebbe.
Aveva portato scompiglio. Nell’arena e nel cuore della maga che adesso era costretta a stringersi addosso i resti di quei vestiti che si erano dissolti a causa del troppo calore.
Sorrise. L’unica cosa che era cambiata erano i suoi capelli, allungatisi in ciuffi ribelli pronti a coprirgli il volto. Per il resto, era il solito Natsu di sempre: quella calamità naturale che amava distruggere le cose. Si disse felice di ciò chiedendosi poco dopo quanto invece lo sarebbe stato il re.
 
Varcata la soglia di casa, non riuscì a spiegare a pieno la sensazione che la assalì nel vederlo nuovamente bazzicare da una stanza all’altra e frugare tra le sue cose. Era come se non fosse mai cambiato niente; come se la gilda fosse ancora lì a Magnolia; come se lui non se ne fosse mai andato, di punto in bianco e senza lasciare traccia. Era come se quel tempo non fosse mai trascorso.
In realtà però, così non era stato e lei ricordava fin troppo bene quel senso di vuoto che le aveva attanagliato le viscere quando, nel giro di soli due giorni, aveva perso tutto.  E sentiva di provare un sentimento di rancore misto a tristezza di fronte a quel mago che, ignaro di tutto, le sorrideva come se niente fosse.
Più lo osservava però più si rendeva conto di quanto avesse sentito la sua mancanza.
Aveva provato nostalgia per tutti, ma con lui era stato diverso:  del resto, lui non poteva essere come tutti gli altri. Lui era…diverso! E lo era sempre stato.
Ed era talmente assorta nei suoi pensieri da non rendersi neanche conto che il mago, oggetto dei suoi pensieri, la stava fissando, inquieto
“Lucy!”
Si voltò di scatto verso di lui guardandolo stralunata. Era preoccupazione quella che vedeva?
D’istinto portò una mano a tastare le guance, trovandole, con orrore, bagnate di lacrime.
Stava piangendo. E senza neanche rendersene conto.
Natsu la guardava perplesso, incapace di comprendere perché lo sguardo gioioso dell’amica si  fosse piano piano incupito e poi fosse diventato lucido di lacrime.
Guardò Happy, confuso e dispiaciuto quanto lui. Perché stava piangendo? Cosa che era accaduto mentre non c’era stato?
Non ci volle molto prima che la risposa si palesasse nella sua mente.
Era proprio quello il problema:  lui non c’era stato.
L’aveva lasciata sola. L’aveva lasciata indietro. Nonostante si fosse promesso di non farlo mai.
E solo in quel momento si rese conto di quanto aveva dovuto farla soffrire.
Le corse incontro e se la strinse forte contro al petto. Lucy soffocò un singhiozzo contro la sua spalla, immergendo le mani tra le ciocche rosa che accarezzavano la sua nuca.
Il giovane mago lasciò un bacio tra i suoi capelli biondi e prese a cullarla tra le sue braccia
“Perché piangi? Io sono qui. Non vado da nessun’altra parte”
E Lucy sembrò crederci. Sembrò perdonarlo. Sembrò fidarsi nuovamente di lui.
Se lo strinse contro ancora più forte. E sorrise tra le lacrime.
Adesso che si erano riuniti, non c’era più motivo di essere tristi.
***
3. Admiration 

Natsu era raggiante.
Quando il suo nome era stato pronunciato dal master tra i candidati all’esame di classe S i suoi occhi si erano riempiti di gioia.
E aveva cominciato a fare il suo solito fracasso infernale, urlando a chiunque che si, lui avrebbe senza dubbio superato quell’esame.
Poi, di punto in bianco aveva afferrato il suo exceed ed era corso ad allenarsi, o almeno così aveva detto.
Lucy lo osservava perplessa. Insomma perché scaldarsi tanto? Non lo aveva mai visto così eccitato da qualcosa e quello spirito di competizione la preoccupava un po’.
Lei al suo posto sarebbe stata preoccupatissima, al solo pensiero di dover combattere con i membri della gilda o, ancora peggio, contro Erza, Mirajane e Gildarts, rabbrividiva di terrore.
Lui, nel vero senso della parola, era tutto un fuoco.
Impaziente, sicuro di sé e felice come mai lo aveva visto.
E fu proprio quando iniziò a scervellarsi sul motivo di tutta quella gioia quando la risposta le giunse davanti agli occhi con una Lisanna che sorridendole amichevolmente le aveva raccontato un piccolo segreto del mago dai capelli rosa.
“Natsu ha sempre creduto che diventando un mago di classe S avrebbe potuto rivedere Igneel.”
E lì fu tutto chiaro.
L’obiettivo del drago di fuoco era ancora una volta lo stesso: riunirsi con il padre.
Quel padre che sembrava scomparso senza lasciare traccia, che – a detta di Gajeel – lo aveva abbandonato.
Non poté non sorridere intenerita, quando affacciandosi dalla finestra lo vide allenarsi duramente insieme a Happy.
Provava una forte ammirazione nei suoi confronti, mista inevitabilmente ad una punta di invidia.
Lo vedeva impegnarsi così a fondo per suo padre, nonostante lui lo avesse lasciato solo. Era così determinato a ritrovarlo. Così determinato a stare con lui.
E lei avrebbe voluto avere solo la metà della sua forza. A perdonare suo padre, non ci sarebbe mai riuscita completamente. L’ aveva ferita troppe volte, e non riusciva a mettere tutto da parte e ricominciare. Non poteva farlo. Forse non lo voleva neanche.
Ammirava Natsu. Era forte, buono e generoso. Sempre pronto a offrire la propria spalla, a concedere il proprio conforto senza chiedere mai niente in cambio.
Le proprie ferite però, preferiva curarle da solo. Lucy non lo aveva mai visto piangere, non lo aveva mai visto triste. Eppure… doveva aver sofferto tanto, quando ancora in fin dei conti era solo un bambino.
Ammirava di lui anche questo: la sua capacità di risollevare tutti e di cadere senza far troppo rumore.
Era questo, pensò, che lo rendeva forte. E degno, si disse, di raggiungere la classe S.
 
Terminata la giornata, Lucy, varcando la soglia di casa sua non si trovò troppo stupita di ritrovarsi un mago dai capelli rosa di sua conoscenza, stravaccato sul suo divano, immerso in un profondo sonno, con un gatto azzurro comodamente accoccolato sul suo petto.
In altre situazioni avrebbe dato di matto.
Ma non se la sentì, non quella sera.
Si avvicinò piano a lui, senza far rumore, per poi poggiargli addosso una coperta.
“Ngh…Igneel…aspettami…hmpf…Erza…ti batterò!”
Natsu mormorava parole sconnesse con la voce impastata dal sonno e Lucy impiegò pochi istanti a comprendere cosa stesse sognando. Sorrise intenerita.
Gli scompigliò bonariamente i capelli, regalandogli una carezza
“Mmh …classe S” mormorò ancora
“Si, sarà tua” sussurrò lei in risposta, direttamente contro il suo orecchio.
E in cuor suo, sperò con tutte le sue forze che il sogno di lui diventasse realtà.
***
4. Secrets
 
Era accaduto tutto così in fretta.
L’ultima cosa che ricordava era il dialogo che aveva avuto con Zeref, suo fratello. Poi aveva sentito un dolore lancinante irradiarsi per tutto il suo corpo. Poi solo buio.
Quando si era risvegliato, la prima volta, giaceva su un letto con delle fasciature a coprirgli le ferite e con accanto una Lucy addormentata sulle sue gambe.
Chissà per quanto tempo doveva averlo vegliato. Provò ad allungare una mano per accarezzare i suoi capelli biondi, ma non ci riuscì: era ancora uno straccio.
Nella mente di lui, però si era già riproposto tutto ciò che aveva vissuto nelle ore – giorni, forse, non poteva saperlo – precedenti.
Ricordò per prima cosa l’orribile verità che il mago nero gli aveva scaraventato addosso. Lui era suo fratello. Per di più, lui era E.N.D. il demone della distruzione. Un demone nato per uccidere il suo creatore. Un demone che sarebbe morto uccidendo il suo creatore.
Ricordava il pianto disperato in cui si era sciolto Happy. Ricordava perfettamente il dolore che aveva provato nel vederlo ridotto a quel modo.
E adesso? Come avrebbe fatto con i suoi compagni? Come avrebbe detto a Gray di essere l’uomo che aveva promesso di uccidere? Come avrebbe detto a Lucy di essere un mostro, un demone che forse se non tenuto a bada, avrebbe potuto uccidere anche lei, non riconoscendola?”
Ed eccola lì, la paura di cui gli aveva parlato Gildarts in quella che sembrava essere una vita fa. Ma in quel caso era diverso. Natsu aveva paura della sofferenza. Della sofferenza che avrebbe inflitto a tutti i suoi compagni, specialmente a lei, che a costo della vita, non avrebbe mai lasciato il suo fianco.
Se le fosse accaduto qualcosa di male, lui non se lo sarebbe mai perdonato.
Ma non avrebbe sopportato neanche di vedere stampata sul suo viso bellissimo la stessa espressione di Happy. Sarebbe impazzito nel vedere i suoi occhi pieni e strabordanti di lacrime, gli angoli della sua bocca tirati all’ingiù e le spalle tremanti e abbassate in segno di resa. Non aveva mai sopportato di vederla piangere. Per questo la sola idea di essere la causa del suo soffrire gli rivoltava lo stomaco.
Per la prima volta in vita sua, si trovava spaesato.
Non sapeva cosa fare, come comportarsi. Era conscio di una sola cosa : comunque fossero andate le cose qualcuno avrebbe sofferto.
E il solo pensiero gli seccava il fiato, toglieva le forze a quel fisico fin troppo consunto per sopportare un carico così gravoso.
Non passò molto tempo ancora, quando il suo corpo esausto cedette e lo trascinò nuovamente in un sonno senza sogni.
 
Il suo secondo risveglio era stato decisamente più movimentato del primo. Quantomeno non c’era stato tempo per pensare. Si era catapultato ad aiutare Lucy da quel Jacob. E insieme, come una squadra, lo avevano sconfitto.
Poi si erano diretti da August, e infine una strana magia aveva mutato la città.
E adesso si ritrovava da solo con lei a vagare per quel luogo che poche caratteristiche conservava della Magnolia che conoscevano.
La osservava pensieroso mentre lei cercava in ogni angolo tracce di Brandish e Mest che sembravano essersi dissolti nel nulla.
Le sembrava così tranquilla accanto a lui. Solo perché non sapeva, si disse
Si fece coraggio. Doveva dirglielo. Lei doveva sapere. Doveva sapere di essere accanto a un mostro.
“Lucy!”
Lei si voltò osservandolo sorridente.
La raggiunse in pochi passi, ponendosi davanti a lei. E quella frase, quell’ “io sono E.N.D.” sarebbe davvero uscita dalle sue labbra, ma si bloccò non appena gli occhi smeraldini di lui incrociarono quel suo sguardo di cioccolato fuso.
Vedeva troppa speranza, troppa fiducia, troppa gioia per essere ancora vivi, nonostante tutto.
E non se la sentì.
“ Tu…ti fidi di me?” disse soltanto inchiodando a terra il suo sguardo arreso.
Lucy gli afferrò una mano e poi gli regalò una carezza volta a spostare quei ciuffi ribelli che cadevano sulla fronte.
“C-certo! Perché  me lo …” e non fece in tempo a finire. Natsu se la tirò addosso appoggiando il capo sulle sua spalle e stringendola a se come se potesse scivolargli dalle mani da un momento all’altro.
“E allora…allora fallo sempre! Fidati di me anche quando nessun’altro lo farà, intesi?”
E una mano di Lucy corse a immergersi tra i suoi capelli, accarezzandoli piano. Era la prima volta che lo vedeva così e la cosa la spaventava. Si sforzò di non pensarci, d’altronde anche i più forti possono crollare, e lo fece appoggiare meglio contro al suo petto profumato per poi annuire energicamente, sentendolo così sorridere contro di lei.
Rimasero così abbracciati per quella che sembrò un’eternità. Natsu sembrò tranquillizzarsi un po’. Si rilassò sotto al tocco di lei.
Avrebbe tenuto per sé quel segreto, certo che tutto sarebbe andato per il meglio.
***
5. Struggle 

Era esausta.
Se c’era una cosa che proprio odiava fare, quella era combattere.
Era sfiancante e faticoso oltremisura. E ogni volta si riduceva come uno straccio.
Non riusciva a spiegarsi in alcun modo come facessero Natsu e Gray a provocarsi costantemente fino ad arrivare a darsele di santa ragione o, nel peggiore dei casi, ad innervosire Erza.
Non avrebbe mai capito fino in fondo l’eccitazione di Natsu di fronte a un avversario. E più un nemico era forte, più lui scalpitava, ansioso di batterlo.
No, a lei i combattimenti non sarebbero mai piaciuti.
E se ne convinceva ogni secondo i più, mentre si trascinava stancamente alla gilda, dopo aver portato a termine l’ultima missione.
I suoi compagni, sembravano freschi come rose, lei invece era distrutta e sognava ad occhi aperti il momento in cui il suo viso avrebbe finalmente  toccato il suo tanto agognato cuscino.
Alla gilda tutti li avevano accolti sorridendo e ponendo loro milioni di domande su come fosse andata la missione, cosa avessero visto, cosa avessero dovuto affrontare. Lucy sforzò una risata, certa che la sua giornata sarebbe ancora durata a lungo.
In realtà, essa fortunatamente sembrò passare in fretta e la maga trovò anche la forza di aspettare Mirajane, incaricata quella sera di chiudere la gilda.
Quando se ne andò infatti, le strade erano già deserte, probabilmente erano tutti andati a dormire. Sospirò felicemente pregustando già la dormita che l’attendeva.
Non passò molto tempo però, che dovette ricredersi.
Era entrata in casa sbuffando stancamente , per poi infilarsi velocemente sotto la doccia. Si mise addosso una camicia da notte, dirigendosi a passo deciso verso la camera da letto.
Ma, gettandosi a peso morto sul tanto amato materasso, si accorse di un piccolo dettaglio. Sufficiente però a farla andare su tutte le furie. Avvolto tra le morbide coperte e con il volto premuto contro al cuscino, giaceva già un mago dai capelli rosa che aveva il brutto vizio di intrufolarsi nelle case altrui.
“Accidenti a te! Natsu!” gli urlò furiosa dritto contro al suo orecchio, provocando un mugolio infastidito al drago di fuoco, che per giunta aveva anche avuto il coraggio di voltarsi dall’altro lato.
Lucy non ci vide più. Gli saltò addosso facendolo rotolare giù dal letto.
“Hmpf…Lucy...perché l’hai fatto?” borbottò lui con la voce ancora impastata dal sonno.
“Fuori da casa mia!!!” tuonò lei in risposta guardandolo storto.
 Natsu sospirò divertito, amava farla infuriare in quel modo, dopo il combattimento era indubbiamente quello il suo passatempo preferito.
“Eh va bene” disse docile “Ci vediamo domani” e le sorrise, come se nulla fosse.
Fu più forte di lei.
Mentre Natsu si avviava lentamente verso l’uscio, non riuscì a reprimere l’istinto di colpirlo. Afferrò un cuscino e glielo lanciò contro, facendolo finire contro la sua schiena.
L’urto inaspettato fece fermare di colpo l’avanzata del mago. Rimase immobile e in piedi al centro della stanza per un lungo minuto, poi si chinò e raccolse il cuscino finito inesorabilmente in terra.
Lucy lo sentì sghignazzare e rabbrividì di terrore, in che guaio si era cacciata?
“Allora Lucy, vuoi la guerra?”
E nonostante fosse girato, lei poté perfettamente immaginarsi la sua espressione, esattamente quella che faceva prima di combattere un nemico.
“E guerra sia!” esclamò felicemente prima di girarsi e saltare sul letto pronto a colpirla.
Lucy riuscì a difendersi per il rotto della cuffia, ma lui non si diede per vinto; attese che lei afferrasse un secondo cuscino, per poi riprendere a lottare, stando ben attento a dosare la forza.
La loro battaglia andò avanti per tutta la notte e fece si che Lucy dimenticasse tutta la sua stanchezza.
Non  ricordava l’ultima volta in cui aveva riso così tanto.
Si divertì come mai prima, realizzando, tra una cuscinata e l’altra che, forse, non tutti i combattimenti erano così terribili.
***
6. Climax
 
Non ci credeva ancora.
Natsu era sdraiato sulla terra bruna, sanguinante, con i muscoli e le ossa ridotte allo stremo, ma ancora vivo.
Poco distante da lui stava il corpo di Acnologia, che però, non aveva avuto la sua stessa fortuna, ed era caduto sotto la furia dei sette dragon slayer riuniti.
I dodici Spriggan erano stati sbaragliati via dai maghi di Ishgar, i soldati di Alvarez erano stati sconfitti, e anche di Zeref, ormai non restava più nulla.
Avevano combattuto duramente, lui e E.N.D.
E come predetto dal mago nero, era stato proprio il demone ad avere la  meglio.
Natsu lo aveva affrontato, certo  che quella sarebbe stata la sua ultima battaglia, ma si era sbagliato, perché quando il mago nero aveva chiuso per sempre finalmente i suoi occhi, un’aura nera era come fuoriuscita dal corpo del drago di fuoco e si era dispersa nell’aria. Natsu si era sentito mancare, si era accasciato in terra, colpito da un dolore atroce e aveva urlato, convinto che fosse solo questione di tempo, poi avrebbe raggiunto il suo sfortunato fratello.
Ma così non era stato.
Perché quella crisi infernale si era dissolta poco tempo dopo, e lui si era risollevato in piedi, incredulo, ma immensamente felice.
Aveva guardato con una lacrima solitaria a rigargli la guancia il corpo esanime del fratello, per poi sorridergli, contento perché anche lui adesso avrebbe potuto di nuovo essere sereno.
Subito dopo, però, un boato.
E Natsu aveva capito in un istante di chi si trattasse: era corso via verso il nuovo nemico, un’altra difficile battaglia sarebbe presto iniziata.
Quello scontro era stato il più difficile che avesse ingaggiato nella sua vita. Erano in sette contro uno, ma a stento erano riusciti a batterlo, Acnologia li aveva conciati comunque per le feste prima di essere sconfitto.
E adesso i sette dragon Slayer stavano immobili attorno al corpo del proprio nemico. Si guardavano ansimanti, sorridendosi tra loro.
Era finita. Avevano vinto. Le gilde della luce avevano vinto.
E Natsu non riuscì a evitare di lanciare un urlo verso il cielo. Ce l’aveva fatta. Aveva vendicato suo padre.
Anche gli altri sei compagni lo seguirono, palesando tutta la loro gioia e comunicando in questo modo, che si, Acnologia era stato sconfitto, non c’era più niente di cui aver paura.
Il drago di fuoco era colmo di gioia.
Dal suo incontro con Zeref aveva capito che per lui non ci sarebbe stato scampo, non avrebbe rivisto mai il sole del giorno in cui la pace sarebbe tornata a regnare incontrastata.
E invece la sorte gli aveva sorriso. Non sapeva se ringraziare gli dei, il Fato o chi altro, ma lui era ancora lì, ridotto in mille pezzi, ma vivo. Lui era vivo. Era ancora vivo.
E bastava quella consapevolezza a disegnargli un sorriso sul volto ancora incrostato di sangue.
Avrebbe ancora continuato a stare a Fairy Tail, a scherzare con i suoi amici, a litigare con Gray, a far infuriare Lucy…
Lucy.
Bastò quel nome affinché quell’enorme sorriso si trasformasse in un’espressione preoccupata. E lei? Dov’era lei? Stava ancora bene? Che le fosse successo qualcosa?
Ignorò tutte le sue ferite e si tirò su, poi corse via chiamando a gran voce il nome di lei, sotto gli occhi esterrefatti di Sting, Rogue, Laxus, Wendy ed Erik. Sghignazzava invece Gajeel, capendo perfettamente i pensieri dell’amico.
La cercò in lungo e in largo per un tempo infinito e quando la vide il suo cuore si riempì di gioia. Era in piedi, coperta di ferite e visibilmente esausta, ma stava bene; ed era bellissima.
Le corse incontro chiamandola a gran voce e lei accorgendosi della sua presenza non poté impedirsi di fare lo stesso.
Si raggiunsero, tuffandosi l’uno nelle braccia dell’altro e si strinsero con forza, come se potessero da un momento all’altro scivolare via, lontani l’una dall’altro.
“È finita, Lucy! Abbiamo vinto noi” sussurrò il mago contro l’orecchio di lei. Lucy sollevò piano la testa poggiata contro al suo petto
“Natsu…” rispose incatenando gli occhi pieni di lacrime a quei due smeraldi che la osservavano gioiosi.
E per il mago quello fu troppo.
Prese il suo mento tra le dita e lentamente le condusse la bocca contro la propria, strappandole il suo primo bacio. Lucy si aggrappò al suo collo, per averlo ancora più vicino e approfondire quel casto contatto.
Quel bacio li estraniò dal mondo: sapeva di sogni da realizzare, di paure ormai sconfitte e di dolore ormai lontano anni luce.
Quando si staccarono, Natsu poggiò la fronte contro quella di lei, azzerando ancora le distanze.
Erano lì. Vivi. Insieme e abbracciati. Niente li avrebbe più divisi.
E il solo pensiero gli fece raggiungere l’apice della felicità.
***
7. The End.
 
Lucy non poteva credere ai propri occhi. Natsu, il suo Natsu, era scomparso.
Al suo posto vi era un abominio. Un mostro, totalmente venduto all’oscurità. Il suo corpo era completamente ricoperto di un colore nero pece. Il suo volto era deformato da un ghigno perverso e irradiato di venuzze oscure e i suoi occhi, privi di pupilla, erano vuoti. Freddi. Inespressivi.
Lucy si sentì morire nel leggere la scritta che portava sul petto. Tre sole lettere impresse , come una condanna sotto le clavicole.
E.N.D.
Etherious. Natsu. Dragneel.
Adesso era tutto chiaro. E Lucy desiderava con tutta se stessa che le cose non stessero realmente a quel modo.
Natsu sembrava non riconoscere nessuno di loro e aveva preso a ferire senza pietà tutti i compagni che gli capitavano a tiro. E rideva, sadico, facendole accapponare la pelle, ghiacciandola fin dentro le ossa.
Era rimasta immobile, incapace di agire, poi come risvegliata da quello stato di confusione si era avvicinata a lui, barcollante, ma fiduciosa. Lui l’avrebbe riconosciuta. Ne era certa.
Ma le sue convinzioni si sgretolarono in un istante, a causa di quel pugno che si era infranto con forza tra le sue costole.
Era crollata in terra, agonizzante, mentre le prime lacrime le si formavano agli angoli degli occhi. Natsu l’aveva colpita. E a stento riusciva a crederci. E aveva avuto solo il tempo per imprimersi nella mente il suo ghigno sadico, poi Gray lo aveva colpito con tutte le sue forze, scagliandolo lontano.
Aveva urlato Lucy, iniziando a realizzare cosa sarebbe successo.
L’inferno. Si sarebbe scatenato l’inferno.
E così purtroppo era stato. Gray e Natsu stavano combattendo, non come soli rivali, quella volta. Quella volta erano nemici.
Non c’era nulla di familiare nel loro combattimento. Quei colpi erano pesanti. Nessuno dei due si tratteneva più. Non era come le altre volte. Uno solo tra i due sarebbe rimasto vivo. E tale sorte non sarebbe toccata al drago di fuoco.
E lo avevano capito tutti. Lo aveva capito Gray che continuava a urlare il suo nome mentre lo colpiva, piangendo.
Lo aveva capito la gilda che se ne stava in dietro, gli occhi bassi, stretta a Makarov che sospirava sconfitto.
E lo aveva capito Lucy che, inginocchiata, batteva  con rabbia i pugni sulla terra bruna, urlando disperata.
Lo aveva capito, Lucy. Solo…non era disposta ad accettarlo.
Per questo, mentre Gray tra le lacrime caricava il suo ultimo colpo, non ci aveva pensato due volte prima di agire.
Si era alzata in piedi barcollando, poi si era gettata in una folle corsa indirizzata verso di loro. Voleva solo fermare quello scempio, convinta che insieme avrebbero trovato un altro modo per salvarlo.
Giunse a destinazione, ma in quel momento, Gray lanciò la sua magia.
La spada del demone di ghiaccio trafisse lei e il demone in un solo colpo. Sgranò gli occhi, incredula, poi si voltò verso di lui, trovandolo nella sua stessa condizione. Caddero insieme al suolo con un tonfo sordo.
Sentiva la voce di Gray imprecare e chiamare il suo nome, ma i suoni le giungevano ormai distanti e ovattati. Tossì, mentre rivoli di sangue le colavano giù dal mento , poi prese a strisciare, determinata a compiere la sua ultima impresa. Riuscì, tra gli stenti, ad avvicinarsi a Natsu, poi si accasciò ancora, dopo aver afferrato la sua mano.
“H-hai …hai visto, Natsu?” biascicò con gli occhi già vuoti, mentre lui taceva, immobile.
“L-la ..la nostra avventura…è ..f-finita! L’abbiamo…finita…i-insieme”  e sorrise, per l’ultima volta, mentre i colori intorno a sé sfumavano, inghiottiti dall’ oblio.
 
 
Lucy si svegliò di soprassalto, immersa in un bagno di sudore, e cacciò un urlo terrorizzato.
Si guardò attorno, strabuzzando gli occhi, e realizzando solo in quel momento di star sognando. Sospirò, portandosi una mano al cuore, per poi rendersi conto di essere sola, su quel letto a due piazze: il lato sinistro era sfatto, ma freddo.
Ebbe appena il tempo di accigliarsi.
“Lucy!” sentì urlare disperatamente, un istante prima di ritrovarsi in camera da letto un certo mago dai capelli rosa che, ancora in pigiama, ansimava, brandendo tra le mani un oggetto che aveva tutta l’aria di essere un mestolo.
La bionda non riuscì a non ridere, vedendolo in quello stato, facendolo così sbuffare infastidito
“Si può sapere che ti prende?!” ruggì frustrato “Urli come un’ossessa e poi hai pure il coraggio di prendermi in giro?! Ti stavo preparando la colazione, e non stavo neanche bruciando niente, ingrata!”
E Lucy non poté non intenerirsi nel vederlo mettere il broncio, afferrò il suo braccio, ributtandolo sul letto, per poi premere le labbra sulle sue e dargli così il suo buongiorno.
Natsu sembrò accettare di buon grado le effusioni di lei. Presero così a rotolarsi sul letto, ridendo come bambini e baciandosi, allegri, la battaglia contro  Alvarez lontana anni luce.
Non passò molto tempo però, prima che un familiare odore di bruciato li costringesse a staccarsi
“Cazzo! Brucia tutto!” aveva urlato Natsu, isterico prima di correre in cucina cercando di salvare qualcosa del suo tanto faticoso lavoro.
Rise a crepapelle Lucy, sospirando contenta.
Decisamente, quello era un finale migliore!
 
 
ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti!
Beh innanzitutto buona Nalu Week a tutti! Beh che dire? Vi ringrazio per essere giunti fino a qui, cuori di leone. Ne prendo atto… ci vuole fegato a leggere una singola mia one shot ,figuriamoci sette in un colpo solo ahhahah
Questa coppia…beh sono bellissimi e io li amo alla follia *-*
Questo è stato il mio primo esperimento Nalu…anche qui come per la raccolta Stinerva ho cercato di spaziare fra più temi e più generi e ho interpretato i prompt…a modo mio, ecco!
Spero davvero che il risultato vi sia in qualche modo piaciuto e, se così non fosse siete liberissimi di tirarmi un intero cesto di pomodori addosso ahahaha.
Grazie infinitamente a  chi ha letto, e poi a chi recensirà, inserirà in qualche lista, manderà bellamente a quel paese l’autrice di questa storia.
Fatemi sapere cosa ne pensate, cosa vi è piaciuto e cosa no. Del resto…sono qui per imparare, no?
Un bacio a tutti quanti voi!
alla prossima

_unk_
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: _unknown_