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Autore: bacinaru    07/07/2016    1 recensioni
"Castiel aveva la testa girata a tre quarti, dopo aver ricevuto quello che sospettava essere il primo schiaffo di tutta la sua esistenza."
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Titolo: The unpleasant side of human culture
Fandom: Supernatural
Personaggi: Dean, Castiel
Genere: Comico
Rating: Verde
Note: Scritta per il drabble event del 2 Giugno 2015 con il prompt: "Supernatural, Dean/Castiel, In cui Metatron li manda dentro una soap opera brasiliana. Dean si era dimenticato quanto odiasse gli angeli."
PS: Nessuna offesa per le soap opere, non le guardo quindi non posso giudicare. Il tutto è stato scritto a scopo di comicità, niente più.


The unpleasant side
of human culture





Metatron aveva una mente malata.
Dean avrebbe dovuto capirlo da subito: punto primo perchè aveva la faccia di un fottuto psicopatico, punto secondo aveva deciso che morire doveva essere più doloroso che passare l'eternità a leggere ogni singolo libro messo al mondo dall'uomo.
Neanche Sam era tanto disperato.
Quello, però, era il colmo, una scritta a caratteri cubitali che lo descriveva come uno "psicopatico con seri problemi familiari e gusti parecchio discutibili".
Una soap opera, una vera e propria soap opera brasiliana.
Dean avrebbe vomitato se non fosse stato più preoccupato per le possibili azioni del suo compagno di sventure.
Castiel aveva la testa girata a tre quarti, dopo aver ricevuto quello che sospettava essere il primo schiaffo di tutta la sua esistenza.
Una donna minuta, dalla chioma tanto bionda e fluente da far invidia anche alla cara e dolce Samantha, stava sbraitando qualcosa in portoghese.
Non poteva capirla, ma causa tono acuto e spacca timpani era piuttosto sicuro che fosse arrabbiata; arrabbiata con Castiel per qualcosa che riguardava Dean.
Intanto l'angelo, capace di aspettarlo per ore in mezzo alla strada immobile come una statua ma privo di pazienza per qualsiasi altra cosa che non aveva a che fare con il cacciatore, aveva ancora la testa girata e trasudava istinto omicida da tutti i pori del suo vessel.
L'unico motivo per cui non l'aveva ancora spedita in tutt'altra galassia era che non voleva aggiungere un'ulteriore unità insulsa alla conta delle povere anime che avevano incrociato la sua strada.
«Cass...?»
Dean domandò sottovoce per non attirare l'attenzione su di sé, perchè se c'era qualcosa che temeva ancora di più di un aereo in procinto di schiantarsi era una donna isterica che piange e ti sputacchia sulla faccia.
Castiel finalmente si voltò a guardarlo.
«Questa parte della vostra cultura è molto poco piacevole.»
Dean alzò le mani in difesa del suo orgoglio.
«Ehi, amico. Niente da ridire su questo.»
La donna, sentendosi ignorata, cadde in ginocchio e iniziò a versare una valle di lacrime, alternando ai singhiozzi un gridolino lirico ma stonato.
Una donna che piange è ancora più spaventosa di una donna che urla: Dean ne era così terrorizzato che indietreggió di qualche passo.
Castiel, che non capiva quanto una donna può essere pericolosa, sembrava solo più infastidito di prima.
«Perchè piange?!»
Dean urlò con una vocina molto poco virile: era sicuramente colpa dell'ambientazione, si disse.
«Pensa che io l'abbia "tradita"...» mimó le virgolette per enfatizzare il suo scetticismo «... fornificando con te.»
«Oh»
Era tutto ciò che Dean riuscì a elaborare, perchè il suo vocabolario non ce lo aveva un cassetto dove reperire il materiale necessario in caso lo scriba di Dio decide di spedirti in una stupidissima soap opera.
La donna, ancora ignorata, si buttò a terra e iniziò a contorcesi come in preda alle convulsioni.
Se Dean non usciva da lì stava per avere una crisi isterica lui stesso.
«Ti prego, Cass, tiraci fuori da questo incubo!»
Castiel annuì pensieroso, chiedendosi perchè non l'avesse fatto prima.
Quello schiaffo, però, era stato davvero un'esperienza scioccante.
  
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